Pov Mitsui.
Se ci ripenso mi
viene un gran mal di testa. Ma come ho potuto essere così scemo? Ma che cosa mi
è saltato in testa? E bravo Mitsui! In un colpo solo hai mandato all’aria gli
esami di riparazione e la tua amicizia con Kogure, soprattutto quella.
Come ho potuto
farlo?
Giorni prima.
L’inverno è
giunto quasi al termine. Fuori splende il sole e già si vedono le prime rondini
fare capolino fra la coltre di grigio che ormai è diventato il nostro cielo.
Fa caldo al sole.
È il momento
dell’anno che preferisco in assoluto.
Mi piace quel
tepore che provo quando cammino per le strade e il vento fresco che mi
scompiglia i capelli e mi dà sollievo dalla calura primaverile.
Tutto sembra
brillare. I fiori, gli alberi… persino le case e gli uomini.
Ma la primavera,
ahimé, per me significa anche resoconto scolastico. Non sono mai stato un genio,
ma da quando sono entrato a far parte della banda di Tetsuo i miei voti si sono
visibilmente abbassati. Adesso non frequento più le vecchie compagnie, è vero,
ma le lacune restano e l’unico modo che ho di non ripetere l’anno è studiare con
profitto. Ma è difficile, tremendamente difficile! Ho vissuto due anni nel vuoto
assoluto e, credo, l’unica cosa che ha convinto i miei professori a promuovermi
è stata la mia appartenenza ad una delle più pericolose bande di Kanagawa e la
paura che scatenavo in chi m’incontrava.
Ma le cose adesso
sono diverse. Ora sono cambiato, posso dirlo con orgoglio. Io sono diverso! E
questo significa che la promozione devo sudarmela.
Per questo motivo
ho chiesto a Kogure di aiutarmi. Chi meglio di lui avrebbe potuto? Certo c’erano
pure Akagi e Ayako, ma col primo avremmo finito sicuramente con il litigare e la
seconda mi avrebbe ripreso sempre con quel suo fastidiosissimo ventaglio. Così
ho chiesto a Kogure di aiutarmi. Lui è bravo, uno dei migliori a scuola, e,
soprattutto, è paziente. Quando non capisco qualcosa me la spiega, senza mai
arrabbiarsi e sta cercando di inculcarmi il “metodo di studio”.
Studiamo un po’
ovunque, per non perdere tempo prezioso. Casa mia… casa sua… a scuola durante la
pausa pranzo… dopo gli allenamenti.
Kimi è davvero
una bella persona. È sempre allegro e sorridente, un ottimista per natura e mi
trasmette serenità. Con lui sto bene. Parliamo di tutto, anche di argomenti di
cui lui ha poca dimestichezza e quando succede entro in estasi. Mi piace vederlo
dipendere da me, almeno una volta. Abbiamo fatto un patto: lui mi aiuta a
studiare e io gli insegno “l’arte” della moto e dell’auto. Certo, lo so, a lui
interessa ben poco sapere come si pulisce un carburatore, per esempio, ma non mi
andava di ricevere senza dare nulla in cambio. Lui ha capito il mio imbarazzo e
ha proposto questo scambio. Così dopo aver finito di imparare le normali
lezioni, i ruoli si invertono e io divento il maestro mentre lui l’allievo. Lui
sta sempre attento, non si perde una parola, come davvero gli interessasse
quello che dico. E fa pure delle domande, esprime dubbi e ride quando sbaglia
qualche nome o non ricorda qualcosa.
Mi piace vederlo
ridere. Mi riempie di buon umore.
“Mitsui…”
Adesso siamo in
un bar in cui andiamo spesso il sabato mattina, visto che non abbiamo lezione.
Studio meglio se sono ben disposto.
“Mitsui.”
“Cosa?”
“Non dirmi cosa.
Mi stavi ascoltando?”
Oggi indossa un
maglione a collo alto. Sembra un po’ arrabbiato. Sarà che non ho sentito neppure
una parola di quello che stava dicendo? È che mi sono accorto, da qualche tempo,
che c’è qualcosa che attira la mia attenzione con più prepotenza, qualcosa che
non avevo mai considerato e che, in un primo momento, mi ha gettato nel panico.
Qualcosa al quale non posso porre rimedio.
“Mitsui!
Andiamo!”
“Ho sentito. Sono
solo stanco.”
“Bugiardo! Gli
esami di riparazione stanno finendo. Non dovresti scherzarci su.”
“Ah… questo. Non
l’ho capito. Insegnamelo.”
C’è qualcosa che
intrappola i miei pensieri. Sembra strano ma, nonostante al principio l’idea
stessa mi terrorizzasse, adesso mi dà calore, mi fa stare bene. È un sogno
irrealizzabile – e come potrebbe d’altronde?- ma sognare non è un crimine,
giusto?
