- Signore, temo la stiano cercando per una questione della massima
importanza: mi hanno mandato dal Comune per chiamarla a seguito di una
grossa decisione presa durante la riunione di questa mattina... - .
Il custode guardò il dottor Stevens chiedendosi
perché fosse venuto proprio lui, uno straniero, a chiamarlo,
ma quello che gli premeva di più al momento era scoprire il
motivo di una sua convocazione a seguito di una discussione
sull'incendio della notte precedente, così lo
seguì senza obiettare, lasciando le chiavi al loro posto e a
Alexander e alle altre l'opportunità di salvare le bambine
o, probabilmente, di trovare la morte.
- Mi raccomando - , sussurrò Giraud ad Alexander. - Cercate
di fare in fretta, non so per quanto riuscirà a trattenerlo
- . Stava per andarsene portando via il custode, quando il suo sguardo
cadde sulla piccola Lilyan e si fece più dolce.
- Sta' attenta - , le disse a bassa voce. Lilyan aveva un brutto
presentimento, ma quella tenera attenzione da parte di Giraud le infuse
un coraggio che non aveva mai avuto.
Lilyan era svenuta. Samantha e Madleine erano fuori combattimento. La
piccola Lynda non poteva essere di grande aiuto. Alexander era solo.
D'un tratto sentì un rumore di passi venire dal corridoio e
si mise sulla difensiva, consapevole che avrebbe potuto trovarsi
davanti un amico come un avversario. Sulla soglia della stanza comparve
Giraud, col fiatone, accorso come se avesse presagito il pericolo che
avrebbe potuto correre Alexander da solo. Gettò uno sguardo
su Lilyan e serrò la mascella.
- Sono solo svenute - , gli comunicò Alexander prima che
Giraud potesse pensare al peggio. L'arcivescovo spostò gli
occhi sul calderone e si avvicinò lentamente ad esso.
- E' stata questa cosa a ridurle in quello stato? - esordì.
- Sì - , rispose Alexander. - E' bastata una sola goccia di
questo liquido per metterle a terra. Bisogna stare attenti - .
Giraud guardò sospettoso la bambina, ma l'investigatore lo
fermò prima che potesse supporre qualunque cosa.
- Non ci ha ostacolato - , disse. - Forse la presenza della madre la fa
tornare alla normalità, anche se dal suo aspetto non si
direbbe - .
Giraud restò in silenzio, poi, poco prima di colpire le
incrostazioni nel calderone, annunciò: - Se dovesse
succedermi qualcosa, vi prego di consegnare il mio bastone alla piccola
Lilyan; andrà a fare compagnia alla croce che tiene sempre
con sé convinta di non essere vista - . Lanciò un
sorriso triste alla ragazza svenuta a terra e colpì;
Alexander lo imitò sparando con la sua pistola sulla
superficie del calderone. La soluzione magica scomparve.
- Mi dispiace interrompere questo momento felice, ma temo che dovremo
uccidervi - , annunciò una voce meccanica alle loro spalle:
la signorina Smith era lì, sulla porta, revolver in mano,
che li guardava accompagnata da quattro delle sue bambine.
Alexander alzò la pistola, pensando: "Tsk, sono solo
bambine" .
"Sono solo bambine..." , riflesse amaramente. Erano piccole per poter
fare loro del male, ma erano altrettanto piccole e per un certo verso
innocenti per morire a causa di un incantesimo. La stessa cosa valeva
per la maestra.
Giraud gli diede una gomitata, indicandogli velocemente il soffitto
colmo di liquido: fino a che ci fosse stato, le bambine e la loro
insegnate sarevvero state impossessate. Guardarono automaticamente i
due pali di legno che sorreggevano il soffitto in rovina e, lanciandosi
rapidamente uno sguardo, seppero che cosa fare; per le bambine nessun
problema, Giraud sembrava pensarla esattamente come lui.
- Che il Diavolo vi porti, figlie del Demonio! - , urlò
l'arcivescovo lanciandosi contro la maestra e spostandola con una
spallata; la signorina Smith si riprese immediatamente e lo
colpì alla spalla inseguendolo oltre la soglia. Nonostante
il dolore, Giraud riuscì a disarmare la signorina Smith e a
tenerla stretta, ma fu circondato alle gambe dalle bambine, che
cominciarono a morderlo ovunque fosse loro possibile.
Alexander trascinò fuori dalla stanza Lilyan e Madleine, ma
gli ci volle la'iuto di Lynda, inaspettatamente forte, per portare via
anche Samantha: la bambina tirava il corpo robusto della madre con una
forza che probabilmente solo lo stato di trance le consentiva.
L'investigatore guardò Giraud, stremato dai morsi violenti
delle bambine e dal combattimento con la maestra, ormai svenuta, e si
lanciò contro uno dei pali che sorreggevano il soffitto, che
cedette schiantandosi sopra il calderone; tre delle bambine, che Giraud
era riuscito a lanciare via con un calcio, erano rimaste intrappolate
sotto le macerie.
