Title: Harry
Potter and The Conversation
Author: Clell65619
Summary:
Harry e Tom Riddle si siedono per
discutere di alcune cose.
DISCLAIMER:
Harry Potter e tutti i personaggi della
saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne
possieda i diritti.
Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende
infrangere alcuna legge su
diritti di pubblicazione e copyright.
ATTENZIONE: tutti i personaggi di questa storia sono
immaginari e non
hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e
riferimento a fatti o
persone reali è da ritenersi ASSOLUTAMENTE casuale.
Potete
trovare la storia originale qui.
The
Conversation
Stavo passeggiando per la mia stanza del trono come
il Dio sceso in Terra
che ero. C’era semplicemente qualcosa di speciale nella paura
che l’assemblea
di Mangiamorte aveva di me. Il modo in cui si ritiravano al mio
passaggio, il
loro miserabile terrore che io potevo sfruttare, mentre li chiamavo a
spiegare
il loro ultimo passo falso.
Ciò quasi sempre portava al referto che
Silente era ancora vivo. Quasi
sempre.
Piton si era rivelato essere un
traditore… Perché? Perché
l’insegnante di
pozioni mi aveva tradito? Io conoscevo le sue idee: erano del tutto
compatibili
con i miei scopi. Perché Severus Piton era andato da
Silente? Forse perché avevo
ucciso la moglie di Potter, anni fa? Era veramente così
ossessionato da una
semplice donna? Non importa; ora Piton era destinato alla morte, e in
quest’istante,
senza dubbio, era in agonia a causa della maledizione che gli avevo
lanciato
attraverso il Marchio sul suo braccio. Un piccolo assaggio di quello
che ancora
doveva venire.
Fu quello il momento in cui accadde. Senza nessun
avvertimento le mie
barriere antimaterializzazione furono violate. Un improvviso Crack fu
l’unico
annuncio che le barriere avevano fallito… no non fallito, il
diagramma delle
barriere diceva che chi si era smaterializzato era autorizzato ad
entrare… ma
io ero l’unico ad esserlo.
Al centro della stanza sorgeva una figura
ammantata. Sfoderai la mia
bacchetta, mentre i Mangiamorte scattavano per allontanarsi da quella
figura
che aveva dimostrato un così fenomenale potere penetrando
nel mio covo.
“Chi sei?” chiesi.
L’uomo si tirò giù
il cappuccio rivelando il ragazzo che più odiavo al
mondo.
“Potter!” sibilai.
Prima che potessi reagire, Potter levò
la sua bacchetta al soffitto. “Sono
Harry, figlio di James, nipote di Charlus, erede delle casate Potter e
Black.
Vengo nella fortezza del mio nemico, Tom, figlio di Merope, nipote di
Orvoloson,
erede delle casate Gaunt e Serpeverde, e richiedo il Parley!”
La bacchetta del
ragazzo pulsò e io sentii la simpatica risposta della mia
bacchetta nel momento
in cui la richiesta per il Parley fu suggellata.
Non ci fu nessun rifiuto per la richiesta del
Parley. Era venuto per sua
libera volontà. L’incantesimo del Parley mi
avrebbe obbligato a concedergli un
confronto e a permettergli di andarsene senza essere inseguito per
dodici ore. Se
uno di noi avesse cercato di usare la magia sull’altro,
sarebbe morto di una
morte orribile.
Ma Potter dove aveva imparato l’Antica
usanza del Parley?
***
Ci vollero più di venti minuti per
ottenere un’appropriata sala riunioni e
per allontanare i miei ‘devoti’ seguaci dalla
presenza di Potter, prima che uno
di loro facesse qualcosa che violasse il Parley. Nessuno di loro
capì il
rischio che questo comportava.
Ancora non so cosa mi sorprese. Dopotutto la massa
dei miei tirapiedi si era
diplomata a Hogwarts, sotto la guida di Silente come Preside. Da quel
momento
ho sospettato a lungo che la misera qualità
dell’istruzione in quella che era
reputata in tutto il mondo la miglior scuola di magia fosse parte di un
piano
per garantire a Silente che non ci fosse nessuno che potesse sfidarlo.
