E finalmente accadde.
Quella sera, nel laboratorio tutto era tranquillo. Il buio regnava
nelle varie salette, poiché la maggior parte della squadra
era fuori per un caso di stupro e per un altro riguardante una rapina.
Ciò nonostante una fioca luce al neon luccicava in un angolo
del laboratorio. In una sala appartata Sara se ne stava tutta sola
soletta china su di un microscopio, intenta ad analizzare un campione
trovato sulla scena di un crimine. Tuttavia quella sera aveva la testa
da tutt’altra parte… non riusciva a
concentrarsi… basti pensare che solo poche ore prima era
stata appoggiata contro al muro di una delle tante stanze del
laboratorio con le mani di Grissom sui suoi polsi, con i suoi occhi
fissi su di lei… i loro visi così
vicini… le loro labbra così desiderose di un
bacio… e lei aveva dovuto interrompere il contatto. Non
riusciva a sopportare l’idea di stargli così
vicina e di non poter fare nulla.
Mentre analizzava svogliatamente un capello castano scuro,
probabilmente di una donna, sentì qualcosa muoversi dietro
di lei. Ma non ci fece caso. "Sara sei la solita paranoica…
non sei più una bambina… non devi avere paura del
buio!". Si chinò di nuovo sul vetrino. Ma si sentiva
osservata. Così si girò lentamente e si
guardò intorno. Il suo sguardo si fermò sulla
porta.
Grissom.
- Ciao, Grissom… sto… sto lavorando sul campione
che è stato ritrovato sulla scena di Nick… vuoi
dare… vuoi dare un’occhiata? -
Lui si avvicinò lentamente. Lei era di nuovo china sul
microscopio.
- Vedi Grissom… qui… nella parte alta…
corrisponde perfett... - Si fermò di colpo. Grissom si era
avvicinato e le aveva avvolto la vita con le sue braccia, e
l’aveva costretta ad alzarsi dal microscopio. Lei non poteva
voltarsi. Era dolcemente intrappolata nella sua calorosa presa.
Lentamente Grissom si chinò su di lei e le diede un bacio
lì dove il collo incontra la spalla. E lei istintivamente
mosse le testa dall’altra parte. Lui continuava a baciarla e
le sue labbra si spingevano sempre più su verso
l’orecchio. Tantissimi brividi percorrevano la schiena di
Sara che faceva ancora fatica a capire che stava accadendo. Teneva gli
occhi chiusi e si mordicchiava le labbra dal piacere. Il suo respiro si
fece irregolare… non riusciva più a
controllarsi… le labbra di lui le sfioravano la pelle con
dei tenerissimi bacetti. Allora lei, fingendosi un tantino infastidita,
iniziò a muoversi lentamente tra le sue braccia, come per
allontanarsene. Subito lui le prese le mani, che teneva stese lungo i
fianchi e lentamente la fece girare. Ora erano l’una di
fronte all’altro. Lei aveva un’espressione di
totale confusione stampata in viso. Allora lui le sorrise, le prese il
viso tra le mani e le fece scorrere dentro ai suoi lunghi capelli
scuri. La avvicinò a sé e delicatamente la
baciò. Sara era tutto un fremito… aveva tanto
agognato per un bacio che pensava che non l’avrebbe mai
avuto. Eppure ora era lì... tra le sue braccia, intrappolata
tra un bancone e il corpo dell’uomo che aveva sempre amato.
Era al settimo cielo… e lui sembrava non volersi fermare. Il
suo primo bacio era stato estremamente tenero, come se volesse
semplicemente assaggiare le sue morbide labbra. Ma il secondo fu
estremamente passionale. Le loro mani si muovevano lungo i loro corpi.
Grissom si insinuava sotto la sua camicetta partendo dai fianchi e
risalendo a rallentatore la sua schiena. Il contatto delle sue mani
sulla sua schiena stava letteralmente facendo impazzire Sara. Per non
parlare del bacio. La stava lasciando senza respiro. I due si
staccarono lentamente, il visino di lei illuminato dal neon. Non
dissero nulla. Lei sorrise ancora un po’ confusa ma
estremamente felice. Lui si chinò nuovamente su di lei come
se volesse imprigionare il suo dolcissimo sorriso con un altro bacio
che continuò ad approfondire anche quando ormai
l’incantevole sorriso si era spento. Lentamente le mani di
lei iniziarono a risalire il suo torace e si fermarono sulle spalle.
