When
When She Understood To Ben Fallen In Love
Quando Margherita scoprì di essere
innamorata del suo migliore amico, aveva solo dodici anni.
All’epoca pensava che la sua fosse
una normale cotta d’adolescente vogliosa di amare e non ci diede molto
peso.
Si limitava a passare le sue giornate
a scrivere il suon nome sui fogli del quaderno di
Matematica.
Molte volte veniva ripresa dalla
madre ce la beccava con il compasso scolastico ad intagliare, sulla scrivania di
legno, il nome del suo amico e alla quale sempre si giustificava dicendo
che la loro era un amicizia talmente solida e compatta e che
dividevano di tutto; anche la sua stanza.
Quando Matteo le si avvicinava
abbracciandola come era giusto che un amico facesse Margherita si scansava,
arrossendo furiosamente, e balbettando frasi
sconnesse.
Il suo atteggiamento
verso il suo amico di sempre era molto sospettoso e quasi tutti
avevano capito che nascondesse qualcosa; tutte le sue compagne
infatti la schernivano alle spalle per quella sua cotta che mai
sarebbe stata corrisposta e i ragazzi invece si limitavano a guardarla di
sbieco.
Matteo era un ragazzino che
rientrava, già solo all’età di tredici anni, nello standard dei ragazzi più
belli della scuola.
Per essere un ragazzino delle medie
era già sommerso da corteggiatrici, alcune anche più grandi di
lui.
Era un bambino dai corti capelli
castani e dagli occhi grigi ma anche espressivi.
Il sorriso suo era quanto di più
caldo ci potesse stare sulla faccia della terra ma solo pochi ebbero il piacere
di vederlo.
Margherita era una di queste
fortunate persone alle quali Matteo si apriva senza problemi e alla quale
sorrideva sempre.
Solo Margherita Matteo
abbracciava con entusiasmo e raccontava i suoi pensieri senza imbarazzo ma cosa
più importante solo a lei si era mostrato per quello che
era.
A primo impatto Matteo poteva
sembrare un ragazzino vivace e anche superficiale senza il minimo senso
dell’orientamento e senza la minima voglia di vivere ma solo per chi lo
conosceva bene si dimostrava per il giovane ragazzo che era e che si ritrovava a
soffrire gradualmente.
Perché Matteo si incolpava di tante
cose e, sotto quel sorriso d’angelo nascosto dagli occhi belli, si celava la sua
anima.
[Quando
Margherita capì di essere innamorata del suo migliore amico aveva dodici
anni.]
Quando finirono le scuole medie ed
entrambi presero strade differenti, Margherita perse quasi tutti i contatti con
il suo migliore amico.
Erano andati in due licei differenti
e rivali: lei il classico lui lo scientifico!
Avevano preso due strade diffidenti
e, anche se le loro madri-amiche d’infanzia- continuavano a sentirsi e
contattarsi con cene serali, loro due persero ogni contatto visivo
o anche multimediale.
L’unica cose che rimaneva a
Margherita del suo amico erano le scritte sulla scrivania d’ebano che portavano
il suo nome.
Nella nuova scuola Margherita si era
fatta nuovi amici, e una in particolare si chiamava Alba che, con i capelli
sempre lisci e perfetti di un rosso incantatore, veniva
considerata la più bella della scuola.
“Marghe,”le diceva sempre la sua amica
portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio”lo sai che è tempo che tu ti
trovi un ragazzo,vero?Hai sedici anni e sei una bellissima ragazza!Ci sono
ragazzi che morirebbero per te …”
Margherita, infatti, con i suoi
numerosi e bellissimi boccoli color del cioccolato era considerata una ragazza
di bellissimo aspetto e, i suoi occhi color dell’oro, incantavano chiunque con
la loro dolcezza.
Ma con tutto ciò, Margherita
continuava a schivare i numerosi spasimanti che le facevano la corte e viveva da
sola nel ricordo di Matteo.
Ogni tanto, sotto scuola, scorgeva
qualche chioma marrone come quella del suo migliore amico e si perdeva a
contemplare il ragazzo in questione immaginando che fosse veramente Matteo il
proprietario.
