Capitolo 2
La mattina seguente arrivò a scuola in evidente stato
comatoso, il pomeriggio precedente lo aveva passato al parco col fratellino e
il cane, chiamare cane Oscar, è riduttivo trattandosi di terranova nero di
dimensioni spropositate e con enorme e umida lingua rosa a macchie nere.
…forse capiterà che ti
si chiuderanno gli occhi ancora…
Si era portata con sé i libri per studiare latino ma,
complice la bella giornata, il cane da tenere a bada e Cime Tempestose che
sbucava dalla borsa, aveva scelto di passere il pomeriggio con Catherine e
Heathcliff piuttosto che con Cicerone, per questo aveva passato parte della
notte a fare la versione.
Vista la sua incompatibilità con la macchinetta del caffè
della scuola, quella mattina si era decisa a fermarsi al bar sotto casa, onde
evitare spiacevoli siparietti al liceo.
Arrivata davanti al portone, fu immediatamente affiancata da
quella che si era autoproclamata sua migliore amica almeno per quell’ultimo
anno di scuola
-Titti, hai delle orribili occhiaie, cos’hai combinato tutta
notte?- chiese trillante come solo lei poteva essere di mattina presto
-chiamami ancora così, e vedrai che occhiaie spunteranno a
te!- rispose acidamente come da copione
-hai pensato a cosa metterti sabato?- le domandò buttando lì
la cosa con nonchalance ma, l’amica doveva essere particolarmente poco
ricettiva perché la guardò con curiosità -festa…Piergiorgio Barbieri…Giovanni
Giusti…invito…- aggiunse dettagli per andarle incontro
-Eleonora, è solo martedì, dammi tregua!- la rimproverò
abbassandosi il cappello fin sotto gli occhi
-non vorrei mai che l’evento ti sfuggisse…come dire…di
mente…-ammise preoccupata dirigendosi assieme all’amica all’interno della
classe -poi, bisogna organizzarsi, come ti vesti, come mi vesto…dobbiamo
abbinare i colori…-disse velocemente in preda ad una crisi isterica
-non credo di poterlo dimenticare, non pensavo fosse così
complicato andare ad una festa!- decretò realizzando solo in quel momento che
non erano ancora venute in nessun modo in contatto col favoloso duo -fammi
vedere il volantino?- chiese sapendo che la ragazza non lo avrebbe conservato
gelosamente
-cosa?...non ce l’ho…devo averlo…gettato…-balbettò in
maniera poco convincente
-quindi, mi vuoi dire che se io ora apro il tuo zaino, non
trovo un altarino con tanto di candele accese?- disse avvicinandosi
pericolosamente all’eastpack della ragazza -posso?- chiese educatamente aprendo
la zip -lo sapevo…- commentò solamente
-non è come sembra…posso spiegare tutto…-urlò mettendo le
mani avanti, diventando rossa dall’imbarazzo quando Tiziana estrasse l’invito
religiosamente incorniciato -è per mantenere le impronte…-spiegò
-e…cara la mia Grissom…cosa te ne faresti mai delle impronte
di Giovanni?- chiese maliziosamente avvicinandosi con la cornice al viso della
ragazza -anzi no, non voglio saperlo…-
Le prime ore scivolarono via lentamente ma inesorabilmente,
facendole approdare all’intervallo, Tiziana aveva deciso di passarlo in classe
a meditare con il suo amico Ligabue
… o soltanto sarà una
parentesi di una mezz’ora…
A rovinare i suoi piani fu Eleonora che continuava a
ripeterle ossessivamente “caffè, caffè, caffè” sapendo della sua insana
passione
Prima di scaraventarla fuori dalla finestra come si meritava
decise di dargliela vinta e di andare alla maledetta macchinetta
-ad una sola condizione- minacciò -che la moneta la infili
tu, sennò va a finire che ci litigo pure oggi!!- disse afferrandola per un
braccio e trascinandola verso il distributore contenta del fatto che mancassero
pochi minuti all’inizio dell’ora successiva
-buongiorno ragazze- voce maschile trillante e di ottimo
umore
-toh, ci sono pure Holly e Benji… pensavo ad una vostra fuga
di coppia, non avendo avuto l’onore di vedervi in entrata!- rispose scocciata
Tiziana soprattutto del fatto che l’amica come al solito si fosse pietrificata
alla presenza dei due giovani, e che quindi non l’avrebbe aiutata a prendere il
caffè
-lo so che hai sentito la mia mancanza, piccola, ma siamo
