INTRODUZIONE
C’era una volta un Re, di nome
Guglielmo, che governava un regno grande e potente. Tuttavia
era triste e infelice, perché stava invecchiando e non aveva figli che
potessero succedergli al trono. Ma poi, per fortuna,
nacque una bambina, una principessa, cui fu dato il nome di Hermione.
Re e regine vennero da ogni dove
per offrire doni alla piccola. Tra loro c’era la regina Nimphadora, rimasta
vedova, e il suo figlioletto, il principe Harry, che regalò alla bambina una
splendida collana con un ciondolo a forma di cigno.
Fu allora che Guglielmo e
Nimphadora ebbero la stessa idea: Harry ed Hermione
avrebbero passato insieme ogni estate, nella speranza che si innamorassero e
che i loro regni si unirono per sempre.
Ma all’insaputa
di tutti, qualcun altro tramava nell’ombra: era il perfido mago Voldemort.
La nascita di Hermione lo lasciava indifferente, perché si esercitava ad usare
le sue malefiche arti magiche per impadronirsi del regno di Guglielmo. Ma prima che potesse mettere in atto il suo piano, Guglielmo
lo affrontò e i poteri di Voldemort furono annientati.
Benché
tutti ne invocassero la morte, il mago fu solo bandito dal regno.
< Non ho ancora finito con te
Guglielmo! Un giorno tornerò in possesso dei miei poteri ed allora tutto ciò
che possiedi, tutto ciò che ami, sarà mio! > Con queste ultime parole il
mago sparì.
Molti temevano che il re
Guglielmo fosse stato troppo magnanimo, ma col tempo la minaccia fu dimenticata
e tutte le speranze vennero riposte nell’estate, ormai
vicina, in cui finalmente Harry ed Hermione si sarebbero incontrati.
Il castello della regina
Nimphadora era il più maestoso di tutta la contea: era grande fino
all’inverosimile, e i suoi colori erano così delicati e dolci che potevano
stupire chiunque. Quell’estate, in modo particolare, il castello era stato
addobbato riccamente, per l’arrivo del re Guglielmo, insieme a sua figlia, la
principessa Hermione.
Questo arrivo entusiasmava a dir
poco la regina, mentre Harry, suo figlio, disprezzava questa visita, e cercava di
passare più tempo possibile insieme a Ron, il suo migliore amico, anche lui figlio di conti ed a Remus, il suo tutore e istruttore,
nonché consigliere reale.
< Io non voglio che lei venga qui! > Si sfogava il povero principe con il suo migliore
amico.
< Non puoi farci niente Harry
> Rispose sinceramente lui < Tua madre dice che siamo ancora troppo
piccoli per decidere il nostro futuro >
Harry squadrò il suo migliore
amico.
< Non importa! Ho sedici anni,
credo di sapere, seppur minimamente ciò che è meglio per me! > Cercò di dire
in tono saggio il ragazzo, che aveva molto carisma nel parlare, essendo nato in
una famiglia di reali d’alto rango.
< Non lo Harry
> Sospirò Ron < Hermione ogni anno diventa sempre più bella e di sicuro
voi sareste una bella coppia! > Ammise più francamente il giovinetto.
Harry sbuffò.
< Ormai è da quindici anni che
tutte le estati viene qui a irrompere nella nostra
vita quotidiana con tutte le sue stupide e rigide regole > Il ragazzo
sospirò < Mi risulterà difficile sopportarla ancora… >
< E pensare che tua madre
invece crede in un bel matrimonio insieme ad Hermione…
> Dichiarò Ron malizioso.
Harry squadrò per bene il suo
amico: alto, slanciato, con bei capelli rossi e stupendi occhi pervinca. Era un
tipo un po’ distratto, a cui piaceva essere indipendente certe volte, ma aveva
un gran cuore, anche se in questa occasione non lo
dimostrava.
< Dai Ron! Oggi mi vuoi far
proprio soffrire… >
L’amico sorrise.
< Non ti preoccupare Harry
James Potter! Io ti farò da guardia del corpo durante questa tremenda estate!
> Affermò nobilmente il giovane, alzandosi e posando la mano destra su
cuore.
