Title: Acceptance?
(Approvazione?)
Author: SilverWolf7007
Summary: la relazione
di Harry viene
rivelata all’Ordine. Le persone NON reagiranno come ci si
aspetta.
DISCLAIMER:
Harry Potter e tutti i personaggi della
saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne
possieda i diritti.
Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende
infrangere alcuna legge su
diritti di pubblicazione e copyright.
ATTENZIONE: tutti i personaggi di questa storia sono
immaginari e non
hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e
riferimento a fatti o
persone reali è da ritenersi ASSOLUTAMENTE casuale.
Potete trovare la storia originale qui.
Acceptance?
La porta cigolò leggermente. Harry si
irrigidì e trattenne il respiro.
Silenzio.
Lentamente, rilasciò l’aria
che stava trattenendo nei polmoni e fece un
passo avanti, chiudendo la porta dietro di lui.
All’improvviso, una raffica probabilmente
magica di vento soffiò accanto a
lui, strappando la maniglia dalla sua presa e sbattendo forte la porta.
Imprecò a bassa voce e si tese di nuovo,
restando in ascolto di un possibile
rumore, ringraziando tutti i santi che conosceva per il fatto che erano
riusciti a rimuovere dalla casa il ritratto della madre di Sirius.
Ci fu un tonfo smorzato, alcune deboli voci, e poi
il suono di passi, che
stavano velocemente scendendo le scale.
“Merda,” mormorò,
con gli occhi spalancati. Il suo sguardo saettò per la
stanza, ma non trovò nessuna via di fuga che non
l’avrebbe portato direttamente
sulla traiettoria delle persone che si stavano avvicinando.
La porta della cucina si aprì con uno
scricchiolio, e Molly ne spuntò fuori.
“Harry caro? Cosa stai facendo?”
Oh no.
Si era scordato della riunione
dell’Ordine. E non era neanche una con pochi
membri. Ce n’erano parecchi.
Severus incluso.
Harry trattenne un lamento e si diresse verso la
cucina e la sua condanna
imminente, sperando ancora che sarebbe stato capace di tirarsi fuori da
quella
situazione.
Ron comparse alla fine delle scale, Hermione,
Ginny, Neville, Luna, Fred e
George alle sue calcagna. “Harry? Che succede?”
Condannato. Sono
definitivamente
condannato.
Molly aveva fatto un passo fuori dalla cucina, un
espressione preoccupata
sui suoi lineamenti. “Hai bisogno di qualcosa,
Harry?”
“Ehm, no,” mormorò,
cercando di superare gli altri adolescenti per
raggiungere le scale. Non lo stavano aiutando. “Ragazzi? Mi
fate passare?”
“No,” disse Neville deciso.
“Resterai qui e ci dirai dove sei stato per
tutta la notte.”
“Tutta la notte?” chiese Molly
con un tono acuto. “Intendi che è appena tornato?”
Ginny annuì. “Abbiamo scoperto
che se n’era andato un’ora dopo cena, quando
abbiamo pensato che avremmo potuto…solo,
beh…”
“Andarlo a trovare, immagino,”
continuò Ron. “Così siamo entrati nella
stanza di Harry, ma lui non c’era.”
Non andate a dire in giro che Molly non ha avuto il
pieno controllo la sua
truppa –ehm, i suoi bambini. Lanciò uno sguardo
penetrante ai gemelli e girò i
tacchi, rientrando in cucina.
Fred afferrò il braccio destro di Harry,
George quello sinistro, e lo
trascinarono nella stanza dopo di lei, gli altri li seguirono in
silenzio.
Molly aveva, sembrava, cacciato Severus dalla sua
sedia e l’aveva requisita
per farne la sedia dell’interrogatorio. Diresse i gemelli
affinché ci facessero
accomodare Harry.
Severus inarcò un sopracciglio verso
l’adolescente ora seduto, che
semplicemente sospirò e scosse la testa tristemente in
risposta. Il professore
di Pozioni sbuffò.
La maggior parte dei membri dell’Ordine
sembrarono confusi, anche se Remus
sembrava trovare l’intera situazione divertente.
Silente lanciò un’occhiata
interrogativa al tiranno dai capelli rossi.
