riunioni bleach
Ciao a tutti da NaruXHina! Per
questa Pasqua avevo in mente di scrivere una fic “seria” intonata al
periodo, e di completare quella che l’ultimo anno non sono riuscito a
finire (la fanfic su Maria Maddalena, per interderci).
Sono riuscito
nel primo intento, postando “Questa è la vita”, che consiglio a tutti
voi ^__^
Riguardo l’altra incompleta… diciamo che per l’ennesima
volta la mia fantasia mi ha sviato su altro ^__^” Chiedo venia…
Ma
dopo aver scritto di un tema “pesante”, capirete, ora mi torna la voglia
di un po’ di allegria! Quindi ecco a voi questa mia idea che mi ronzava
in testa praticamente da quando ho conosciuto per bene Bleach, e che ho
provato a realizzare, purtroppo senza successo con una mia amica del
sito. Ora però finalmente prende vita affinchè tutti possiate godervela e
rotolare giù dalle sedie! Buona lettura, commentate!
PS: NARUTO X
HINATA ORA E SEMPRE!
PPS: ICHIGO X RUKIA ORA E SEMPRE!
NOTA:
“……”
= dialoghi
<< …… >> = pensieri
Soul
Society. Il mondo degli spiriti.
La dimensione iperuranica in cui
ogni anima degna si ritrova dopo la morte.
La grande Rukongai, la
Città delle Anime Vaganti.
Con la vastità dei suoi 80 distretti per
ogni punto cardinale, i suoi boschi, i campi, i fiumi è la casa degli
infiniti spiriti che qui dimorano e dimoreranno.
La Seireitei, la
Corte delle Anime Pure.
Il cuore di Soul Society, governo illuminato
e bastione difensivo dalle forze maligne preservato dagli Shinigami.
Il
Gotei Jiusantai, l’organizzazione che riunisce tutti i guerrieri dal
kimono nero in tredici legioni guidate dagli invincibili capitani.
Il
quartier generale della Prima Compagnia, laddove i tredici si
riuniscono sotto l’egida del Comandante Generale, il Sotaicho, il
“primus inter pares” che detiene la suprema guida.
Il trono del
Sotaicho, il seggio dello Shinigami più saggio e potente, da cui questi
può dirigere le riunioni ed emanare ordini vitali per la Soul Society.
Yamamoto
Genryuusai Shigekuni, lo spirito che ricopre tale immenso ruolo…
ZZZ…
…
Si è addormentato. Ma già da un po’.
Va bene l’aulicità, in
fondo si tratta pur sempre di qualcosa come il principale organo di
sicurezza dagli spiriti malvagi per il mondo spirituale e terreno… Ma
non si può mica star sempre in emergenza, e la fiacca è sempre in
agguato.
Così oggi, con il Comandante Generale bello e addormentato
come un vecchietto davanti la tv, la riunione è molto più silenziosa del
solito, ed intorno al tavolo a cui sono seduti i restanti capitani
l’etichetta può lasciare il posto a comportamenti molto poco consoni
all’austero clima degno di tale sontuosa importanza.
Facciamo quindi
una veloce panoramica di come i capitani del Gotei 13 fanno fronte alle
noie di un pomeriggio senza punti in agenda…
Yamamato Genryuusai,
Comandante Generale e capitano della 1° Compagnia:
“ZZZ… ZZZ…”
Ma
questo lo sappiamo già, al massimo possiamo aggiungere che ha una
bollicina di sapone al naso.
Soi Fon, capitana della 2°
Compagnia:
Si lima le unghie con aria imbronciata, la sedia
reclinata e le gambe accavallate e poggiate sopra il tavolo: tanto chi
se ne frega, il vecchio se la dorme.
Retsu Unohana, capitana
della 4° Compagnia:
Lavora tranquillamente a maglia,
canticchiando a bocca chiusa in modo impercettibile, se non altro seduta
in modo composto. L’inverno si preannuncia freddo e quelli della sua
divisione avranno bisogno di calzini belli caldi.
Byakuya
Kuchiki, capitano della 6° Compagnia:
Si sistema i bigodini…
Si
intende ovviamente quei cosi bianchi che ha tra i capelli; non
sembrerebbe ma sono molto tradizionali e hanno un certo fascino retrò.
All’occorrenza ha portato anche la sua personale spazzola per la sua
fluida e splendente chioma nera.
