There
is a reason (un motivo non esiste)
Piccola FF su USxUk
non c'è molto da descrivere, spero solo che vi piaccia ^___^
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Inghilterra non poteva essere più felice, era un momento
splendido, unico, che mai si sarebbe sognato di vivere.
Lui e America, erano soli, in quella stanza.
Una dolce penombra entrava dalle veneziane socchiuse, dando un tono di
mistero al volto dei due amanti, che rimanevano in silenzio,
rispecchiandosi l'uno, negli occhi, dell'altro.
I loro sguardi, ricordavano il colore del cielo e della terra,
infinitamente distanti, ma che, se guardi verso l’orizzonte,
sembrano cosi vicini, sino ad unirsi, nel magico momento
dell’alba e del tramonto.
Arthur non si chiedeva nemmeno più, come fossero giunti a
questo, semplicemente, era successo. Non importava il cosa, il come e
il perché.
Era felice. Come non lo era da molto tempo.
Da quando, America, aveva chiesto la sua libertà.
Dal momento in cui, la persona che più aveva amato, prima
come fratello e, adesso, come qualcosa di più, gli si era
rivoltata contro, rifiutando il suo comando, chiedendo un
“qualcosa”, che non avrebbe mai potuto trovare
sotto il suo dominio.
Cosi Alfred lo aveva combattuto, sino a sconfiggerlo; Inghilterra non
ricordava giorno più doloroso di quello.
La pioggia cadeva su di lui, su America e su quel campo di battaglia
cosparso si cadaveri. Calde lacrime si erano confuse con quel acqua
gelata che, inutilmente, cercava di lavar via il sangue dei morti.
L’inglese desidero che il temporale portasse via anche lui o
che, per lo meno, cancellasse quei dolorosi ricordi.
Sapeva però che, nulla, nemmeno l’amnesia, avrebbe
richiuso la ferita che gli lacerava il petto. Lì, dove stava
il cuore.
Si, era stato il momento peggiore della sua esistenza.
Inghilterra passò un momento buoi, da quel giorno, la cosa a
cui più si aggrappava gli era stata portata via, anzi, se ne
era andata. Non aveva più nulla…
Poi, però, successe.
Una figura si stagliò all’orizzonte, riempiendo,
nuovamente, gli occhi di Arthur di lacrime, assai differenti, da quelle
che aveva versato quel lontano giorno.
Alfred si era ripresentato davanti a lui, non come subordinato, ma come
alleato.
America tese la mano ad Inghilterra, quando essa si trovava
sull’orlo della fine.
Le porse il suo aiuto. Sorreggendola, sino a che non tornò
in grado di reggersi da sola, sulle proprie gambe. Un gesto degno
dell’eroe che voleva interpretare.
Inghilterra gli sorrise, un sorriso dolce e felice, che solo a lui
rivolgeva. Aveva un’espressione cosi diversa da quella di
quel fatidico giorno di pioggia.
L’americano l’aveva visto cadere a pezzi. Sapeva di
essere stato lui la causa del suo declino, ma non aveva trovato altro
modo, per separarsene.
Arthur lo trattava come il suo fratellino, Alfred, però,
l’aveva sempre visto come qualcosa di più.
Sconfiggendolo, era riuscito a cancellare quel immagine che
l’inglese aveva di lui. Cosi, quando gli si era di nuovo
avvicinato, Inghilterra capì finalmente il vero sentimento
che li legava. Perdendo il suo fratellino, trovo qualcosa di
più. Era…
America accarezzò il volto del ragazzo dai capelli ispidi e
lo costo, lentamente, al suo. Arthur non lo avrebbe mai ammesso, ma era
incredibilmente timidi, in quei casi. Alfred doveva stare molto
attento, se non voleva farlo scappare.
L’americano poggio le sue labbra su quelle
dell’altro, chiedendosi se gli avrebbe permesso di andare
oltre.
Inghilterra, da prima arrossi, poi lo abbracciò,
avvolgendogli il collo con le sue braccia e, timidamente,
sfiorò la lingua del compagno con la propria. A questo
invito, la mano di America, si spostò dalla guancia, alla
sua schiena, traendolo a se e…
…E le cose incominciarono a farsi serie. Bhe, il resto
potete immaginarvelo anche da soli ^___^
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La FF è conclusa,
Spero che abbiate gradito e AllA PRossimA :)
p.s: Commentate please ;-)))
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