“Questo? Questo…”
Mi dispiace
Kogure, so che ti sto facendo perdere tempo, ma non riesco a concentrarmi. C’è
quel pensiero fisso che monopolizza la mia attenzione.
Ti sento parlare,
spiegare con pazienza, ma la mia mente è catturata da tutt’altro pensiero.
Ti vedo spostare
una ciocca di capelli. La sistemi dietro l’orecchio e appoggi la tua testa alla
mano, chiusa a sostegno. Il ciuffo scivola lentamente davanti ai capelli,
nuovamente. La frangia accarezza delicata il bordo degli occhiali.
Come faccio a
concentrarmi sulla lezione se ogni tuo gesto mi distrae, se il tuo pensiero
occupa tutta la mia mente, la mia esistenza, senza darmi tregua? Non capisci che
sei proprio tu la causa del mio smarrimento? Se non ascolto le tue parole è
perché sono troppo preso da te e ciò che sento vorrei che fosse qualcos’altro.
“Questo è tutto.”
Le tue labbra
piegate verso il basso… la tua pelle chiara… i tuoi occhi socchiusi… non avevo
mai notato prima tutti questi tuoi particolari. Se anche chiudessi gli occhi
riuscirei a tracciare un profilo di te perfetto. Ogni neo, ogni espressione
facciale… ho memorizzato tutto di te.
“Ahhhhhhhh!
Mitsui! Stavi attento?”
“Che ne dici se
mangiamo qualcosa? Sono affamato.”
Mi piace quando
si arrabbia, perché lo fa solo con me. È sempre gentile con tutti, sorride
sempre a tutti ma si arrabbia solo con me. So che non è una cosa di cui andare
fieri, in fin dei conti, ma mi fa sentire speciale.
Aggrotta le
ciglia, mi guarda dritto negli occhi, come a scrutarmi l’animo, e rimane in
silenzio. Anche adesso.
Conosco ogni tuo
particolare.
“Eddai….”
“Uhm… credo di
non avere altra scelta…”
Sì Kimi. Non hai
altra scelta.
Oggi il cielo è
azzurro. Assomiglia al mare.
Abbiamo ordinato
qualcosa e poi siamo andati al parco.
Stranamente è
vuoto. C’è qualche impiegato, all’ombra di qualche albero, che consuma il suo
pranzo serenamente, alcuni bambini giocano con il pallone. Per il resto ci siamo
solo io e lui.
“E’ davvero una
bella giornata…”
“Lo è…”
“Quello sembra un
canestro…”
Mi appoggio sulla
sua spalla, con la scusa di vedere meglio.
Lui non dice
nulla, ma lo vedo sorridermi. Sento il suo respiro calmo e il battito del suo
cuore.
“Vuoi fallire gli
esami di ammissione, eh?”
Sorride, ma mi
arrabbio un pochino. Perché non lo capisci? Non vuoi capire che sono perso di te
più che di chiunque altro in passato? Kimi è un ragazzo perspicace, ma, delle
volte, fatica a comprendere. Uhm… magari potrei essere più diretto… ma se mi
respingesse?
Eppure… sembra
proprio l’occasione giusta.
Il sole… il
calore del suo corpo… la mia testa sulla sua spalla… lui rilassato al mio
fianco… se voltassi il capo potrei…
È solo un
pensiero e mi accorco di averlo assecondato solo quando sento le sue labbra
fresche sulle mie. Da quanto tempo lo desideravo? Quante congetture ho fatto in
tutti questi tempi? Ogni volta che guardavo le sue labbra mi chiedevo che sapore
avessero e ora che le ho assaporate posso dire di non aver mai assaggiato nulla
di più buono e gustoso. Ne vorrei ancora… e ancora… e ancora… sempre di più. Ma
lui? Come reagirà lui?
Mi allontano
ancora con gli occhi chiusi. Voglio mantenere il più a lungo possibile la magia
di questo momento.
Riapro gli occhi
e lo guardo. Lui, per un attimo, non reagisce. Resta solo a guardarmi, shockato,
con ogni probabilità. Poi si fa prendere dal panico (comprensibile, no?), si
porta le mani alle labbra e si volta dall’altro lato.
Che idiota che
sono stato! Mi viene da ridere…
Fine ricordi.
Sono passati
dieci giorni da quella volta al parco.
Com’è finita?
Quando si è
ripreso si è alzato imbarazzato. Mi ha salutato e, dandoci appuntamento a
scuola, se n’è andato, quasi di corsa. È stato veloce, così veloce che quasi non
sono riuscito a seguirlo nei movimenti. Cosa pensava era facilmente intuibile. È
stato baciato da un ragazzo, da me, il suo migliore amico, insieme ad Akagi.
