Avevo
già pubblicato questa shot in Less, ma ho deciso di
cancellare suddetta raccolta perchè non mi venivano le
storielle da inserire e di pubblicare le uniche due che contiene come
fic a se ù.ù
Il curry nuoce gravemente alla salute. Anzi, per la precisione, un mix
di Kingdom Hearts, curry e dovrei-studiare-storia-ma-non-ne-ho-voglia
nuoce ancora di più!
In realtà questa fic è piuttosto vecchiotta,
risale ad un paio di anni fa e fu il mio primissimo tentativo di
inserire un minimo di shonen-ai in un racconto XD
Il titolo
vuol dire letteralmente "dolce abbraccio di fuoco" (o anche "titolo
scelto sul momento")
Sweet
fiery embrace
Se c' era una frase che Demyx ripeteva spesso era "Ma perchè
proprio io?". Anzi, 'spesso' non era neanche il termine adatto per
definire la frequenza con cui quelle quattro parole uscivano dalla sua
bocca. Più propriamente "Ma perchè proprio io?"
era una vera e propria filosofia di vita per il Notturno Melodico, che
non mancava mai di pronunciarla. Soprattutto se gli veniva affidato un
incarico importante. Soprattutto se gli veniva affidata una missione,
Demyx odiava combattere, perfino le rose di Marluxia lo sapevano. Ma
quegli stramaledetti fiori sapevano anche che esisteva un' altra
attività che il numero 9 odiava, se possibile, ancor
più della lotta...
"torta margherita alla
panna"
Cucinare.....Demyx detestava cucinare e non perchè nutrisse
un qualche odio nei confonti del forno o delle padelle antiaderenti.
Semplicemente odiava cucinare perchè le sua
abilità culinarie erano - in tutta franchezza - nulle. Come
gli diceva Vexen " Se la bravura in cucina fosse proporzionata alla
temperatura, con te raggiungeremmo lo zero assoluto".
"E allora, dico io, se sanno che non so cucinare, che mi agita farlo,
che in cucina sono un pericolo pubblico...allora, mi chiedo: MA PERCHE'
PROPRIO IO??" gridò agitando in aria con fare rabbioso un
cucchiaio di legno, con in mente oscuri propositi di vendetta nel caso
fosse uscito vivo dalla cucina, tra i quali spiccava il fare esplodere
le tubature del castello durante la festa di quella sera.
Festa, si. Era l' anniversario dell' arrivo di Larxene quel giorno, ed
essendo l' unica donna dell' organizzazione Xemnas aveva approvato
l' idea di Axel di fare le cose un po' più in
grande.
"Nessun problema, facciamo le cose un po più in grande,
ok.... ma tra tutti i compiti più ingrati proprio a me il
più odioso? Ma non poteva cucinare Zexion, che a lui piace
tanto? No, IO!"
Sospirò per calmarsi. " E va bene cucino, ma poi che non si
lamentino con me!"
E, tirate su le maniche del cappotto,iniziò a leggere la
ricetta e a mischiare gli ingredienti indicati.
"Infondo, cosa vuoi che sia fare una torta? Mi preoccupo troppo." disse
fra se e se mentre muoveva il cucchiaio nella terrina cercando di
contenere l' agitazione che comunque lo aveva pervaso. Attorno a lui il
silenzio, rotto solo dal legno che sbatteva contro la plastica quasi a
ritmo. Quasi ipnotizzato da questo rumore costante Demyx non si accorse
minimamente che qualcuno era scivolato dentro e lo osservava con
interesse da dietro le spalle. Costui si decise a parlare solo dopo
qualche minuto.
"Allora come va?"
Il suo tono di voce non era alto, addirittura era vago, ma sarebbe
bastato per far saltare il cuore del biondo e fargli perdere un paio di
battiti, se ne avesse avuto uno. Si girò di scatto con un'
espressione di puro odio negli occhi azzurri, odio che scemò
all' improvviso quando suddetti occhi azzuri ne incontrarono un altro
paio dal bizzarro color erba, che lo fissavano divertiti.
