Anata dake mitsumeteru
(Guardo solo te)
Cap.1:Prologo
Tum
tum, tum, tumtumtum….Un piccolo ticchettio si sente provenire da un
piccolo campetto, per molti è un rumore di cui non si tiene conto, per altri è
motivo di vita. Accelera come i battiti del nostro cuore, a ritmo diverso,
formando un base su cui si potrebbe benissimo farci un
piccolo balletto di breack dance. Senti le emozioni
concentrarsi solo su unico obbiettivo, poi si staccano
momentaneamente dalla mente ed entri in uno stato di subconscio, la mente si
stacca da te e con lei anche la fatica e tutto ciò che succede o hai intorno
scompare nel momento in cui….Slasch!!!!!(nn so cm fare qst suono)
-Canestro!!!!!!!!!Evvai!!!!!!
tum…tum……..tum…….stop, la palla si è
fermata e con lei il nostro cuore in pieno ritmo, il balletto è finito e, con
lui si è conclusa anche la bellissima azione che ha portato fine alla partita.
-incredibile!!!!!!!40 a 30!!!!!Senza di te non ce l’avremo mai
fatta!!!!!
-Sei grande!!!!
-Mitica!!!!!!!Ma
come cavolo fai?!!!?
Una ragazza era attorniata da molte
ragazze che continuavano a farle domande a raffica, aspettò che queste finirono per congedarsi con un:
-Adesso è tardi
devo andare a casa se no i miei vecchi se la prendono. A domani ragazze..
*Lo so che sono un mito del basket ma
non serve farmi ogni volta tutta sta tiritera, stanno proprio iniziando a
rompere, non sono mica un Dio, sono brava ma non sono un Dio* intanto si era fermata ai bagni pubblici per sciacquarsi un po’ e
cambiarsi dagli abiti sportivi.
Cambiatasi indossava una saloppete in jeans larga slacciata da una parte, delle
converse rosse e sotto una canottiera grigi e nera molto
larga. Si guardò allo specchio, era soddisfatta
del suo luck. Si legò i sui lunghi capelli neri con
una coda a cavallo ed uscì. Arrivata a casa salì subito in camera sua non le
piaceva l’ambiente che si respirava là, era stressante e opprimente:in poche parole regnava un clima insostenibile. Non
riusciva a comportarsi come voleva con i suoi anche perché le rompevano davvero
tanto. Era già a metà scala quando la voce autoritaria e stizzita di sua madre
disse:
-Yuko!
Non la badò e continuò a salire…
-Yuko
Mian! Voglio sapere cos’è
questa!
Si girò e vide che sua madre in mano
aveva una lettera e la sventolava come per farla sparire. Sapeva
benissimo cos’era ma meglio adottare la solita tattica.
-Mi sembra logico no? È una lettera… Adesso lasciami.
E
prese a fare uno scalino.
-Yuko!Lo
so benissimo che è una lettera!Ma da dove viene questa lettera!!?
Stava iniziando ad incavolarsi…
-E
che ne so io, scusa? Leggi il mittente.
Disse con tono indifferente.
-Adesso basta!!!!Mi
hai stufata con questo tuo modo di fare!!!!Girati quando mi parli e smettila di
usare quel tono indifferente con me!!!!!Io sono tua madre!! E questa lettera è
della scuola, per tua informazione e, credo che tu ne sappia
già qualcosa? Non è così?!?
Si girò e disse:
-Sì me ne hanno accennato...
-Accennato!!!!???!!!!Accennato!!!!!Ma
se ti ha chiamato il preside con tutto il corpo insegnanti!!! Hai pure perso
due ore di lezione per questo!Yuko non ce la faccio
più!!!Perché non lo vuoi capire che ti devi mettere almeno un po’ a
studiare?Che devi almeno fare la sufficienza? A me basterebbe quello, lo so che è difficile per te. Ti puoi far aiutare da tuo padre,
no? Fa l’insegnante e…
Prima si era messa a piangere ma
adesso aveva smesso. Non le piaceva vedere sua madre piangere ma lei non ci
poteva fare niente e poi, l’ultima cosa che aveva detto l’aveva fatta
infuriare. Suo padre, suo padre quello?!!! Quel
patetico insegnante!?!e no, questa non la doveva proprio dire!
