Universi paralleli

di skorpion
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capitolo1

Prologo.

 

Si svegliò madida di sudore, la cappa di calore che da qualche giorno avvolgeva Marsiglia non lasciava tregua nemmeno durante la notte, ordinaria amministrazione nel mese di agosto.

Una fitta insistente al braccio sinistro le impediva ora di riprendere sonno e il suo sguardo vagò distrattamente alla minuscola cicatrice impressa sulla pelle dell’avambraccio, che la costringeva ogni giorno a convivere con ciò che la mente faticosamente tentava di cancellare.

“Una maledizione ben scelta mia cara, per impedirmi in eterno di trovare pace”, le disse prima che le loro strade si dividessero per sempre. A quanto pare anche lui le aveva lasciato impresso qualcosa che si sarebbe portata appresso per l’eternità, peccato che il dolore fosse molto tangibile, mentre le sue in fondo erano state solo parole gridate al vento. Per rabbia. Per delusione. Per paura. Per colpirlo. Non dubitava di averlo ferito con quelle accuse, ma certamente nel giro di pochi mesi la sua coscienza si sarebbe sbarazzata di quel peso superfluo e ora, dopo due anni, probabilmente nemmeno avrebbe ricordato più il suo nome.

Erano passati due anni dall’ultima volta che l’aveva visto. Che li aveva visti. Un anno e dieci mesi dall’ultima volta che aveva sentito suo padre, due anni e quattro mesi dalla prima volta che aveva conosciuto suo fratello e due anni esatti dal giorno in cui non vedeva più lui.

Stava cercando di rammentare con quali parole avesse insultato suo padre, quando la sua coinquilina improvvisamente spalancò la porta della sua stanza.

“Sei sveglia?”praticamente urlò

“ Avrebbe fatto qualche differenza per te se non lo fossi stata?”

“No” sorrise. Poi ridivenne seria ” Hanno chiamato, dobbiamo andare, Walt ci aspetta all’aeroporto”

“Siamo già pronti?”non fece niente per nascondere lo scetticismo nella sua voce.

“Non possiamo aspettare oltre, non abbiamo scelta, tentiamo con quello che abbiamo”.

“Bene, è un suicidio. Andiamo”.





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