"Axel...." pigolò cercando di riacquistare un frequenza
respiratoria accettabile "volevi uccidermi?!"
"esageraaato!" sbuffò l' altro senza perdere l' espressione
divertita.
"Che ci fai qui? Sei venuto a controllare che non avveleni la torta?"
"Anche..." mormorò il rosso guardandosi intorno. Demyx fece
una smorfia infastidito. "Ma più che altro... sono qui per
te"
Alla parola te le braccia dell' improvvisato cuoco, che avevano ripreso
a mescolare, si bloccarono di colpo ed egli si girò per la
seconda volta verso l' amico, più lentamente e con la
perplessità nello sguardo al posto dell' odio.
"Beeehh...non guardarmi così!" sbottò Axel
"Insomma....si, per te! perfino le rose di Marluxia sanno che in queste
situazioni ti agiti, sono qui per aiutarti!"
"Quelle rose sanno un po troppe cose per i miei gusti...."
mormorò Demyx
"Come?"
"Niente!"
Rimasero in silenzio per un tempo che a entrambi sembrò
lunghissimo, cercando ognuno di evitare lo sguardo dell' altro in un
clima piuttosto imbarazzato. Fu il rosso Axel a rompere quell'
atmosfera allungando lo sguardo oltre le spalle del compagno.
"Comunque..." esordì "Che cosa stavi facendo esattamente
quando sono entrato?"
Demyx restò spiazzato "Come che facevo.....mescolavo no?"
"Dem... girare un chucchiaio in tondo è mescolare....tu
sembrava piuttosto che lo stessi sbattendo qua e la!" disse con tono di
rimprovero.
Demyx roteò gli occhi "Lo so!" esclamò "Lo so! ma
io glie l' avevo detto agli altri che non volevo cucinare
perchè non sono capace, ma mi ci hanno costretto quindi
abbiate la decenza di non dirmi cosa fare!" e si girò
riprendendo a muovere il cucchiaio. Fu interrotto poco dopo dalle mani
di Axel che si posarono sulle sue. Demyx sussultò e si
girò verso di lui per l' ennesima volta.
"Che..."
"Hai detto che non devo dirti nulla no? Vorrà dire che mi
farò capire a fatti" Demyx sentì la stretta delle
mani del rosso sulle sue stringersi e il petto aderire alla sua
schiena, poi le loro braccia iniziarono a muoversi insieme, lentamente
in senso circolare.
"Così vedi? Piano e in tondo, altrimenti gli ingredienti non
si amalgameranno bene. Ci vuole grazia per certe cose!"
"Grazia?"
"Come quando suoni il sitar, devi avere la stessa delicatezza..."
Il biondo non rispose, la sua mente sembrava essersi scollegata dal
resto del corpo ed ora era in caduta libera.Non sapeva cosa dire e non
voleva rovinare quel momento così strano eppure
così bello. Pur senza cuore, quel contatto gli piaceva, lo
tranquillizzava. Sentiva le braccia di Axel avvolgerlo quasi in un
abbaraccio e per un attimo scordò torta, festa e annessi
connessi e si lasciò crogiolare in quel tepore. Fu la voce
dell' altro a riportarlo alla realtà.
"Beh? Capito?" domandò senza spostare comunque le mani.
Demyx lo guardò negli occhi verdi e vi scorse un'
espressione diversa che non tardò a capire.
"Io...credo di aver scordato un passaggio" mormorò
sorridendo
"Com' era quella storia della grazia?".
Vide il sorriso di Axel allargarsi a sua volta, segno che la sua
intuizione era esatta.
"Visti i precendenti sarà meglio spiegarti tutto da capo,
che dici?"
"Che hai ragione" e chiuse gli occhi.
Che ottenere un cuore era il suo scopo,
ma ora sapeva anche perchè
lo voleva.
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Penso che mi ritirerò a meditare sulle mie azioni in una
grotta su un cucuzzolo delle Ande ù.ù
Detto questo...
Adiòs!
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