pef 2
Condusse
Draco al suo laboratorio, e lì, trasfigurò un
calderona
in un lettino simile a quelli degli ospedali. Con un cenno, fece
stendere il ragazzo e gli alzò la maglia che copriva la
pancia
leggermente arrotondata. Evocò un balsamo speciale e
cominciò ad applicarlo sulla pelle chiara dell'addome di
Draco,
e mentre lo espandeva, disse "E' il grande giorno. Sei pronto per
scoprire il sesso?"
FINE CAP.1
Draco scelse di non
rispondere a quella domanda. Non aveva ancora le
idee chiare. Il fatto è che aveva una strana sensazione,
come se
già sapesse il sesso della sua prole. Ma non voleva
ammetterlo a
se stesso. Sapeva che sarebbe stata dura allevarlo in entrambi i casi,
ma nell'eventualità che fosse una bimba, sarebbe stato anche
molto rischioso.
Guardò Severus
con sguardo spazientito, tentando di rientrare
nel ruolo di Serpeverde scontroso e viziato. Piton rispose con un
sorriso beffardo, facendogli capire che no, non aveva affatto abboccato
all'amo.
Alzò la
bacchetta in un movimento rapido, mormorando poche
parole, poco disposto a
costringere Draco a mostrare la sua vera fragilità: un
fascio di
luce bluastra si alzò sopra i due maghi ed una piccola
immagine
sfocata apparve tra i raggi luminosi.
Snape rimase ad osservare
con espressione assorta e neutra l'immagine
che fluttuava nell'aria. Dopo pochi secondi si sedette accanto a Draco
con un sospiro mentre ancora sopra le loro teste si muoveva la figura
luminosa.
Draco non ebbe neanche
bisogno che Severus parlasse. Si pose le mani
sul viso sfregandosi con forza gli occhi, mentre il professore lo
guardava, boccheggiando un poco, intento a scegliere con cura le parole
più giuste.
"Draco... non... non ti
abbattere. Vedrai che la terremo al sicuro.
Sarà una bella bambina." Cercò invano di
rassicurare il
ragazzo che, come niente fosse accaduto, si alzò dal lettino
e
con aria apatica lo salutò prima di lasciare la casa
attraverso
il camino.
Severus restò
immobile a chiedersi quali altre conversazioni piene
di tensione e di silenzi lo attendevano il quella lunga e sofferta
giornata. Orride prospettive all'orizzonte.
Decise con
impulsività di raggiungere Harry nella sua camera.
Quando raggiunse la porta
del figlio, soppesò l'idea di bussare
ma poi la scansò dalla mente, pensando che il ragazzo quel
giorno proprio non si meritava quella cortesia.
Scaraventò
aperta la porta e si avvicinò con passi
pesanti al letto di Harry, il quale era seduto davanti al caminetto
spento.
Severus decise sul
momento di non scusarsi. Non credeva di aver
sbagliato, ma temeva solamente che Harry potesse prenderla troppo male.
Restò sulla soglia e, come se nulla fosse avvenuto, disse
"Non
hai finito la colazione. Scendi."
Harry lo
guardò e lo seguì docilmente, tentando di non
dare a vedere quanto si sentisse ferito. Sapeva che suo padre non aveva
tutti i torti.
Entrambi si
riaccomodarono e mangiarono in silenzio, fino a che Severus
parlò "E' passato Draco, per l'ecografia."
Harry rimase scioccato
per un secondo, non aveva pensato a Draco da un
po' di tempo. Si rendeva conto che il problema del Serpeverde
era
abbastanza grave, forse più di tutti i suoi messi insieme.
"Ah. E' femmina, vero?"
Severus
corrucciò le sopracciglia, incuriosito, ma semplicemente
annuì. Harry rispose che aveva avuto questa sensazione da
quando
era venuto a conoscenza della gravidanza del biondino.
