Capitolo
16
UN
PICCOLO MIRACOLO
- Parte uno -
Chopper
aspettò fino all’ultimo istante prima che si
decidesse ad entrare di nuovo dentro l’infermeria.
Entrò
dentro e chiuse la porta alle sue spalle.
Rufy si è
addormentato profondamente.
Cavolo non ci voleva
proprio.
Si avvicina e
prendendo uno sgabello,sale fino a vedere il corpicino senza vita della
piccola Merry.
“Tanto vale
che controlli lo stesso” si dice a se stesso.
Va a prendere lo
stetoscopio appoggiato sulla sua scrivania e poi,lo appoggia
delicatamente sul petto del bimba.
Nulla,dovevo
saperlo,ma nonostante tutto aveva sperato in un suo errore e preganto
che l’intuito del capitano fosse esatto.
Lui però
era un dottore e sa che quando un cuore cessa di battere…un
momento.
La piccola renna
sussultò un attimo.
No forse è
solo stata la sua immaginazione,eppure avrebbe creduto di aver sentito
un battito.
Aspetta qualche altro
secondo…uno,due,tre quattro.
...Tum
tum...tum tum...
Ora ne è
più che certo,questo è un battito,debole
così flebile che non era possibile ascoltarlo sul momento.
Gli occhi del dottore
si spalancarono increduli.
Merry è
viva,non sa nemmeno lui come,ma è lì che tenta
disperatamente di sopravvivere e lui non se era accorto.
Poi,si ricordo di una
cosa che aveva letto in un libro comprato in quel villaggio tanti anni
fa.
‘Oltre al
sangue,si suppone esista un frutto con poteri simili a quelli dei
mostri,in grado di rendere chi lo ingerisce,un falso
morto,ovvero,rallenta battito cardiaco e respirazione fino a ricreare
una morte apparente’.
Come aveva potuto non
pensare ad una cosa del genere?
“Devo
preparare l’antidoto allora” fa Chopper e svelto.
Si fionda nel suo
armadietto degli ingredienti medici e comincia a preparare la medicina
che dieci anni fa,era riuscita a salvare Usopp.
Intanto,dentro la
camera di Nami,si sentono piccolo suoni per nulla rassicuranti.
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-Sunny(Sanji)-
Mi accendo una
sigaretta,ormai dopo tutto questo,penso che ricomincerò a
fumare come prima,se non peggio.
Chopper non
è ancora uscito da lì e la cosa mi preoccupa un
po’.
Preparo una tazza di
tisana calda da portare a Nami ed esco da quel posto che mi sta
mettendo un’ansia terribile addosso.
Arrivato
però alla sua camera,sento degli starni rumori provenire da
dentro.
Apro la porta e
vedo,Nami sdraiata sul letto che si tieni il pancione sofferente.
“Sanji,meno
male che sei qui” fa lei ansimando pesantemente.
Cazzo ha le doglie!
“Vado a
chiamare Chopper” ma prima che possa riuscire dalla
stanza,lei mi afferra per il polso e guardandomi sofferente dice
“no ti prego non andartene”
Mi chino su di lei e
la bacio sulla fronte per rassicurarla “torno subito
tranquilla”,ma lei scuote la testa ostinatamente.
“è
troppo tardi,per chiamarlo” fa lei.
Che cavolo sta
dicendo?tardi per cosa?
“Il
bambino,sta già uscendo Sanji,aiutami!” implora
lei all’arrivo di un’altra contrazione.
Cavolo e ora che
faccio,io non ho mai fatto nascere un bambino.
“Fammi
almeno chiamare Robin” gli dico e gridando,riesco a farmi
sentire da lei che è stava fuori sul ponte.
“Ti prego
aiutami” faccio a Robin appena varca la soglia della porta.
Lei prontamente,si
piazza in mezzo alle gambe di Nami,per osservare la situazione.
“Vedo
già la testa” sentenzia con un tono preoccupato
“dobbiamo farlo uscire al più presto o rischia di
soffocare”
Calo nel panico
più completo.La rossa mi sta stringendo così
forte la mano da farmi un male cane e nonostante stia gridando come una
ossessa,nessuno eccetto noi due è accorso ad aiutarci.
“AAAH”
grida forte Nami spezzandomi due dite della mano.
Cazzo,merda!
“Forza che
ci siamo tesoro” la incita Nico Robin “ancora
un’altra spinta e tutto sarà finito”
“La fai
facile te” protesta Nami,tutta sudata dallo sforzo immane di
spingere “mi sembra di dover partorire una palla di
cannone”.
Dopo
un’altra spinta e altre due ossa rotta,sentiamo il primo
vagito del neonato.
Robin,avvolge il
piccolo in un lenzuolo pulito e lo porge a Nami dicendo
“complimenti tesoro,è un bel maschietto”.
********************
-???(Merry)-
La luce si fa sempre
più intensa e lo spazio intorno a me si fa sempre
più scuro e tenebroso.
“Ho paura
nonna” faccio spaventata.
“Non
temere,dove andremo non ci sarà più
dolore”
Le mie gambe
finalmente sembrano riaver acquistato la loro forza e così
mi alzo in piedi.
Do la mano a nonna
Banchina e ci avviamo verso la luce.
Addio papà
cari.
Addio Nii-san,mi
dispiace non poter vederti quando sposerai Marimo-san.
Addio Frankie,Nico
Robin,Chopper,Brook e Nami che non potrò vedere mentre
avrà il suo bel bambino.
Addio Tom,sappi che ti
ho sempre voluto bene.
Addio,a tutti.
Ormai sono quasi sulla
soglia,quando all’improvviso,tutto si fa più
luminoso e accecante.
L’ultima
cosa che vedo prima di essere accecata da quella forte
luce,è il viso di nonna Banchina che mi sorride.
Sento qualcosa poi,una
specie di risucchio e poi,il calore di un corpo stretto attorno al mio.
Sento ogni fibra di me
stessa pesante come un macigno e perfino respirare mi sembra una cosa
di per se sfiancante.
Sento un piccolo tonfo
e una cosa che sbatte.
Sono troppo stanca,per
riuscire a capire.
Oddio che ritardo enorme con
cui posto il capitolo....scusatemi tanto è che ho provato
riscirverlo insieme a quelli finale ma veniva troppo na scifezza
così ho lasciato perdere.
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