-MIO Padre!!!!Quello
NON è MIO Padre!!!!!! Mio padre per rammendarti anche tuo marito, è morto!ed
era un grande campione di Basket!!!!Lui era il mio idolo e adesso non c’è più!!!!!!Solo
e soltanto lui posso chiamare padre e quello che è di là in cucina NON è MIO
Padre!!!!!!!LUI è il mio PATRIGNIO!!!!mio padre e dentro una buca al
cimitero!!!!
Si era messa a piangere e lei non
voleva piangere davanti a sua madre. Fece gli ultimi gradini, salì correndo in
camera sua e sbattendo la porta si rinchiuse dentro a quel
piccolo spazio che lei chiamava mondo. Quello era tutto per lei, era l’unica
parte di quella casa infernale in cui si sentiva bene, si sentiva a “Casa”. Si
distese sul letto ed iniziò a piangere, non lo faceva più da
tempo, dal giorno in cui suo padre “non c’era più”, le avevano detto.
Alzò la testa e cominciò ad accarezzare tutto il muro di foto
rappresentati lei e il padre. Passo la mano su una foto in ci lei era per terra che piangeva sopra il pallone da basket
e suo padre la stava tendendo un mano: fece un sorriso. Aveva cercato di fare
una schiacciata a canestro pensando di essere abbastanza alta come suo padre ma
era caduta ruzzolando con il pallone e sbucciandosi tutte le mani, i gomiti e
le ginocchia. Suo padre le aveva teso la mano e detto vedrai
che un giorno ci riuscirai anche tu piccola, diventerai una grande campionessa!
E, dicendo questo le aveva fatto uno di quei soliti
sorrisi che erano come una cura per lei. In quel momento si ritrovò a pensare
*Oh papà quanto mi manchi!*
E
si mise a piangere di nuovo.
Di sotto:
Sua madre si stava
asciugando gli occhi con un fazzoletto e il marito la teneva per le
spalle dicendo:
-Vedrai che capirà, si riprenderà da
questo trauma…
e
cominciò ad accarezzarle la testa.
-Si ma mi dispiace per tutto quello
che ti ha detto…
-Non preoccuparti, so che non lo
pensa davvero, è solo il momento.
-Si ma questo momento va avanti da
quasi un anno
-Le passerà è
logico che per lei è dura, da quello che ho capito era molto attaccata al padre.
-Si molto,facevano
tutto insieme.
-Vedi?Le passerà di sicuro..
-Ok,
aspetterò.
Si misero a sedere a tavola e
iniziarono a mangiare, intanto sapevano che il terzo membro non sarebbe sceso
per fare questa azione.
Dopo mangiato la madre prese la
lettera e iniziò a leggerla. C’era scritto:
Gentile Signora Mian,
Ci spiace comunicargli che sua figlia non ha un adeguato comportamento
nei confronti della classe e degli insegnanti. Non si applica allo studio e volevamo chiederle che cosa poteva succedere.
A Kanagawa il liceo Skoyoku ha una casa centro per casi come questo e di
ragazzi promettenti allo sport. Se le interessa
potremo provare con Yuko. Mi faccia sapere.
Cordiali Saluti
Professoressa Mikako Sawasa.
-Interessante
Disse la signora Mian
-Kado!!!Tesoro vieni qua!!!!
-Si arrivo Makino.
Arrivato da sua moglie gli spiegò la
situazione e il signor Mian concluse dicendo:
-Si potrebbe provare…
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Allora cosa ne pensate?
Aspetto molti commenti!!!!!