“Molly, cosa sta
succedendo?”
Lei strinse gli occhi, senza distogliere lo sguardo
dal suo prigioniero.
“Questo giovanotto,” iniziò con tono
glaciale. “È stato appena scoperto mentre
sgattaiolava in casa di nascosto, dopo essersene andato subito
cena.”
Harry sussultò. Gli occhi di Severus
luccicarono di ilarità.
Gli occhi del Preside, d’altra parte, si
puntarono su Harry con un misto di
disapprovazione, disappunto e curiosità.
“Harry?”
L’adolescente in questione fece
spallucce. “Cosa volete che vi dica?”
“Una spiegazione di dove sei stato
sarebbe un buon inizio,” ringhiò
Malocchio.
“Ah.”
Questa fu l’ultima goccia per
l’autocontrollo di Hermione. “Harry James
Potter!”
Merda.
“A che diavolo
di gioco stai
giocando?”
Oh oh. Hermione sta
imprecando. È
peggio di quanto pensassi…
“Pensi davvero di poter uscire quando
vuoi, tornare quando ti conviene, cioè
tardi, e poi aspettarti che noi
lasciamo semplicemente correre?”
“’Mione…”
“Non dire ‘Mione
a me, Harry
James. Stiamo tutti aspettando una spiegazione.”
Harry rimase in silenzio. Come
posso
cavarmela?
“Harry è
innamorato,” informò tutti Luna, fissando il
soffitto.
Ci fu un silenzio di tomba.
Harry non potè trattenersi dal guardarsi
intorno per assicurarsi che fossero
ancora tutti vivi; per questo seppe
che tutti (eccetto Luna) lo stavano fissando, e per lo stesso motivo
vide
l’espressione negli occhi Severus.
Quel bastardo si sta divertendo! Lo ucciderò.
Morto. Più
morto che morto, persino.
“È vero, Harry?” gli
chiese Remus dolcemente, ma Harry vide che anche il
lupo mannaro trovava tutto ciò divertente.
Harry lo fulminò con
un’occhiata. Anche
Remus. Molto molto morto. “Sì, in
realtà.”
“Allora chi è lei?”
domandò Tonks, sogghignando vivacemente e facendo
diventare i suoi capelli di un’impressionante sfumatura di
viola per la gioia di
questa rivelazione. “Qualcuna che conosciamo? Che magari
possiamo portare al
Quartier Generale?”
Severus era probabilmente contento di essere dietro
il gruppo, dato che si
era dovuto girare verso il muro con una mano sulla bocca per evitare di
scoppiare a ridere.
Harry fece un sorriso storto. “No, non
penso che un invito al Quartier
Generale sia una buona idea.”
Uno sbuffo provenne dal fondo della stanza, facendo
guadagnare
all’Insegnante di Pozioni diversi sguardi strani. Per lo
più supposero che
trovasse il pensiero di Harry innamorato estremamente divertente.
“Non stai con una ragazza, vero
Harry?” chiese Bill astutamente.
“Beh, no.”
“Harry, c’è qualcosa
che vorresti dirci?” chiese Ginny sarcasticamente.
Harry sollevò un sopracciglio e
replicò con lo stesso tono. “Sì, Ginny.
A
tutti, sono gay.”
“No, davvero?”
mormorò Neville.
“Basta voi tre! C’è
abbastanza sarcasmo da bastare per tutta la notte
persino a Severus,” disse Remus bonariamente. “Ora
Harry, perché non ci dici
del tuo ragazzo? Perché non possiamo invitarlo
qui?”
Severus emise un suono strozzato. Luna, che era
piombata non si sa come sul
punto in cui stava il professore, gli diede distrattamente una pacca
sulla
schiena.
Harry aprì la bocca, e poi la chiuse. Lo
fece altre due volte. Cosa poteva
dire per non far venire loro voglia di ucciderlo?
Ron, ovviamente, fu il primo a saltare alla
conclusione del perché Harry non
potesse, o non volesse, dirglielo. “Oh mio dio. Harry, stai
con Draco Malfoy?”