Altri minuti di silenzio
trascorsero, ma Sevurus come al solito prese
parola, troppo orgoglioso per non essere l'ultimo a parlare: "Ho
sbagliato", disse, e prima che Harry potesse replicare,
continuò
"Anche a me può accadere. Non ho sbagliato solo per lo
schiaffo;
mi rendo conto che tu hai bisogno di attenzione e io non mi sto
concentrando abbastanza su di te. Giuro che mi dispiace... no, aspetta,
fammi finire. D'ora in poi non sarà più
così,
giuro che ti aiuterò. Ti insegnerò tutto quello
che devi
sapere per sconfiggere il Signore Oscuro. Ti aiuterò a
superare
i tuoi incubi e ti prometto, che quando questa guerra sarà
finita tu sarai vivo, vegeto e felice".
Con le unghie
picchiettò sul tavolo e con riluttanza guardò
Harry negli occhi.
Vi scorse un sentimento
che non aveva mai visto diretto a se stesso:
una grande fiducia. Di quelle che i bambini hanno solo nei genitori, di
quelle che un cane prova per il proprio padrone, quel tipo di fiducia
che è fragile come il cristallo ma grande come il mondo e
disperata come la paura. Era un grido di bisogno, di quelli che quando
li senti, ti giri verso quello che ti sta accanto e gli chiedi "L'hai
sentito?", ed è impossibile che lui non l'abbia udito
perchè è una voce grande come il mare.
E' una voce grande come
il mare.
E Severus si
buttò a capofitto in acqua, con la paura di non
riemergere da quel mare di fiducia ma con la consapevolezza che ne
valesse la pena.
Abbracciò
Harry d'istinto e intanto promise a se stesso che non avrebbe mai, mai,
infranto quel tipo di fiducia.
---
Era trascorso un mese da
quel giorno: la scuola era ricominciata, e con
lei la vita di sempre. Ma qualcosa era cambiato per Harry. Non era
più solo. Ora aveva un padre, aveva un amico in
più e la
fidanzata del padre che gli faceva da mamma.
Sentiva di potercela fare.
Presto sarebbe anche
diventato padrino: Draco glielo aveva chiesto
pochi giorni dopo l'ecografia, poichè, preoccupato per la
sorte
della figlia, la quale rischiava di essere uccisa dallo stesso nonno,
aveva creduto che Harry, il futuro salvatore del mondo, sarebbe stato
quello più in grado di proteggerla.
---
In pochi mesi Harry
divenne più forte sia fisicamente che
psicologicamente. I suoi incantesimi erano migliorati, e adesso ne
conosceva anche di nuovi. Severus era davvero un mago potente. Ora che
il padre aveva ripreso anche ad insegnargli l' Occlumanzia, gli incubi
diminuirono, anche se mostrare al padre i propri brutti ricordi era
sempre una sofferenza per Harry.
Severus aveva cominciato
ad escogitare un piano d'attacco contro
Voldemort e i mangiamorte. Silente aveva localizzato il loro punto di
ritrovo, ma insieme avevano deciso che avrebbero agito verso marzo, e
mancavano ancora tre mesi. Avevano stabilito di aspettare
perché
Severus, sotto consiglio di Ally, credeva che fosse meglio attendere
che Harry fosse riuscito completamente a superare ciò che
suo
zio gli aveva fatto patire.
---
Severus camminava
impettito nei corridoi deserti di Hogwarts. Era una
fredda notte di fine gennaio e lui e Harry si sarebbero dovuti
incontrare per l'allenamento alle 10 di sera. Tutti i ragazzi sarebbero
già stati nelle loro sale comuni dato che il coprifuoco era
stato spostato alle 9 per ragioni di sicurezza.
Il professore aveva
guardato l'orologio alle 10.01 sorpreso che Harry
non fosse già arrivato, dato che spesso bussava alla sua
porta
con molti minuti di anticipo. Alle 10.15 aveva cominciato a
preoccuparsi, ma aveva deciso di attendere ancora un poco. Aveva
appoggiato il capo sulla mano destra e aveva fissato il fuoco
scoppiettante del camino che lo ipnotizzò fino a farlo
addormentare. Circa a mezzanotte era caduto dalla sedia e si era
svegliato di colpo, imprecando. Si rese conto che Harry non si era
ancora presentato. Più arrabbiato che preoccupato decise di
andare alla torre di Griffondoro.