solo arrivati un’ora dopo- le disse gentilmente il ragazzo
-piccola, tua nonna, mi ripeto!- lo zittì Tiziana
-avete pensato a sabato sera?- chiese poi Giovanni,
sorridendo ad Eleonora che era rimasta incollata al pavimento preda di una
paresi
-è un’ossessione questa festa?- domandò e, non ricevendo
risposta si decise a fare da sola per il caffè -cosa vi cambia se ci siamo pure
noi?- aggiunse mentre mescolava -il vostro gregge…stormo…branco, insomma le
vostre ammiratrici ci saranno, non siete contenti? Cosa ve ne fate di noi, per
muovere quella, dovrei portarmi dietro un muletto!- indicò l’amica che doveva
essere in uno stato vegetativo ma vigile perché alzò un sopracciglio con
disappunto -e io, beh non vi sbavo dietro…anzi…-
-ma tu sei la mia amichetta…-disse in tono mieloso
Piergiorgio abbracciando la ragazza che strabuzzò gli occhi per protesta e si
ustionò la lingua con il caffè
-se non togli quel braccio da lì entro sei secondi…te lo
stacco e te lo infilo…-disse tra i denti serissima
-che bel caratterino che ha la tua nuova amica…- lo prese in
giro Giovanni che aveva notato con quale odio lo stesse guardando
-è scontrosa per contratto, in realtà mi ama…-disse
sorridendo all’amico senza lasciare l’abbraccio
-sto contando…-sbuffò Tiziana …figlio di un cane, figlio di un cane…figlio di un preservativo
rottoooo…
-calma ragazzi, pace e amore- si riprese Eleonora,
preoccupando l’amica per questi repentini cambi di personalità -a convincerla
ci penso io- continuò sempre più sicura di sé, meritandosi anche lei uno
sguardo truce
-allora confidiamo in te- le disse Giovanni poggiandole una
mano sulla spalla ripietrificandola e facendola solo annuire
-è bastato un tocco!- disse sottovoce Tiziana rivolta
all’amica -caro il mio Pier etc..etc…vuoi cortesemente togliere il tuo dolce
braccino da attorno a me?- chiese gentilmente, preoccupata degli sguardi
assassini che le poche ragazze rimaste fuori dall’aula le stavano lanciando
-vorrei arrivare viva a sera, se non ti dispiace…- aggiunse indicando le sue
ammiratrici con un cenno del capo
-non preoccuparti cara, sanno che sei un’amica- spiegò non
cambiando posizione
-ed è proprio questo il problema…se facessimo sesso,
sarebbero meno incattivite…-spiegò finendo il suo caffè sperando che la
campanella suonasse il prima possibile, solitamente amava la ricreazione, ma in
quel nuovo liceo era una tortura più che un divertimento
-è una proposta mia cara?- sussurro al suo orecchio creando
una serie di “ohh” da parte delle ammiratrici che non avevano gradito
quell’avvicinamento, non potevano di certo aver sentito
-no ti rispondo per decenza…- gli sussurrò anche lei
all’orecchio, alzandosi un po’ sulle punte e facendolo irrigidire, stupita e
contenta della reazione del ragazzo, colse l’occasione per divincolarsi
dall’abbraccio
-per quanto riguarda la festa, caro il mio Giovanni, se
l’imbalsamata riuscirà a convincermi, per sfinimento, ci vedremo là!- concluse
prendendo Eleonora per un polso e trascinandola in aula
-mi spieghi perché ti pietrifichi tutte le volte?- le chiese
una volta arrivate ai loro banchi in attesa della professoressa
-è più forte di me Giovanni Giusti, mi fa questo effetto…se
poi è in coppia con Piergiorgio Barbieri, la cosa si accentua…-ammise
candidamente con ritrovato colore e movimento degli arti sia superiori che
inferiori
-bella mia, se hai intenzione di conquistare il bel Giovanni,
devi trovare il modo di sbrinarti in sua presenza…- cercò di spiegarle
sfogliando con poca attenzione il libro di storia -provato con dei super
alcolici?-
-no ancora, ma se mi accompagni alla festa, bevo tutto
quello che vuoi…- disse con un sorriso da orecchio a orecchio che non ammetteva
repliche
-ci penserò…- le sorrise, l’aveva già convinta, ma non
voleva dargliela vinta così in fretta
-sei la mia sola speranza di riuscire ad avvicinarmi a
lui…-spiegò con fare teatrale
-anche meno!- infatti, le rispose Tiziana -nel caso dovessi
mai assecondare i tuoi deliri…mi devi passare a prendere-
-certo, cosa preferisci, zucca, cocchio, bici, motorino o