Ciò però non risolveva la
questione di dove Potter avesse imparato il
Parley. Questa era l’ultima delle trappole di Silente?
Guardai il ragazzo oltre il tavolo, e lui
restituì il mio sguardo.
Sembrò…rassegnato a quello che stava per
accadere. Il silenzio tra noi si
allungò per cinque minuti, quindi tentai di sondare la sua
mente con la
legilimanzia. Non trovai nessuna barriera. Il ragazzo aveva lasciato la
sua
mente aperta per me, infatti trovai un pensiero superficiale che mi
diede il
benvenuto nella sua mente. Questo non era il bambino che avevo visto
nella
classe di Raptor, il ragazzo che avevo affrontato sulla tomba di mio
padre o il
giovane uomo arrabbiato che avevo posseduto nell’atrio del
Ministero della Magia.
La mia presenza non gli causò dolore neanche per molto a
lungo. Cosa stava
succedendo?
Potter sospirò. “Quindi, come
devo chiamarti?”
“Come prego?” risposi. Questo
non era la domanda che mi ero aspettato dal
ragazzo. “Sono Lord Voldemort!” dichiarai.
“Si, Si, ” Potter
sospirò di nuovo facendo ondeggiare la mano da bacchetta
segnalando che avrei dovuto sbrigarmi. “So tutto riguardo al
tuo anagramma di
Tom Orvoloson Riddle. Il tuo primo Horcrux era un bastardo ciarliero.
Il mio nome
anagrammato sarebbe ‘Pyjammas the Terror’.
Bell’affare. Come dovrei chiamarti?”
Guardai male il ragazzo presuntuoso. Fu
più tardi che realizzai che sapeva
dei miei Horcrux.
“Va bene. So che odi Tom, quindi ti
chiamerò Riddle, ok?” Indicò verso la
sua faccia. Notai il livido per la prima volta. “Ti importa
se mi curo, mentre
parliamo? Se ho letto bene le regole del Parley gli unici incantesimi
che
possiamo fare devono essere approvati dall’altro.”
“Sembra quasi una bastonata Potter, chi
altro ti vuole morto?” chiesi.
“Oh, questo?” di nuovo
indicò la sua faccia, “No, questo è
ciò che ho
ottenuto, per non essere stato capace di convincere i miei amici che
evocare il
Parley fosse una buona idea. Hanno provato a fermarmi.” Con
un grugnito di
dolore mise la sua mano destra sul tavolo dove potei vedere tre dita
rotte. “Quindi?
Posso curarmi?”
Annuì. Fece scorrere la bacchetta lungo
il primo dito ferito e sospirò di
sollievo quando l’articolazione fu riparata. “Cosa
vuoi Potter?” digrignai
attraverso i denti serrati.
Il ragazzo fece spallucce. “Mi
è venuto in mente che non abbiamo mai
parlato, sai? Oh abbiamo discusso alcune volte, tu sogghigni e parli di
quanto
sei superiore paragonato a me, mi dici che sto per morire, e di solito
io provo
ad uscirmene con una risposta che suoni adulta, ma non abbiamo mai
veramente
parlato. È sempre ‘questo è il tuo
ultimo giorno Potter’ e ‘dovrai lavorarci
Voldemort’ e cazzate come queste. Cioè siamo
legati da tutta la mia vita e non
abbiamo mai realmente discusso.”
“Quindi, tu sei venuto qui oggi per
parlare con me?” chiesi incredulo.
“Si. Volevo sapere perché hai
fatto tutto questo.”
“Per il potere, Potter. Sono nato per
comandare!”
“Per il potere? Come funziona per te?
Cioè ti circondi di idioti piagnucolosi
come i Malfoy e ti nascondi in questo… cesso.”
Entrai di nuovo nella sua mente, atto che
corrispose con un'altra occhiata
da parte del ragazzo. Il suo benvenuto di prima era ancora
là. Trovai il
ricordo di come imparò il Parley… La Sanguesporco
Granger.
“È carina vero?”
chiese il ragazzo. “Anche intelligente da far paura, ma
decisamente carina.”