Avrebbe dovuto prendermi a pugni, insultarmi, anche se non è da lui, invece, il
giorno dopo, si è comportato come se nulla fosse mai accaduto. Mi ha salutato,
con il solito sorriso, ma ha voltato subito lo sguardo.
Adesso
c’incontriamo solo a scuola. Questo sì, questo è cambiato.
Il primo giorno
ha inventato una scusa, quasi patetica. Doveva portare il suo cane dal
veterinario.
Ho capito che
aveva scelto la strada del “facciamo finta di nulla”, mantenendo un po’ le
distanze e io l’ho assecondato, per quanto l’idea stessa mi facesse ribollire il
sangue. È questo che vuole Kimi? Mi sono detto, allora questo avrà! In fondo
sono io quello che ha sbagliato ed è giusto che solo io ne paghi le conseguenze.
Non posso imporre la mia presenza, né posso costringerlo a vedere qualcosa che
esiste solo nella mia mente. Però lo vorrei. E vorrei poter tornare indietro, a
quello stupidissimo giorno e… rifare tutto daccapo. Perché quell’assaggio
improvviso me lo sogno ormai anche la notte e non mi basta più, ne voglio
ancora.
A volte ne sento
così tanta la necessità da quasi impazzire. E altre volte benedico il destino
che non ci ha voluti nella stessa classe, perché, in quei momenti, so che potrei
perdere il senno, alzarmi e prenderlo fra le braccia, stringerlo forte e
riappropriarmi di quel gusto che ormai mi appartiene!…. Maledetto Akagi! Tutte
le fortune a lui! Perché quei due capitano sempre in classe assieme? Perché
devono incontrarsi anche fuori dalla scuola? Uhm… e se anche Akagi avesse…
Patetico, vero?
Già. Me l’ha detto anche Hiroaki (non ce la faccio proprio a non inserirli ;_;.
NdA.), l’altro giorno, a casa sua, mentre cercava di fare studiare un
recalcitrante Akira e uno svogliato me stesso. Forse dovrei seguire il consiglio
di Akira… dovrei prendere l’occasione io e chiedergli spiegazioni. Sì! Dovrei
farlo, ma quando? C’è sempre qualcuno che gli gironzola attorno: Akagi… Ayako… i
kohai della squadra… i compagni di classe…. Ma quanta gente conosce >.< ?
Trovarlo da solo è come fare una grossa vincita alla lotteria nazionale: quasi
del tutto impossibile.
La fa facile
Akira: “Prendilo per un braccio e trascinatelo… e se qualcuno vi disturba
prendilo a pugni. Sei un teppista, no?”
Già… così mi
gioco pure il posto in squadra.
Come se non
bastasse quella di oggi è stata una lunga e stressante giornata di studio.
“Avete sentito?
Pare che la televisione scolastica manderà in onda, oggi, uno speciale su un
giocatore di una squadra della nostra scuola.”
“Davvero? E chi
sarà?”
“Non lo so, ma
non vedo l’ora.”
La televisione
scolastica è gestita dal club giornalistico, ma ultimamente pare che si sia
incentrata sul gossip e sulla vita di alcuni giocatori più o meno talentuosi
della nostra scuola. L’altro giorno c’è stato uno speciale su Rukawa ed è stato
quasi impossibile pranzare in pace. I continui gridolini e le esclamazioni di
stupore mi hanno rovinato il pranzo e sono stato costretto a rifugiarmi sul
terrazzo. Pare proprio che sia stata una scelta costretta dalla scarsità dei
telespettatori. Mentre prima non guardava quasi nessuno la striscia giornaliera,
adesso quei dieci minuti sono molto seguiti.
Sta cominciando.
Se non fosse per il fatto che fuori piove, passerei, questi dieci minuti,
nascosto, sul terrazzo, ma non si può.
“Buona giornata a
tutti! So che seguite con passione ogni nostro speciale e le richieste giungono
sempre più numerose. Questo non può che farci piacere…. ”
E bla bla bla. Ma
quanto parla Kurawachi? Il suo sorriso, ultimamente, si è allargato a tutta la
faccia. È una carie quella?
“Ma passiamo al
personaggio di oggi, un giocatore della nostra mirabile e vittoriosa squadra di
basket! Abbiamo ricevuto moltissime segnalazioni…”
E chi potrebbe
essere? Di nuovo Rukawa? Ditemi di no, vi prego!
“E devo dire che,
vista la riservatezza di questo personaggio non è stato un lavoro semplice…”
Beh allora non si
parla di Sakuragi o Ryota. Che sia Akagi? Chi potrebbe essere interessato?