Harry prese la mano dell’amico e
la strinse. Era il migliore del suo genere Ron, strambo e divertente al punto
giusto. Due squisiti ingrediente che lo rendevano
unico, inimitabile.
< Sai Ron > Cominciò Harry < Io non credo che tu sia poi così… Ehm…
Coraggioso… > Lo stuzzicò.
L’amico rimase imbambolato nella
sua posizione, senza battere ciglio, arrossendo solamente per la vergogna.
Il principe guardò malizioso il
suo fedele amico sprofondare dalla vergogna. No, non che Ron non fosse
coraggioso, ma era un ragazzo che si spaventava per tutto, anche se sapeva
affrontare con grande prontezza le sue paure.
Il ragazzo concentrò subito il
suo sguardo sulla strada che portava nel villaggio, per non far notare al
principe il rossore delle sue guance.
< Ehi, guarda un po’chi arriva… > Disse Ron.
Sulla strada si era fatto un gran
polverone, che precedeva, come ogni estate, l’arrivo del re Guglielmo e della
principessa Hermione. Infatti eccola là: altezzosa in
sella alla splendida Giumenta crema, intenta a parlare con suo padre, che si
trovava di fianco a lei.
< Padre > Cominciò < Io non verrò mai più qui! > Esclamò <
Harry e Ron si comportano sempre in modo infantile,
ogni anno che passa, e non resisto al solo pensiero che dovrò sposare uno di
loro! >
Il padre le
sorrise dolcemente.
< Non uno di loro cara > Le
carezzò i suoi lunghi capelli castani ricci < Ma il
principe Harry, devi chiamarlo così >
La ragazza sbuffò.
< Tanto peggio allora! > Affermò < E’ immaturo! Almeno il suo amico Ronald ha un
po’ di cervello nella sua testolina rossa! >
< Su cara, non comportanti
anche tu, allora, in questo modo infantile > Il re intravide il principe
Harry insieme al suo amico e alla regina Nimphadora < Sono
sicura che tu e lui, un giorno, anche se molto lontano, comincerete ad amarvi
per quello che siete >
La ragazza sorrise ironica.
< Peccato che a voi interessi
solo la politica, poiché se il vostro regno e quello della regina Nimphadora si
unissero, avrete molte meno spese da pagare, giusto? >
< Non posso
negare di non avere una figlia intelligente > Rispose il sovrano.
Intanto, a
un centinaio di metri da loro, la regina Nimphadora li salutava freneticamente
con inchini e galanterie di altro genere. Harry e Ron invece rimanevano seduti
lì, sull’erba, condannati ad un’altra terribile estate.
< Harry! Ronald! > Esclamò
stizzita la regina < Alzatevi e inchinatevi per
salutare! > Impose.
< Ehi, cosa centro io? >
Chiese Ron < E lui che le deve sposare! > Affermò.
Harry scosse la testa.
< Grazie Ron, sai, certe volte
sai essere un vero amico… > E si alzò inchinandosi
di malavoglia.
Ormai il re e la principessa
erano lì davanti a loro e ancora una volta Harry e Ron, poterono constatare che
Hermione, non era cambiata molto nelle maniere, ma soprattutto nel fisico: ogni
anno si presentava sempre più alta, più riccia e sempre più scura di pelle. I
suoi occhi erano rimasti quelli di sempre, e continuavano a muoversi per
osservare tutto alla perfezione.
< Benvenuti mio caro re
Guglielmo e benvenuta anche a te principessa! >
Salutò la regina Nimphadora, inchinando molto profondamente >
< Grazie Cara regina, grazie
dell’accoglienza > Il re scese da cavallo < Che gioia rivedervi senza
nemmeno un sintomo di vecchiaia Nimphadora > Guglielmo le fece il baciamano.
La regina arrossì lievemente ed
esclamò:
< Bene, Harry e Ron, perché
non mostrate all’ospite il nostro splendido castello? Io e suo padre saremo a
parlare di politica nella sala conferenze > Ogni anno la regina diceva quella frase, senza rendersi conto che ormai Hermione
conosceva il castello meglio della proprietaria e non aveva assolutamente
bisogno di una visita guidata.
