A love story
about ghosts
Rufy correva su giù
per il ponte della nave, come era solito fare tutte le volte che Nami
pronunciava la parola “terra”.
“che bello, che
bello, che bello!” urlava quello senza
ascoltare minimamente il resto della frase della navigatrice,
coinvolgendo
nelle sue danze di felicità anche Chopper e Usopp.
Inutile dire che dopo
pochi secondi sulle teste dei tre
brillavano enormi bernoccoli.
“testa di rapa
fammi finire di parlare!” sbraitò una Nami
furiosa “e voi due possibile che dobbiate sempre
assecondarlo?!” disse
altrettanto irata rivolta ai due incriminati.
“cos’hai
da urlare tanto mocciosa?” domandò
all’improvviso
una voce profonda alle sue spalle.
Zoro e il suo bernoccolo
si ritrovarono ben presto a fare
compagnia ai tre malmenati.
“e non ti ci
mettere anche tu idiota!” fu l’ultimo insulto
che rivolse loro, riprendendo il suo discorso.
“tutti gli
agenti atmosferici indicano che siamo V-I-C-I-N-I
a terra, Rufy, VICINI” si preoccupò di scandire
bene “anche se non sono sicura
che i segni abbiano ragione questa volta, il mare è strano,
nonostante vento e
pressione atmosferica … potrebbe essere un tratto di mare
pericoloso con delle
secche o un fitto arcipelago… forse sarebbe meglio buttare
l’ancora per un paio
d’ore e andare a controllare…” concluse
pensierosa la navigatrice appoggiando
un dito al mento.
Rufy si alzò
sistemandosi il cappello di paglia sul viso,
serio “bene Nami, sei tu la navigatrice, cosa
facciamo?” domandò cercando di
scaricarle la responsabilità.
“si, ma sei tu
il capitano fannullone!” sbraitò lei coi
denti aguzzi e gli occhi fuori dalle orbite.
“Nami-swaaaan!!
Qualcuno ti sta dando fastidio?!” urlò Sanji
cambiando espressione dall’inizio alla fine della frase, da
una dolcissima a
una assassina.
“vedi strega, le
tue urla sono arrivate fino in cucina, non ti
sembra di esagerare?” le domandò Zoro, con
l’intento di farla arrabbiare. E ci
riuscì. Presto la lite degenerò nel solito botta
e risposta di insulti e
nell’uscita di scena teatrale di Nami, che sbatteva la porta
della propria
stanza facendo vibrare ogni asse della nave.
“ma deve sempre
finire così?” domandò Usopp a Chopper,
che
gli rispose con un’alzata di spalle, prima di rimanere
fulminati entrambi da
uno sguardo omicida dello spadaccino.
“ehi
testa di
muschio, vai subito a chiedere scusa
a
Nami capito?! O ti prendo a calci!” fu la minaccia del cuoco
allo spadaccino,
che non mosse un muscolo accendendo la rissa.
L’atmosfera
venne smorzata dalla risata allegra di Brook “YO-YO-YOYOHHH!
Io so dove siamo!” asserì mentre tutti si
voltarono ad ascoltarlo “ho sentito
parlare di questo tratto di mare, lo riconosco dalle aguzze rocce che
fuoriescono dall’acqua, laggiù, vedete? Si dice
che questa zona sia lo sfondo
di un orribile fatalità!” esclamò.
“c-cosa intendi
d-dire B-brook?!” domandarono in coro la
renna e il cecchino abbracciati l’uno all’altro e
tremanti.
“già
ora che mi ci fai pensare, anch’io credo di aver letto
di questo posto. Mi pare di ricordare un’illustrazione che
raffigurava proprio
questo scenario” disse Robin, congedandosi dagli altri per
andare a cercare fra
i suoi libri qualcosa di utile.
“Forse sarebbe
bene andare a chiamare Nami per darle gli
ultimi aggiornamenti” propose un Franky arrivato da poco e
ignaro della nuova
lite fra lei e lo spadaccino.
Tutti si voltarono verso
Zoro. Nessuno aveva intenzione di
farsi malmenare, Nami era nervosa solo per colpa sua, come al solito.
“ehi ma.. e va
bene, ci vado io” sentenziò infine
seccatissimo incamminandosi sotto
coperta.
“non sarebbe
meglio seguirlo?”domandò Usopp a Rufy, trovando
consenso nella piccola renna “già considerato il
suo senso dell’orientamento
forse sarebbe meglio”
“ma no! Siamo
sulla Sunny, non può perdersi” asserì
sicuro
Franky.
Nel frattempo Nami aveva
sbollito la rabbia e si apprestava
a tornare sul ponte per finire di informare il capitano sulla sua
sensazione da
navigatrice esperta qual’era. Chiuse la porta della sua
stanza e dal fondo del
corridoio le sembrò di scorgere un’ombra
tremolante che lo attraversava svelta.