Era entrato e salito al
dormitorio del figlio, assicurandosi con un
incantesimo che nessuno degli altri ragazzi si svegliasse, anche
perché probabilmente sarebbero morti d'infarto se si fossero
svegliati per trovare il loro spaventoso professore di Pozioni nel loro
dormitorio. Scostò le tende che attorniavano il letto del
figlio
pronto a fargli una ramanzina per aver mancato l'appuntamente, quando
si accorse che Harry, lì, non c'era. Come colpito al petto
da un
pugnale si allontanò di corsa dalla Torre, ed
avvertì gli
altri professori ed il preside. Tutti insieme gli insegnanti si
lanciarono alla ricerca del Ragazzo Che Era Sopravvissuto E Che Avrebbe
Fatto Morire d'Infarto Il Professor Piton.
Severus credeva di aver
cercato dapperutto, mentre usciva dalla capanna
di Hagrid, ma quando alzò lo sguardo, vide quella che era la
sua
ultima speranza: il Platano Picchiatore.
Corse.
Avrebbe ricordato sempre
solo questo. Non avrebbe mai rammentato di
aver pensato che si sarebbe tolto la vita se non avesse ritrovato
Harry, suo figlio.
Quando fu sul primo
gradino delle scale che avrebbero portato alla
Stamberga Strillante, credette di udire un rumore, un gemito. Al
secondo gradino, ne udì un altro e questa volta ne fu
davvero
sicuro. Cominciò a correre nonostante i suoi polmoni lo
stessero
pregando di rallentare. Giunse alla porta e la spalancò con
un
ruggito di disperazione, e vide una cosa che non avrebbe mai voluto
vedere. Una scena che lo avrebbe fatto arrossire per tutta la vita. Le
sue povere guance non sarebbero mai tornate al loro colore originale!
---
Harry riuscì
ad allontanarsi dal corpo nudo di Ginny in tempo
per vedere suo padre gettarsi dentro la Stamberga. Ma non fece in tempo
a coprire ne se stesso ne Ginny, la quale gridò prima di
coprirsi il seno con le mani.
Harry le saltò
davanti per nasconderla, prima di urlare "Papà!!!!"
Severus ci mise un attimo
per impartire al proprio corpo l'ordine di
voltarsi, ma alla fine lo fece. Sentì vari rumori, tra i
quali
uno che indicava che uno dei due ragazzi era inciampato. Dopo un altro
minuto, si girò, e i suoi occhi corsero alle mani di suo
figlio
che stavano tentando di abbottonare i pantaloni. Ginny invece aveva
solo dovuto infilarsi un vestito e, anche se i capelli rossi erano
sconvolti, le labbra gonfie e le guance arrossate aveva un aspetto
accettabile, perciò lo sguardo del professore si
focalizzò su di lei. La ragazza se ne accorse e con le
guance
ancora più rosse si avvicinò alla porta, pronta a
fuggire
da quella imbarazzante situazione, ma la voce gelida dell'insegnante la
bloccò "Ferma lì, Signorina Weasley".
Quando Harry si fu
infilato anche le scarpe, Severus lo scrutò con gli occhi
pieni di rabbia.
Il ragazzo seppe che
Severus avrebbe urlato anche prima che lo facesse,
"L'intero corpo docente sta cercando TE, in questo momento! E tu che
fai? Fai la cosa più stupida che potessi FARE! Non solo
metti in
pericolo te stesso e la Signorina Weasley non rispettando il
coprifuoco, ma rischi pure di metterla INCINTA! Si può
sapere
che hai in quella TESTA CHE TI RITROVI ATTACCATA AL COLLO? QUEL
COLLO CHE CERCHI DI SPEZZARE CONTINUAMENTE, fra l'altro!!!"
Nel mentre, tra i vari
cambiamenti di tono, Harry aveva tentato di
difendersi ma le sue parole erano mute alle orecchie sorde del padre.