Ci fu un lamento proveniente dal fondo della
stanza. Si potè sentire la voce
di Luna mormorare “Fuochino…”
“Certo che no!”
scattò Hermione. “Harry ha più
gusto!” I suoi si
spalancarono e lei si voltò per guardare Harry.
“Vero?”
“No, non sto con lui,” disse
rassicurante. “Cioè, Draco è molto
bello, e una
volta conosciuto è un bravo ragazzo, ma non uscirei con lui.
È troppo…”
“Strisciante?”
suggerì Ginny, sbattendo le palpebre innocentemente.
“Vanitoso? Snob? Serpeverde?”
Un altro lamento da parte di Severus.
“Biondo,” disse Harry con una
scrollata di spalle.
“Il che esclude Seamus,”
rimuginò Neville. “E Justin.”
“Anche perché avrebbe potuto
tranquillamente invitarli entrambi,” osservò
Ginny. “Harry stai uscendo con un Serpeverde,
vero?”
“Uhm, potremmo dire
così…” trasalì.
“Luna, potresti trovare una sedia per
Severus, non pensi? Sta per svenire o qualcosa del
genere…”
Dopo che lei eseguì, Arthur gli
lanciò uno sguardo calcolatore. “Avrei
ragione a dire un ex-Serpeverde?”
Harry abbassò la testa e
annuì, evitando lo sguardo dell’uomo.
Charlie si accigliò. “Dove lo
trovi un ex-Serpeverde?”
Bill diede uno schiaffo sulla testa al fratello.
“Si chiama diploma,
coglione.”
“Oh,” mormorò
Charlie, diventando più rosso dei suoi capelli.
“Devo essere
più stanco di quanto pensassi…”
“Ti perdoniamo,” disse George
generosamente.
“Se prometti di non ripetere mai
più una cosa così idiota,” aggiunse
Fred.
“Quindi, Marcus Flint?”
suggerì Neville. “Sempre che l’anno
scorso sia riuscito a diplomarsi.
Montague? Adrian
Pucey?”
Harry lo guardò in cagnesco.
“Penso che stiamo cercando nella
generazione sbagliata,” disse Tonks
compiaciuta, guardando Harry arrossire leggermente.
Dalla sedia che Luna aveva rubato all’ora
in piedi (e seccata) McGranitt,
Severus rise sotto i baffi.
Questa volta, tutti gli sguardi si puntarono su di
lui.
“Oh, no, neanche
per sogno!”
gemette Ginny. “Se è così, mi rifiuto
di fare altre domande, e addebiterò a Harry
il conto del mio psicologo.”
Ron era così inorridito da non poter
parlare.
Luna stava ridacchiando, mentre Neville, Tonks e
Malocchio sembravano
scettici. Gli altri Weasley avevano gli occhi spalancati e aspettavano
una
conferma o una negazione (anche se speravano per la seconda).
Minerva stava aggrottando cupamente le sopracciglia
verso Severus, mentre
Silente guardava deluso l’uomo.
Remus sollevò un sopracciglio verso
Harry, abbastanza sicuro che non fosse
vero, ma volendo sentirselo dire.
Ma fino alla seconda esplosione di Hermione della
serata, Harry e Severus
non realizzarono le conclusioni a cui erano arrivati tutti.
“Harry! Sicuramente non saresti
così irresponsabile da invischiarti in una
relazione con un insegnante! Almeno
per la sua carriera e la tua educazione!”
A Harry cadde la mascella, mentre Severus gemette e
seppellì la testa tra le
mani. “Voi non – oh mio dio. Invece sì.
Voi pensate che – oh mio dio.”
Remus sembrò soddisfatto.
“Quello,” disse Luna
interrompendo il silenzio. “Era un ‘no Hermione,
non
sono coinvolto in attività sessuali o romantiche con nessun
insegnante,
lasciate stare il professor Piton’.”
“Grazie a dio,”
mormorò Severus. “Non voglio morire.”
“Non può essere neanche Lucius
Malfoy.” Disse Neville
pensierosamente.”Biondo, sapete. Uhm… non conosco
altri Serpeverde diplomati. Beh, ce n’è uno,
ma…” si interruppe e fissò Harry
con gli occhi incredibilmente spalancati. “Porca
Puttana.”