macchina?- chiese snocciolando velocemente un sacco di mezzi di trasporto
-hai detto macchina…giurami che sei automunita?- domandò
incredula
-certo che sì! possiedo una fiammante smart rossa!- rispose
convinta
-colorino sobrio che dà poco nell’occhio! Se, e solo se,
deciderò di venire…mi farebbe piacere andare in macchina…-disse sorridendo
lasciando ormai capire all’amica che sarebbero andate alla festa
All’uscita, le due ragazze si diressero senza intoppi al
parcheggio, Tiziana aveva già abilmente tolto la catena e inserito le chiavi,
così da essere pronta per un’eventuale fuga
-Titti, cosa fai oggi pomeriggio?- chiese allegramente
Eleonora impegnata a infialarsi gli occhiali da sole
-porto mio fratello al parco, vuoi venire?- le uscì dalla
bocca stupendosi per non averla insultata per il nomignolo ma, soprattutto per
averla invitata fuori
Detto ciò si strinse bene la sciarpa al collo, si mise il
casco e partì verso casa, lasciando Eleonora parecchio confusa ma, soprattutto
contenta perché le sembrava che l’amica cominciasse a darle confidenza
Il pomeriggio, la raggiunse nella zona giochi del parco, la
trovò su una panchina concentratissima su un libro con, ai piedi un ammasso di
pelo scuro
-ciao Titti- disse rimanendo ad una certa distanza
-ti ho già detto che ti asporto i denti senza anestesia se
continui a chiamarmi così- le rispose sorridendo -ti siedi o pensi di stare lì
tutto il tempo?- le chiese non vedendola avvicinarsi
-l’orso bruno che hai ai piedi…- farfugliò indicando il cane
-morde?- domandò poi timorosa
-solo se glielo ordino!- rise sadicamente facendole cenno di
sedersi vicino a lei
-ma noi…siamo…amiche…vero?- balbettò sedendosi mentre Oscar
incuriosito si alzò per andarla ad annusare lasciandola impalata
-ti stai allenando per entrare nel museo di Madame Tussauds,
ti fa lo stesso effetto di Giovanni- aggiunse sempre ridendo
-c’è poco da ridere, ci vuole il porto d’armi ad andare in
giro con quel coso!!- disse indicando il cane
-no, basta l’assicurazione, guarda che si offende, si chiama
Oscar!- la prese in giro, in quel momento un bimbetto moro e sgambettante
arrivò vicino alla panchina
-Tizzi, chi è lei?- chiese il bimbo indicando l’amica
-Eleonora, una mia compagna di scuola- spiegò la ragazza al
fratellino -e lui è Ettore- li presentò e il piccolo diede la mano alla ragazza
come un adulto -non è cattiva come Giulia?- chiese poi lasciando Eleonora
stupita e gelando il sangue nelle vene alla sorella che non aveva piacere a
sentir pronunciare quel nome
-no, Ettore, torna a giocare- lo incitò, pregando
mentalmente che la ragazza non facesse domande
-bene, bene, questo è l’uomo con cui passi i tuoi pomeriggi…-
disse Eleonora che aveva capito che per l’argomento Giulia fosse troppo presto
-ebbene sì, mi hai scoperto…-ammise sorridendo appoggiando
il libro sulle ginocchia
-ed è sempre per lui che rifiuti la corte di Piergiorgio
Barbieri…- disse lasciandola basita
-corte?- ripeté per vedere se aveva capito bene e per aver
più tempo per pensare - mi sembra che sia stato proprio lui a dire che siamo
amici…- disse infine
-sarà…ma non ne sono convinta…-disse Eleonora guardando
verso i bambini
-...tu che lo conosci così bene…- la prese in giro
sorridendo
-io..che l’ho studiato per tanto tempo…- disse ridendo, poi
prendendo il libro dalle ginocchia della ragazza -Pride and Prejudice…un
classico…come mai in lingua?- chiese cambiando argomento definitivamente
-in italiano lo so a memoria!- ammise candidamente
rimettendo il libro nella borsa per evitargli una brutta fine
-ti assicuro che la storia non cambia- rise facendo
sorridere anche Tiziana
Passarono un allegro pomeriggio insieme, a quel punto
Eleonora si convinse di essere entrata di diritto nella top ten delle amiche di
Tiziana, il resto della settimana scolastica passo abbastanza velocemente e
senza intoppi, tranne che per una verifica a sorpresa di matematica il venerdì
mattina, materia in cui Tiziana non era proprio ferratissima ma, che, con
l’aiuto di Eleonora sbrigò in maniera decente.