Restiamo io, Ayako e…
“Ma non potevamo
non accontentare le decine e decine di lettere e richieste! Siete pronte? Si
accendano i riflettori su…. Kiminobu Kogure!”
Kogure? Proprio
quello che mi ci voleva adesso!
Aspettate un
attimo: decine e decine di richieste?
“Mitsui smettila
di borbottare che non capisco nulla!”
E il coro di
“shhh” accompagna le parole di Ayumi, la capoclasse.
“Kiminobu Kogure,
nato a Tokyo il 12 luglio. Calmo, riflessivo, determinato, riservato. Vice
capitano della squadra di basket. Di lui sappiamo ben poco, ahimé, ma proviamo a
conoscerlo insieme.”
E parte una
sequela di immagini registrate di nascosto: allenamenti… lezioni scolastiche….
Sbaglio o quella è casa sua? E quello è Akagi… c’è sempre lui in mezzo. Sarà
meglio fare un po’ di attenzione….
“Eh già! Proprio
un buon partito, come lo ha già definito qualcuno. Ottimo studente, futuro
glorioso, carattere mite e socievole, sempre sorridente. Ottimo amico e compagno
di classe, secondo indiscrezioni raccolte, gentile ed educato. Ma questo ragazzo
“perfetto” ha già qualcuno nel suo cuore? Chiediamolo a chi lo conosce bene.”
E partono le
interviste. Ma guarda tu! Hanno intervistato quasi tutta la squadra,
quell’impicciona di Ayako compresa. Com’è che io non ne sapevo nulla? Anche
Akagi… è proprio ovunque! Inizio ad innervosirmi! Se lo sento nominare un’altra
volta appena lo vedo gli salto alla gola! Ma perché non hanno intervistato me?
Già e poi che avrei potuto dirgli?
***- Eccoci
qui con Hisashi Mitsui, ala della squadra di basket. Secondo lei, signor Mitsui,
Kiminobu Kogure ha già trovato la sua persona importante?-
-Ma certo! Non
l’ha ancora capito, ma ci arriverà presto. Sono io naturalmente!-***
“Ma proviamo a
chiederlo al diretto interessato.”
Ecco! Visto che
alla fine ci sei arrivato? Ma ci voleva tanto?
“Mitsui la vuoi
smettere? Sembri una pentola a pressione! Non riusciamo a capire nulla!”
E adesso che
cos’è tutta quest’attenzione morbosa? Ehi! È il megane, non Rukawa!
“Signor Kogure
possiamo farle qualche domanda?”
“A me?”
Eh eh! Ed ecco il
caro e timido Kogure. Lo vedo come cerchi di sviare lo sguardo indagatore della
telecamera. Vedo il tuo viso chiaro tingersi di rosa. Non ti piace stare al
centro dell’attenzione, vero? Sei più il tipo della serata a casa tra amici, che
da discoteca fino all’alba, a ballare ed ubriacarsi.
“… ma la domanda
che le nostre e i nostri fedelissimi si pongono è: esiste già la persona
importante per Kiminobu Kogure?”
Ed eccoti
spalancare gli occhi, guardare un attimo la telecamera e sussurrare un no
imbarazzato.
“Davvero?”
Se dice no è no!
“Ma non c’è
neppure qualcuno all’orizzonte?”
Ma allora sei
scemo? Lo capisci il giapponese? Ha detto no e voleva dire…
“Beh… preferirei
non parlarne.”
No, appunto!
Coooooooosssssssaaaaaaaaaa? Che cos’è quello sguardo
basso, quell’aria indifesa che hai assunto?
“Ma ragazza o
ragazzo?”
Ma che cavolo di
domanda è?
Uhm… ascoltiamo
la risposta… potrebbe essermi utile…
“Come scusa?”
“Beh ci sono
state molte richieste maschili…”
Credo che mi
verrà un infarto, prima della fine dell’intervista. Specie perché Akagi è
spuntato da chissà dove e se l’è trascinato dietro… proprio prima di rispondere!
“Lasciateci in
pace. Qui ci stiamo allenando seriamente. Vieni Kimi!”
Il servizio
continua con le ultime battute dell’intervistatrice:
“Purtroppo per
noi questo è tutto ciò che siamo riuscite a scoprire, ma abbiate fiducia. Questa
porta socchiusa prima o poi la spalancheremo!”
E continuano con
altre idiozie simili, elogi vari e saluti finali.
Quando la
trasmissione termina mi ritrovo più confuso di prima. Cosa dovrei fare? È giusto
sconvolgere la vita di Kiminobu solo per una mia fantasia?
