Incontro segreto
La tua mano mi
afferra, stringendomi salda. La gente chiacchiera, nessuno ci guarda.
Sei possessivo, ruvido, forte. Mi piace sentirmi tua. Ti ho lasciato
infrangere il mio sigillo, concedendomi alle tue brame.
Posi le labbra su di me, dischiuse. Sei dolce. Se quella ragazza con
cui giri sempre, se quella saccentona insopportabile sapesse cosa si
perde, morirebbe d’invidia. Ma quando metti piede in questo
posto, sei mio. Solo mio. Di nessun’altra.
Lasci che riversi in te tutta me stessa, ogni goccia della mia anima.
È come una danza, un ondeggiare ritmico, un toccarsi e
sfuggirsi. Attento, stai attento. Quanta irruenza nel tuo richiamo.
Quanto desiderio.
Le tue dita scivolano via, soddisfatte. Mi fai appoggiare al tavolo,
svuotata. Fai un sorriso appena accennato. Conosco quello sguardo. Sai
di averla fatta franca anche questa volta. Dovevi essere con tua madre,
a pulire un postaccio che detesti, ma sei venuto a cercarmi di
nascosto. Ti ho sentito imprecare per questo. Mi avresti condivisa
volentieri col tuo amico Harry, lui però è bloccato dai
suoi zii. Ma sotto sotto, non ti dispiace che sia andata così.
Ti senti più adulto con la sottoscritta, anche se hai solo
quindici anni.
Accanto a me lasci qualche moneta e ti alzi. Fai un cenno di saluto
all’inserviente. Non dici nulla. Non ti volti. Esci in strada.
È così ad ogni nostro incontro. Pochi minuti di piacere.
Ma tornerai a cercarmi.
So che lo farai, Ron Weasley.
Certe cose, una bottiglia di Burrobirra le sa.
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