Il cielo nero cupo su Howgarts sembrava rispecchiare l’umore
generale del gruppo di persone riunitosi per la battaglia finale. Tutti gli
Auror disponibili del ministero, l’Ordine della Fenice al completo e alcuni
ragazzi del settimo anno di Hogwarts si trovavano schierati davanti un
altrettanto numeroso gruppo di persone: i Mangiamorte. E tra questi ultimi
risaltava la figura di un uomo in particolare. Era completamente vestito di
nero, come del resto i suoi compagni, ma era magro fino alle ossa e bianco
sulla pelle come uno scheletro; i suoi occhi sotto il cappuccio risaltavano per
l’intenso colore rosso e per la forma, come quelli dei serpenti: era Voldemort.
Lui e il suo gruppo di assassini erano riusciti a superare gli ostacoli che
portano fino alle porte del castello, per poter così uccidere tutti coloro che
vi si trovavano dentro, e in particolare Harry Potter. Il bambino sopravvissuto
all’attacco di Voldemort diciotto anni prima, e che aveva continuato ad
ostacolare l’ascesa dell’Oscuro Signore in attesa di poterlo uccidere una volta
per tutte. E quel ragazzo quel giorno era lì. Insieme ai suoi amici di sempre,
Ron e Hermione, era pronto a finire quella storia cominciata quando era solo un
bambino.
Una voce fredda come il ghiaccio ruppe il silenzio:
“Allora Silente, non cedevi che saremmo arrivati prima o poi, non è vero?”
“Al contrario di molti Tom, Io non ti sottovaluto mai”disse
Silente con altrettanta calma.
Voldemort scoppiò in una risata fredda, priva di ogni genere di umorismo e fissò il suo sguardo di sangue
su Harry:
“Non ti mentirò Silente: voglio il ragazzo. Voglio vederlo
soffrire e voglio vederlo morire. Ma, devo dire che provo anche un immensa soddisfazione
nell’uccidere anche tutte questa care signorine che sono venute a trovarci. Perciò facciamo così: dammi il ragazzo e lascerò vivere
tutti gli altri”
“Non scenderò a patti con te Tom. Se sei venuto per
combattere fatti avanti, altrimenti puoi tornartene per la tua strada”
“No, aspetti”Harry fece un passo verso Silente, fino a
trovarsi accanto a lui”Professore, sa benissimo come
stanno le cose, perciò è inutile che ci giriamo intorno. Combatterò contro di
lui. Metterò fine a questa storia. Ma mentre io combatto contro di lui, voi
dovete cercare di uccidere più mangiamorte che potete. Quella feccia merita di
stare al mondo tanto quanto il loro capo”
“Harry io non posso permetterti di..”
“La prego professore!”
“E va bene, così sia..”
Silente guardò Harry negli occhi e, prima di rivolgersi
verso Voldemort, lo abbracciò.
“E va bene Tom. Tu combatterai
contro Harry, ma noi non resteremo con le mani in mano”
Una brezza leggera fece frusciare gli alberi della Foresta
Proibita, e in quell’attimo si scatenò l’inferno. I Mangiamorte attaccarono e i
due gruppi i persone prima così separati, si unirono in una crudele battaglia
mortale. Le luci degli incantesimi illuminarono il cielo, le grida dei
duellanti riempirono tutto lì intorno, ma nel caos più totale quattro persone
erano ancora immobili. Leggermente lontani da tutto il resto Harry e Voldemort
non avevano ancora cominciato a duellare. Vicino a Harry c’erano Ron e
Hermione. Il primo fissava ora Voldemort ora Harry e aveva il volto contratto
dalla preoccupazione. La ragazza invece fissava Harry con gli occhi lucidi e un
espressione implorante. Voldemort guardava i tre ragazzi e sogghignava, finché stufo disse:
“Che vogliamo fare Harry Potter..?
Vuoi combattere da solo o devo fare fuori uno dei tuoi amichetti per
incitarti?”
“Harry,”disse Ron”se vuoi rimango
qui, ti posso aiutare e…”
“No Ron, mi dispiace ma non se ne parla nemmeno”le parole di
Harry erano dure, ma il tono faceva capire che li voleva far andare via per
proteggerli, e non perché non li voleva tra i piedi. Il ragazzo si girò verso
il suo migliore amico e accennando un sorriso disse:
“Vai via Ron e porta con te
Hermione. Andate ad aiutare gli altri, senno tutti quegli anni di Difesa contro
le Arti Oscure a cosa risono serviti? Su vai e stai
tranquillo: me la caverò!”