Per un attimo
rabbrividì, poi decise di ignorare l’evento e
dirigersi sul ponte a passo svelto.
Finché non si
sentì sfiorare una spalla.
“AHHHHHHHHHHHHHH!!”
urlò la rossa terrorizzata.
“Nami ma che ti
prende, sono io, Robin!” cercò di
tranquillizzarla lei.
La navigatrice
aprì lentamente gli occhi che si era coperta
con le braccia e tirò un respiro di sollievo. Nel giro di
pochi istanti Sanji
era accanto a lei.
“Nami-san,
Robin-san, state bene?!” disse affrettandosi ad
aiutare Nami ad alzarsi.
“si.. si tutto
bene Sanji grazie” rispose atona lei, ancora
leggermente scossa.
“ci sono delle
novità” disse Robin, attirando
l’attenzione della
navigatrice.
Intanto Zoro vagava per i
corridoi della Sunny.
“ma Franky
doveva necessariamente mettere tutte queste
stanze su questa maledetta nave?Ma che diamine…” eh si, si era perso. Nella
loro nave. Era il
colmo. Ed era tutta
colpa di quella ragazzina.
D’improvviso un
fruscio sospetto attirò la sua attenzione. Qualcosa
si mosse e Zoro impugnò la spada pronto a qualsiasi
evenienza.
“Fatti
vedere!” urlò avanzando lesto.
“si dice che in
questo posto si sia consumata una triste storia
d’amore. Due giovani, molto innamorati, furono costretti a
lasciarsi dal patrigno
di lei, il re di Isperia, il quale non voleva che il suo trono finisse
nelle mani
della famiglia del ragazzo. I due furono costretti a fuggire dal regno
ma il
loro amore non fu permesso neanche dagli eventi. Presero il mare e un
terribile
naufragio li condannò alla solitudine eterna. Da quel giorno
i due spiriti si
cercano invano nel tratto di mare dove giacciono i loro corpi, nella
speranza
di incontrarsi e di potersi amare ancora.” Finì di
leggere l’archeologa,
mostrando l’immagine che raffigurava la zona agli altri.
“questo
è esatto, tuttavia io conosco una parte di storia
che in quel libro non è narrata” aggiunse Brook
con aria inquietante.
“ma
perché tutte a noi?!” urlò
già terrorizzato Usopp, che
piangeva dalla paura insieme alla renna.
“si dice che gli
spiriti degli amanti cerchino di salire a
bordo delle navi che passano di qui per trovarsi con più
facilità, impossessandosi
dei corpi degli sventurati che vi sono a bordo, e quando uno spirito
sale su
una nave essa non può più abbandonare questo
tratto di mare finché i due non si
ricongiungano o, in alternativa muoia tutto
l’equipaggio” concluse allegro lo
scheletro.
“COSAAA??!”
urlarono all’unisono il cecchino la renna e la
navigatrice, che ripetè sconvolta “impossessarsi
dei loro corpi?!”
“tranquilla
Nami-Swan, ti proteggerò io!” disse il cuoco
volteggiandole intorno con gli occhi a cuoricino.
“fantasmi
eh..” disse Rufy in posa pensierosa prima di
esplodere di gioia “siiiiiiiii! Fantastico!! Li troveremo
entrambi e li
inviterò a far parte della mia ciurma!”
urlò allegro.
“MA SEI
IMPAZZITO?!” fu l’urlo generico che si
levò dal
ponte nei confronti del capitano.
Nami osservò il
tratto di mare che li circondava. Rocce aguzze
spuntavano a diverse altezze dall’acqua, era poco sicuro
muoversi, per di più
di sera com’era, avrebbero aspettato il giorno, anche se la
nebbia sembrava
avvicinarsi. Poi si chiese se fosse possibile che l’ombra di
prima potesse
essere uno dei due fantasmi. Al sol pensiero rabbrividì.
In seguito si accorse che
mancava qualcuno mentre gli altri
cercavano di fare ragionare, invano, Rufy.
“ehi Chopper, ma
dov’è Zoro?” chiese lei.
“doveva venire a
scusarsi con te, si dev’essere perso, credo”
rispose la renna avvicinandosi alla ragazza.
A Nami si gelò
il sangue nelle vene.
Un orribile sensazione le
riempì le membra.
Zoro era in pericolo.
E lei riusciva a sentirlo
anche se non si spiegava il perché.
Note:
ciao a tutti! Mi son lanciata in
qualcosa di un po’ più
lungo e complesso… spero di non deludervi!
Se volete delucidazioni chiedete
pure! Ma tutto sarà più
chiaro nei prossimi capitoli. spero di riuscire ad aggiornare presto,
grazie in
anticipo a chi vorrà lasciare un parere! ^^
Baci marti
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