Arrivati al fatidico sabato, all’uscita di scuola, mentre la
mora era, come suo solito schizzata ai motorini canticchiando che …se per ogni sbaglio avessi mille lire…che vecchiaia
che passerei…
Ripensando al probabile errore commesso nell’accettare
l’invito alla festa, la bionda, che aveva imparato a starle dietro abbastanza
velocemente, la raggiunse vicino al mezzo
-allora a che ora passo stasera?- chiese in evidente stato
d’euforia
-non saprei, a che ora comincia il party?- chiese
sottolineando il suo disappunto nell’ultima parola
-esattamente alle ventidue!- una voce fuoricampo s’intromise
nel loro discorso facendole girare entrambe -volete un passaggio bellezze?-
continuò Achille ignorando l’espressione schifata di Tiziana e quella
compassionevole di Eleonora
-piuttosto in ginocchio sui ceci- rispose Tiziana pensando
che non sarebbe una cattiva idea, per lo meno arriverebbe in ritardo
-no, grazie Achille, prendiamo la mia macchina- disse più
gentilmente la bionda
-per qualsiasi cosa, sai dove trovarmi, vicina- ammiccò
sorridendo, facendole rabbrividire e salutandole con un gesto della mano
-deduco che i tuoi abbiano bocciato l’idea del trasloco?-
chiese Tiziana liberando la catena
-è convinto di piacerti in fondo…-le disse ignorando la
domanda -a dire il vero, è convinto di piacere a tutti, pensa di essere molto
meglio di Piergiorgio Barbieri…e…-
-e…Giovanni Giusti…ho capito, la prossima volta vorrei
l’iban per favore!- la prese in giro interrompendola -comunque, mi dispiace per
Achille, avere certe convinzioni così al di fuori della realtà…-
-lasciamolo nel suo mondo, in fondo è innocuo…- aggiunse
Eleonora -tornando a noi, passo da te alle dieci e mezzo!- disse convinta attorciagliandosi
una ciocca di capelli
-ma…se ha detto…- stava cercando di capire
-ci aspetteranno!- disse sempre più sicura di sé
-se lo dici tu, non mi resta altro che attenderti- rispose
tranquilla salendo in sella al motorino
La sera in camera, con lo stereo acceso, stava rovistando
nell’armadio alla ricerca di qualcosa di carino ma, di poco appariscente da
mettersi. Era agitata, temeva che a quella festa avrebbe partecipato il suo ex
fidanzato con Giulia, e non aveva molta voglia di vederli, nessuno dei due.
...strade troppo
strette e diritte per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po’…
Alla fine aveva deciso per un paio di pantaloni neri, con
una micro camicia sempre nera e una sciarpa dello stesso colore. Al secondo
trillo del cellulare era già fuori dalla porta e a spasso spedito entrò nella
macchina dell’amica
-lutto in famiglia? O festeggi sempre con colori
sgargianti?- chiese l’amica vedendola monocromatica
-mi sentivo così!- spiegò cominciando a sintonizzare
l’autoradio
-sarà piacevole starti vicino…- disse l’amica partendo a
razzo per le vie della città, fortunatamente il locale non era molto lontano si
ritrovò a pensare Tiziana che senza accorgersene si era pure aggrappata alla
maniglia sopra al finestrino
-stacchi la mano da lì che sembri mia nonna!- la rimproverò
Eleonora -guarda che so guidare!!!-
-rallenta allora!- sbottò spaventata dalla guida folle
dell’amica
Dopo un parcheggio da manuale, arrivarono davanti al locale
che era già pieno di ragazzi, Tiziana si guardava in giro con terrore, cercando
di non dare troppo nell’occhio e questo sarebbe anche stato possibile evitando
il mitico duo. La discoteca era abbastanza grande e aveva un bellissimo
giardino sul retro, luogo in cui la ragazza aveva pensato di nascondersi per la
maggior parte della serata. Eleonora era invece elettrizzata e saltellava come
una matta per vedere volti noti sopra le teste, e per volti noti lei intendeva
Giovanni e Piergiorgio.
