Cap 1 laura
CAPITOLO 1-Stranamente
Laura,ragazza brillante, 21
anni, nata e cresciuta a Mantova,un vulcano di idee e un armadio di sogni da
realizzare; dopo un’adolescenza complicata e una maturità raggiunta prima del
tempo si ritrovò ben presto a fare i conti con ulteriori complicazioni. Finì la
scuola e si accontentò di un lavoro che non le si addiceva per niente, lei così
creativa e intelligente, costretta a mettere da parte le sue ambizioni e a
vivere nel grigiore per poter aiutare la sua famiglia. Le sue storie d’amore
erano una peggio dell’altra, tra tradimenti ed abbandoni improvvisi si
ritrovava sempre sola. Perse ben presto fiducia nel sesso maschile e smise di
frequentare uomini consapevole di non aver bisogno di nessuno per riuscire
nella vita, almeno fino a quel giorno …
Era una soleggiato lunedì di
luglio e Laura stava andando al lavoro. Parcheggiò l’auto e si incammino lungo
la via che la portava in macelleria quando, come attratta da qualcosa, alzò lo
sguardo e lo vide, bello da sembrare un miraggio, si stropicciò gli occhi e
guardò di nuovo: un ragazzo moro dai capelli corti e mossi si avvicinava a lei
con passo veloce, talmente rapido che si ritrovò di fronte ai suoi occhi verde
mare in una frazione di secondo; lo fissò senza parole e poi lui continuò per
la sua strada, lei si voltò rapidamente sperando in un suo gesto identico ma,
non successe nulla. Laura andò a lavorare ma non era più come il giorno prima,
non riusciva a dimenticarsi di lui, chiudeva gli occhi e ripensava al suo viso
e alla sensazione provata in quell’istante. I giorni seguenti tornò nel luogo
dove incontrò quell’uomo che aveva risvegliato i suoi sensi ma, con scarsi
risultati perché di lui non c’era traccia; si chiedeva come fosse possibile
sentire emozioni del genere per un perfetto sconosciuto ma, ciò nonostante, non
riusciva a togliersi dalla testa quegli occhi, la bocca perfetta e la sagoma di
quel essere divino. Passate un paio di settimane smise di aspettare e
proseguì con la sua monotona vita.
Quel ragazzo era Davide. Davide
abitava nella provincia di Mantova, 30enne; cresciuto con normali problemi
adolescenziali, il primo amore finito perché con gli anni le differenze si
erano fatte troppo forti, liti con i genitori per ragioni che ad oggi lo fanno
sorridere e un senso di inadeguatezza al mondo che lo circondava. Verso i 25
anni si rese conto di essere molto attraente e sfruttò la cosa a suo vantaggio,
divertendosi il più possibile fino a che nella sua vita entrò una donna che gli
spezzò il cuore facendogli credere di essere inadatto ad impegnarsi e addirittura
da allora pensa di riuscire soltanto a recare sofferenza nelle persone che lo
amano. Dopo una lenta ripresa continuò con la vita fatta di flirt, di storie da
una sera che non gli lasciavano altro che un sapore amaro in bocca.
Lavorava come tecnico dei
climatizzatori e si spostava di paese in paese ogni giorno, con la voglia di
evadere dalla routine e la consapevolezza di non poterlo fare perché troppo
spaventato dai cambiamenti. Un giorno come un altro si trovava a Mantova per
riparare il climatizzatore in un negozio, la giornata iniziò male, non trovava
parcheggio vicino e la questione complicava il suo lavoro, decise di lasciare
il furgoncino e andare a chiedere alla cliente come fare per portare il mezzo
nei pressi del negozio. A passo rapido percorse la via e vide di fronte a se una ragazza,
vestita in modo semplice ma, con uno stile particolare, mentre la raggiungeva
lei iniziò a fissarlo, lui non capiva cosa lo stava attraendo di lei ma non
vedeva l’ora di arrivarle accanto e sentire il suo profumo; lei aveva degli
occhiali da sole, una fisionomia molto femminile, labbra carnose e capelli
castani, lunghi e mossi, non era magra ma, aveva forme che la rendevano
certamente più donna. La raggiunse e per qualche istante fissò i suoi occhi
che, si intravedevano appena dietro quegli occhiali scuri, voleva dirle anche
solo “ciao” ma, dalla sua bocca non usci nemmeno un suono, decise in un istante
di proseguire senza fermarsi, aveva sentito una strana sensazione che non provava
da troppo tempo e questo lo impaurì; proseguì e verso la fine della via si
voltò per rivederla però lei non era più li. Passò intere giornate a chiedersi
chi fosse, voleva rivederla e sapeva che probabilmente l’avrebbe ritrovata li
ma, non aveva il coraggio di tornare dove l’aveva incontrata, per paura di
sentire ancora quel brivido inaspettato.
Entrambi non sapevano che ben
presto il destino avrebbe bussato di nuovo alla loro porta.
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