capitolo 2
Capitolo 2
Dissanguamento
Quel giorno, la squadra formata
dai membri delle pattuglie 27 e 27 bis riuscirono a malapena riportare la
vittoria nelle altre due missioni. Era una sensazione crudele, quella che provava
Kayla nei confronti di Sophie, che li aveva raggiunti per combattere le TDM.
Era lei, e solo lei che doveva dirglielo, che doveva rivelarle che suo padre,
l’unica persona che avesse ancora un legame di sangue con lei, era rimasto
ucciso. Decise di togliere via quell’impiccio il prima possibile, appena
tornate in caserma. ≪Sophie...
Hai presente la retata di oggi, nel quartiere beta esse?≫. Sophie annuì, mentre si lavava
i capelli. Le battaglie contro le teste di metallo li lasciava sempre sporchi
di sangue viola. ≪Mentre
arrestavo uno spacciatore, uno di loro mi ha attaccato, ed Erol gli ha sparato,
uccidendolo. Quella persona era... tuo padre.≫.
Il rumore dell’acqua in bagno si
arrestò di colpo. Kayla strinse gli occhi, immaginando l’espressione della
ragazza, ma quando Sophie uscì dal bagno, era tranquilla. ≪Così... mio padre è stato ucciso?≫. Kayla annuì, aprendo lentamente
gli occhi. Sophie attaccò il phon, cominciando ad asciugarsi i capelli. ≪Bene. Adesso non c’è più niente
che mi lega a questo posto. Anche le ultime gocce di sangue della mia famiglia
sono evaporate. Posso andarmene.≫.
Due giorni dopo ci fu il
funerale. Kayla intervenne solo perché Sophie era una sua grande amica. Che
scomparve per sempre dalla sua vita. Durante un collaudo di nuove armi, Torn
notò che era distratta, malinconica, e le andò accanto. ≪Hai visto, Kayla? Gli ingegneri
del barone sono riusciti a mettere a punto questa bellezza. I suoi proiettili
sono speciali pallottole di vetro, ripiene di sonnifero. Così, la prossima
volta che sederemo una rivolta, eviteremo stragi inutili. Peccato siano
arrivati in ritardo. Come stai?≫.
Kayla alzò la testa, per venire abbagliata dai penetranti occhi azzurri del
comandante. ≪Signore...
Io... sto abbastanza bene. È il signor Erol che non riesce a perdonarsi...≫. ≪Quel tizio avrebbe ucciso te. Era
un drogato, molto probabilmente si era appena fatto. Devo parlarne con Erol di
questa storia, non possiamo permettere che i nostri soldati abbiano un’origine
così turbolenta. Sophie è...≫.
≪Ha deciso di togliersi dalle KG.
Si troverà un lavoro da qualche parte nella zona residenziale. Non aveva mai
voluto diventare una KG, come... ≫.,
si fermò appena in tempo. Non poteva dire al suo comandante che odiava il
barone con tutto il suo cuore, e che faceva parte delle KG solamente così per
fare. Perché non c’era altro modo per proteggere la sua famiglia.
Torn notò che si era in crucciata
di nuovo, mentre montava la sua arma, e le chiese:≪Che ne dici... domani... di
venire a fare un giro con me e un paio di altri amici, tanto per farlo... so
che è il tuo giorno libero, e io sono in licenza perché è il mio compleanno...
Viene anche Erol!≫.
Kayla alzò la testa riconoscente. Un po’ di svago le avrebbe fatto bene.
Il giorno dopo, si trovò i tre
ragazzi, Torn, Erol e suo cugino, che l’aspettavamo fuori dalla porta. ≪Aloh! Che ci fai qui?≫. Torn replicò:≪È il mio migliore amico, volevi
che non lo invitassi?≫.
Kayla si scusò, abbassando la testa, ma Erol le mise una mano sotto il mento: ≪Stasera ci divertiremo. Tutti
quanti. È la festa di Torn! Che ci offre da bere in un localino niente male!≫. Kayla lo guardò un altro
attimo, per uscire dalla stanza. ≪Sei
molto carina, stasera≫.
Le mormorò il cugino. Lei ringraziò, intimidita, e desiderosa di entrare nelle
grazie di Erol.
L’Hip Hog Haven Saloon era un
locale alla moda, destinato ai giovani. Lontano circa mezz’ora di zoomer dalla
caserma, svettante sul porto, con le insegne colorate dai neon luccicanti. I
quattro entrarono, senza timore di ciò che volevano. All’inizio, nessuno notò
la loro presenza, tra la confusione di ragazzi e ragazze, intenti a divertirsi,
bere, ballare, rimorchiare, e flirtare con gente che il giorno dopo avrebbe di
sicuro dimenticato. Ma i tatuaggi sul viso si notano, e ben presto, finirono
circondati. ≪Ma
guarda, delle guardie Krimzi! Cosa ci fate qui? Desiderate un ballo, una
sigaretta... uccidere qualcuno...≫.
Uno di loro prese per un braccio Kayla:≪E
tu, bambola, cosa ci fai in mezzo a questi qua? Perché non vieni a farti un
giretto, invece di girare con questi assassini?≫. Aloh bloccò il tipo, mettendosi
avanti alla cugina:≪Lasciala
stare! Lei non centra!≫.
Torn mormorò agli amici:≪Non
siamo in servizio, e non possiamo far del male a questa gente. Io dico di
andare via il prima... Erol!≫.
Erol si era liberato dal cerchio, e si era messo a fronteggiare uno dei bulli.
Ma era un po’ più basso di lui. Ma era un po’ troppo forte per lui. Torn
dovette prenderlo per le braccia, per fermarlo. ≪Erol! Fermati, adesso andiamo
via! Non vogliamo la lite, okay?≫.
Erol si divincolò un poco, ma si lasciò condurre fuori assieme agli amici. ≪Mi spiace, Torn... ma non ci ho
visto più. è il nostro lavoro, eppure sembra che siamo gli assassini...≫. ≪Loro non sono meglio di noi,
ricordalo. Noi ci facciamo in quattro per mantenere il clima della città
vivibile. Senza la guardia, la città finirebbe nel caos. Non ho ragione, Kayla...
Aloh?≫.
I due annuirono, guardando da fuori il locale. Ecco un posto dove, con quei
tatuaggi, non potevi entrare. Chissà quanti altri ne esistevano, in giro per la
città.
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