Per i prompt incluso-escluso di it100.
Trekking col morto
Due più uno
Sud di Serdio
“Questo guanto...”, farfugliò il
ragazzo tamburellando con la mano destra sull'armatura rossa che gli
copriva la sinistra. Prima di aprire bocca doveva essergli sembrata
un'idea meravigliosa; ora si avvicinava titubante, con l'espressione
di uno che sarebbe stato più a suo agio in bocca a un drago.
Albert registrò la sua presenza da
qualche parte nel susseguirsi confuso di luoghi e facce che gli si
erano parati davanti da dopo la fuga dalla prigione di Hellena. Che
lo lasciassero tutti solo coi suoi ricordi, una buona volta.
Incassò
la testa fra le braccia raccolte, sperando di scomparire nella roccia
su cui era seduto.
“Questo guanto è... l'ultima cosa
che ha toccato”, riprese Dart con voce più ferma,
“mentre mi
affidava la cura di Lei... di te.”
Allungò la mano – come si fa coi
cavalli, a onor del vero, piano piano col palmo aperto per mostrare
di non avere cattive intenzioni, e finì a scompigliargli i
capelli
in una carezza ferrata.
Era infantile. E stupido. Ma di uno
stupido col cuore, da fratello maggiore preoccupato – difatti
Shana
lo riconobbe proprio per quello e sorrise, poco lontano.
E non era il tocco di Lavitz. Se
l'intenzione era quella di assolverlo per interposta persona, stava
sbagliando tutto: non sapeva. Non poteva capire come vent'anni di
morti erano confluite nell'unica con un volto. Ma l'intenzione alla
fine sembrava più semplice di così,
più basilare e Albert,
stremato e dolente, seppe riconoscere il calore in quella mano
distesa. Vi appoggiò la fronte e chiuse gli occhi.
Tre meno uno
Mayfil,
città della
morte
Albert avrebbe chiamato il suo nome,
l'avrebbe urlato perfino, dimentico di ogni etichetta e del pericolo
che altri mostri lo sentissero, se avesse creduto di avere anche una
sola possibilità di venir compreso da quell'ammasso
putrescente che
li scherniva vestendosi di una forma amata.
Dart chiese, “Lavitz, ascolta, sono
io”, e Lavitz ascoltò.
Albert si sarebbe lasciato trafiggere,
se fosse servito ad espiare il senso di colpa che si portava dietro
da Hellena e che nelle lugubri aule di Mayfil ricordava fin troppo da
vicino il peso di catene infernali. Ma la sua missione lo atterriva
ancor di più, una missione che lo richiedeva vivo, e
così la
consapevolezza di una patria che dipendeva da lui, e Albert restava
disperatamente aggrappato alla sua lancia, alta in posizione di
parata, le nocche serrate fino a sbiancare.
Dart lasciò cadere la spada, offrendo
il petto al colpo nemico, e la presa del demone si spezzò.
Lavitz ringraziò una sola persona,
prima di scomparire in una colonna di luce, e non era il suo re.
Albert non gli diede torto.
LA FREDDEZZA EMOTIVA DI QUESTO GIOCO MI
UCCIDE. HO GIOCATO PARTITE A LEMMINGS PIU' SENTITE. Anche
l'inconsistenza della trama, a dirla tutta.
Al momento segno la raccolta come
completa, ma non escludo di aggiungerci qualcosina in futuro! :)
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