Il rosso chinò la testa in segno di arresa,
ma prima di andare strinse forte la spalla di Harry e gli disse:
“Ti voglio bene. E cerca di fare attenzione, non ho nessuna intenzione di cercarmi un nuovo migliore amico!”Harry
sorrise e gli fece un occhiolino. Ron si girò verso Hermione che ancora fissava
Harry, ma non fece in tempo a dire o fare niente che la ragazza gli disse di
andare avanti, che lo avrebbe raggiunto. Il ragazzo fece come gli era stato
detto e, sfoderata la bacchetta, si buttò nella mischia. Hermione, ormai quasi
piangendo, si avvicino al moretto”Harry io…” ma non fece
in tempo a dire nient’altro perché il ragazzo la prese e la strinse forte a sé.
Lacrime silenziose solcavano ormai il viso di Hermione, che ricambiò l’abbraccio
di Harry. Poi lui si staccò, le prese il viso tra le mani, la guardò e disse:
“Vivrò te lo prometto”
“Lo so.. Buona fortuna!”detto
questo Hermione gli diede un rapido bacio sulla guancia scappò via.
Finalmente Harry si rigirò verso Volemort con uno sguardo
carico d’odio e aspettò che facesse la sua prima mossa. E il Signore
Oscuro non
lo fece attendere a lungo. Dal
momento in cui il mago lanciò il suo primo
incantesimo, la cicatrice di Harry
prese a bruciare come mai aveva fatto prima
d’ora. Duellarono a lungo, si
ferirono gravemente, ma nessuno dei due riusciva
a prevalere sull’altro. Voldemort
era il più grande mago oscuro di tutti i tempi, ma non riusciva a sconfiggere
un ragazzo di appena 17 anni. Harry era molto forte e convinto, e Voldemort
faceva fatica a stargli dietro. Ovviamente non disse al suo avversario quello
che pensava, ma si disse che se non concludeva al più presto quel duello, la
sua fine poteva avvicinarsi più in fretta di quel che credeva. Intanto attorno
a loro la battaglia continuava, ma sembrava volgere a favore dei “buoni”. Infatti molti erano i Mangiamorte caduti, contrariamente ai pochi
Auror. Ron e Hermione si facevano valere e combattevano come Auror esperti. Ad
un certo punto però, un incantesimo sconosciuto ai ragazzi
ferì Ron ad una gamba. Rapidamente
Hermione lo portò dietro un albero, al
sicuro dai mangiamorte. Facendo
attenzione a non fare ulteriore male al rosso,
controllò che la ferita non fosse
grave. Poi, sistematolo alla meno peggio
contro un albero, gli disse che lì era
al sicuro e che lo sarebbe tornato a
prendere quando tutto sarebbe
finito.
Lo scontro tra Harry e Voldemort stava ormai per giungere al
termine. Infatti ad un certo punto Voldemort scagliò Harry a terra con uno
schiantesimo e, mentre Harry era ancora mezzo stordito, gli scagliò contro il
mortale Avada Kedavra.
Harry vide il lampo di luce verde partire dalla bacchetta di
Voldemort e quando pensò che ormai era tutto finito, improvvisamente una
persona urlò: “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Harry alzò lo sguardo e vide chiaramente il corpo di
Hermione spiccare un balzo e passare davanti a lui nell’esatto momento in cui
il lampo verde dell’incantesimo lo stava raggiungendo. Il mortale incantesimo
colpì la ragazza appena in tempo per salvare Harry. Quest’ultimo vide la sua
migliore amica atterrare più in la e quando realizzò
che cosa aveva fatto urlò con tutto il fiato che aveva in corpo:”HERMIONEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”.
Ma Hermione non si mosse. Voldemort era rimasto di stucco per quell’intrusione,
e non appena si riprese si girò per guardare Harry e prepararsi ad un altro
attacco, ma non fece in tempo. Pervaso dall’ira per la presunta morte della
persona a lui più cara al mondo, si era alzato in piedi e aveva approfittato
della distrazione del suo nemico per lanciare a sua volta l’Avada Kedavra.
Voldemort non poté credere ai suoi occhi quando vide il getto verde partire
dalla bacchetta di Harry e non riuscì a schivarlo. L’incantesimo lo colpì in
pieno petto e quando il corpo senza vita toccò terra, la cicatrice di Harry
smise di bruciare. Il ragazzo si avvicinò al corpo per controllare che fosse
morto davvero, e la sua curiosità fu appagata: Volemort era morto.
Senza pensarci un secondo di più lasciò il corpo del suo
eterno nemico lì dov’era caduto e correndo raggiunse il corpo di Hermione. La
ragazza era immobile e il suo viso di un pallore etereo. Harry a quella vista
si buttò in ginocchio vicino a lei e le prese dolcemente una mano.
“Hermione….” nessuna risposta.
“Hermione ti prego rispondimi..!”
le lacrime cominciarono a scendere sul volto del bel moro vedendo che Hermione
non rispondeva.
“Ti prego non lasciarmi”disse con la voce
rotta dal pianto” non morire…non posso vivere senza di te…!”. Appoggiò
la sua testa sul petto della ragazza e
mentre piangeva continuava a ripetere:
“Perché l’hai fatto? …Dio, perché?
