Un Uomo Un Materazzi
Ebbene si...avete indovinato. Recensioni. Figghio
"Perdonami, O Padre, desidero la Vita"
Dal diario dell'unico figlio di Materazzi, dopo che ebbe per
sbaglio colpito il Padre in fronte con un foglio di carta...
Eh si.
Lui ci ha lentamente stravolti. Come un temporale a ciel sereno, lui ci ha
conquistati..
Eh gia.
Lui, con l'espressione tesa nel momento di entrare in campo, sempre forte di
mille qualità e coraggio.
Proprio così.
Un uomo chiamato coraggio e adrenalina. Un uomo forgiato nel fuoco della
passione.
Proprio lui. Il nostro errante Materazzi.
Da le sue imprese sono nati detti, modi di fare di comportarsi, frasi fatte,
espressioni del viso, culture di intere nazioni. Lui è stato un capostipite
della nostra società, amato da tutti. Lui ci ha regalato molti bei momenti.
Come dimenticare tutte le sue partite? Le sue azioni...i suoi momenti
d'oro...le sue apprensioni...il suo sguardo dolce come quello di un mastino...
Qui oggi faremo un passo all'indietro nel passato di quest'uomo, riassumendo
ogni evento della sua vita, ricordandone ogni sfumatura e graziosità. Iniziamo
quindi questa magnifica storia, di colui in cui tutti possono identificarsi.
Materazzi.
Data di Nascita: Non lo So
Data di Morte: Tocchiamoci i testicoli e facciamo le Corna (alla moglie NO)
Luogo di Nascita: Francia Meridionale
Segni particolari: Tanti tatuaggi, ognuno per ognuna delle sue vittime
Capelli: I SUoi
Occhi: Non guardateli troppo a lungo - morde
Guinzaglio: North Sails
Nato quindi in una stalla della Francia Meridionale, Materazzi fu cresciuto
da un simpatico uomo di campagna, amante della buona tavola e dei paesaggi
selvaggi della natura. Cresciuto in cattività, fu allevato magistralmente fino
all'età di tre anni.
Scartato dagli zii al mattatoio - come si sa, i cavalli con troppi nervi non
sono buonissimi - decise di intraprendere, con il fratello Varenne, la scalata
del mondo delle corse dei cavalli.
Corsa dopo corsa, i fratelli Francesi guadagnarono delle buone posizioni nei
tornei Francesi, finchè non vinsero la Oltre-Mar Cup (coppa prestigiosa
francese, soprannominata Materazzi Cup in onore del maestro), e decisero
di entrare nei tornei internazionali europei.
Dopo quattro gare, Materazzi fu però trovato positivo agli esami delle urine
anti-dopping, e eliminato dal torneo. Arrabbiato per la squalifica, e invidioso
del fratello, entrò in una fase di contemplazione, dove si alternavano sere
scatenate con donne e alcol a pacifici ritratti di vari paesaggi montani.
Dopo aver perso anche il concorso di pittura, per essere stato trovato
positivo all'esame anti-pitturing, cadde in depressione e attraversò un periodo
buio dove lavorò per un dottore molto famoso, e losco, inglese. Dopo esser
stato soprannominato Frankestain, decise di abbandonare il campo della medicina
sperimentale, e passò quindi da cavia a jigolò, a spazzino, a guardia del
corpo, a scaricatore di porto, a famoso dirottatore di aerei. Aveva perso la
fiducia in lui, e non aspirava a nulla di realmente importante.
Ma era ancora giovane il nostro Materazzi, e, come si suole dire in giro, (un
detto famoso creato dal maestro - Materazzi ) "Boia chi molla" copiato
poi da altri calciatori di cui non ci occuperemo qui (e che per altro si è gia
occupato Materazzi).
Così, come gli fece notare poi l'Illustrissimo Moratti: "Materazzi che
Morde, non Abbaia" (modificato poi per creare il proverbio che tutti oggi
conosciamo), e il Calcio sarebbe stata la soluzione perfetta ai suoi problemi.
Rifiutò l'offerta di entrare all'Inter: aveva un piano migliore (per il
momento).
Attese a lungo, finchè non vide davanti di se un'ottima opportunità di
sfondare nel mondo del calcio. Quello era un periodo dove qualunque giocatore -
compreso l'arbitro - non appena veniva sfiorato da qualcuno si gettava atterra
fingendo il dolore. Materazzi, stanco quindi di vedere falsità in tv, entrò
nel Perugia - allora sotto il Controllo di Serse Cosmi - e divenne ben presto un
famoso difensore.
Soprannominato il Terminator (da cui vennero fatti due film futuristici - che
per altro non piaquero mai al maestro) passò qualche anno tra un falcione, e un
colpo di Kung Fu. Dopo aver preso la cintura "Unico Concorrente che non Fa
Finta di Fare e Farsi Male" (la traduzione è approssimativa) a Smack Down,
la sua carriera calcistica decollò, portandolo davanti al viso euforico (al
tempo) di Moratti.
Indossata la maglietta Blu e Nera, iniziò la sua fulminante (per alcuni) e
terrificante (per altri) carriera nell'Inter, che - come tutti sappiamo -
continua tutt'oggi.
Premiato per la miglior poesia citata ad un funerale per il ricordo di un suo
amico (ucciso da lui, per altro, durante un allenamento), gli fu chiesto di
piantare un albero nella via sacra vicino a quello di Shlinder. Rifiutò anche
questo. Modesto e amato da tutti, fece la sua prima entrata in nazionale -
entrata molto forte e possente, 13 morti e un ferito -.
Vinto l'ennesimo contrasto, eliminò la parola Parastinchi dal suo
vocabolario.
Salvato Kalrk Kent dalla Kriptonite, uccise gli alieni che erano arrivati a
portarselo via, e si fece tanti panini. Da quel giorno naquero in italia - così
come in tutto il mondo - tante paninoteche.
Ferita l'ennesina persona, decise che avrebbe imparato a leggere e scrivere,
così da poter anche lui firmare gli autografi.
La sua vita continua ancora a stupirci. Nessuno dimenticherà quello che ha
fatto per noi quell'uomo, e quello che ancora potrà fare a noi.
Adesso - ci dice l'amico migliore di Materazzi (l'uomo) - il maestro sta
scrivendo un libro di massime che si intitolerà: "Non fare agli altri,
quello che non vorresti ti facesse Materazzi". Come sempre
spettacolare.
In esclusiva, abbiamo con noi l'evento più tragico della sua vita: ieri
sera, Inter contro Juventus...il maestro si è fatto male. Attendiamo
aggiornamenti ma sappiamo bene che si rialzerà come fece il suo antenato
Lazzaro, e si vendicherà contro i suoi assalitori.
Ad Honorem Materazzi
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