“Un mago perbene non si disonorerebbe mai
gingillandosi con un tale
abominio.” tirai su col naso.
“Ouch!” disse Potter con
un’espressione bizzarra. “Questo ti avvicina un
po’
più a casa, non è vero Riddle? Di certo io posso
consolarmi dato che mia madre
alla fine era una strega, mentre il tuo caro vecchio papà
era un casalingo
Babbano alla moda.”
Al ragazzo diedi l’occhiataccia che di
solito causa lo svenimento anche del
più temprato dei miei Mangiamorte. Per tutti gli effetti che
ebbe, ho bisogno
di non essere infastidito.
“Cosa vuoi Potter? Prima questa cosa
finisce, prima posso ucciderti e
continuare la mia conquista dell’Inghilterra.”
“Questo è ciò che
voglio sapere. Perchè stai facendo questo? Perché
vuoi diventare
il re del mondo?”
La sua audacia mi sbalordì.
“Cosa vuoi dire?”
“I tuoi Mangiamorte sono tra le persone
più indipendenti del Mondo Magico, e
si prostrano ai tuoi piedi con terrore. Come pensi reagirà
il mago medio delle
strade?”
“Con paura!” esclamai.
“E questo ha senso per te? Silente mi ha
parlato un po’ della tua infanzia.
Hai avuto una vita difficile. Come me. Quando hai deciso che lo scopo
della tua
vita fosse una cazzata?”
Non potevo credere che il ragazzo osasse parlarmi
in questo modo. “Questo
Parley non durerà per sempre Potter. Ti farò
pentire di essere nato.”
Il ragazzo sembrò essere solo annoiato.
“E non ci sei ancora riuscito
durante tutte le volte in cui hai cercato di uccidermi prima?”
Fu una nuova esperienza trovare qualcuno che non
fosse terrorizzato dal mio
potere. Non mi piacque.
Mi sforzai di sorridere. “Quando
torturerò la tua Sanguesporco e gli altri
tuoi amici fino alla morte davanti a te, imparerai il prezzo per la tua
provocazione Potter.”
Il ragazzo scosse la testa. “Dio, sei un
cretino. Avrai fatto anche tanto,
me ti sei trasformato in un… beh, in te.”
“Di cosa stai parlando?”
domandai.
“Eri bello, intelligente e stupidamente
potente. Hai trovato la fottuta
Camera dei Segreti, cosa che gli studenti hanno cercato per secoli; eri
l’erede
di Salazar Serpeverde. Saresti potuto essere celebrato per aver trovato
la
Camera da solo. Avresti
potuto pretendere un seggio nel Wizengamot, essendo il primo con la tua
linea
di sangue, la tua intelligenza e il tuo potere a reclamarlo da secoli.
Avresti
potuto cambiare il mondo in meglio.”
“Ma è quello che sto facendo
ragazzo!” sputai.
“No, Riddle non è quello che
stai facendo. Quello che stai facendo è
circondarti con la feccia del mondo, nascondere ciò che sei,
fare finta di
essere un purosangue e pregare ogni giorno che io non ti uccidi di
nuovo.”
La mia furia crebbe come mai prima. “Tu
non mi hai ucciso, sei stato
fortunato. L’unica ragione per cui sei sopravvissuto
è che la magia della
profezia ti ha protetto.”
Potter fece un verso sarcastico. “Tu e
Silente siete entrambi degli idioti,
credendo nei vaneggiamenti di una donna ubriaca; entrambi avete fatto
tutto
quello che era in vostro potere per rendere veri i suoi
deliri…Conosci almeno
l’intera profezia?”
Il ragazzo sapeva la profezia? Feci un tentativo di
entrare nella sua mente.
Avrei potuto strappare la conoscenza dal suo cervello e…
Niente. Mentre prima la sua mente era aperta per
me, ora tutto ciò che avevo
trovato era… niente.