Sara si avvicinò al suo orecchio e delicatamente gli
sussurrò - Seguimi-. Così gli prese la mano e lo
condusse silenziosamente per i bui corridoi.
E fu così che si ritrovarono nel bagno del laboratorio. Ma
qualcosa era cambiato: tutta la passione che li aveva coinvolti fin
pochi istanti prima era sparita e aveva lasciato spazio a uno
straziante imbarazzo. Sara si era appoggiata alla porta e teneva le
braccia incrociate all’altezza della vita, mentre Grissom era
vicino ai lavandini. Allora Sara per interrompere
quell’incredibile imbarazzo disse con una debole vocina -
Grissom...-
- Vieni qui - le chiese lui, e Sara completamente ipnotizzata da quegli
occhioni blu non potè fare a meno di avvicinarsi. La prese
tra le sue braccia e l’abbracciò. Lentamente
girarono su se stessi e Sara si ritrovò di nuovo incastrata
tra il corpo del suo amato e un bancone, stavolta di marmo e con dei
lavandini. Piano piano lui si chinò di nuovo verso sua
bocca, ma questa volta si tuffò in un bacio estremamente
sensuale che fece letteralmente impazzire Sara. Le sue mani salivano
lungo la sua schiena sotto la sottilissima camicetta rosa facendola
rabbrividire. Sara sentiva tutto il calore delle sue mani sulla sua
pelle e non potè fare a meno di cercare un contatto con
quella di lui. Le sue mani si insidiarono sotto il maglione e sotto la
maglietta di Grissom che a quel punto emise un - Mmm- e si
staccò bruscamente da lei. Sara era estremamente confusa. -
Che c’è che non va Grissom? Ho fatto qualcosa di
sbagliato? -
- No, Sara… ecco… ho paura di… di non
riuscire a fermarmi… è una situazione
estremamente travolgente…-
- Gil, io non voglio che ti fermi - sorrise lei, mentre saltava a
sedere sul marmo del ripiano dei lavandini. Allungò le
braccia, invitandolo ad avvicinarsi. Si protese verso di lui, mise le
braccia attorno al suo collo e guardandolo negli occhi gli
sussurrò - Non voglio che ti fermi -
Il leggero soffio uscito delle sue labbra sfiorò quelle di
Grissom che non potè fare a meno di baciarla di nuovo.
E il mondo iniziò a girare sempre più
velocemente. Sembrava quasi che fossero sulle montagne russe. Lui
continuava a baciarla ovunque, sul collo, sulla pancia… e
dopo poco iniziò a sbottonarle la camicetta. Lentamente i
bottoni si aprivano… e lasciavano intravedere la
delicatissima pelle di Sara. Grissom le sfilò la camicetta e
la lasciò cadere dietro di lei. Sara nel frattempo stava
armeggiando col suo maglione. Grissom se lo tirò via e lo
gettò bruscamente sul pavimento. Lei era bellissima. E
irresistibile. Grissom si chinò e iniziò a
baciarla attorno all’ombelico… e poi sempre
più su… sotto i bordi del reggiseno…
all’estremità del collo… sulla
bocca… e poi prese ad allentarle la cintura dei pantaloni. E
lei lo lasciava fare. Dopo di che lui si concentrò sulla sua
schiena. La accarezzava e risalendola incappò nel laccetto
del reggiseno. Iniziò a slacciarlo… quando ad un
tratto…
La porta si aprì di colpo ed entrò Catherine. Lei
non si era ancora accorta della loro presenza… era tutta
presa nel digitare un numero sul suo cellulare… velocemente
tirò su gli occhi mentre si metteva il telefono
all’orecchio. E li vide. Impallidì.
- Plonto? Mammina sei tu? - disse una vocina al suo orecchio.
