Valee
Di Penne Sbavate e Astucci
Svuotati
Ciao a tutti!^-^
Questa one-shot (che non so se rendere una long-fic) è un
regalo (anche se un po' in ritardo) per una carissima amica! ^__^ Spero
che vi piaccia, ditemi se continuarla ^^
E ora, tutti a leggere!XD
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Lo odiavo, poco ma sicuro.
Odiavo quel suo modo di essere sempre arrogante, quella
superiorità che credeva di avere in ogni occasione e il
fatto
che credesse che ogni cosa gli fosse dovuta, tanto per cominciare.
Detestavo con tutta me stessa i sorrisi ammalianti che rivolgeva a
qualsiasi essere di sesso femminile gli si avvicinasse, la sua
irritante espressione compiaciuta e i suoi fottutissimi denti bianchi e
perfetti.
Sì, anche loro.
Colpevoli di appartenere ad una persona tanto spregevole.
E - soprattutto- disprezzavo oltremodo le adorabili fossette che gli si
formavano sulle guance mentre le sue labbra si distendevano nei
sorrisi affabili che propinava alle sue ignare vittime.
Sbuffai sonoramente, allungando una mano in direzione del mio astuccio
azzurro, in segno di difesa, puntando i miei occhi castani in quelli
del ragazzo che si trovava accanto a me e che, a sua volta, stava per
agguantare il prezioso contenitore di tutti i miei oggetti personali,
confusamente mischiati tra cianfrusaglie e cancelleria di ogni tipo.
- No.- sibilai minacciosamente, aumentando la presa su quel pezzo di
stoffa celeste. - Non osare.- continuai, stringendo leggermente gli
occhi.
Lui si morse lievemente il labbro inferiore, inclinando la testa da un
lato, per poi dare vita ad un sorrisetto.
Insopportabile.
- Perchè la prendi tanto sul personale?- mi
domandò, con
il naso a pochi decimetri dal mio - Ho bisogno di qualche penna, tutto
qui.- sussurrò, con un tono di voce tanto basso da farmi
venire
i brividi, per un secondo.
Per una frazione di
secondo, precisiamo.
Non ero mica come le altre, io.
Non mi ero mai fatta condizionare dagli occhioni dolci che si
ritrovava, o dai lineamenti maschili ed incredibilmente attraenti del
suo volto.
Certo che no.
Mai.
Aggrottai le sopracciglia, irritata, riflettendo finalmente sulle
parole che aveva appena pronunciato.
Erano mesi, ormai, che quotidianamente usava le mie cose, senza nemmeno
chiedermi il permesso: ma il problema non era quello.
La seccatura consisteva nel fatto che quell'Essere avesse la mania di
mettere in bocca ogni dannata penna, matita o gomma con cui venisse a
contatto.
Per carità, non avrei obiettato se si fosse limitato a
mordicchiare le sue cose: il problema sorgeva quando, senza
accorgersene, slinguazzava per bene tutta la mia cancelleria,
causandomi un nervosismo assurdo.
- E le tue?- gli domandai, decisamente irritata.
Non volevo passare l'ennesima serata a disinfettare i miei oggetti, con
tanto di Amuchina.
Decisamente no.
Lui si strinse nelle spalle.
- Le tue sono più belle.- mi rispose semplicemente,
passandosi
una mano tra i capelli di un castano chiarissimo, quasi biondi - E poi,
le mie sono finite.- borbottò infine, piuttosto annoiato.
Inarcai un sopracciglio, già spazientita dalla sua
espressione scocciata.
Ero io la vittima, non lui!
- Tutte quante?-
Lui mi rivolse un'occhiataccia.
- Che ti costa?- mormorò, storcendo un po' la bocca -
Dov'è il problema?-
Avrei voluto rispondergli che il mio problema, sostanzialmente, era
lui: ma mi trattenni.
Avrei potuto dirgli che non ne potevo più di essere la sua
compagna di banco (non che avessi scelto io il posto, puntualizziamo):
ma non lo feci.
Pianficai di cancellargli con violenza il sorrisetto impertinente
eternamente presente sul suo viso: inutile dire che non attuai il mio
piano.
Mi limitai, invece, ad annegare, per quasi un minuto, nei suoi occhi.
Verdi, verdissimi.
Semplicemente stupendi.
Un brivido, birichino, corse lungo la mia spina dorsale, per poi
lasciarmi perplessa.
Li aveva sempre avuti
così?
Schiusi leggermente le labbra per dire qualcosa, ma non vi riuscii.
Molto probabilmente avevo perso ogni mia facoltà mentale.
Già, molto,
molto probabilmente.
Era assolutamente assurdo che non gli stessi rispondendo per le rime e
che mi fossi incantata a rimirarlo.
Sveglia, Vale, per la
miseria!
Il mio cuore prese a battere furiosamente, accorgendosi della minima
distanza che ci separava.
Accidenti.
Tossicchiai leggermente.
Quelle maledette
fossette iniziavano a piacermi.
Sbuffai sonoramente, per poi aprire stancamente la cerniera del mio
astuccio, sconfitta.
Non avrei retto ulteriormente, se avesse continuato a fissarmi in quel
modo.
- Contento?-
Lui annuì, ridacchiando.
- Grazie, Vale.-
Mi morsi il labbro inferiore, pronta a ricevere un colpo della sua
micidiale arma di distruzione di massa.
Ecco.
Come volevasi dimostrare, un sorrisone gli illuminò il
volto, rischiando di sciogliere anche il Polo Nord.
Roteai gli occhi, per poi tornare a disegnare sul banco degli omini
buffi e alquanto sadici.
Dannato Dario.
E accidenti al suo bel faccino.
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Ciao!^-^ E' una sorta di flash, una piccola prova per vedere l'alchimia
di questa coppia!^^
Se la continuerò, ovviamente i capitoli successivi saranno
più lunghi!^^
Voi che ne dite?
Ps. Tornerò presto con Danmed Sexy!^^ Intanto ringrazio
tutti per i bellissimi commenti ^_^
Un salutone,
la vostra drin_chan
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