Ah, così
Neville è stato il primo.
Dopo Luna, che penso lo sappia da prima di me. Un punto per lui,
comunque!
Ginny stava aggrottando le ciglia. “Chi
altro c’è, a parte –oh.
Capisco.”
Meno due…
Ci fu una risatina seguita da un ghigno da parte di
Remus. “Mi piace il tuo
stile, Harry. E dalle foto che ho visto, hai anche un buon
gusto.”
Harry ghignò in risposta, felice.
“Grazie, Moony. Sono contento che la pensi
così.”
Luna gli sorrise mentre dava una pacca alla spalla
di Severus in simpatia
per il suo calvario. Era un segno di quanto fosse disperato il fatto
che non le
avesse lanciato una maledizione contro il muro più vicino.
Charlie sospirò. “Ok, ora so di
aver bisogno di più sonno. Continuo a pensare a
–ma non può essere lui…”
“Non esserne così
sicuro,” disse Bill, occhieggiando sua sorella. “Se
stai
pensando alla stessa cosa a cui sto pensando io, credo che tu abbia
ragione.”
“Arthur, per favore prendimi. Sto per
svenire.”
“Svenire, Molly?
Perché?”
“Sto per permettere a me stessa di capire
di chi si è innamorato il mio
settimo figlio.”
“Oh.” Arthur prese sua moglie
con facilità sua moglie e si spostò,
affinché
lei potesse appoggiarsi a lui. “Suppongo che questo sia un modo per finirla, Harry.”
Tonks gettò le mani in aria.
“Mi arrendo! Mi sono spremuta le meningi, ma
non mi viene in mente nessuno!
Harry,
dimmelo.”
Harry scrollò le spalle. La
metà di loro l’aveva già capito, quindi
poteva
anche dirlo ad alta voce. “Va bene, Tonks. Te lo dico. Sto
uscendo con
Voldemort.”
Ci fu, di nuovo, un silenzio di tomba.
Molly, che era appena rinvenuta, lo interruppe.
“Beh, devi presentarcelo,
Harry. Come l’uomo che ami, non come l’uomo contro
cui abbiamo combattuto.”
Bill allungò una mano e chiuse la
mascella di Tonks. “Finirai per mangiare
mosche.”
Fred stava cominciando a sogghignare.
“Sei serio, vero amico?”
“Certo che lo sono.”
“Fantastico,” disse George con
un cenno di assenso. “Ho visto le foto di
com’è diventato ultimamente, ti sei accaparrato un
buon partito.”
“Penso anch’io.”
Minerva e Malocchio superarono la loro sorpresa
nello stesso momento, ma a
parte un sorriso nel caso di Minerva e un riluttante cenno
d’approvazione da
parte di Malocchio, nessuno di loro disse niente.
Harry voltò lentamente la testa in
direzione di Silente, che era più
sorpreso di quanto l’avesse mai visto.
Alla fine, sospirò. “Harry, se
ce l’avessi semplicemente detto,
ti avremmo permesso di vederlo
alla luce del sole, fissando gli incontri per sapere dove
fossi.”
Severus, l’unica persona ad aver saputo
tempo prima della relazione che non
fosse una Corvonero semiveggente o uno scettico lupo mannaro, stava
fissando
completamente attonito il suo datore di lavoro.
Non era l’unico ad essere meravigliato.
Ron stava boccheggiando. “Harry? E
Voldemort? In una… relazione?
…No, non avrei
preferito Piton, ma comunque!”
Hermione era senza parole, e stava facendo saettare
il suo sguardo dal suo
migliore amico al suo preside.
“Preside, è completamente
fuori di
testa?” chiese alla fine Severus. “Sta approvando
una relazione tra il suo
Ragazzo Dorato e Voldemort?”
Silente stava scintillando. “Ma certo,
ragazzo mio! Dopotutto, voglio solo
che tutti siano felici!”
Ci furono due tonfi e sia Severus sia Harry
colpirono svenuti il pavimento.
Eccetto Remus e Luna, tutti sembrarono scioccati.
Remus ghignò in direzione della ragazza
bionda. “Lo sapevi anche tu?”