"INOLTRE, salti anche il tuo allenamento!!! COME PENSI DI SOPRAVVIVERE
SE NON PRENDI SUL SERIO L'ALLENAMENTO! VUOI MORIRE? Per Merlino,
è QUESTO che vuoi?"
Quando vide la bocca del
figlio aprirsi per l'ennesima volta, lo
interruppe "Non voglio sentire giustificazioni. Sei in punizione! D'ora
in poi starai sempre sotto ai miei occhi! Niente più uscite,
niente più Quidditch, solo studio, studio e STUDIO."
Voltandosi
verso la ragazza che sembrava essersi rimpicciolita da quando l'aveva
guardata l'ultima volta, disse con più calma. "Anche tu
sarai
punita, signorina Weasley. Sono certo che il signor Gazza
avrà molti
compiti da affidarti ogni giorno per il prossimo mese. Ma per prima
cosa farai un test di gravidanza, questo te l'assicuro!"
"Papà!"Urlò
Harry, esasperato. "Ho usato quell'incantesimo di protezione! Non sono
così stupido..."
"Ah, davvero? Buono a
sapersi. Ma mi perdonerai, se metto in dubbio le
tue parole. La ragazza farà quel test, è deciso!"
Ignorò lo sguardo accusatorio e ferito del figlio, ed
annuì alle parole rassegnate di Ginny "Va bene, professore".
Udì suo figlio
dire "Ginny, non devi farlo! Sai benissimo che
non devi! Lui vuole solo avere la soddisfazione di umiliare me!"
Severus non si
voltò nemmeno a guardare suo figlio per
rispondere "Ti sbagli. Io voglio solo tenerti al sicuro. E' solo che
non so più se posso fidarmi di te." Detto questo, se ne
andò lasciando i due adolescenti soli, ma sapendo che non
avrebbero riprovato a fare sesso per almeno un po' di tempo.
---
Il giorno dopo Harry
aveva portato tutta la sua roba nell'appartamento
del professore, poichè questo gli aveva detto che avrebbe
dormito lì sotto il suo controllo per il resto dell'anno.
Harry
aveva annuito, infastidito ma non troppo rattristito dal combiamento.
In
fondo, non gli dispiaceva abitare con suo padre.
Ovviamente, il silenzio
teso tra i due non rendeva la sua permanenza piacevole come l'avrebbe
desiderato.
---
Due giorni dopo, padre e
figlio ancora non si parlavano. Harry poteva
uscire solo per le lezioni e Severus continuava
a lasciargli biglietti in camera con scritti compiti in più
che
doveva svolgere. Dopo aver finito tutti i compiti, Harry li portava al
padre
che li controllava senza una parola prima di restituirglieli. Aveva
anche trovato un biglietto che diceva che il test di gravidanza di
Ginny era risultato negativo. Bè, non era una sorpresa, ma
gli
dispiacque sapere che Ginny aveva dovuto farlo solo per colpa sua.
Chissà come si era sentita umiliata...
La sera del sesto giorno
di punizione, Harry ne aveva avuto abbastanza;
così andò da Severus, che come al solito era
seduto
dietro alla sua scrivania, gli montò sulle gambe, lo
abbracciò e gli disse "Mi dispiace. Mi ero dimenticato che
dovevo venire qui. A volte i miei ormoni hanno la meglio sul
mio
buon senso. Scusa, papà."
A Severus era mancata
quella parolina. Nessun altro lo chiamava
così. Lui aveva solo un figlio, Harry. E suo figlio gli
stava
chiedendo di perdonarlo, così lo circondò con le
lunghe braccia e
sussurrò soltanto "Non farlo più."
---
Harry accolse con
felicità la sua "libertà vigilata":
durante il giorno poteva stare con Ron, Hermione e Draco (anche se di
solito lo passava in compagnia di una certa strega dai capelli rossi),
anche se la notte doveva tornare a dormire da Severus. Ovviamente erano
anche ricominciati gli allenamenti.