“No,” disse il ragazzo
scuotendo la testa. “hai già avuto
un’occhiata
gratis. Ma te la dirò comunque la profezia, dato che non
significa niente, non
più almeno.” Fece una pausa, sembrò
concentrarsi e recitò: “Ecco giungere il
solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore... nato da chi lo ha
tre volte
sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese... l'Oscuro Signore lo
designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere
a lui sconosciuto... e l'uno
dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno
dei due può vivere se l'altro
sopravvive... il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore
nascerà
all'estinguersi del settimo mese...”
Avevo appena sentito l’intera
profezia… Non potevo crederci. Quindi,
analizzando nella mia mente la profezia, quale potere che non conoscevo
avrebbe
potuto avere Potter? “Qual è questo potere
Potter?”
“Non ne ho idea”
ghignò Potter. “Ma non importa perché
se credessi in questo
genere di cose, cosa che non faccio, l’avrei già
compiuta.”
“Cosa significa che l’hai
già compiuta?”
“Non è ovvio?”
chiese, facendo passare la sua bacchetta lungo la guancia
sinistra, chiudendo il taglio e guarendo il livido. “Ti ho
ucciso nell’’81. Sei
stato completamente debellato.”
“Potter sei un idiota. Sono seduto
proprio qui!” urlai contro di lui. Crede
veramente di aver debellato ME?
“Sei tu che hai chiesto.” disse
con un sospiro, mettendo la bacchetta sul
tavolo, ora che aveva finito di guarirsi. “Beh, se non vuoi
parlare del perché
hai fatto tutto questo a te stesso, e non vuoi spiegare il cammino che
hai
percorso per raggiungere i tuoi scopi, che ne pensi se parliamo di
alcune cose
che ho scoperto poche settimane fa? ... per esempio di come ho
sconfitto le tue
difese per entrare qui.”
Il ragazzo ora stava ammiccando verso di me.
“Come ho detto prima, il Parley
non durerà per sempre Potter. Ti garantisco che patirai le
sofferenze
dell’Inferno prima che io ti permetta di morire.”
“Quindi sei interessato? Beh,
è una lunga storia. Dobby?”
Ci fu un Pop e poi un elfo domestico
particolarmente strano stava in piedi
sul tavolo che ci divideva.
“Sì Harry Potter Signore? Come
Dobby può aiutare il Grande Harry Potter?”
“Hai un elfo che si rivolge a te in
questo modo? Sembra che Severus non
stesse mentendo riguardo al tuo ego.” notai.
“Vorrei che mi chiamasse Harry, e non
è il mio elfo, è un mio amico” disse
Potter scuotendo la testa. “Questa
è un’altra
cosa che
hai comune con Dumbledore. Entrambi credete alla parola di un uomo così
insignificante,
che mi odia perchè
mio padre
era un bastardo
con lui quando erano a scuola. Siete
entrambi degli idioti.”
Questo sembrò aver toccato un nervo
scoperto. “E riguardo a Piton?”
“È un pirla. E non intendo in
senso buono. Dobby potresti portare del thè,
per favore?”
“Si, Harry Potter signore! Anche il
cattivo Mago-Serpente vuole del thè?”
Effettivamente volevo del thè, ma non
l’avrei ammesso davanti a Potter.
Scossi la testa e aggiunsi l’Elfo Domestico dalla bocca larga
alla lista di
persone e creature da torturare fino alla morte davanti a Potter, prima
di
ucciderlo.
Ci fu una piccola pausa durante la quale
l’elfo diede a Potter il suo thè e
andò nel luogo in cui vanno tutti gli elfi che non sono
necessari.
“Bene, come forse avrai sospettato,
Silente sa dei tuoi Horcrux.”
Non l’ho mai saputo né
immaginato. Fino a quando non mi sono ricordato che
Potter aveva chiamato il mio primo Horcrux un ‘bastardo
ciarliero’. Mi sarei
accertato che i preziosi elementi fossero al sicuro. Annuì.
Non c’era senso nel
far sapere al ragazzo che ero stato trovato con la guardia abbassata.
Se il mio
diario fosse stato danneggiato, Lucius avrebbe avuto alcune spiegazioni
da
fare.