…Non posso vivere sapendo che sei morta per salvare me… non posso vivere senza
di te! Svegliati ti prego…ti prego… Hermione non puoi morire.. io.. io ti amo…
ti amo come non ho mai amato nessun altro prima d’ora! E se tu ora te ne vai…
io so che non potrò resistere a lungo..!”. Pianse
tutte le lacrime che aveva in corpo quando improvvisamente, mentre la sua mano
stringeva ancora quella della ragazza, sentì che la stretta era ricambiata.
Harry era incredulo: come poteva una persona che doveva essere morta stringere
una mano? Alzò lo sguardo umido sul viso di Hermione e si accorse che delle
lacrime scendevano dagli occhi chiusi della giovane. Non potendo credere ai
suoi occhi Harry si avvicinò al viso di lei e dolcemente le asciugò le lacrime.
Quando ebbe finito la chiamò con la voce più tenera che possa
esistere al mondo, e finalmente Hermione aprì gli occhi.
“Harry…”disse con una voce molto debole.
“Hermione.. piccola… ma cosa..?”
“Ho visto Voldemort lanciarti l’incantesimo, non potevo
permettere che ti uccidesse e così… ho fatto un incantesimo Scudo potenziato
che ho trovato su un libro del reparto proibito della biblioteca… non dura
molto ma può attenuare di molto l’effetto dell’incantesimo dal quale ci si
vuole proteggere”Hermione fece una pausa e riprese fiato, mentre Harry la
guardava con un espressione dolce e grata allo stesso
tempo,”e così ho deciso di buttarmi in volo per così dire”risata debole di
entrambi,”in modo tale da non espormi per troppo tempo all’incantesimo..”.
Hermione guardò Harry e vide che altre lacrime cominciarono a scendere sul suo
bel viso.
“Hermione… potevi morire!”Anche se le parole erano un rimprovero,
lei capì che lo diceva perché era preoccupato.
“Lo so, ma non volevo che tu
morissi…”
“E io non voglio che tu muoia..
come ti senti ora?”
“Un po’ rimbambita! Ma sto bene… Sono solo svenuta..”
Harry passò un braccio intorno alle spalle di Hermione e la
tirò su, in modo da farla stare seduta contro il suo petto. Poi, dopo un attimo
di silenzio disse:
“Hermione… Perché piangevi quando ti sei svegliata?”
La ragazza divenne un po’ rossa e girò la testa in modo da
trovarsi a poco più di un centimetro di distanza dal volto del
suo migliore amico:
“Perché… Ho sentito quello che hai detto… Sono le parole più
dolci che qualcuno mi abbia mai detto.. Era tutto vero
Harry? O lo hai detto solo perché credevi che fossi
morta?” Il ragazzo la fissò negli occhi per qualche minuto, poi fece un
sorrisetto malizioso e disse:
“Perché vuoi saperlo..?”.
Hermione non si era mai sentita così in imbarazzo, ma si fece coraggio e disse:
“Perché…. vedi
Harry… ecco…” fece un gran sospiro e poi, con voce dolce e guardando Harry negli
occhi “anche io ti amo.. ti amo da sempre ed è per questo che ho rischiato di
morire per te… e quando mi hai detto quelle cose io… non riuscivo a crederci… è
per questo che piangevo, e…”
ma il ragazzo non la fece finire.
Le prese il viso tra le mani e annullò la distanza che li separava. Appoggiò
con estrema delicatezza le sue labbra su quelle della ragazza, e dopo un
leggero contatto si allontanò di qualche millimetro, la guardò e disse:
“Ti amo Hermione”
“Anch’io..!”sorrise lei… e poi si
baciarono. Un bacio vero, desiderato da tempo da entrambi. Le braccia di Harry
cingevano la schiena di lei, e Hermione si era attaccata al suo collo, quasi
non lo volesse lasciare mai più. Dopo un po’ Harry si staccò e accarezzando
ancora i capelli di Hermione le disse:
“Ora andiamo dagli altri…”la prese in braccio e si diressero
verso il gruppo di Auror che intanto aveva sterminato
tutti i Mangiamorte, riportando solo poche perdite. Silente, Lupin, Tonks e la
famiglia Weasley al completo erano vivi. E mentre Harry andava verso di loro,
con Hermione tra le braccia e tutte le persone a cui voleva bene sane e salve,
pensò che ora finalmente era tutto finito.
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Ciao a tutti!!!! Questa è la prima volta che provo io a
scrivere un FanFic! Ne ho già recensite tante ma stavolta ho provato a
cimentarmi in una One-Shot, chissà se poi in futuro potrà uscire qualcos’altro!
Naturalmente questo dipende da voi e dalle vostre recensioni! ^__^ Vi prego
siate clementi!!!!!
Baci Atena89
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