Say
Goodbye
Rivedo
le tue labbra, i tuoi occhi azzurri e il tuo sorriso splendido
tendersi quando i nostri sguardi si incatenano. La tua mano che
prende la mia e la stringe con quella dolcezza e quell'amore, negli
occhi un lampo di malizia, poi il tuo soffio sul viso fresco e buono.
Ma soprattutto mio.
Il
mio
corpo immobile e intorpidito avverte il freddo di quella luce pallida
e bianca che si riflette sulla mia pelle diafana. Gli occhi chiusi
sono solo un impedimento fisico con il quale non posso percepire le
immagini di cosa mi accade intorno ma purtroppo... anche senza
guardare so che mia madre sta piangendo sulla porta della stanza.
Le
tue
labbra che si posano sulle mie nella descrizione di un segmento
perfetto che è la distanza tra due punti, ovvero le nostre
candide
labbra. Sento la perfezione del tuo corpo premere contro il mio e le
tue labbra sanno di zucchero, cioccolata e di te. Immergo una mano
tra i tuoi capelli castani corti che ti sei andato a tagliare solo
ieri pomeriggio mentre con l'altra mano mi aggrappo al giubbotto nero
di pelle che indossi. Ridi e la tua mano grande si posa aperta dietro
la mia schiena spingendomi più stretta a te.
Sento
la
mano grande e un po' tozza di papà
stringere la mia e il suo
pollice mi carezza il torso come faceva quando ero più
piccola per
mettermi a letto e calmarmi. Ma ora non sono più piccola,
ieri ho
compiuto 17 anni e sono grande. Vorrei sorridere, grande... io? Non
mi ci sono mai vista.
Piuttosto
mi ritengo ancora piccola e paffuta, con un cuore grande, gonfiato
dai sogni e dalle speranze che non mi si addicono più molto.
Desideri che forse non avrò più la
possibilità di realizzare.
Ci
separiamo e non posso credere che tu mi abbia insegnato come ci si
comporta in una coppia. Come ci si comporta quando si ama. Mi guardi
negli occhi intensamente, mi scosti una ciocca di capelli dal viso,
ma non posso sopportarlo, mi irrita, mi da fastidio lo sai. Reputo il
mio viso troppo squadrato e spigoloso, lo odio, per questo lascio
sempre un po' i capelli davanti al viso. Tu mi ripeti sbuffando che
non ho nulla da nascondere e mi baci sulle labbra con dolcezza.
Vorrei rimanere così per sempre lo sai, mentre la tua mano
furba è
scesa verso il basso sul mio fondo-schiena e l'altra mi tiene stretta
per la vita. Silenziosi e complici... uno dei tuoi pochi attimi di
sincera serietà.
La
tua voce
risuona tremante ad un passo dal mio orecchio mentre mi supplichi, mi
preghi, mi implori di aprire gli occhi, di guardarti e sorriderti. Ti
illudi che io possa tornare quella di un tempo, speri che io possa
alzarmi di nuovo, abbracciarti, guardarti negli occhi e sussurrarti,
subito dopo aver fatto l'amore, quello che provo per te. Non ci credi
nemmeno tu, lo sai che non accadrà, ma non vuoi arrenderti,
non vuoi
crederci. Hai perso tutto pochi minuti prima di ottenere la
completezza.
Ti
saluto con una carezza e un bacio. Protesti invitandomi ad entrare,
ma lo sai che è tardi e che devo andare a casa. Mi strappi
un
sorriso, si tratta solo di aspettare un paio d'ore e poi
sarò
nuovamente da te... per diventare finalmente una cosa sola. Abbiamo
deciso insieme che è arrivato il momento. Lo vogliamo
troppo, ci
desideriamo troppo. Mi baci di nuovo e sento quel bacio mozzarmi il
fiato come mai prima d'ora. Un peso sul cuore e una stretta allo
stomaco. Che sia paura di quello che sta sera faremo?
No...
era semplicemente la consapevolezza strana del nostro ultimo bacio.
Sento il cuore aumentare il battito, lo percepisco non solo per colpa
delle macchine che con rumori acuti e assordanti riproducono quello
che dovrebbe essere l'andamento del mio cuore, lo percepisco e basta.
Ma lentamente e tranquillamente i rumori sfumano, i miei sensi si
intorpidiscono e gli arti iniziano a diventare freddi. Mi sto
spegnendo. Come se il calore, la vita nel mio corpo venissero
risucchiati lentamente riducendosi ad una macchia sempre più
piccola
che ha per centro il cuore.
Il
mio corpo muore e la mia mente vive, pulsa, riflette ancora. Le
labbra intrappolate in un sorriso eterno, gli occhi chiusi in un
sonno senza fine e il petto che compie il movimento determinante
liberando finalmente l'ultimo respiro.
Libera
e
felice con il sorriso stampato in viso scendo dal bus. Tocco il cielo
con un dito, più in alto di me c'è solo il
paradiso. Lo sento, ne
sono sicura. Sto vivendo e la gioia è padrona sovrana della
mia
vita. I sogni sembrano esplodere tutti insieme, sembrano possibili e
realizzabili tutti quanti. Ho raggiunto il massimo. Ce l'ho fatta.
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