“Puoi ringraziare Lucius Malfoy per
questo, comunque. Se non avesse dato il
tuo diario a Ginny Weasley, Silente probabilmente non avrebbe mai
scoperto che
tu li avevi creati.”
Quello fu il momento in cui decisi di uccidere
l’intera famiglia Malfoy.
“Comunque, Silente sa dei tuoi Horcrux, e
io ho riunito i miei amici per
cercare di capire come trovarli. Stavamo lavorando sui vari modi di
rintracciare quei dannati cosi quando uno dei miei amici ebbe una
rivelazione.”
“Fammi indovinare. Granger la
Sanguesporco.” Sono stato coinvolto troppe
volte nei piagnistei dei Malfoy a causa di quella ragazza.
“No, non Hermione. Neanche Padma Patil,
Cho Chang, Tracey Davis, o Hanna
Abbott. Non è stato nessuno dei geni che stava lavorando con
me per
sconfiggerti, che inciampò nella chiave della questione.
È stato Ron Weasley.
Le ragazze stavano spiegando di come gli Horcrux fossero usati sin dai
tempi
delle antiche Dinastie Egizie e Ron ha fatto solo una
domanda.”
A dispetto di me stesso, desideravo sapere dove
Potter voleva arrivare. “E
cosa ha chiesto il
ragazzo?”
“Ron s’infilò in
mezzo a tutta la discussione sulla magia oscura coinvolta
in quello che hai fatto e chiese ‘Sai Harry. Se gli Horcrux
sono stati usati
sin da quando gli Egizi costruivano Piramidi, perché non ci
siamo mai imbattuti
in nessun Anziano Egiziano?’”
Questa era tuttora una buona domanda, domanda che
io stesso mi ero posto
quando mi ero documentato per la prima volta sulla
possibilità
dell’immortalità.
“La domanda di Ron fermò tutti
noi nelle nostre ricerche. Abbiamo speso i
due giorni successivi parlando solo del perché non ci fosse
nessun Egiziano
sopravvissuto. Poi cambiammo gli argomenti delle ricerche. Non
sprecammo più
tempo per capire come cercare quei dannati cosi, ma iniziammo a cercare
nella
loro storia. Non indovinerai mai cosa abbiamo
scoperto.”
“Cosa?” chiesi. “Cosa
avete scoperto?”
“Gli Horcrux non funzionano. Oh, puoi
allacciare una parte della tua anima
ad un oggetto fisico, ma questo non ancora la tua forza vitale a questo
piano
di esistenza, diventi solo leggermente squilibrato… Se il
frammento dell’anima
è rimosso dall’oggetto incantato,
muore.” Il ragazzo rise. “Il tuo primo
Horcrux provò a tornare a vivere possedendo Ginny Weasley, e
usando la sua
forza vitale per essere portato indietro. Sono finito a combattere
contro il
Basilisco di Serpeverde per fermare questo processo, e si è
scoperto che l’ho
fatto inutilmente. Prima la tua ombra sedicenne si fosse separata dal
diario,
prima sarebbe svanita in uno sbuffo di magia e Ginny sarebbe stata
bene.”
“Cosa significa che non funzionano? Certo che funzionano Potter. Io sono la prova della loro funzionalità.” L’ignoranza del ragazzo mi meravigliò.
“Pensaci Riddle. Credi
veramente di
essere il primo a provare a fare una cosa del genere? Di certo non lo
sei. Non
sei neanche il primo ad attuare l’intera idea
‘Sette è un importante numero magico’.
Non funzionano. I documenti storici sono pieni di sciocchi che hanno
provato a
farli funzionare ed hanno fallito. Tu sei stato solo il più
recente.”
Rimasi senza parole per alcuni momenti assimilando
quello che Potter aveva
detto. Non avevo mai controllato la storia degli Horcrux, solo la loro
attuazione… e se Potter avesse avuto… No, non era
possibile; dopotutto io ero
vivo.
“Allora come spieghi il mio caso
Potter?”
“La tua prolungata esistenza è
stato un rompicapo, lo ammetto. Fino a quando
non abbiamo fatto una scoperta importante, e dobbiamo ringraziarti per
questo.”
“Cosa
vuoi
dire?”