Ma poi, quando il ragazzo si voltava,
si ritrovava a guardare un ragazzo che con Matteo non aveva nulla a che
fare.
“Si, lo so Alba. E’ solo che non me
ne piace nessuno. In questo momento non sono pronta per pensare ai
ragazzi”
“Così finirai per rimanere zitella e
vivrai i tuoi ultimi giorni con tanti gatti isterici. E’ questo che
vuoi?”
“No”
“E allora deciditi. Il tempo scorre e
tu non sarei sempre la bella e mora ragazza d’oggi …”
Sotto il palpitante consiglio della
sua amica,Margherita iniziò a incontrare ragazzi che però, per quanto le
stessero simpatici, le ricordavano sempre vagamente
Matteo.
Come lei li definiva, erano la sua
copia fatta male.
Si stava arrendendo, la giovane e
bella ragazza alla possibilità di potersi nuovamente innamorare quando all’età
di diciotto anni, tornando dal suo ultimo anno di liceo in un afosa giornata di
fine Maggio, incontrò Matteo.
Il ragazzo si era fatto più alto e
si era fatto più muscoloso ma,come riusciva a tredici anni fece ugualmente
saltare il cuore in gola a Margherita alla sua visione.
I capelli gli erano cresciuti fino a
raggiungergli metà collo e, del suo adorabile castano chiaro ormai vi era anche
un ciuffo che tendeva a coprirgli l’occhio destro.
Per quanto fosse cambiato,Margherita
lo riconobbe subito.
Rimase a guardarlo camminare composto
dal marciapiede opposto, con le mani nelle tasche anteriori e la musica nelle
orecchie.
Il leggero venticello caldo, gli
alzava appena il ciuffo di capelli permettendole di scorgere i suoi
fantastici pozzi grigi.
Quando girando lievemente il capo
Matteo incontrò lo sguardo di Margherita, si studiarono per diversi
minuti.
Lui non era il solo ad essere
cambiato in quanto anche la ragazza, che a dodici anni portava i capelli sempre
tagliati a caschetto e severamente legati, era mutata molto nel suo aspetto
esteriore:
I capelli ora le sfioravano metà
schiena ed erano perennemente boccolosi come le star di
Hollywood.
Gli occhi che prima era sotterrato da
lenti spesse e dai colori infantili, ora erano privi d’occhiali e risaltavano in
tutta la loro brillantezza con il trucco leggero che
usava.
Il corpo maturato era snello e
aggraziato.
Per un momento non gli parve vero che
la ragazza innanzi a lui fosse veramente la bambina che era stata la sua
migliore amica ma ogni dubbio cadde quando vide gli occhi di lei sorridere più
del suo stesso sorriso e meravigliati studiarlo come sapeva fare solo lei; solo
lei che lo aveva conosciuto.
“Marghe …”il soffio di vento che
erano state le sue parole si fecero ugualmente udire da lei che, con sempre il
volto pronto a essere rigato da copiose lacrime, gli si avvicinò circospetta
“sei veramente tu?”
“Ciao Matteo!”in quel momento, senza
nemmeno cercare di trattenersi, Margherita lasciò andare la cartella ai suoi
piedi e lo abbracciò di slancio circondandogli il collo con le sue esili
braccia.
Lo conosceva da quando erano in fasce
ed erano passati cinque anni dall’ultima volta che lo aveva
visto.
Cinque.
Il mondo, in quel lunghi anni, era
parso essersi fermato perché per lei non erano esistiti più i momenti di pura
felicità.
Aveva conosciuto alcune persone, era
stata bene con la sua nuova amica ma nessuno era risultato come
Matteo.
Nessuno.
Quando anche lui,dopo minuti di
smarrimento totale, l’abbracciò con frenesia la ragazza si sentì in paradiso
perché s’accorse che nulla era cambiato.
Matteo era cambiato, era cresciuto ma
era rimasto lo stesso meraviglioso ragazzo di un tempo che, maturando, era
sbocciato solamente come una rosa.
[Quando
Margherita capì di essere innamorata del suo migliore amica aveva dodici
anni.