Il primo lo avvistarono parlare con un altro ragazzo in
mezzo a un numero imprecisato di fanciulle adoranti, il secondo lo avevano
appena intravisto allontanarsi verso la zona bagni con una giovane bionda al
seguito.
Passata la prima ora a salutare compagni di classe, Tiziana
se ne sarebbe già andata volentieri a casa, purtroppo per lei però, l’amica era
ancora carica come ad inizio serata e non se la sentiva di rovinarle la festa,
così mentre Eleonora era in fila per il bagno si diresse nel giardino sul retro
per provare a nascondersi dietro una pianta.
Fortunatamente non in molti avevano avuto la sua stessa
idea, erano per lo più coppiette in cerca d’intimità, così si appoggiò ad una
colonna cercando di farsi i fatti suoi. Era in una posizione strategica perché
riusciva attraverso le finestre, a vedere l’interno e quindi anche a tenere eventualmente
sott’occhio Eleonora
Mentre era assorta nei suoi pensieri assieme a Ligabue
giocherellando col cellulare, un’ombra le oscurò la luce
-come mai qui tutta sola, piccola?- era Piergiorgio che
evidentemente aveva abbandonato la bionda per andare a prendere un po’ d’aria
-preferisci essere evirato con delle cesoie o con un
semplice coltello stile Lorena Bobbit?- domandò a sua volta senza spostare lo
sguardo dal telefono
-non dirmi che ti stai annoiando?- disse cercando di
attirare la sua attenzione prendendole il cellulare di mano
-fino a qualche minuto fa, mi divertivo un casino con tutte
queste piante!!- ammise sorridendo per la prima volta -tu invece come mai sei
qui, e soprattutto da solo?- chiese non riuscendo a trattenere la sua curiosità
-non ho incontrato nessuno d’interessante- rispose
cominciando a pigiare tasti sul cellulare
-ma se eri anche prima avviluppato ad una bionda?- chiese
lei guardandolo stupita riprendendosi il telefono
-normale amministrazione- rispose saccente sorridendo -ho fatto
il mio dovere subito, così mi godo il resto della serata- spiegò gongolando
-che fatica essere Pier…vattelappesca…non un attimo di
tregua…- rise lei contagiando anche lui
-lo so è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo-
continuò ridendo, era da tanto che con una ragazza non si divertiva così,
solitamente da lui pretendevano altro
-guai mai a lasciare che una bionda vaghi da sola per una
festa…sai quanti danni…- aggiunse lei asciugandosi le lacrime, le capitava
spesso di piangere dalle risate
-chi stai evitando?- chiese facendo in modo di farsi
guardare negli occhi tornando serio
-nessuno- rispose poco convinta con ancora il fazzoletto tra
le mani
-non ti credo! E lasciatelo dire, nonostante l’impegno che
ci stai mettendo, non stai prendendo le somiglianze del ficus benjamin
-noo, ma se stavo già cominciando a fare la fotosintesi!-
rispose scocciata dal tono del ragazzo
-quindi?- insistette Piergiorgio che quella sera era
particolarmente carino anche per Tiziana con i suoi jeans leggermente lisi e una
camicia verde
-diciamo che non avrei piacere ad incontrare il mio ex
moroso!- ammise stupendosi di dare così confidenza ad un estraneo
-capisco- rispose solamente ridandole il telefono -adesso
vieni con me a bere qualcosa, poi ti riporto qui così puoi continuare con
quella boiata della fotosintesi…- disse prima di afferrarla per mano e
ignorando le proteste della ragazza
Rientrarono nel locale che era se possibile ancora più
affollato di prima, Tiziana recuperò Eleonora che a fatica era riuscita a raggiungere
e soprattutto ad usare il bagno, arrivati davanti al bancone spuntò anche
Giovanni
-buonasera ragazze, ben trovate!- salutò gentilmente
provocando la solita paralisi ad Eleonora che riuscì solamente a fare un cenno
col capo prima di irrigidirsi come il solito stoccafisso -vi state divertendo?-
chiese entusiasta
-come no?!?- rispose sarcastica Tiziana -non vedi, lei è
paralizzata dall’emozione, ed io, beh…io ho pianto di gioia…-disse facendo