“Hai ucciso un Auror davanti ad Amelia
Bones. Durante l’autopsia di
quell’Auror fu
presa una scansione
standard della firma magica di chi aveva lanciato la maledizione che lo
aveva
ucciso.”
Il ragazzo stava giocando, esponendo la sua storia
in piccoli pezzi, e cercando
di farmi chiedere le informazioni. “E?”
“Era mia.”
***
Il ragazzo prese un
lungo sorso del
suo thè. Cosa mi stava dicendo? L’uomo che avevo
ucciso mostrava segni di
essere stato ucciso usando la magia di Potter?
“Cosa?”
“L’hai
ucciso usando la mia magia. Questo
effettivamente risolve un sacco di questioni. Tutti i guaritori
sostengono che
il nucleo magico è un qualcosa legato al corpo fisico, la
letteratura ha molti
esempi di persone possedute da spettri che avevano soltanto il
potenziale
magico della persona posseduta; tu ormai possiedi la magia come uno
spettro
disincarnato. Le nostre bacchette hanno nuclei gemelli, io ho sempre
avuto
problemi con i piccoli incantesimi quotidiani, ma riguardo a quelli
potenti? Li
ho sempre fatti con un piccolo o nessuno sforzo. Hai travasato in te
una parte
del mio nucleo magico quando avevo quindici mesi.”
Potter si
appoggiò allo schienale
della sedia. “È stata una fortuna per me che hai
ucciso quell’uomo davanti ad
Amelia Bones e che quando l’hai fatto io ero con Susan Bones
o avrei dovuto
dare alcune spiegazioni, a
causa delle tante persone al ministero che vogliono la mia testa su un
piatto
d’argento, dato che Malfoy li ha pagati per fare in modo che
fosse così.” Sorrise, “Per quello che importa, non volevo
neanche spiegare a Madama Bones cosa
stavamo facendo io e Susan quando tu hai ucciso quell’Auror,
quindi è stata
veramente una fortuna per me.”
Stavo trovando tutto
ciò un po’
difficile da digerire. Potter doveva aver mentito. Doveva aver mentito.
“Com’è possibile che io usi la tua magia?”
“La risposta
è la mia cicatrice.” Potter
riprese la sua bacchetta e con la punta diede un colpetto alla
cicatrice a
forma di saetta. “Sai, Silente crede che sia un Horcrux
involontario, e
attribuisce la connessione tra noi a questo.”
“Ha
senso.” Non potevo credere di
essere d’accordo con Dumbledore.
“Oh davvero?
Abbiamo trovato il
rituale necessario per fare un Horcrux. Credi veramente che avresti
potuto
averlo fatto ‘involontariamente’? Hai una qualsiasi
connessione con uno degli
altri Horcrux? Puoi sentire i pensieri di Nagini o la tua presenza le
dà
sofferenza? Sii serio Riddle, sei più intelligente di
così. Questa cicatrice
non è un Horcrux,” la indicò di nuovo
con la bacchetta. “È un passaggio tra
noi. Una sanguisuga, che preleva la mia magia e ti alimenta.”
“No…”
boccheggiai.
“Quando hai
lanciato l’anatema che
uccide su di me nella culla, la mia magia ha reagito con un potere
sufficiente
a distruggere il tuo corpo e gran parte della villetta. Ciò
in qualche modo ha
formato il condotto tra noi. Questa connessione lega la tua coscienza a
questo
piano di esistenza… in qualche maniera.”
Sembrò gustare la mia reazione alle
sue teorie. “Ora che so che stai usando la mia magia, posso
sfruttare tutto
ciò. Tu possiedi solo il potere che io ti permetto di avere,
e adesso non mi
sento troppo generoso, sai?”
Mi riempì
una sensazione di orrore. “Questo significa…”
“Significa
che non puoi uccidermi, o
tu muori. I tuoi Mangiamorte non possono uccidermi, o tu muori. Significa che sei
limitato alla durata della mia vita. Significa che non c’è
nessuna immortalità per te.”