“Ah che peccato!
E io che speravo di scoprire qualcosa di più su Kogure senpai… Ayumi se non
sbaglio tu conosci l’intervistatrice, vero?”
“Già, siamo
amiche di infanzia. Perché volete saperlo?”
“Beh sai… abbiamo
saputo delle storie…. A quanto pare si vocifera che fra Kogure senpai e Akagi ci
sia stato qualcosa in passato e che, per questo motivo, Akagi stia sempre
attorno a Kogure senpai…”
Questa mi giunge
nuova…
“Ah! Ma che
storia romantica!”
Storia romantica
un corno! Ma guarda tu!
“Non so che
dirvi” risponde Ayumi: “Fatto sta che… beh la mia amica mi ha detto che quei due
sono praticamente inseparabili e che, mille e una volta, ha provato ad
intervistare Kogure senpai da solo, ma Akagi era sempre nei paragi…. Certo sono
solo impressioni, ma chissà? Magari si tratta di un amore non corrisposto…”
E questi
gridolini corali che sono?
“Questo è ancora
più romantico! Comunque Kogure senpai è sprecato con Akagi.”
“Già! È vero!”
Per una volta
sono d’accordo con voi.
“Starebbe molto
meglio con Kinoshita, il capitano della squadra di kendo… o con me
naturalmente!”
Seeee….
Sognatelo! Piuttosto lo rapisco e me lo porto su un’isola deserta!
Però non posso
fare a meno di pensare alle parole di Ayumi…. In effetti Akagi e Kogure sono
sempre assieme: lezioni, pranzo, allenamenti, post allenamenti…. Incomincio a
non sopportare Akagi, l’ho già detto?
“Ehi Mitsui mi
senti?”
“Eh?”
“E’ un’ora che ti
chiamo!”
Ayumi
ho altro a cui pensare adesso!
“Che vuoi?”
“Volevo sapere tu
che ne pensi! Conosci entrambi da anni… secondo te è vero che Akagi è innamorato
di Kogure?”
Eeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhhhhhhh???????????????????????
Ma dico io: siamo
impazziti? E questa domanda la vieni a fare proprio a me? E ora che le rispondo?
“Allora?”
Come se fosse
semplice rispondere! È inutile che tu e le tue amiche mi guardiate così!
“Che sciocchezze!
Quelli sono solo amici! Me ne vado! Ho sentito abbastanza stupidaggini per
oggi!”
Il corridoio è
semi deserto per fortuna. Se solo non piovesse!
Mi appoggio al
davanzale della finestra. La pioggia ha un suo fascino particolare e su di me ha
sempre avuto il potere di calmare le mie emozioni, placare la mia anima
tormentata, portare pace…. Che diavolo ci fanno quei due qui? Uhm… ho già detto
che inizio a non sopportare Akagi?
Parlano fra di
loro, a bassa voce. Perché i super poteri ce li hanno solo i personaggi dei
fumetti? Se possedessi il super udito potrei sentire quel che si dicono….
Aspettate un attimo! Che cavolo gli ha detto Akagi? Kogure è sbiancato…. Gli
avrà fatto qualche proposta indecente? Magari lo sta ricattando…. Magari sta….
Pov Kogure
Bene! Quel che ci
voleva! Lo sapevo che quella ragazza avrebbe portato solo guai! Ma perché ho
ascoltato Akagi? Avrei dovuto bloccare il servizio, ecco che avrei dovuto fare!
Ma perché tutte a me? Adesso mi guardano come fossi il risultato di un
esperimento.
E quelle immagini
da dove provengono?
“Signor Kogure
possiamo farle qualche domanda?”
“A me?”
Risposta più
intelligente non potevo darla, vero? Quanti Kogure ci sono in questa scuola?
“… ma la domanda
che le nostre e i nostri fedelissimi si pongono è: esiste già la persona
importante per Kiminobu Kogure?”
Esiste? Questo mi
riporta sempre lì, anche se non vorrei. Esiste la persona per me importante?
Forse… o forse è solo una mia fantasia.
“Beh… preferirei
non parlarne.”
E bravo Kimi!
Ecco il modo migliore per ammazzare la curiosità di un giornalista -.-. Sono
davvero troppo ingenuo, ha ragione Ayako!
“Beh ci sono
state molte richieste maschili…”
E su quest’affermazione
metterei un punto interrogativo di proporzioni mostruose. Che già qualcuno abbia
richiesto un servizio su di me mi lascia perplesso, ma che fra le richieste ce
ne siano “molte” maschili mi sconvolge.
“Lasciateci in
pace. Qui ci stiamo allenando seriamente. Vieni Kimi!”