vedere il fazzoletto che teneva ancora tra le mani e lasciandolo stupito tanto
che guardò l’amico interrogativo sperando di avere delle risposte
-la bionda è veramente contenta…lei…- disse indicando
Tiziana -diciamo un po’ meno!-
-un po’, mi sembra riduttivo ma, mi accontenterò!- rispose
guardando Piergiorgio che aveva appena ordinato dei drink per tutti
Eleonora si era parzialmente riattivata nel momento in cui
le avevano dato il bicchiere in mano, presa probabilmente alla sprovvista,
ingurgitò il liquido in un solo sorso e riappoggiò il contenitore sul banco prima
di tornare catatonica
-secondo te le fa qualche effetto?- si preoccupò Giovanni
facendo apparire un leggero sorriso sul volto della bionda
-spero solo riesca a guidare!- rispose secca Tiziana
guardando l’amica in cagnesco
-male che vada ti riporto a casa io…- provò Piergiorgio
facendole l’occhiolino
-piuttosto Achille!- rispose garbatamente sperando di
allontanarsi dai due il prima possibile perché la loro presenza al bar si stava
notando -è stato un piacere, tornerò dal mio amico Benjamin…- disse prima che
Eleonora la fermasse tenendole un polso
-dai, un altro bicchiere poi vai dove vuoi…-la implorò con
lo sguardo facendole strani ammiccamenti facciali
-poi chiamiamo l’alcolisti anonimi e il resto della serata
lo passiamo con loro!- rispose cercando di ignorare la sua richiesta
-dai, questa volta offro io- Giovanni si diresse baldanzoso
al bancone
-sia mai che Gianni e Pinotto qui, non facciano le cose
uguali…- brontolò Tiziana più per il fatto di dover rimanere lì che per
lamentarsi della loro presenza, a loro modo le stavano anche simpatici
Dopo aver bevuto d’un fiato anche il secondo bicchiere, la
paralisi di Eleonora sembrava in via di guarigione, anzi aveva cominciato a
sproloquiare e nessuno sapeva come fare per fermarla.
Mentre faceva finta di ascoltare l’amica, a Tiziana sembrò
di vedere Filippo, il temuto ex fidanzato che senza dire niente, si allontanò
dal gruppetto diretta al giardino.
-da quanto ti ha lasciato?- chiese Piergiorgio spostandole
una ciocca di capelli dal viso appena la raggiunse vicino alla sua pianta
-cosa ti fa pensare che sia stato lui?- ringhiò sempre
guardandosi attorno
-intuito…- scherzò cercando di farla sorridere
-femminile, immagino…- rise Tiziana rimanendo attenta
-quindi?- tornò sull’argomento deciso ad avere una risposta
-dunque…-cominciò guardando attentamente l’orologio sul
display del telefono -esattamente nove mesi, tre giorni e sei ore…- rispose
tristemente
-noto con piacere che non l’hai presa male!!- ironizzò
lasciandole un sorriso sincero -in questi mesi ti sei data alla clausura?-
domandò subito dopo
-quindi sono nove mesi, tre giorni e sei ore che non baci un
ragazzo?- chiese stupendosi di come una ragazza così carina non avesse trovato
dell’altro
-aggiungerei qualche minuto, ma più o meno ci siamo…-non
riuscì a finire la frase che le labbra di lui si appoggiarono contro le sue e
si stupì di se stessa quando, senza troppi problemi anche la sua lingua si fece
spazio
…se ti vuoi fidare
davvero di me…fallo fino in fondo…
-ma, che cazzo stai facendo?- urlò allontanandolo con un
gesto della mano appena era riuscita a elaborare cosa stesse accadendo
-volevo azzerare il contatore…- rispose sorridendo e facendo
infuriare la ragazza
-non ti ci provare…-stava per partire con una scarica
d’insulti, prese solo tempo per respirare
-mi dispiace, non sei il mio tipo- Piergiorgio la interruppe
facendole dimenticare di botto l’elenco che aveva in testa e lasciandola
stranita
-effettivamente, troppo poco bionda e troppi neuroni
funzionanti…- pensò di non fare vedere quanto il bacio l’avesse destabilizzata
-oddio per il colore, si può sempre rimediare…per il resto…sarà difficile un
futuro tra noi…-decise di prenderla in ridere
-a meno che tu non abbia intenzione di farti una lobotomia?-
domandò con una certa speranza nella voce il ragazzo
