Leave a damn note
Hiro-san si svegliò accompagnato da un fastidioso rumore
assordante che proveniva dalla sveglia, appoggiata sul comodino, dalla
parte del letto in cui dormiva
Nowaki.
Hiro-san ordinò a Nowaki di spegnere "quell'aggeggio infernale"
come lo aveva definito l'insegnante, ma non udì alcuna risposta
da parte di NOwaki nè tanto
meno il rumore cessò.
Hiro-san si girò bruscamente e con un colpo ben assestato usando
il suo cuscino fece tacere la sveglia che cadde per terra.
Hiro-san provò grande soddisfazione perchè era da tanto
che voleva sbarazzarsi della sveglia che Tsumori aveva regalato a
Nowaki.
Se avesse avuto bisogno di una sveglia gliela avrebbe regalata lui...
Arrossì e nascose il volto sotto le coperte.
Hiro-san balzò sul letto e si chiese perchè NOwaki non fosse lì vicino a lui a dormire.
Avevano il giorno libero entrambi eppure Nowaki non era al suo fianco... di nuovo.
Hiro-san tremava leggermente e ripensò al periodo in cui Nowaki era sparito per lasciarlo solo.
Ogni volta che vedeva il letto vuoto provava angoscia e paura
perchè non avrebbe potuto sopportare l'idea di separarsi si
nuovo da Nowaki.
Concitato esplorò la casa chimando con tono indifferente Nowaki, ma dentro di sè cresceva la preoccupazione.
In casa non c'era traccia del dottore.
Se ci fosse stato, Hiro-san sarebbe stato accolto dal suo gentile
sorriso e da un bacio imbarazzante che prontamente gli schioccava sulla
fronte ogni mattina.
Con occhi lucidi Hiro-san cercò di non pensare al suo risveglio
quotidiano e si disse che non gliene importava nulla, Nowaki poteva
fare quel che voleva.
-Leggerò un libro!- si disse mettendo le mani sui fianchi.
Si coricò sul divano e prese il primo libro che trovò nei cumuli lasciati nel suo studio.
"Isabelle se ne era andata, lasciandomi solo a compiangermi.."
Hiro-san buttò per terra il libro e stizzito ne prese un'altro.
Sfogliò le pagine ed intravide un - Mi manchi. Dove sei?-
-Maledizione!- urlò Hiro-san gettando il libro verso il muro, ma
sfortunatamente nella traiettoria del libro c'era una piccola statuina
che venne travolta
dall'impeto di rabbia di Hiro-san.
Il totale ammontava alla distruzione di una sveglia e di una statua
quella mattina ed Hiro-san sapeva che altri oggetti sarebbero stati
aggiunti alla lista.
Si sistemò sul divano posizionandosi con schiena bene eretta e guardò la stanza.
Ogni luogo di quella casa gli ricordava NOowaki, anche perchè in
ogni angolo di quella casa quel pervertito lo aveva fatto suo, rendendolo
imbarazzato e così
felice.
Hiro-san guardò il divano e rievocò il ricordo del giorno
in cui Nowaki aveva bevuto troppo ed era arrivato a casa con
un'espressione da ebete dipinta sul
viso.
-Hiro-ssssan.-
Hiro-san lo aveva accolto guardandolo con sufficienza e lo aveva fatto sedere sul divano aiutandolo a togliersi la giacca.
-la mia mogliettina..-
-Eeeh?- Hiro-san esterrefatto stava per colpire NOwaki con uno dei suoi
pugni ben assestati, ma dolorosi al punto giusto (a detta di Hiro-san),
ma Nowaki lo
fermò e con stretta poderosa lo gettò sul divano.
In un istante NOwaki sovrastava Hiro-san impossibilitato a muoversi.
-Bakayaro! Levati!- Hiro-san sembrava una piccola ameba impossibilitata a muoversi.
-No.- aveva riposto Nowaki che lo guardava con sguardo così intenso che Hiro-san dovette guardare altrove.
Aveva visto poche volte Nowaki con quello sguardo e di certo raramente lo aveva contraddetto così apertamente.
-Hiro-san- gli aveva sussurrato Nowaki nelle orecchie .
-Lasciami andare via, idiota ubriaco!-
-NO!- aveva risposto nuovamente Nowaki.
