«In All but Blood»
La fuga a Ftia
- Capitolo 1° -
Ci
fu un urlo lì vicino, e altre grida d'allarme più
lontano, ma
Patroclo non riusciva a sentire niente. Poteva solo vedere Clisonimo
appoggiato al muro. Stavano apparendo dei segni sul suo collo, e una
pozza di sangue si stava formando sotto la sua testa, poi
iniziò a
colare in direzione dei piedi di Patroclo, ma il ragazzo non si
muoveva, rimase fermo a guardare le pietre che si tingevano di un
rosso scuro. Una mano forte lo prese per il braccio e lo
trascinò ai
suoi piedi. Si misero a correre in direzione della casa. Quando
finalmente alzò lo sguardo vide la faccia terrorizzata di
suo padre.
"Portaci
i nostri mantelli," urlò Menezio. "Prepara un cavallo, di
corsa!"
"Cosa
sta succedendo? Dove state andando?" Patroclo riconobbe la voce
di Polimele.
"C'è
stato un incidente... Patroclo ha litigato con Clisonimo, e... Non so
dove stiamo andando. Ovunque."
"Andate
alla casa di mio padre. Si prenderà cura di voi. Vi
raggiungerò il
prima possibile."
"Starai
bene?"
"L'essere
una donna non è la mia debolezza, e sono una Mirmidone."
Patroclo
si sentì issato su un cavallo, e suo padre montò
dietro di lui,
portando un braccio intorno alle sue spalle. Stava uscendo da quello
stordimento, e stava iniziando a comprendere il mondo intorno a lui.
Si girò verso Polimele, e vide lo stesso triste,
terrorizzato
sguardo che era sul volto di suo padre.
"Mi
dispiace," disse, improvvisamente. "Non volevo. È stato un
incidente."
Lei
lo raggiunse e prese la mano del suo figliastro. "Lo so. Sei un
bravo ragazzo, di certo non l'hai fatto di proposito. Continua ad
essere buono, fa' quello che ti viene detto, e si' coraggioso."
Patroclo
fece un piccolo e frenetico cenno. Pochi momenti dopo, la perse di
vista mentre il cavallo partì al galoppo.
~*~
Teti
prese la mano del figlio, che cercava di arrampicarsi sulle rocce.
Sapeva camminare da solo, ma aveva appena 2 anni, e lei non poteva
sopportare l'idea che si facesse male. Tuttavia non si sarebbe mai
sognata di ostacolare la sua innata natura temeraria, neanche da
così
piccolo. Poco distante suo marito sedeva su una roccia e li guardava.
Poi guardò oltre loro due, e lei si voltò per
vedere cosa lo aveva
distratto.
Un
viaggiatore stava arrivando verso di loro, coperto da uno sporco
mantello e seduto su un cavallo esausto. Davanti a lui teneva un
bambino di non più di sei o sette anni. Il ragazzino non
sembrava
stanco, ma piuttosto aveva un'espressione spenta sul viso. Si
fermarono improvvisamente sulla strada, e l'uomo li fissò.
Peleo si
alzò all'improvviso, e camminò verso il punto in
cui si era fermato
il cavallo.
"Menezio?"
disse, guardandolo incredulo. "Cosa..?"
Menezio
scese dal cavallo e tirò giù anche il figlio. Il
ragazzino rimase
lì per qualche secondo con un'espressione spaesata, poi
battè le
ciglia e si guardò intorno. Vide Peleo, poi Teti e Achille.
Suo
padre gli diede una spinta verso di loro.
"Forza,
Patroclo," gli disse, per incoraggiarlo.
Il
ragazzino – Patroclo – inizialmente si
avvicinò piano piano, e
sorrise mentre Achille tentava di fare un passo verso di lui. Emise
uno strano verso di lamento, e cercò di liberarsi dalla
stretta
della mano di sua madre per raggiungere il bambino più
grande.
Patroclo fece un passo avanti e si inginocchiò all'altezza
di
Achille.
"Cosa?!"
Sia
Teti sia Patroclo alzarono lo sguardo verso Peleo. Menezio sembrava
molto triste, e stava implorando silenziosamente Peleo. Alla fine, un
sospiro e un segno di assenso. I due si avvicinarono a Teti e ai due
bambini.
"Menezio
e Patroclo staranno qui d'ora in avanti," disse Peleo alla
moglie. Poi, "Ti spiegherò dopo."
"Patroclo,"
disse Menezio, un piccolo sorriso gli apparve sulle labbra. "Lui
è Peleo – il padre di Polimele – e la
sua nuova moglie, Teti.
Immagino che questo robusto giovanotto sia Achille."
"Infatti
lo è," disse Teti, sorridendo. "e nutre una certa simpatia
verso tuo figlio."
"Patroclo
si prenderà cura di lui, allora," disse Peleo, ridendo.
"Avrà
più bisogno di qualcuno che abbia quasi la sua
età, che di me –
dopo un po', smetteranno di ascoltare quello che diranno i loro
padri. E
mi chiedo se alcuni degli altri ragazzi non saranno disposti a
ribattere una volta che
Achille inizierà a fare il prepotente con loro."
Menezio
si voltò verso il suocero e sorrise con riconoscenza.
Achille emise
un altro suono indistino, e rise.
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Nota
della traduttrice: Questa fanfiction è
stata scritta da MissTeacakes
e
tradotta dalla sottoscritta, che previamente ha chiesto
il permesso all'autrice; QUI c'è il link al
primo capitolo in lingua originale (inglese).
La storia deve ancora essere
completata, ma l'autrice ha già scritto ben 41 capitoli *-* Spero che venga
apprezzata da molti perchè secondo me è una delle
migliori fanfiction sull'Iliade, se non la migliore. Dal
punto di vista dei personaggi parla soprattutto di Patroclo e Achille,
partendo davvero dall'inizio e descrivendo la loro adolescenza in modo
dettagliatissimo. La parte riguardante la guerra inizierà
dopo un bel po' di capitoli.
E con questo ho finito ^^ Vi
chiedo scusa se ci sono dei problemi con l'html (non mi pare
però o_o) Sono alle primissime armi XD
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