Black.
Ha perso il conto: da quanto tempo si trova lì? Cinque, otto
anni? Secoli.
La cella che ha imparato a conoscere è umida e buia, il
giaciglio un groviglio di paglia.
Le grida degli altri carcerati gli impediscono di dormire, folli
borbottii disturbano la sua disperazione.
I Dissennatori lo guardano spesso, e sembra quasi che sorridano,
aspettando che anche lui perda il senno.
Ma Sirius Black se ne sta immobile, il buio negli occhi circoscritto
dalle palpebre: gli spifferi tra le grigie pietre antiche gli portano
sussurri di quella che pare un’altra era – Padfoot!
– è la voce di James che gli lambisce
l’orecchio. Un solo pensiero.
Io
sono innocente.
Fanfiction partecipante all'iniziativa "2010: a year together" indetto
dal Collection of Starlight con il prompt 37: Immobile, il buio negli
occhi circoscritto dalle palpebre.
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