---
Febbraio era arrivato in
un baleno, e gli incubi che avevano tormentato
Harry quasi ogni notte cominciavano a diminuire. Ally aveva dovuto
passare parecchie ore seduta accanto ad Harry per convincerlo a
parlarne, e il ragazzo alla fine aveva ceduto, anche perché
aveva la sensazione che Ally passasse più tempo con lui che
con
il padre, e questo gli dispiaceva.
Severus
cominciò infine a vedere un cambiamento nel
comportamento del figlio: Harry era diventato più maturo,
più silenzioso, ma era anche più sereno. Ormai
non era
più un bambino ed era piuttosto controllato nei momenti di
rabbia. Anche il tormento che aveva visto negli occhi verdi sembrava
essere sparito, e sperava che non fosse semplicemente nascosto.
Comunque, sotto le pressioni che Silente gli faceva, decise che era
arrivato il momento di portare Harry a vedere lo zio, il quale a cause
di un incantesimo di Severus, si trovava nell'ospedale di San
Dervent, incapace di muoversi, e afflitto da grandi sofferenze. L'unico
modo per farlo riposare in pace era concedergli il perdono di Harry. E
il professore era sicuro che stavolta il ragazzino ce l'avrebbe fatta.
Così
trascinò un Harry un po' riluttante fino all'ospedale e,
quando il ragazzino premette le mani sul vetro che dava sulla stanza
dello zio, seppe che era il momento giusto.
---
Due giorni dopo venne il
funerale di Vernon Dursley, ma Harry
rifiutò di presentarsi, sentendo di aver già
detto addio
all'uomo che lo aveva cresciuto. L'aveva perdonato, certo, ma non
avrebbe mai dimenticato. Passò una settimana intera nei
quartieri di Severus, non sentendosi in vena di metter piede fuori da
lì e di affrontare il mondo. Il padre restò quasi
sempre
con lui, offrendogli tutto il sostegno che gli era mancato quando era
solo un bambino.
---
A pochi giorni dalla fine
di febbraio, Harry riprese le lezioni con
entusiasmo e continuò gli allenamenti extra-scolastici con
il
padre. Notò che Severus sembrava più teso ogni
giorno che
passava. Si chiese perché, ma non diede voce alle sue
domande
con il padre.
Arrivò il
giorno in cui capì tutto: lui e suo padre erano
nel campo di Quidditch; era notte e faceva freddo, ma Harry non aveva
dubbio che presto si sarebbe scaldato. Severus cominciò a
scagliargli incantesimi, e Harry corse da una parte all'altra del
campo, nel tentativo di evitarli. Dopo una lunga ora, il ragazzo era
senza fiato e si reggeva a malapena sulle gambe, così infine
non
riuscì a schivare un Petrificus
Totalus.
Incapace di muoversi,
spostò lo sguardo sul professore e lo vide contorcere la
bocca.
Severus si
avvicinò con passi veloci a lui e decise di non
liberarlo subito, avrebbe sfruttato quel momento per rimproverarlo
senza interruzioni "Sei un incapace. E' passata solo un'ora e di
già ti sei stancato e hai perso la concentrazione! La
battaglia
contro il Signore Oscuro potrebbe durare molto più di
un'ora! E
se ti fai colpire da un Petrificus Totalus sei finito! ANCORA PEGGIO SE
FOSSE STATO UN AVADA KEDAVRA! Sei un INCOMPETENTE!" Smise di urlare e
con un movimenti di bacchetta, Harry fu in grado di alzarsi.
Il Grifondoro lo
guardò con occhi confusi prima di dire con voce
sommessa "Papà, non ti agitare. Ho ancora tempo per
migliorare.
Chissà fra quanto tempo Voldemort verrà a
cercarmi!?!"
Severus lo
fissò per pochi secondi e poi le sue gambe sembrarono
cedere. Si sedette a terra e prese un respiro. "Non aspetteremo che ti
trovi. Andremo noi da lui fra quattro settimane per ucciderlo. E per
allora dovrai essere pronto, Harry. Non ho alcuna intenzione di
perderti. Quindi vedi di prendere tutto questo seriamente,
perchè non è un gioco. Adesso respira e poi
riprendiamo
l'esercizio. E vedi di resistere per almeno un paio d'ore stavolta."