Sajin Komamura, capitano della
7° Compagnia:
Legge il giornale.
A dispetto delle apparenze è
un tipo che si tiene informato e acculturato. Anche lui si è messo
comodo con una gamba sopra l’altra. Si inumidisce il dito e volta
pagina, chiedendosi se anche l’economia ristagna in questi tempi oziosi.
Ci sono cani che riportano i giornali e cani che li leggono… Lui non è
propriamente un cane, forse, ma tant’è.
Shunsui Kyoraku, capitano
dell’8° Compagnia:
Beve. Quale modo migliore per passare il
tempo? E poi ne era passato dall’ultima volta che aveva potuto tirar
fuori dalla tasca il suo saké in piena riunione. Manda giù un’altra
tazzina, sospira una fiatata alcolica e si assapora le labbra
soddisfatto.
Toshiro Hitsugaya, capitano della 10° Compagnia:
Si
annoia, e, serioso come sempre, per non dire scazzato, se ne sta seduto
zitto con le braccia incrociate: il solito irrecuperabile ragazzino coi
capelli bianchi e l’umore nero.
Kenpachi Zaraki, capitano
dell’11° Compagnia:
Cerca di togliersi dai denti un pezzetto di
carne incastrato usando la sua spada. Uno stuzzicadenti alquanto
pericoloso, ma lui è pur sempre Kenpachi, e i bastoncini di legno
appuntiti sono troppo da mammolette. Diciamolo, è così che un vero duro
si toglie i pezzetti di cibo incastrati in bocca.
Mayuri
Kurotsuchi, capitano della 12° Compagnia:
Se ne sta appoggiato
con un gomito al tavolo e con l’altra mano giocherella svagatamente con
il falcetto a corda che si è impiantato nell’orecchio. Il tutto mentre
guarda il soffitto con aria triste e annoiata: nessuno da analizzare,
niente da sezionare, nessuna ricerca troppo importante in sospeso… In
certi momenti la vita di uno scienziato è davvero triste.
Juushiro
Ukitake, capitano della 13° Compagnia:
“ETCIÚ!!!”
Si è
preso un raffreddore fuori stagione. Non è comunque raro da parte sua.
Per fortuna ha una scatola di fazzoletti a portata di mano, e spera che
gli basti.
Nel salone nessuna voce imperiosa, nessuna discussione
animata e coinvolgente… Solo un silenzio contornato dal rumore
raschiante della limetta per unghie di Soi Fon, dal mugolio canterino di
Unohana, lo sfogliare di Sajin e il soffiarsi il naso di Ukitake.
Assenti
e non rimpianti tre capitani che recentemente avevano cambiato
bandiera. Comunque non avrebbero fatto la differenza.
L’ultima volta
che era capitata una cosa del genere Gin Ichimaru era rimasto per tutto
il tempo seduto a sorridere a vuoto, Sosuke Aizen a pulirsi gli occhiali
fino a consumare le lenti e Kaname Tosen ad imitare Komamura con un
giornale, incurante del fatto che tutti sapessero che era completamente
cieco e stava facendo finta…
“Perché non andiamo via?” domandò
Soi Fon a un tratto.
Unohana: “Il portale non si può aprire fin
quando il Comandante Generale non dichiara sciolta la riunione e ora sta
dormendo profondamente.” spiegò la mite capitana, continuando a
sferruzzare concentrata.
Soi Fon: “Beh, sfondiamolo, che ci vuole?”
Unohana:
“Dopo chi lo risarcisce?”
Avendo lei centrato il punto, a Soi Fon
non restò che tornare alla sua manicure.
Si udì un singhiozzo, o un
forte rutto trattenuto.
Shunsui: “Sapete… credo sia la prima volta in
vita mia che ho bevuto fino alla noia… Hic!”
Toshiro: “Non è che a
una riunione degli ufficiali ci si debba divertire.”
Una risposta
degna di lui.
Shunsui si accasciò mollemente con la faccia sul
tavolo: “Uff… Però ad una riunione di solito si fa qualcosa.”
Toshiro:
“Beh, qui ognuno si tiene occupato come può, quindi stiamo facendo
qualcosa.”
Lo stesso pensiero attraversò la mente di tutto quanti a
quelle parole: starsene seduto a braccia incrociate è fare qualcosa?