Alexander si stava avvicinando all'arcivescovo per aiutarlo a
strapparsi di dosso l'ultima bambine, quando lei scoppiò in
un pianto disperato, talmente forte da far tremare le pareti. Alexander
si coprì le orecchie con le mani, ma Giraud, impegnato a
combattere contro la bambina, fu colpito in peino da quelle urla:
vacillò e, lasciando andare la maestra priva di sensi, il
suo corpo cadde, inerme; il suono raggiunse il cervello, dalle orecchie
cominciò ad uscire sangue e il volto solcato dalle rughe si
appoggiò violentemente a terra, rivolto verso di Lilyan,
guardandole il viso per l'ultima volta. Non riuscì a dire
niente, la guardò e basta, finché la vita
abbandonò i suoi occhi.
Alexander era immobile. Voleva gridare il nome di Giraud, voleva
abbracciare l'amico e tentare di svegliarlo dal suo sonno, ma capiva da
sé che era qualcosa di impossibile. L'Altissimo l'aveva
richiamto a sé, avrebbe detto Giraud, ma Alexander sapeva
che la sua morte era voluta dal Demonio.
Non c'era tempo per fermarsi a pensare e neanche per piangere: doveva
agire. Afferrò di corsa il revolver della maestra, prima che
lei potesse risvegliarsi, pronto a scappare via, quando si accorse che
qualcosa, qualcuno gli si stava per gettare addosso. La bambina, quella
bambina che con il suo pianto aveva condotto Giraud alla morte, gli si
parava davanti, con gli occhi privi di espressioni. Se l'avesse
lasciata vivere, lei avrebbe potuto ucciderlo e per le altre donne non
ci sarebbe stato scampo; Lynda avrebbe dovuto piangere sul cadavere
della madre o, peggio, si sarebbe avventata contro la compagna
rischiando lei stessa la vita. Se l'avesse uccisa, avrebbe distrutto la
vita di una povera creatura che, come unica colpa, aveva l'essere stata
impossessata. La bambina avanzò verso di lui, mise avanti le
mani e sorrise diabolicamente. Aveva ucciso Giraud...
Con gli occhi fuori dalle orbite, Alexander sparò l'unico
colpo rimasto e colpì la bambina alla testa, uccidendola
all'istante. Rimase per un momento immobile, senza sapere cosa fare,
come agire, chi compiangere.
All'improvviso qualcuno si mosse; Alexander si voltà di
scatto, tentendo inutilmente in mano la pistola ormai scarica: Madleine
era rinvenuta, sussultando di colpo quando si era trovata davanti il
davere della bambina e poi quello di Giraud. Senza dire una parola,
aiutò Alexander a Lynda a trascinare le due ragazze fuori
dai sotterranei. Alexander, prendendola in braccio, pensò a
Lilyan, a come le avrebbe detto della morte di Giraud... della morte di
Giraud a causa sua. Sarebbe morta dal dolore...
Non ebbe tempo per pensarci, perché sentì le voci
dei paesani che correvano allarmati verso la scuola, accorsi al rumore
fortissimo del crollo di una classe intera. Si diresse velocemente
verso il bosco, seguito dalle sue compagne, senza sapere cosa fare, ma
consapevole che vedendo il cadavere di Giraud avrebbero ricavato che
anche lui e Lilyan fossero immischiati nella terrorizzande vicenda
della morte di quattro bambine.
Mentre erano immersi nella boscaglia, Lilyan aprì gli occhi
e si guardò attorno. Ora bisognava fuggire, pensò
Alexander, Lilyan non sapeva del ritorno di Giraud, glielo avrebbe
rivelato solo dopo la loro fuga da Salem.
- Alexander, cosa.. -
- Shhh! - , le sussurrò. - Dobbiamo scappare, dopo vi spiego
.
- Ma... e Giraud? -
- Ora andiamo - .
Anche Samantha si era risvegliata e stava abbracciando la sua bambina,
ormai completamente guarita. Madleine capì che Alezander
voleva omettere per ora la morte dell'amico a Lilyan e decise di non
interferire, ma di incitarli a scappare. Pochi minuti dopo si
separarono, le due donne e la bambina tornarono al paese, mentre
Alexander e Lilyan continuavano a correre verso il punto più
vicino da cui passasse la corriera per Arkham. Aòexander
aveva in mano il bastone di Giraud, e quel particolare non
sfuggì a Lilyan.
- Alexander, vi prego, ditemi dov'è Giraud, quando ci
raggiungerà, che cosa è successo... non fatemi
stare così in ansia... - .
Alexander rallentò e, ansimando per la corsa, la
guardò negli occhi.
- Lilyan, Giraud è... - .
E d'improvviso un grido squarciò il silenzio, un grido
immane, ben più fote e lacerante di quello della bambina. Il
grido di Lilyan.
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