-non al momento, ma se dovessi cambiare idea, sarai il primo
cui lo comunicherò …- gli disse ridendo
Superato brillantemente il momento imbarazzante, per non
incappare in altri, Tiziana decise che fosse meglio andare a cercare Eleonora
per farsi accompagnare a casa
Una volta rientrata nel locale però, non trovò l’amica da
nessuna parte e in preda allo sconforto andò a recuperare Piergiorgio per
sapere se aveva notizie del suo amico che risultava pure lui assente
-senti Pier...chi più ne ha più ne metta…sai dov’è finita la
tua dolce metà?- chiese interrompendo una sicuramente piacevole chiacchierata
che stava intrattenendo con un’altra bionda e per questo ottenendo
un’occhiataccia
-intendi Giovanni?- chiese scocciato per l’interruzione
-no, una bionda qualsiasi….ovvio che intendessi Giovanni!!!-
urlò senza motivo, ma rimanere ancora in quel locale pensando di dover tornare
a casa a piedi non la rendeva di ottimo umore
-mi mandato un messaggio dicendomi che stava accompagnando a
casa Eleonora perché era ubriaca o qualcosa di simile…- rispose non togliendo
lo sguardo dalla bionda per non farla andare via
-bene, così mi tocca farmi una passeggiata!- urlò a questo
punto veramente arrabbiata dirigendosi verso la porta
Cominciò a camminare a passo spedito, non avrebbe avuto
piacere a fare nessun tipo d’incontro
…strade vuote non c’è
neanche il classico cane…
Maledicendo ad ogni passo la sua amica e se stessa per aver
accettato di andare a quella festa, l’unica nota positiva era che non aveva
incontrato Filippo.
Presa nei suoi pensieri non sentì uno scooter avvicinarsi e
fermarsi poco più avanti, quando se ne rese conto, fu colta dal panico, non
sapeva se cominciare a correre in avanti, urlare o tornare al locale, tutti
questi pensieri svanirono quando la persona sulla moto si tolse il casco
-Pier…ti venisse un colpo…vuoi fami morire d'infarto…stavo
già immaginando i titoli dei quotidiani di domani…”Bellissima ragazza, trovata
sgozzata a lato della strada…”- gli urlò avvicinandosi
-bellissima? Non starai esagerando, al massimo “Ragazza mora
trovata in un campo”- rise allungandole un casco
-cosa me ne faccio?- chiese sempre acida
-di solito io ci condisco la pasta, ma se per adesso te lo
infili in testa, ti porto a casa!- spiegò abbastanza seriamente
-e la tizia? Ti ho già spiegato che non bisogna lasciare una
bionda vagare insoddisfatta domandò consapevole che avrebbe dovuto ringraziarlo
e non prenderlo in giro, salendo sul mezzo
-se ne farà una ragione…- rispose mettendo in moto
...e così anche il
sabato è andato così…
Oggi sono sottosopra quindi i saluti li faccio da qui in basso…
Farrahlennington: ringrazio sinceramente per esserti
immediatamente accorta dell’errore di battitura, così ho potuto immediatamente
correggerlo. Ringrazio anche per
l’etimologia!!Apprezzo la lezione di grammatica, ma ho
un problema personale con le maiuscole e con i punti a fine frase, quindi mi
dispiace deluderti ma le cose non cambieranno!Per quanto riguarda la trama, ti
anticipo, sarà banalissima…
Mary96twilight:ed eccoti il secondo
capitolo! La Titti è davvero un po’ rude ma, alla fine
e sotto sotto non è
malaccio! Grazie mille
Le mie nane preferite: vi colgo sempre preparate e attente…la nostra Tizzi (non la chiamerò mai per nome in
tua presenza) ha un vissuto leggermente travagliato…niente
che una diciassettenne qualunque non abbia vissuto…è
solo acida di suo!!! Ma ci sta simpatica…a
parte il nome ovviamente…non vi anticipo nulla sui
baldi giovani, ma come ho scritto la storia tende al banale, quindi, non ci
vuole un genio…a meno che…bah
staremo a vedere! Baci e vado a preparare guinzaglio rosa…
Nicoletta2: ed eccoci al sabato…lieta di risollevarti le giornate…riuscissi
a farlo pure con le mie sarei a cavallo…divertiti e a
presto, grazie!
CriCri88: niente panico, non c’è fretta…non
è antipatico, suddai, se la
tira un po’!!! bacioni a presto