- Oh… sì tesoro… è la
mamma… ascolta… ehm… volevo dirti che
arriverò a casa più tardi del solito…
puoi dirlo alla baby-sitter?-
- Scì, mammina -
- Un bacio Linsday… fa’ la brava -
- Mamma cosa cè? Sei tliste? -
- No piccolina… non ti preoccupare... ora vai a nanna!-
Riappese. Loro la guardavano imbarazzatissimi.
- Ehm… ragazzi… non immaginavo…
scusate... - e prese per andarsene, quando Grissom disse -
Cath… non… non importa...
rimani…ehm…- e lasciò le braccia di
Sara che stava sprofondando dalla vergogna. Lui si chinò
prese il maglione e se lo infilò.
- Cath… deve rimanere tra noi -
- Sì Gil, non… non ti preoccupare... - e non
riusciva a togliere gli occhi di dosso a Sara.
- Sara… Nick ti stava cercando… per il campione
che dovevi analizzare… e Gil… Greg deve parlarti
di un caso… -
- Grazie Cath… ora è meglio che vada.-
Si avvicinò a Sara, le diede un veloce bacio sulle labbra e
le disse - Piccolina… mi dispiace -
Lei gli sorrise e rispose - Vai capo…prima che si
insospettiscano…- e lui uscì furtivamente dal
bagno delle donne. Solo allora Sara si rese conto di essere mezza nuda.
Si girò di scatto, prese la camicetta e se la mise. Mentre
l’allacciava... - Congratulazioni Sara…
non avevo mai visto Gil così felice…-
- Ehm... grazie Cath… mi dispiace…
che… sì beh… insomma... che tu ci
abbia trovati così… nel bagno -
- Oh non devi scusarti… io l’ho fatto un mucchio
di…cioè capita… solo che è
strano vedere Gil tutto avvinghiato a una ragazza in un
bagno… comunque… sono contenta per voi
ragazzi… non ne potevo più di vedere tutta quella
tensione tra di voi -
- Era così evidente? -
- Sì…Greg ha messo su un banco per le
scommesse…-
- Cosa???? -
- Ma sì… -
- E tu hai scommesso? -
- Tutto il laboratorio ha scommesso! -
- Oddio!-
- Beh… e ho anche vinto… a quanto
pare… Sara… datti una pettinata… e
sistema quel rossetto! -
- Oh... sì grazie non me n’ero accorta…
ma dai… un giro di scommesse! - e iniziò a
ridacchiare, mentre con l’aiuto di Cath si sistemava.
- E soprattutto metti un po’ di questo su quella
macchia lì -
Sara si guardò allo specchio… Gil aveva lasciato
un chiaro segno del suo passaggio sul suo collo.
- Oddio! - sfiorò la macchia - Speriamo che nessuno se ne
accorga!-
- Ma sì, un po’ di fondotinta e passa tutto...
vedrai…-
- Cath… ma come sei esperta…- Sara le
lanciò un’occhiatina delle sue.
- Spiritosa… col lavoro che facevo… è
normale che sappia molte cose! -
- Cath… grazie -
- Di cosa? -
- Di essermi amica -
- Su, Sara… non dire così che mi
commuovo… vai di là che Nick ti cerca! -
Le diede una spintarella amichevole e Sara uscì dal bagno.
Le luci erano di nuovo accese. Il laboratorio si era ripopolato.
Andò nella sala-break dove la squadra stava sorseggiando il
caffè. Warrick era intento a leggere le analisi del DNA di
un sospetto, Nick stava scribacchiando qualcosa su un foglio, Grissom
era seduto sul divanetto assieme a Greg e maneggiava una scatoletta con
dentro un insetto. Davano le spalle alla porta, così
né Grissom, né Greg la videro entrare.
- Ehi Nick… Catherine mi ha detto che mi cercavi -
Grissom e Greg si voltarono.
- Sì… hai analizzato il capello che ti avevo
dato?-
Sara diventò tutta rossa e guardò in direzione di
Grissom.
- Ehm… non ho ancora completato... -
- Ma come? Hai avuto tutta la notte! -
E Sara rispose: - Sì ma ho avuto un…
un…-
- Un? -
Guardò maliziosa Grissom. - Un contrattempo -
Dedicato alla mia quiche lunatica
By °°GLF°°
PS: grazie a chiunque lasci una piccola recensione :)
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