Quando
Margherita capì che Matteo era quello adatto a lei, aveva diciotto
anni.]
Da quel giorno Matteo rimase sempre
accanto a lei, e anche se spesso gli risultava difficile, andava ogni giorno a
prendere Margherita sotto scuola con la sua nuova
macchina.
Si presentava nelle ore più strane a
casa sua per prelevarla e uscire con lei, a mangiare un gelato nelle giornate
più calde.
A guardare un film la portava quando
faceva freddo.
Come una coppia, di quelle vere, si
mostravano entrambi alla gente.
Matteo conservava sempre i suoi dubbi
sul passato essendo stato da piccolo adottato ma a Margherita questo non
importava perché per lei il fatto che non lui non conoscesse i
suoi veri genitori era un fatto irrilevante.
Molte volte, quando lo vedeva
soffrire ancora dopo tutti quegli anni, lo abbracciava stretto come facevano
quando avevano tre anni nella piccola piscina gonfiabile del suo
guardino.
Gli baciava il petto e lo
tranquillizzava con parole dolci, poi lo cullava con la testa sulle sue gambe
fino al sonno.
Passarono solo pochi mesi, ma
compensarono quel cinque anni che avevano vissuto lontani perché un amicizia
come la loro era indistruttibile a tutti: anche al tempo.
Fu al ventunesimo compleanno di
Margherita che le cose iniziarono a complicarsi quando lui, conoscendola alla
festa, si mostrò interessato a Alba e alla sua
personalità.
Diceva di trovarla simpatica e
carina, poi di trovarla bella e infine irresistibile.
Una settimana dopo, diceva di
amarla.
Con la morte nel cuore, Margherita si
vide a fare da consigliere al suo migliore amico per poi divenire anche il suo
cupido personale.
Aveva ventitre anni, quando Alba e
Matteo decisero di sposarsi.
Sotto richiesta dei due sposi lei
sarebbe stata la testimone della sposa e, in un probabile futuro, la madrina dei
loro figli.
“Se ora sono felice con Alba, lo devo
a te Marghe”le disse Matteo la sera prima del matrimonio dandole un casto,
quanto per lei significativo, bacio sulla guancia.
“Di niente”mormorò lei guardandolo
scomparire “ te lo meriti.”
E quando la mattina successiva, tra
la gioia della sposa e l’ansia dello sposo vide avanzare entrambi vero l’altare
si sentì morire.
Il cuore, come quando aveva
quattordici anni, le si spezzò in petto.
[Quando
Margherita capì di essere innamorata del suo migliore amico aveva dodici
anni.
Quando
Margherita capì che Matteo era quello adatto a lei, aveva diciotto
anni
Quando
Margherita capì che Matteo era il suo sogno eternamente
proibito,aveva ventitre anni …]
Vedere il volto incorniciato dai
boccoli focosi della sua amica camminare verso l’altare le fece immaginare che
quei capelli potessero essere i suoi.
Vedere i suoi sorrisi e i suoi passi,
il suo busto camminare e giungere sottile vicino a Matteo le fecero desiderare
di essere lei.
Sapere che la sua amica si stava
dedicando al suo unico, eterno amore senza nemmeno saperlo le fece mancare
l’aria.
Quando il prete recitò la formula del
matrimonio chiedendo se qualcuno fosse contrario alla loro unione per breve
valutò l’ipotesi di dichiararsi a Matteo davanti a tutti quei
testimoni.
Immagino di corrergli incontro e di
abbracciarlo per la vita, di baciargli il viso e di dirgli quello che mai gli
aveva rivelato.
Ma poi … tutto le si rivelò per
quello che era veramente:
Un
illusione.
E allora vide lo scambio degli
anelli, l’amore nei loro occhi e le lacrime dei parenti che si fusero alle sue
che, accanto ai due sposi, faceva da testimone per quella esperienza che voleva
fosse la sua.
Ma la cosa che più le straziò il
cuore fu il bacio finale e vedere le loro mani intrecciate da ormai eterni
coniugi.
