Mi avviavo nell'ospedale. Le infermiere bendate non mi facevano
più effetto. "E' solo un sogno", ripetevo. "Un brutto sogno.
E quando finirà..." non ebbi tempo di pensare, di finire la
frase che formulavo mentalmente. Due occhi gelidi mi fissavano con
un'espressione maniacale, quasi isterica.
"E' il bagno delle donne." sbottò qualcuno. Qualcuno con una
vocina infantile, e monocorde. Non l'avevo vista prima...era seduta a
terra,con la schiena contro il muro, nell'oscurità di quel
bagno. Forse non l'avevo notata quando ci ero passato davanti, poco
prima. Ma lei si. Era evidente che i suoi occhi erano abituati al buio.
Ripensai alle 5 parole pronunciate dalla ragazza. In effetti ero nel
bagno delle donne, ma chi avrebbe pensato che nell'Otherworld a Silent
Hill ci fossero anche esseri umani...veri? La ragazza sorrise. Per
tutta risposta, tenni stretto il tubo di ferro, in posizione di difesa.
Lei si alzò noncurante e si avvicinò di poco.
Indietreggiai.
"Non avere paura" disse. Eppure la sua espressione mostrava il
contrario: aveva un sorriso inquietante, e quegli occhi. Non azzurri,
ma blu. Intensi.
"Il gatto ti ha mangiato la lingua?" Parlò ancora. Questa
volta il suo sorriso si allargò di più e si
avvicinò di più. Adesso che eravamo
più vicini potevo guardarla meglio. Era bassina e minuta,
dimostrava 15 anni, massimo 16. Aveva i capelli biondi e corti fin
sotto le orecchie, e la riga a lato.
Abbassando lo sguardo notai la sua tunica. Doveva essere una paziente
dell'Ospedale. E aveva qualcosa di rosso, su braccia e gambe. Sembrava
velluto.
"Che ci fai qui?" mormorai, cercando di nascondere il timore. Mi
sforzai di non incrociare il suo sguardo. Lei alzò le spalle.
"Beh, io qui ci vivo. Piuttosto tu..." mi squadrò con
attenzione. Scossi la testa. "Non ti importa. Sai come uscire di qui?"
Ripensai a quello che avevo appena detto. Era una cazzata, io stavo
solo sognando.
"Non puoi" disse, tornando all'espressione isterica di poco prima.
Osservai meglio il "velluto" rosso di prima: era sangue! In un istante
capii: doveva essere una malata di mente. Rabbrividii e feci per
andarmene, quando sentii un rumore metallico.
"E' tornato a trovarmi" disse la ragazzina, con tono monocorde. Poi mi
guardò e sorrise. "Anzi, a trovarci" Con un balzo si
accostò alla parete dove era appoggiata prima. Il rumore
metallico si avvicinò sempre di più, e
l'espressione della ragazza era sempre più inquieta.
Quando comparse, lo riconobbi. Era l'essere che mi aveva trafitto.
Aveva un copricapo a forma di piramide che gli copriva il volto, e una
grande lama che trascinava. Veniva verso di me. La ragazzina, dietro di
me, si lasciò cadere a terra. Sul suo viso c'era un sorriso
isterico. Iniziò a trascinarsi verso la seconda porta del
bagno, e riuscì a sgattaiolare via. E io, troppo occupato
nell'osservare i suoi movimenti, venni trafitto a tradimento e caddi a
terra.
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