Il ragazzo si chino in avanti oltre il tavolo. “Significa che io ho accesso a tutta la
magia
che usi. Le tue barriere? Dato che tu sei autorizzato ad oltrepassarle,
io sono
autorizzato. Se alzassi la mia bacchetta, ti lanciassi una maledizione
e
violassi il Parley, perderei probabilmente la mia magia. Tu
moriresti.”
Ovviamente il ragazzo
non aveva
pensato direttamente a questo. “Ma posso imprigionarti. Posso
usare delle
pozioni per allungare la tua vita fino a che io non riesca a separare questo corpo
dalla tua magia.”
Lui alzò gli
occhi al cielo. “Ah, mi
hai beccato. L’idea che tu avresti potuto, oh non lo so,
provare a fare
qualcosa del genere, non mi è neanche venuta in mente quando
ho deciso di
parlarti della nostra piccola situazione. Cioè è
veramente poco probabile che
io abbia preso un veleno ad azione ritardata che mi uccidesse nel caso
che tu
avessi fatto qualcosa per violare il Parley e sopravvivere. Non trovi?”
Non mi stava dicendo
tutto. Cosa
ho sbagliato? Solo tutto, finora. Una remota sensazione di
panico, qualcosa che non provavo da quella notte del 1981, stava
cominciando a
pungere la mia coscienza.
“L'uno
dovrà morire per
mano dell'altro, perché nessuno dei due può
vivere se l'altro sopravvive…”
Il piccolo bastardo si stava godendo tutto
questo. “Ora ha un po’ più senso, non
trovi? Io non posso raggiungere il mio
pieno potenziale finchè tu prelevi la mia magia. Tu non puoi
conquistare il
mondo senza la tua propria magia, vero?”
“Sopravvivrò
a questo Potter. Io
sopravvivo sempre.”
“Forse ci
riuscirai Riddle, ne
dubito, ma suppongo sia possibile.”
“Perché
TU stai facendo
tutto questo?” domandai. “Se quello che dici
è vero, non avevi bisogno di
venire qui. Avresti potuto fare qualsiasi cosa la tua donna ti avesse
detto per
rompere la connessione nella sicurezza della tua Sala Comune.
Perché sei qui?”
“Per molte
ragioni. Tu e la tua
megalomania mi siete costate i miei genitori, il mio padrino, qualsiasi
parvenza di una vita normale, e hanno permesso a Silente di condannarmi
per
sedici anni ad una vita con gli unici membri sopravvissuti della mia
famiglia,
che mi hanno odiato e si sono assicurati di farmelo sapere.”
Il ragazzo sollevò
di nuovo la sua bacchetta, indicò la sua cicatrice e poi
cominciò a far roteare
la bacchetta tra le dita della mano destra. “E soprattutto
perché volevo vedere
la tua faccia quando avrei fatto questo.” Conficcò
la bacchetta nella cicatrice
sopra i suoi occhi ed io non vidi più niente.
***
“E poi ero qui”
Mi guardai intorno un’altra volta in
quello che sembrava una sorta di
ufficio. L’uomo dietro la scrivania che mi aveva fatto la
domanda era vestito
come gli amministratori dell’orfanotrofio di quando ero
bambino. Non sembrò per
niente interessato alla risposta che diedi; piuttosto pose
semplicemente la sua
domanda, e prese appunti della mie risposte appena mi uscivano dalla
bocca.
“Grazie Signor Riddle.”
Finì di scrivere alcune note e strappò un
biglietto
dal blocco che aveva sul bordo della scrivania. “Questo la
porterà fino alla
sezione di Valutazione per il Giudizio finale. Mi scuso di nuovo per
l’attesa;
per alcune ragione oggi eravamo sommersi.”
“Per la maggior parte è stata
colpa mia.” ammisi. C’era qualcosa in quel
posto che ti costringeva a dire la verità. “I miei
Mangiamorte erano legati
alla mia forza vitale attraverso i loro Marchi Neri. La perdita della
magia che
mi sosteneva li ha dissanguati.”
“Si,” disse l’uomo
seccamente, “lo so. La porta per la sezione di
Valutazione è la seconda alla sua sinistra. Il
prossimo!”
Fine
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