Lei annuì. “Ho premonizioni
occasionali. Tu lo sapevi?”
“Il senso olfattivo di un lupo mannaro
non mente mai.”
Luna sorrise. “Ma certo che no.”
Ginny si stava mordendo il labbro. “Ehm,
sarebbe un buon momento per dire a
tutti che sono incinta?”
Sua madre svenne di nuovo.
“Di chi è il
bambino?” riuscì a chiedere Arthur in completa
calma e con tono
neutro.
Hermione alzò imbarazzata una mano.
“Una combinazione di pozioni e
incantesimi andata male. Beh, con… altre
cose…”
Arthur sospirò. “Ed io che
speravo che sarebbe stato il figlio più grande il
primo a procreare…”
***
Tom fu completamente confuso quando Harry
arrivò a casa sua, dato che non lo
aspettava prima di sera.
Fu ancora più confuso quando vide che il
ragazzo era seguito da Severus, che
sembrava avere qualche problema.
Quando Harry crollò sul divano vicino a
lui, inarcò un sopracciglio
all’indirizzo di un ridacchiante Severus, che si sedette
sulla poltrona più
vicina e seppellì la testa tra mani.
Harry si accigliò e lanciò un
cuscino sulla testa dell’uomo. “Smettila di
fare così. Non farmi andare a prendere Luna.”
Severus si agitò e si sedette con la
schiena dritta.
“Cosa diavolo sta succedendo?”
chiese Tom alla fine, guardando prima uno e
poi l’altro.
“Sono stato interrogato la notte
scorsa,” rivelò Harry. “Mi hanno beccato
mentre rientravo.”
Tom si accigliò, preoccupato.
“Cosa è successo?”
Harry rabbrividì. “Non voglio
parlarne.”
Severus ridacchiò. Tom lo
guardò.
“Lo ammetto, è stato un
po’ spaventoso,” concordò
l’Insegnante di Pozioni.
“Ma non così
tanto.”
“Ehi, non sono stato l’unico a
svenire,” ribattè Harry.
Le sopracciglia di Tom era sollevate al massimo
possibile. “Qual è il
punto?”
“Approvazione,”
mormorò Harry, come se la parola avesse un pessimo sapore
sulla lingua.
“Approvazione?” chiese Tom,
confuso.
“Silente vuole solo che tutti siano felici,”
disse Severus allegramente, riuscendo a mettere da parte il proprio
orrore pur
di irritare Harry.
Harry annuì miseramente. “E
questo è il motivo per cui sta già organizzando
con Molly una festa per il bambino di Ginny. E vogliono
incontrarti.”
Tom sbattè le palpebre.
“Incontrarmi?”
Severus ghignò malignamente.
“Oh sì. Credo che Molly voglia assicurarsi che
le tue intenzioni verso il suo settimo figlioletto siano onorevoli,
mentre
penso che Albus voglia discutere con te il futuro.”
“La guerra?” chiese Tom
speranzoso.
“Oh no,” rivelò
Severus. “Matrimonio, bambini, cuccioli… credo che
si sia
persino dimenticato della
guerra.”
Tom seppellì la testa tra le mani con un
piccolo lamento sconfitto. Harry si
appollaiò sul bracciolo e lo avvolse con le sue braccia.
“Su, amore. Ce la
faremo. Anche se dovessimo ucciderlo.”
“Posso aiutare?” chiese Severus
pietosamente.
Tom lo guardò curiosamente.
Harry ridacchiò. “Mentre mi
interrogavano, Sev stava per avere un
esaurimento. Luna lo ha aiutato a non svenire. Silente ora sta cercando
di
farli mettere insieme, mentre Luna mira a Remus che, credo, voglia
riprendere
una relazione con Sev.”
“Il che significa che se facciamo mettere
insieme Remus e Severus,” rimuginò
Tom. “Risolviamo il problema e Silente può
sistemare Luna con qualcun altro.”
Severus
gemette.
“Nooo… basta!”
Harry
sogghignò.
“Ma Sevvie, vogliamo solo
che tu sia felice!”
Il professore di Pozioni crollò sul
pavimento e sbattè la testa.
Tom e Harry risero.
Fine
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