NEL SILENZIO

di Glance
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Nel silenzio, quello che veste la notte, che impiglia l’oscurità tendendola come fili dove ogni illusione può inciampare. Quella che rende orfano il cielo delle sue stelle. Giacciono braccia aperte d’insonnia che non accoglie e non regala, dove si ammucchiano respiri inutili e i suoi sogni tra spruzzi di sincerità che sospende la paura e il pudore tra braci di un tempo che ha tradito e disatteso.
Quel tempo dal pulsare fedele a se stesso, che scivola nella luce di un altro mattino, di un altro viaggio, un altro non risveglio. Dieci, cento, e altri mille anni ancora nell’impossibilità di un sogno che lascia sul cuscino solo macchie d’inchiostro.
Il silenzio che ti si attacca addosso è il suo fino a divenire parte di te, ti succhia da dentro, sa renderti fragile, sgomento.
I suoi sguardi non sono di finta comprensione non parlano di pietà. La mente diserta la realtà per approdare su lidi di pace ovattata, tra colori pastello.
L’immobilità nell’osservarla svestito di tutta l'imperfezione. Perché il tuo essere perfetto ti rende il solo e unico imperfetto.
Non avere peso nella realtà d’immagini che non dovrebbero essere reali.
Tra quest’amore che intossica di miele, stordisce di parole, profumi e sapori.
Amore di carne e sangue, con il suo tutto e niente. Egoista, appassionato…tremendamente invitante.
Respiri le sue lacrime, le sue gioie il suo tormento.
E quasi senza volerlo le dita prendono a tamburellare il ritmo di quel battito vitale che penetra dentro per chilometri nel profondo al centro stesso del tuo inferno. Nell’incoscienza di un’impulsività che ha scavalcato le barricate della tua coscienza.
Ti sei chiesto adesso che farai. Cosa farai di questa ferita. Della sua anima che brucia tra le tue dita?







Non so, è venuta così,di getto mentre mi prendevo una pausa e ascoltavo le note struggenti della colonna sonora di Romeo e Giulietta di Zeffirelli.
Un saluto. Glance.





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