Harry cercò un modo per
infastidire il più possibile la principessa.
< Ehi Ron! > Esclamò, dando
un leggero colpo intuitivo alla gamba dell’amico < Che ne dici
di fare una gara di tiro con l’arco? > Chiese, sperando
che l’amico mantenesse il gioco.
Ron, capita
l’allusione fissò per un attimo la principessa, prima di rispondere:
< Certo Harry! Vediamo se
riesci a fare un bel centro! > Poi guardò la ragazza <
Volete partecipare anche voi? >
La ragazza si stava crogiolando,
proprio lo scopo che i due volevano raggiungere. Lei era troppo orgogliosa per rifiutare un invito del genere, ma era anche vero che
lei non era mai riuscita a tenere una freccia e un arco tra le mani.
< Per me va bene > Rispose
freddamente, facendo trasparire però un piccola nota
di imbarazzo.
I tra ragazzi si avviarono nel
campo di esercitazione di tiro con l’arco, che si
trovava nel giardino reale più grande, proprio dietro il castello.
< Iniziate pure voi
principessa > Disse galantemente Harry, una volta
raggiunto il campo. Le porse un arco molto robusto e pesante e una freccia con
una punta di ferro, per bilanciare il colpo, nuova scoperta nel regno della
regina Nimphadora.
La ragazza fece del suo meglio
per prendere l’arco e puntare la freccia contro il bersaglio, ma il colpo non
ebbe l’effetto da lei voluto. Pensava che il suo sarebbe stato un ottimo tiro,
date le circostanze di vento, ma non aveva contato un importante particolare:
lei non aveva mai tirano con l’arco. Ed ora che era stata
applicata quella lamina di ferro sulla punta della freccia, avrebbe dovuto puntare
un po’ più in alto, per colpire il bersaglio. Il risultato fu, che quando
lasciò la freccia, essa cadde lentamente e pochi metri da lei, sotto i volti
divertiti degli altri due, che scoppiarono in immense risate di gusto, vedendo
che il loro scopo era stato raggiunto.
Hermione era arrabbiata, delusa e
stizzita davanti a loro, e rimaneva ferma perché temeva che qualche altro suo
movimento goffo potesse significare la vergogna totale. Ma quando notò che i
ragazzi non avevano nessuna intenzione di smettere di
ridere anche lei, sempre così composta, perse la pazienza.
< Voi vi divertite così tanto!
> Gridò, indicando con il suo esile indice Harry < Ma
non avete ancora capito che l’unico divertimento qui, siete voi! > Esclamò <
Infatti non smetto di ridere al solo pensiero che ci
sia qualcuno tanto immaturo quanto ottuso come voi! E
non sto esagerando! Voi avete la mente annebbiata da tutto ciò di inutile che vi circonda e non pensate mai ai sentimenti
altrui, ma solo ai vostri! Ed io non vi sposerò mai in futuro,
indipendentemente da ciò che pensano il re e la
regina! > Con queste ultime parole si lasciò dietro un Harry sconvolto e un
Ron piuttosto divertito.
< Era solo
uno scherzo… > Disse piano piano
quest’ultimo.
BENE, SPERO CHE
LA MIA FANFICTION VI PIACCIA! HO PRESO ISPIRAZIONE DAL CARTONE ANIMATO DELLA
DISNEY “L’INCANTESIMO DEL LAGO 1” UNO DEI PIU’ BELLI
CHE ABBIA MAI VISTO. SPERO CHE VOI POSSIATE APPREZZARE L’INIZIO DI QUESTA
STORIA ED ORA PASSO A RIVELARVI I NOMI DEI PERSONAGGI:
ODETTE=HERMIONE
DEREK=HARRY
ROTHBARTH=VOLDEMORT
BRONDLIN=RON
ROGER=REMUS LUPIN
REGINA UBERTA=NIMPHADORA TONKS
E PER QUANTO RIGUARDA GLI
ALTRI PERSONAGGI… BEH, LO SCOPRIRETE DA SOLI, SE CONTINUATE A LEGGERE ED A
RECENSITE LA MIA STORIA! VI ASPETTO NUMEROSI!