Viandante

di ENS
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VIANDANTE

 

Viandante, dimmi, da quanto tempo non hai fissa dimora?

Dimmi, cosa ti fa’ perseverare in questo tuo errare,

Per valli, campi, città, paesi, Nazioni e Stati?

Cosa ti ha spinto ad abbandonare la tua dimora,

Da sempre simbolo di sicurezza e felicità per l’uomo?

Cosa ti spinge a viaggiare, viandante,

 Abbandonando ogni volta i legami creati, spezzandoli, rimanendo così solo?

Cosa ti spinge ad errare senza fissa dimora, privo di una meta,

Dagli uomini sempre cercata ed amata, sinonimo di compimento,

Ma, che per te significa ben poco?

Viaggi, si, ma per cosa?

Per vedere il mondo?

Per il tuo gusto dell’avventura?

Per la tua irrequietezza e voglia di scoprire e sapere?

Oppure, semplicemente, viaggi per viaggiare?

La sensazione della terra sotto i piedi,

Il sapere delle leghe percorse,

Il piacere di sentirsi forti,

Consci di essere fra i pochi capaci di viaggiare così tanto,

La realizzazione dei propri desideri, stimoli e sogni.

Viandante, tu che a nessuna Nazione appartieni,

Che a nessun potente devi riconoscenza,

Libero, perché sei libero, tu, come pochi,

Libero da favori, doveri ed altrui volontà,

Nulla a nessuno devi, nessuno nulla a te deve.

Sei libero, libero dai vincoli di un uomo di patria,

costretto a rispondere a quest’ultima, senza scampo, di tutto.

Tu sei l’unico libero, come un uccello,

mentre noi, a cui hanno legato le ali,

stiamo a terra, infelici nella nostra appartenenza,

Tu voli, libero, di viaggiare per viaggiare.

 





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