Il caro e vecchio
Akagi, mio amico dalle medie. Se non ci fosse stato lui sarei morto
dall’imbarazzo, anche se, ad essere sinceri, la mia mente non fa che ricordarmi
che LUI sapeva e non mi ha detto nulla, LUI ha anche rilasciato un’intervista su
di ME!
Non hanno
intervistato Hisashi… chissà che avrebbe risposto.
“Purtroppo per
noi questo è tutto ciò che siamo riuscite a scoprire, ma abbiate fiducia. Questa
porta socchiusa prima o poi la spalancheremo!”
Quanto manca alla
fine dell’anno?
Meno male che
questo servizio si è concluso. È stato davvero imbarazzante vedermi sul video e
sentire tutte quelle cose su di me. Non ho neppure il coraggio di voltare lo
sguardo, anche perché sento su di me quello di tutta la classe.
Mi viene in
soccorso Takenori. Mi appoggia la mano sulla spalla e mi fa segno di seguirlo.
Da solo credo che non mi sarei alzato neppure dalla sedia.
Percorriamo il
corridoio fino alle scale e saliamo al piano superiore.
“Chissà se anche
lui l’avrà visto.”
“Certo che l’avrà
visto! Dove vuoi che vada con questa pioggia?” poi continuo dopo un attimo di
silenzio: “Ci sei tu dietro tutta questa storia?”
Lui mi guarda per
un attimo, poi torna a fissare un punto delle scale: “Mi hanno chiesto se
potevano riprendere gli allenamenti, tutto qui. Poi… siccome mi hanno detto che
volevano fare uno speciale su di te, ho consigliato loro di nascondere le
telecamere e di non intervistarlo.”
Cos’ha fatto lui?
Perché ho come
l’impressione che mi verrà un infarto entro la fine della giornata?
“Su su! Non fare
quella faccia! In un modo o nell’altro credo che la situazione subirà una svolta
clamorosa…. Stiamo proprio andando a verificare cosa lui ne pensi…”
Solo adesso mi
accorgo d’essere vicino alla sua classe, ma non faccio in tempo a rispondergli o
a scappare, che un furioso Mitsui mi afferra con gran poca delicatezza e mi
dice: “Dobbiamo parlare.” prima di trascinarmi, per lo stesso braccio, lungo
tutto il corridoio, le scale e il pianterreno. Non posso fare a meno di notare
come vi sia quasi tutta la scuola nei corridoi. Mi guardano, lo so, e questo mi
terrorizza. Sono troppo sconvolto persino per reagire e mi lascio così
trascinare fino alla palestra. L’unico pensiero che attraversa la mia mente ad
intermittenza è: non sta succedendo a me.
“Allora è vero.”
Mi riscuoto dal
mio torpore. Hisashi è appoggiato con le spalle alla porta e guarda in basso.
“Vero cosa?”
“Quel che ha
sottinteso l’intervistatrice… il fatto che tu e Akagi… sì… insomma… hai capito.”
“No. Non ho
capito. Cosa avrebbe sottinteso?”
“Che voi due
state assieme.”
Ho capito! È uno
scherzo! Non c’è altra spiegazione! Questa situazione è troppo assurda per
essere reale! Sicuramente c’è lo zampino di Takenori dietro tutto questo! Forse
se inizio a cercare, qualche telecamera nascosta la trovo. Dove potrebbe essere?
“Allora? Non mi
hai ancora risposto”
Questa situazione
inizia a darmi sui nervi. Con quale diritto viene qui a farmi l’interrogatorio?
Proprio lui, proprio lui che mi ha evitato per tutto questo tempo?
“E se anche
fosse? Che cosa t’interessa?”
Faccio per
uscire, ma mi blocca per un braccio e mi sbatte contro la porta. Questo sì che
fa male.
“Si può sapere
che ti prende?”
“Che prende a te!
Come puoi stare con lui, dopo quello che c’è stato fra di noi?”
“E che cosa ci
sarebbe stato, di grazia?”
“Non fare così,
Kogure.” e la presa sulle mie braccia si intensifica: “Ci siamo baciati, l’hai
dimenticato?”
“E allora? Un
bacio è solo un bacio. Cosa vuoi che sia in confronto…”
Che succede?
Hisashi ha abbassato il volto e l’ha appoggiato alla mia spalla, come quel
giorno.
“Perché Kimi?”
gli sento sussurrare: “Perché lui e non io?”
Forse ha ragione
Takenori, quando dice che la situazione così non può andare avanti e che se
voglio che cambi devo prima farlo io. Devo agire e puntare il tutto per tutto.
“Perché tu e non
lui?”
“Perché io ti
amo!”
“Spostati
Hisashi. Devo tornare in classe.”