---
Da allora, Harry non fece
altro che allenarsi e studiare. Durante il
mese di Marzo, passò pochissimo tempo con Ginny e con i suoi
amici sapendo che loro avrebbero capito. Si concentrò su
tutto
ciò che Severus gli insegnava e alla fine il padre gli
spiegò un incantesimo che Silente aveva scoperto. Avrebbe
dovuto
aspettare che Voldemort usasse l'Avada e poi non avrebbe dovuto tentare
di schivarlo. Doveva utilizzare un incantesimo per incanalare la
maledizione nella propria bacchetta e poi rilanciarla a Voldemort, il
quale sarebbe morto della sua stessa mano. Era l'unico modo per non
usare una Maledizione Senza Perdono e per evitare che il Signore Oscuro
potesse schivarlo: Voldemort sarebbe rimasto a controllare che morisse
prima di scostarsi ed Harry l'avrebbe preso in tempo.
L'Ordine della Fenice e
gli Auror avrebbero solo dovuto evitare che i
Mangiamorte toccassero Harry, il quale avrebbe solo dovuto schivare
tutti gli incantesimi che gli avrebbe lanciato Voldemort: doveva essere
in grado di bloccare l'Avada Kedavra.
Quando Harry chiese
perchè non potesse farlo Silente, allora
Severus disse che solo Harry sarebbe stato in grado di uccidere
Voldemort. Il Preside aveva tentato innumerevoli volte in passato ma
nessun incantesimo che avesse usato per uccidere Voldemort aveva mai
funzionato.
Ora rimaneva da vedere se
davvero Harry fosse in grado di farlo? E se
anche lui non ci fosse riuscito? Come facevano ad esserne sicuri?
Severus non lo sapeva; disse solo che Silente gli aveva detto che
avrebbe funzionato.
Non gli restava che
fidarsi.
---
Arrivò la sera
prima della battaglia ed Harry si stava
rivestendo mentre Ginny era ancora nuda nel letto della Stanza delle
Necessità. Harry decise di non svegliarla. Le si
avvicinò
silenziosamente e le baciò la fronte rilassata. La
osservò ancora per un attimo prima di andarsene sapendo che
quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe vista prima dello
scontro. Sussurrò un "Ti amo" e se ne andò, senza
voltarsi indietro.
---
In seguito Harry della
battaglia avrebbe ricordato solo di aver visto
un raggio di luce verde accecante, di aver alzato la bacchetta e di
aver urlato con tutto il fiato "VINCULO REIFLIGENDUM!!", prima di
cadere a terra. Le ultime cose che avrebbe visto quella sera erano due
occhi rossi che si dilatavano.
---
GAZZETTA DEL PROFETA
IL MOSTRO è SCONFITTO!
Finalmente oggi possiamo dire
"La Guerra è finita!". Il giovane
Harry Potter di soli 16 anni, ha sconfitto il Mago Oscuro
più
temuto di tutti i tempi!
La battaglia è
cominciata alle ore 10.00 del 1 aprile 1996 ed
è finita alle 11.38 della stessa mattina. E' stata accertata
la
morte di Tom Marvolo Riddle, alias Lord Voldemort. Il mostro
è
stato ucciso dal suo stesso Avada Kedavra, incantesimo incanalato nella
bacchetta di Harry Potter e successivamente riscagliato contro il suo
stesso attivatore.
Il corpo di Lord Voldemort
verrà bruciato fra poche ore e le ceneri verranno gettate
nell'oceano atlantico...
Intervista a Cornelius Caramel a
pagina 7
IL SALVATORE DEL SALVATORE
Harry Potter ha salvato il mondo
intero ma sembra che anche lui abbia
avuto bisogno di essere salvato. Dopo aver definitivamente ucciso il
Mago Più Oscuro di Tutti i Tempi, il giovane Grifondoro
è
caduto a terra, fisicamente esausto, lasciando andare la
bacchetta. Vedendo l'accaduto il Mangiamorte Lucius
Malfoy, ha puntato la propria verso di lui. Ha pronunciato solo le
prime sillabe della Maledizione Senza Perdono mortale, prima
che
l'ex Mangiamore Severus Piton gli conficcasse all'altezza del cuore un
pugnale.