-Non ti lascerò mai più andare. Sei mio.-
Hiro-san sentiva un grande calore propagarsi nel suo corpo, la
felicità gli scorreva nelle vene e dal cuore si propagava fino
al cervello che sembrava
nutrirsi solo delle emozioni che Nowaki gli sapeva far provare.
Nowaki era più importante dell'aria stessa.
-Chi sarebbe tuo?- rispose Hiro-san per mascherare l'imbarazzo e la
felicità, ma Nowaki lo conosceva troppo bene ed il suo bleff non
funzionò.
Nowaki prese il volto di Hiro-san fra le mani ed incominicò a baciarlo con grande passione travolgente.
Esatto, Nowaki lo aveva travolto privandolo di ogni certezza facendolo soffrire, gioiere per ogni cosa che faceva.
"Mi ha reso un idiota" era stato il pensiero di Hiro-san che non
sopportava che la sua felicità fosse nelle mani di un moccioso.
Hiro-san osservò NOwaki che gli stava slacciando solennemene ogni singolo bottone della camicia.
"Un idiota felice.."
Hiro-san si coprì il volto con le mani.
-No.-
-Che diamine!! Stasera sai solo dire di n..-
Nowaki baciò di nuovo Hiro-san -Mostrami il tuo volto, mostrami tutto di te.-
Nowaki lo aveva amato fino a notte inoltrata e la mattina Hiro-san lo
aveva trovato con un grembiulino rosa che cucinava la colazione.
Ovviamente lo aveva accolto con un grande sorriso ed un bacio sulla fronte.
-Pentiti di quello che hai fatto.- aveva intimato HIro-san a Nowaki.
-Ma Hiro-san perchè devo pentirmi di ciò che mi ha reso così felice?-
Hiro-san fulminò con lo sguardò Nowaki che abbassando la testa -Mi pento.-
-Bene! Nowaki sembri una mogliettina.- aveva detto Hiro-san ironico, non aveva gradito ciò che Nowaki gli aveva detto perchè lui non era la mogliettina di nessuno!
-Oh grazie, ma l'importante è che di notte sia il marito.-
Quella volta il mestolo era stato usato per scopi non propriamente culinari da parte di Hiro-san.
Erano le 12 e Nowaki non era ancora a casa.
-Dove diamine è andato? Quando torna io..-
Hiro-san si fermò e si chiese se Nowaki sarebbe tornato.
Scrollò la testa ed iniziò a preparare il pranzo, sul
tavolo la porzione di Nowaki si stava raffreddando ed ad ogni cucchiaio
di zuppa Hiro-san guardava
l'orologio appeso al muro.
Finito il pranzo Hiro-san sistemò i piatti e provò a trovare un libro in cui nemmeno una riga parlava di amore.
Lesse per tante ore, ma quella piccola vocina che
li sussurrava nelle orecchie non taceva "Non tornerà stavolta."
Hiro-san guardò oltre la finestra del soggiorno e solo l'oscurità veniva riflessa dai suoi grandi occhi neri.
Con labbra tremanti insultò Nowaki e cercò di trattenere le lacrime.
Appoggiò la testa alla finestra e calpestando il suo orgoglio sussurrò -Non mi lasciare-
Lasciò la finestra e sfogò la sua ira sui cuscini del
salotto che vennero disintegrati facendo volare per la stanza piume
bianche.
Hiro-san con un barlume di speranza cercò un bigliettino che
probabilmente NOwaki aveva lasciato per avvertirlo, ma non lo
trovò.
Erano le 23.09 quando Hiro-san sentì dei rumori provenire dall'ingresso.
Corse verso la porta inciampando nelle ciabatte.
-Ciao Hiro-san!- Nowaki gli sorrideva come se non avesse fatto nulla di male.
Hiro-san lo guardava impietrito.
-Ti ho portato un souvenir spero che ti piaccia!-
Il sangue ribolliva nelle vene di Hiro-san che era una bomba che poteva esplodere da un momento all'altro.
-E' stato davvero bello oggi.-
3
-Avrei voluto che ci fossi anche tu con me.-
2
-Oh Hiro-san mi sei mancato.-
1
-La prossima volta chiederò a Tsumori se puoi venire anche tu.-
BOOOOM!
Hiro-san utilizzò una mossa paragonabile a quelle dei migliori
wrestler a discapito di Nowaki che giaceva per terra con aria sorpresa
ed innocente.
Le parole ed emozioni uscirono dalle labbra di Hiro-sa senza riuscire a trattenerle.
