Noir butterflies
Piccole, fragili
farfalle svolazzano sul lago, liquido specchio nel quale i diamanti
celesti rifulgono di splendore inimmaginabile.
Ondeggiano, in dolci circoli si rincorrono, si tuffano a sfiorare il freddo specchio lacustre.
Sulla riva una donna piange, accoccolata sul prato, le gambe raccolte al petto.
Disperata e sola, tutta la sera è rimasta là a piangere per l’amore perduto.
Piange neri cristalli di ghiaccio, dolore concreto che trasuda da ogni poro della sua pelle di porcellana.
Una pelle chiazzata del
sangue del suo sposo, lo sposo che le è stato assassinato
dinanzi. Colui che quel giorno sarebbe dovuto divenire suo per sempre.
E nel suo vestito di perle e seta, null’altro le resta da fare che piangere e disperarsi.
Null’altro da fare le resta che rimanere là, sulle sponde del lago.
Alza gli occhi e li porta sullo specchio d’acqua innanzi a lei.
Osserva le farfalle nere che danzano leggiadre sulla sua superficie.
Una cade, nell’attimo
in cui lei le osserva; delicata, sfiora la superficie, vi rimane poco
più di qualche istante, prima di sprofondare nell’oblio
del lago.
Nessuna s’accorge della compagna perduta.
La sposa s’alza e
s’accosta al bacino, lentamente vi s’immerge, come guidata
da un angelo di tenebra che solo lei scorge.
E prima che lo realizzi, lentamente annega, sprofondando come la farfalla che aveva inconsciamente voluto inseguire.
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