“No! Prima devi
dirmi che cosa provi per me, io….”
“Io! Io! Io!
Sento solo io, Hisashi! Non c’è nessun tu e nessun noi! Tu mi hai baciato, razza
di stupido! Ti sei portato via il mio primo bacio così, quasi per scherzo, e poi
che hai fatto? Ti sei messo a ridere!”
“Ma tu…”
“Non ho ancora
finito!”
Ti ho stupito,
vero Hisashi? Sì. Lo vedo dal tuo sguardo confuso.
“Poi hai deciso
di far finta di nulla, ancora una volta l’hai deciso da solo. Mi eviti. Non mi
guardi più negli occhi. E ora mi vieni a fare questa scenata? Con quale diritto?
Cosa vuoi da me Hisashi? Perché continui a torturarmi così?”
Mi guarda negli
occhi e m’incatena. Sono sempre stati così profondi e densi? Sì, lo sono stati,
per questo ho sempre evitato di guardarti negli occhi, per non perdermi. Se mi
fossi perduto tu avresti capito e io allora…
“Io ho cercato di
far finta di nulla? Tu hai inventato quella scusa stupida del cane!”
“Ho portato
davvero il mio cane dal veterinario. Avevo ricevuto una telefonata dalla mia
sorellina in lacrime. Asuka, la nostra cagnolina, era stata investita.”
“Io non lo
sapevo…”
“E non hai
neppure pensato di chiedere, vero? No! L’hai considerata una scusa e hai deciso
di approfittarne. Kogure è buono, vero? Kogure è tanto un bravo ragazzo.
Sicuramente dimenticherà e non ti porterà rancore e io potrò farmi un’altra
vita, dimenticare l’errore. È questo che hai pensato, vero Hisashi?”
“Mi farai
impazzire, Kiminobu Kogure. E secondo te io ti venivo a fare una scenata se
avessi minimamente pensato di liberarmi di te? Ma hai sentito quel che ti ho
detto prima? Io ti amo! E non sai quel che ho passato in questi giorni! Pensavo
che volessi solo dimenticare. Credevo di averti disgustato e quando mi hai detto
del cane… beh l’ho considerata una scusa e siccome non volevo che mi odiassi
ancora di più, ho pensato di assecondarti, almeno per un po’…”
“Sei uno stupido
Hisashi!”
“Lo so.”
“Un idiota.”
“So anche
questo.”
“E pensi troppo.”
“Già.” ridacchia
contento.
“E che significa
quel poi?”
“Che ti avrei
dato il tempo di smaltire la rabbia e poi sarei tornato alla carica. Hisashi
Mitsui lotta sempre per ciò che ama.” e come uno stupido si batte con orgoglio
il torace.
“Stupido!”
“Kimi-kun…”
“Ma nonostante
tutto questo… io ti amo.”
Lo vedo allargare
gli occhi e sorridermi. Non ho mai visto in vita mia un sorriso più bello.
“Davvero?”
“Davvero.”
“Allora fra te e
Akagi…”
“Non c’è nulla.
Anzi… pensa che faceva pure il tifo per te.”
“Pensa un po’…”
mi dice sorridendo, poi il suo sguardo si rifà serio.
“Allora io e te…
pensi che noi potremo…”
“Non lo so,
Hisashi.”
“Ma prima hai
detto…”
“Lo so che ho
detto, ma mi chiedo se posso stare con qualcuno che non si fida di me.”
“Ma io ti amo!
Io… lo so, ho un casino di difetti, ma posso cambiare. Io… non ho mai avuto una
storia importante, Kimi, non so che cosa si provi a stare con una persona che si
ama, quindi… so che sbaglierò, ma magari potremo crescere insieme, no? Dammi
solo una possibilità.”
Ripete il mio
nome stringendosi a me. Mi abbraccia e mi stringe forte. Non posso fare a meno
di abbracciarlo a mia volta.
“Non mentirmi
Hisashi e se un giorno dovessimo litigare, promettimi che faremo pace prima di
dividerci. Niente dovrà separarci, neppure le parole non dette.”
“Te lo prometto
Kimi. Mi credi?”
Gli credo? Sì.
“Ti credo.”
Appoggia un bacio
sulla mia fronte, poi uno sulla guancia.
Mi sento leggero,
quasi incorporeo. Sento crescere dentro di me una felicità che prima non potevo
neppure immaginare. Voglio raggiungerla! Voglio che sia mia, mia soltanto!
“E ora… voglio
nuovamente assaggiare il gusto delle tue labbra.”
“Il mio primo
bacio con il nuovo Hisashi, il mio Hisashi”.
Un mese dopo.
Pov Hisashi
Adoro studiare!
