...King
for a day...
Il
sole stava tramontando
in quel di New York e la città assume quel colore arancione
chiaro.
La Grande Mela appare in tutto il suo splendore con le sue mani
d'acciaio che si alzano verso il cielo attorniate da quest'aura
arancione che sembra proteggerla. Gli uffici editoriali ormai stavano
per chiudere la prima pagina e per l'ennesima volta Peter Parker si
ritrova senza una foto degna per finire sul paginone d'apertura del
Daily Bugle. Peter incassa il colpo e se ne va a testa china
rimpiangendo il suo “vecchio” superiore J.J.
Jameson, la
redazione sembrava vuota senza le sue urla e senza la puzza del suo
sigaro da quattro soldi. Le foto dello scandalo sullo sfruttamento di
un centinaio di cinesi in uno scantinato della Oscorp non aveva
fruttato quanto il nostro giovane sperava, pensava che il DB fosse un
giornale libero ma ha scoperto che non è così, la
corruzione
politica arriva pure nelle testate giornalistiche ed è
ancora più
forte se quella testata è molto letta proprio il giornale di
Dexter
Bennet. In qualsiasi altro giornale freelance quella foto gli sarebbe
valsa come minimo qualche centinaio di dollari, ma purtroppo gli
è
capitata nel momento giusto, visto che tra un po' deve pagare
l'affitto al suo coinquilino, ma ovviamente nel posto sbagliato. La
sera per Peter non arriva mai molto volentieri, visto che a casa non
c'è nemmeno Mary Jane ad aspettarla con la sua bambina,
è rimasto
solo, Harry è morto e la zia abita a kilometri di distanza.
La cena
non lo aiuta di certo a tirarsi su il morale, non prende una paga da
settimane e con i soldi che gli rimangono deve tirare avanti fino a
quando non porterà una foto dell'arrampicamuri in redazione,
anche
se verrà svalutata. Insomma il kebab non va mai bene per
chiudere in
bellezza una giornata. Vin Gonzales, poliziotto e coinquilino di
Peter, stava uscendo ora di casa per andare a fare il turno di notte
quando per le strade incontrò il suo compagno di stanza.
>>
Hey Parker,
com'è andata oggi?<< Disse Vin, vedendo che
Peter era scuro in
volto.
>>
Gettarsi in una
vasca di piranha sarebbe stato più allegro <<
Disse Peter
accennando un sorriso.
>>
Vedo che è
cambiato il cane al comando ma il morso è stretto
uguale<<
Disse Vin salutando Peter con una pacca sulla spalla >>
Ti ho
lasciato un pezzo di torta in frigo, oggi mio nipote fa 3 anni.
<<
Disse Vin scendendo le scale di fretta visto che era in ritardo.
>>Come
se riuscissi
a mangiare qualcosa, ho la bocca dello stomaco più stretta
di un
culo di gallina<< Disse Peter, giocando con la panna
della
torta >> Ma si va, giusto due morsi <<
Ovviamente non ne
rimase nemmeno una briciola.
C'era
un unica cosa che
in quella giornata gli aveva dato una soddisfazione, il suo cuscino.
Così morbido e comodo da fargli perdere la concezione del
tempo e il
filo logico delle cose. La luce naturale abbandonò
completamente la
Grande Mela, che non accennava ad addormentarsi. Di notte tutto
riprende vita, tranne ovviamente quelli che si sono spaccati la
schiena in fabbrica. Gli occhi di Peter si aprirono lentamente e
controvoglia, mettendo piano piano a fuoco le cifre a led della sua
radiosveglia.
>>
Mapporc! Sono
già le 11 che ci faccio ancora a casa! <<
Peter si avvicinò
al suo armadio e tra l'abito elegante e una giacca invernale vide il
suo vestito preferito. >> Ma è possibile che
devo quasi sempre
aspettare che cali la notte per farmi un giretto con te!?
<<
Quando
Peter indossa il
costume da Spider-Man perde ogni preoccupazione e il tempo scorre
come un treno. Solo la finestra lo separa dal suo parco giochi
preferito, ma con un solo gesto e New York e li pronta a essere
esplorata dai piani alti, privilegio che di questi tempi hanno in
pochi. Nei ritagli di tempo il nostro piccolo topo di laboratorio ha
trovato una formula in grado di aumentare la resistenza delle sue
ragnatele che ora possono tenere sospeso per aria anche un tir per
circa un'ora, poi finita quell'ora scappate da sotto perché
prendersi un veicolo di quelle dimensioni sulla testa non è
mai
troppo salutare. Quella era una notte fin troppo tranquilla, a quanto
pare la malavita della Grande Mela era troppo impegnata a dormire per
riversarsi nelle strade, ma c'era ancora qualche classico
borseggiatore della domenica che si divertiva a scippare le coppiette
che passeggiavano per le strade, insomma ordinaria amministrazione
per l'amichevole arrampicamuri di quartiere.
>>
Ma porc! Quando
mi serve uno di quei pazzoidi criminali da pestare, non ci sono manco
a pagarli a peso d'oro << Pensò Peter
>> Eddai su, mi
accontento anche di una brutta copia del Goblin, e quelli si che
erano scarsi << Sotto la maschera si
materializzò un
sorrisetto, ripensando a quante copie sono uscite nel tempo della sua
nemesi per eccellezza: il Green Goblin.
>>
Beh, sono stanco
e non ho voglia di prendere aria, dato che mi sono dimenticato la
maglia della salute a casa << Dicendo ciò,
Peter decise di
tornare a casa quando, da uno dei palazzi nelle vicinanze, si
avvertì
il rumore di uno scoppio.
>>
Ma che *****! <<
Senza pensarci su Peter si diresse sul luogo dell'incidente e ai suoi
occhi apparve uno scenario che non vedeva da molto tempo. L'ingresso
del palazzo era totalmente sventrato, le fiamme stavano corrodendo
tutto ciò che c'era all'interno del locale e in lontananza
si
sentivano le sirene dei pompieri. Purtroppo quella sera ci sono state
vittime, tutti ragazzi che stavano passeggiando. Ma il nostro
amichevole ragno di quartiere non si era accorto di un piccolo
particolare, dal luogo dell'esplosione si allontanavano due scie
parallele che si perdevano all'orizzonte, probabilmente la scia di un
aliante bimotore. Quella sera una nuova minaccia era apparsa sulla
Grande Mela, una minaccia che ha spento le vite di una decina di
ragazzi, che ha spento la vita di un ragazzo che stava camminando su
quel marciapiede con il suo iPod nelle orecchie, e la canzone in
riproduzione era del suo gruppo preferito: i Green Day...
...My
daddy threw me in therapy, he thinks I'm not a real man, who put the
drag in the drag queen, don't knock it until you tried it...
King
for a Day – Green Day
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