I paramedici non sono arrivati
in tempo per salvare il criminale dalla morte, il funerale
avverrà nel week end.
La scena più
commovente della vicenda è quella della
corsa del Maestro di Pozioni, Severus Piton, verso il figlio adottivo,
ormai tramortito. Il professore ha raccolto tra le braccia il corpo
incoscente di Harry Potter, e lo ha tenuto stretto a sè per
circa 15 minuti.
Severus Piton non ha rilasciato
alcuna intervista sull'accaduto.
I MANGIAMORTE
58 sono i mangiamorte che
sono rimasti uccisi durante la battaglia. Seguono i nomi:
Lucius Malfoy, Bellatrix
Lestrange, Augustus Rookwood, Fenrir Greyback,
Vanesius Mulciber*, Amycus Carrow, William Tiger*, Walter Goyle*,...
23 sono i mangiamorte
arrestati. Seguono i nomi:
Rodolphus Lestrange,
Walden Macnair, Antonin Dolohov, Evan Rosier, Jackson Nott*, Alecto
Carrow, Thorfinn Rowle, Ernestus
Selwyn*, John Travers, Wayne Yaxley*,
...
I MARTIRI DELLA LUCE
Remus Lupin, Dean Thomas, Colin Canon, Terry Steeval, Susan Bones,
Theodore Nott, Viktor Krum, Hestia Jones...
A questi combattenti
sarà attribuito l'Ordine di Merlino il giorno del loro
funerale che sarà tenuto pubblicamente.
NO
HARRY, NO PARTY
A
due settimane dalla battaglia finale, ancora il nostro giovane
salvatore si rifiuta di apparire in pubblico. Alla festa organizzata in
suo onore dal Ministro della Magia non si è presentato,
deludendo tutti i suoi fan.
Sappiamo
solamente che Harry è stato ricoverato al San Mungo per
alcuni giorni nelle cure della Guaritrice Allyson Baker, sua assistente
sociale e compagna del padre di Harry, Severus Piton. Sebbene ancora
non sembrino esserci state proposte di matrimonio sappiamo grazie alle
foto che fin troppe volte la giovane Medimaga ha passato la notte a
casa Piton.
E'
sottinteso che la vostra Rita Skeeter sarà sempre all'erta.
Qui
sotto Allyson Baker, 35, che esce da Piton Manor scoccando un bacio
sulla guancia del compagno, Severus Piton, 37.
Severus
lanciò con rabbia la copia della gazzetta del profeta nel
camino
acceso e chiamò ad alta voce Harry per la colazione.
Le parole dei gionalisti
erano bastate per rovinargli la giornata ma
non l'avrebbe detto a Harry. Voleva che il ragazzo non si preoccupasse
di nulla. Ora che la guerra era conclusa, Harry era sereno. Dopo essere
stato in ospedale per tre giorni erano tornati a Piton Manor e non ne
erano ancora usciti dopo due settimane. Ma non c'era fretta: Harry
stava bene, aveva ripreso a giocare a Quidditch, aveva passato del
tempo con Weasley, Granger e Draco, il quale ormai non camminava quasi
più a causa del pancione. E a Severus segretamente piacevano
le
serate passato con il figlio e con Ally a parlare o semplicemente a
leggere un libro.
Harry aveva ancora tanto
tanto tempo per tornare in pubblico.
Aveva tutta la vita.
THE END
* alcuni nomi
dei mangiamorte sono stati inventati
Ringrazio tutti
quelli che hanno atteso con ansia. Mi dispiace ma
mi mancava l'ispirazione. Questo è in pratica l'ultimo
capitolo
ma scriverò un epilogo... non penso di metterci troppo
tempo...
spero. Comunque alla fine lo scriverò.
Baci
pikkola prongs
|