“ETCIÚ!”
Seguì
un’epocale tirata si naso.
Unohana: “Capitano Ukitake, lei mi
preoccupa; credo che visto che mi ci trovo le farò un bel maglione
caldo, di che colore lo preferisce?”
“Ma non dovevi fare i calzini
alla tua compagnia?” domandò Soi Fon seduta accanto a lei.
Unohana:
“Li ho fatti.”
Soi Fon: ?!?!?!?
Dietro la sedia della capitana
sferruzzante c’era un monte multicolore di calzini di lana! I capitani
sanno essere straordinari in qualunque cosa facciano!
Mayuri dimostrò
di essere stufo a livelli inimmaginabili arrivando a dare un consiglio,
seppur molto poco accorato, al “barbaro” Kenpachi.
Mayuri: “Se
continui così ti scheggerai un dente.”
Kenpachi: “Tsk! Detesto i
codardi che si nascondono, di qualunque natura essi siano: lo stanerò
nel solo modo che conosco per trattare con loro!”
Mayuri roteò gli
occhi: “Dici bene tu, tanto hai la convenzione odontoiatrica.”
Uno
starnazzo nasale annunciò il capitano Ukitake che prendeva la parola: “A
dire il vero… sniiiif… ci abbiamo rinunciato all’ultima riunione
sindacale per avere questo tavolo e le sedie a riunione.”
I capitani
all’unanimità avevano deciso che era ingiusto che solo il vecchio
Yamamoto potesse star seduto e loro in piedi sull’attenti anche per più
di un’ora: basta fregature! Così erano giunti ad un accordo.
Kenpachi
(con la punta della spada tra i denti): “Gnnn? E gnesto che gnavolo
vorrebbe dire?”
Mayuri spiegò: “Che se ti rompi un dente il dentista
te lo devi pagare da te.”
Kenpachi: “CHE?!”
Gli si drizzarono i
già dritti capelli e posò subito la katana sul tavolo. Poi succhiò
semplicemente e aiutandosi con la lingua il “codardo” venne finalmente
fuori ed inghiottito.
Byakuya: << Tsk… volgare… Dannazione
perché non si tengono perfettamente lisci? Avrei dovuto portare anche il
mio gel personale al biancospino invece che solo la spazzola…
>>
Shunsui: “Che razza di riunione è questa? Almeno facciamo
quattro chiacchiere invece di starsene ognuno per conto proprio, no?”
Toshiro:
“Quattro chiacchiere? E su cosa?”
Shunsui: “Beh…”
Scese il
silenzio: era difficile per personaggi importanti e gente d’azione come
loro mettersi a parlare del più e del meno.
Shunsui: “Ad esempio…
Sajin, che dice di nuovo il giornale?”
Sajin storse il muso canino:
“Che il tuo fiato alcolico arriva fino alla mia faccia anche se ce l’ho
di fronte… Non per qualcosa ma ho il fiuto molto sviluppato, lo sai.”
Shunsui
colpevole di aver sbevazzato fino a un momento prima: “Scusa… qualcuno
ha una caramella per l’alito?”
Fu lo stesso Sajin a provvedere.
Shunsui:
“Buona, menta e latte! Però… c’è qualche pelo attaccato…”
Stavolta
fu Sajin a dover chiedere scusa.
Toshiro: “Non mi piacciono le
chiacchiere inutili…”
Unohana (iniziando il maglione): “Piuttosto
sembra quasi non ti piaccia niente.”
Toshiro: “Non è vero… mi piace
il freddo.”
Ukitake (naso colante): “A me no…”
Byakuya: “Se questo
lo chiamate conversare, non mi meraviglio che il Comandante Generale
sia nel mondo dei sogni.”
Kenpachi: “Tsk, ma guarda, il damerino ha
ritrovato la parola.”
Byakuya: “Io sono il Capitano Kuchiki per te.”
Toshiro
si appoggiò con un gomito al tavolo: “Lascia perdere: ho usato questa
frase almeno mille volte e continuano a chiamarmi per nome.”
Soi Fon:
“Ammettiamolo, quando non abbiamo da lavorare o da combattere non
sappiamo come passare il tempo.”
Mayuri scrollò le spalle: “Beh, se
non altro anche i vice-capitani sono in riunione; possiamo dire di non
essere gli unici ad annoiarci.”
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