Come dite? Che cavolo significa: da quando? Naturalmente da quando ho ripreso a
studiare con Kimi-kun!
“Hisashi! Ma mi
stai ascoltando?”
Uhm… questa scena
mi ricorda qualcosa…
“Cosa?”
“Non dirmi cosa!
Devi ascoltarmi!”
Chissà se anche
lui se n’è accorto.
Siamo in un parco
a studiare. Di chiudermi dentro quattro mura non mi andava per niente e quindi
l’ho convinto ad andare a studiare all’aperto. Certo ho dovuto faticare non
poco, ma volete mettere? Studiare con la testa appoggiata alle gambe del tuo
koibito è molto più comodo che stare seduto su una sedia per chissà quante ore.
“Ma siamo sicuri
che così riesci a studiare meglio?”
“Ma certo! Lo sai
che sei comodissimo Kimi?”
“Lo sapevo! Sei
un farabutto Hisashi! Altro che studiare!”
“Eh eh!
Prenditela con te koi! Sei tu che mi tenti.”
“Sei uno stupido
Hisashi” mi dici e porti il libro a nasconderti il viso in fiamme.
Come faccio a
resistere? Infatti non lo faccio! Mi guardo attorno… non c’è nessuno. Allungo un
braccio verso di lui e lo tiro giù. È un bacio dolce e lento quello che ci lega.
Siamo soli e niente può disturbarci. Solo io e lui, tutto il resto non esiste.
Pov Kiminobu
Sapevo che non
dovevo fidarmi! Hisashi riesce sempre a giocarmi, lo faceva prima, quando fra
noi non c’era ancora nulla, e lo fa adesso, con molta più facilità. Mi vergogno
un po’ di me stesso per la mia mancanza di carattere quando di mezzo c’è
Hisashi. È solo che, ogni volta che lo guardo negli occhi, ogni mio
convincimento svanisce, così come la rabbia.
E ora ci
ritroviamo in un parco, in una zona desertica, a studiare, almeno sulla carta.
Io spiego e lui, il furbetto, se ne sta sdraiato, con la testa appoggiata sulle
mie gambe e un libro aperto, sempre alla stessa pagina.
“Hisashi! Ma mi
stai ascoltando?”
“Cosa?”
Come volevasi
dimostrare.
“Non dirmi cosa!
Devi ascoltarmi!”
Uhm… questo mi
ricorda qualcosa… mi ricorda quel famoso giorno e credo che anche lui se ne sia
ricordato, perché mi guarda con quel suo sorriso da teppistello che, lo sa e per
questo lo mostra, mi fa impazzire. Le labbra piegate verso destra, quello
sguardo di chi sa, sono i miei punti deboli. E lui ne approfitta, anche adesso.
Allunga un braccio per passarmelo dietro il collo e mi trascina giù.
Il mio teppista.
Sono totalmente
rapito da lui. Travolto da una continua ed eterna spirale. Sospeso fra la terra
e il cielo. Lui mi fa sentire speciale, amato, come mai in vita mia.
“Ahia Kimi! Mi
hai morso!” piagnucola mostrando un’espressione fintamente affranta.
“Così impari ad
imbrogliarmi e a baciarmi in pubblico.”
Dall’espressione
compiaciuta dipinta sul volto di Hisashi, qualcosa mi dice che mi sono messo nei
guai. Lui prende i libri e si rimette in piedi. Mi porge una mano.
“Allora che ne
dici di continuare il discorso a casa? Inizia a fare freddo…”
“Ma se siamo in
piena primavera!”
“Allora sei tu
che mi metti i brividi.”
Allungo una mano
per afferrare la sua e lui mi tira su. Fa caldo oggi, ma la casa di Hisa è molto
fresca… no?
“Ti ho già detto
che i miei genitori ritornano domani?”
“Allora chiederò
ai miei il permesso di restare.”
Credo che anche
oggi gli studi dovranno aspettare.
“Però studiamo….”
“Kimi-kun….”
“Magari dopo….”
Se adesso la
giornalista della scuola mi chiedesse:
“Signor Kiminobu
Kogure, ha già trovato la sua persona speciale?”
Io, con tutto il
mio cuore, risponderei senza esitazioni:
“Sì. Ed è qui
vicino a me, sempre.”
Il resto? Il
resto non conta nulla. Ho già tutto ciò che mi fa stare bene. È questa la
felicità.
OWARI
Note finali:
ancora mille auguri alla nostra webmom, sperando che mi scusi per il clamoroso
ritardo ;_____________;. Per ringraziarti di tutto ciò che fai per noi, ho
scritto questa Mitko, anche se non è all’altezza di tutte quelle già postate ^^.
Spero che sia stata una lettura piacevole! |