Into the rose garden [down the passage we did not take]

di Helen Lance
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Into the rose-garden [down the passage we did not take]



What might have been, and what has been
point to one end, which is always present.
Footfalls echo in the memory
down the passage we did not take
towards the door we never opened
into the rose garden. My words echo
thus, in your mind
(T.S. Eliot – The Four Quartets – Burnt Norton)





Versa il thè in tazze rotte. Sta seduto nella stessa sedia, allo stesso tavolo, versa il thè in tazze rotte e le chiede del thè? Vuoi del thè? E lei lo guarda senza capire ma del resto come potrebbe? È pazzo, lui, dopotutto, -parole che iniziano con la M: matto- però dopo lui sorride è la stessa teiera, non vedi? È la stessa teiera dove stavi col vestito azzurro quando non eri quella giusta, ricordi? E allora sorride anche lei e annuisce e prende in mano il bordo rotto di una tazza e -c'è del sangue sulle sue mani?- e glielo porge.
Lei guarda il cielo.
Lei è stata sempre quella giusta.
Il Cappellaio sorride, guarda anche lui il cielo ma con gli occhi chiusi, e continua a sorridere anche se il cielo è arancione, quasi rosso in realtà, mentre dovrebbe essere verde, una volta era sempre verde, ma non importa. Si chiude quando abbassa le palpebre.
<< Alice, Alice...? >>
Parole che iniziano con la M: meravigliosa.
E lei si alza, ed è dell'altezza perfetta -lei e il vestito azzurro, la Alice giusta, le labbra ancora macchiate del sangue del drago- e gli prende il viso fra le mani. Tarrant non è mai stato in grado di distogliere lo sguardo da lei, e quindi non lo fa, e quando Alice -lei e l'armatura scintillante, la Alice giusta, lo sguardo di un altro mondo- lo bacia, il sapore dei suoi desideri gli scende come una cascata di schegge di vetro giù per la gola e si raccoglie da qualche parte nel petto e stringe e graffia e sanguina, sanguina.
Il rosso è un bel colore -parole che iniziano con la M: menzogna.-
Il cielo, ad esempio, è sempre rossastro. Il Cappellaio sembra ricordarsi, o forse è una premonizione, chissà, d'altronde lui non è mai andato d'accordo con il Tempo, che è uno strano uomo, impaziente, potrebbe essere stato ieri, potrebbe non essere stato mai, o forse sarà, o non sarà mai, insomma, comunque, lui quel cielo lo ha visto verde, in un qualche tempo.
O forse no.
Di che colore erano i suoi occhi?
Il Cappellaio Matto canta e si sente soffocare.
Alice, Alice, Alice.
Lei intreccia le braccia dietro al suo collo -lui vede, ma potrebbe sbagliarsi, sbaglia in continuazione, l'ha sempre fatto, mani macchiate di sangue che non è viola- , e respira sulle sue tempie, il Cappellaio lo sente benissimo, il suo respiro sulle tempie, benissimo, è -sarebbe- bellissimo.
Lui è stato Alfiere per lei.
Parole che iniziano con la M: maschera.
Alice, Alice, Alice.
Schegge di vetro giù giù giù per la gola nel petto.
Alice, Alice, Alice.
E quando lei lo guarda, Tarrant non distoglie mai lo sguardo.
Il cielo è così rosso che sembra nero, e si chiede se riuscirà più a chiudere gli occhi perché, alla fine, i suoi occhi si sono bruciati.
Il Cappellaio ride. E guarda Alice, seduta di fianco a lui, vicinissima, il suo respiro gli sfiora ancora le tempie, e fa così male.

Il Cappellaio chiede Vuoi del thè, Alice?

<< ... Potresti restare. >>

Il cielo è rosso, rosso, e si chiude quando lui abbassa le palpebre.
Parole che iniziano con la M: mai.

<< Che pazza, meravigliosa idea. >>

A quanto pare, non lo era stata.
E il Cappellaio porge una tazza rotta ad una tavola che è sempre stata vuota.














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