-Idiota! Imbecille! Io ero qui ad aspettarti e tu eri in giro a
divertirti con Tsumori? Non sai che cosa ho provato guardando fuori
dalla finestra con la
paura di non rivederti più. Nowaki tu..- Hiro-san non riusciva nemmeno ad urlare.
-Hiro-san..- Nowaki di avvicinò ad Hiro-san che si era lasciato cadere per terra sule ginocchia.
-Lasciami stare!-
Hiro-san era così furibondo, avrebbe voluto colpirlo e colpirlo
ancora, ma era anche sollevato perchè Nowaki era lì, al
suo fianco.
-Hiro-san, sei così adorabile..-
-Le tue parole idiote non hanno alcun potere su di me!-
Non era affatto vero.
-Hiro-san, ti amo-
Hiro-san non rispose e cercò di non guardare Nowaki
perchè se lo avesse fatto la sua ira sarebbe scomparsa e lo
avrebbe perdonato.
-Hiro-san..-
Nowaki prese Hiro-san tra le braccia e lo trasportò come una principessa sul letto.
-Mettimi giù!!- urlava Hiro-san cercando di mettere i piedi a terra.
-Ti amo, ti amo, ti amo- NOwaki continuava a ripetere le parole che
facevano battere il cuore di Hiro-san ogni volta che venivano
pronunciate dal suo
ragazzo.
-Ti odio stupido NOwaki!-
Nowaki lo baciò ed incominciò ad accarezzare il corpo che
aveva reso suo tanti anni fa, per quante volte avessero fatto l'amore
queste non erano mai
sufficienti a soddisfare il suo desiderio per Hiro-san.
Mentre stavano per raggiungere l'orgasmo Hiro-san sussurrò -Ti
amo odioso Nowaki.- e Nowaki sorridendo si fece sfuggire una lacrima di
gioia.
-Cosa? hai partecipato ad un convegno?-
-Si, Hiro-san te lo avevo detto...-
Era la stessa storia di tanti anni fa...
-Non è vero!-
-Si, te l'ho detto quando..-
-AAAh d'accordo basta così!-
-Hiro-san sei così adorabile. Hai pianto per me.-
Hiro-san prese un cuscino e lo buttò in faccia a Nowaki.
-Nee Hiro-san..- Nowaki si avvicinò ad Hiro-san e nonostante la
notte trascorsa non avessero fatto altro,fecero l'amore nuovamente quella domenica mattina.
Quando si rivestirono Hiro-san, indolenzito, prese per un orecchio Nowaki e lo trascinò in cucina.
-Ecco ora fai quello che ti dico io.-
-Si signore!- aveva risposto di rimando Nowaki un pò preoccupato.
-Ora prendi il foglio di carta e la penna.-
-Si...-
-Bene oggi ti insegnerò a scrivere un MALEDETTO BIGLIETTO!!! Si
scrive dicendo dove si va, per quanto tempo, e si aggiungono delle
scuse, tantissime scuse!-
Nowaki sorrise.
-Hiro-san ti avevo lasciato un biglietto.-
-...-
-Era sotto la sveglia.-
Hiro-san rimase senza parole e maledì Tsumori e la sveglia infernale.
Il lunedì mattina Hiro-san si svegliò trovando un
biglietto "Buongiorno Hiro-san, sono a lavoro, torno stasera, scusa se non posso darti il bacio mattutino,
beh scusa di nuovo.. in realtà te l'ho dato mentre dormivi perché eri troppo adorabile..-
Hiro-san sorrise e con le orecchie rosse prese il biglietto e lo
conservò in un luogo dove nessuno lo avrebbe potuto vedere.
A lezione fu di così buon umore che lanciò solo 4 penne
contro gli alunni che non seguivano attentamente ciò che diceva.
Quando aprì la porta di casa ed entrò, trovò Nowaki che guardava la televisione.
Sorrise e gli si mise vicino.
Quello era tutto ciò di cui aveva bisogno.
"Non lasciarmi, ok?" aveva pensato Hiro-san sentendo il calore del corpo di Nowaki.
-Hiro-san non ti lascerò mai, te lo prometto.Fidati di me.-
Hiro-san baciò uno stupito Nowaki ed imbarazzato corse in bagno per chiudersi dentro.
"Sono davvero un idiota, un idiota maledettamente felice!"
|