Pianse per molto Margherita, pianse
quando tornò a casa e si lasciò stremata e tremante cadere sul
letto.
Le parole di una vita le rimbombavano
nel petto.
La visione del suo futuro da zitella,
le si prosperò davanti.
E allora,
pianse.
Pianse sedendosi alla scrivania e con
le gambe al petto, pianse sfogliando vecchi album di foto di lei e Matteo
piccoli.
Pianse guardando l’anello che le
aveva regalato lui quando aveva compiuto undici anni: un piccolo cuoricino di
plastica, probabilmente uscito dalle patatine, sopra il suo
comodino.
Pianse quando, qualche giorno dopo,
le arrivò la cartolina del loro viaggio di nozze che raffigurava Miami e il suo
eterno paradiso tropicale.
-Un Bacio alla nostra cara
Margherita. Sei sempre il fiore più bello. Il fiore che ha dato vita al nostro
amore .
Sei la
migliore.
Grazie dalla piccola
Miami.
Il signore e la
signora Cinzi. -
Quando ne lesse il contenuto stava
seduta alla scrivania della sua stanzetta da bambina e nuovamente non riuscì a
frenare la delusione di non poter essere lei a portare quel cognome come ora
faceva Alba, la sua amica.
E allora, posando delicata la
cartolina sulla libreria dietro di se, si mise a guardare
intorno.
Tutto era in ordine e lei non sapeva
che fare.
Tutto era in ordine e perfetto in
quella stanza che per anni era stata la sua dimora.
Quando il suo sguardo si posò
distratto sulla scrivania e scorse le numerose scritte fatte con il compasso, ci
passò un dito sopra pensierosa e sorridendo.
Senza rendersene conto si munì
nuovamente di quello strumento che aveva usato tante volte per incidere il nome
del suo amato e con tanta pazienza si mie a cancellare tutte quelle scritte
inutili.
Passò così tutta la giornata cercando
di eliminare ogni traccia di quella cotta iniziata quando aveva dodici anni, ma
anche se alla fine il nome “Matteo”era illeggibile sulla scrivania d’ebano
non si sentì mai pienamente soddisfatta perché nella sua mente,
quel ragazzo, continuava a vivere.
E allora guardando fuori dalla
finestra, Margherita sorrise malinconica arresasi all’idea di non poter cambiare
il destino e si perse a guardare il cielo tramontare nel’arancione che era
quella giornata.
Ora Margherita ha settantadue anni, e
vive con tre gatti.
Ma a differenza di come
Alba ha predetto, non è zitella e sola perché al suo fianco lei ha il suo più
grande amore.
Sorride guardandosi allo specchio e
non riesce a pentirsi di quello che è stato ma anzi, stringendo la mano al suo
compagno riesce solo a capire che attendendo
tutto è possibile.
[Quando Margherita capì di essere
innamorata del suo migliore amico aveva dodici anni.
Quando
Margherita capì che Matteo era quello adatto a lei, aveva diciotto
anni
Quando
Margherita capì che Matteo era il suo sogno eternamente
proibito,aveva ventitre …
Ma quando
finalmente capì di essere felice, Margherita di anni
non ne aveva più nessuno! ]
Salve a tutti.
Questa storia non ha una vera e
propria origine è nata stesso mentre la scrivevo.
Quando mi sono messa al cumputer
avevo in testa solo il nome Margherita e poi tutto è nata da se.
La fine è stata scritta stessa sul
momento e può essere interpreta in vari modi:
Sia che la protagonista alla fine è
riuscita a vivere la sua favola d'amore con Matteo che si è scoperto anche lui
ad amarla e per questo non sente più il peso degli anni sulle spalle, oppure
che, con la sua morte, è tornata ad essere felice con Matteo al suo fianco in eterno( infatti poi, essendo morta, la protagonista
non ha più età).
Questa seconda opzione è come l'avevo pensata
io però rileggendo mi sono resa conto che può essere veramente interpretata in
due modi.
Spero che la storia sia piaciuta,caso
contrario la cancellerò.
I protagonisti sono frutto della mia
fantasia;fatti o avvenimenti reali sono da considerare puramente
casuali!
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