I
a/n: ideale seguito di "Let's go home,
brother", non so cosa succederà di preciso ma spero di scrivere qualcosa di
piacevole XD. Spoiler a gogò, siete avvisati!
Prologue
Gabriel era profondamente
annoiato, Cas era sparito da ore e lui senza quell’ingenua creatura alata, si
annoiava da morire.
Era troppo divertente
sottoporlo a scherzi e giochi di parole, ed era assolutamente esilarante
osservare le sue reazioni che passavano dalla perplessità, quando non capiva
cosa stesse dicendo l’altro, alla rabbia e all’indignazione, quando finalmente i
suoi neuroni arrivavano alla conclusione e si rendeva conto che il fratello
l’aveva preso in giro di nuovo.
Per cui era un strazio
restare da solo, lì negli uffici celesti, quando Castiel doveva andare da
qualche parte e Gabriel non poteva seguirlo. A pensarci bene non aveva idea di
dove andasse, negli ultimi giorni era sparito tre volte e non gli aveva mai
raccontato dove diamine fosse andato.
Quella era la quarta volta,
e sinceramente cominciava a sospettare che avesse una donna.
A quest’idea, l’Arcangelo
sorrise malizioso: da quel che aveva capito, Cas non aveva mai avuto una donna.
Magari si era deciso a diventare uomo!
“Nah, mi sa che quello
resterà vergine per l’eternità.” disse tra sé e sé con un certo rammarico.
Sinceramente aveva pensato
di aiutarlo, magari creandogli una ragazza secondo i suoi gusti, ma poi aveva
abbandonato l’idea. Non era il momento di pensare a queste cose, si era detto
con rassegnazione.
Sbuffò spazientito e si
alzò dalla poltrona, cominciando a passeggiare avanti e indietro, nella speranza
che il pivello tornasse presto.
Si fermò a riflettere.
“Pivello un corno”, mormorò “li sta rimettendo tutti in riga.”
Era vero, sorprendentemente
stavano riuscendo a ristabilire l’ordine e ad evitare che gli angeli si
uccidessero tra di loro per assumere il controllo o facessero irruzione in
Paradiso spaventando le anime pie. Quando erano tornati a casa, dopo che Cas lo
aveva resuscitato, avevano trovato il caos.
No, caos è riduttivo.
Avevano trovato un casino allucinante, per non parlare delle varie facce
scioccate e spaventate che assumevano i bricconi alati quando non solo vedevano
Castiel reintegrato in servizio e promosso di grado, ma vedevano anche Gabriel
il fuggitivo che camminava tranquillo per i corridoi distribuendo battute a
doppio senso e sorrisi di scherno.
Quanto si era divertito.
Un battito d’ali molto
potente lo avvertì dell'arrivo di Castiel. Si voltò verso la porta e lo vide
apparire di fronte a sé.
“Hallelujah!” esclamò
Gabriel alzando le braccia al cielo “iniziavo a preoccuparmi, pensavo ti
avessero rapito gli alieni!” scherzò.
Ma l’espressione
preoccupata del fratello lo fece diventare serio di colpo. “Ehi, che succede?”
gli domandò avvicinandosi.
Castiel lo fissò
accigliato. “Dobbiamo andare all’inferno.” sentenziò cupo.
L’Arcangelo di fronte a lui
sollevò le sopracciglia. “Come, scusa?”
“Hai capito bene Gabe”
rispose “si scende di sotto.”
Gabriel si passò una mano
sul viso, domandandosi se il fratellino non fosse impazzito di botto. “E a far
che?”
Cas sospirò. “Dobbiamo
recuperare Michael.” lo informò.
L’ex Trickster sbiancò, si
schiarì la gola e deglutì. “Con… chi hai parlato?” gli chiese, ma sapeva già la
risposta.
“Con nostro Padre, Gabriel”
rispose infatti Castiel “e vuole che andiamo a recuperare nostro fratello.”
L’altro si sentì
improvvisamente demoralizzato. “Dunque la ricreazione è finita, torna il boss. E
noi? Mi sa che devo darmela a gambe di nuovo.”
Castiel corrugò la fronte.
“Cosa? tu resti qui, hai frainteso la situazione” gli fece sapere “non torna per
comandare.”
Per una volta, Gabriel non
capiva cosa diavolo stava succedendo. “E allora? Che significa? Perché dobbiamo
riportarlo in superficie?”
Inaspettatamente, le labbra
di Castiel si distesero in un sorriso che l’altro giudicò perfido.
“Beh, lo vedrai da te” gli
assicurò “e comunque non dobbiamo riportare solo lui.” aggiunse.
Gabriel restò in attesa ma
non sembrava decidersi a continuare. “Avanti Cas, non tenermi sulle spine! Chi
dobbiamo riportare?”
“Dall’inferno nessuno”
precisò solenne “dobbiamo resuscitare alcuni fratellini cattivi e… liberarne uno
che ho personalmente imprigionato.”
“Mh.. cioè?” lo incalzò suo
fratello maggiore.
Castiel roteò gli occhi.
“Oh Dio Gabe, stamattina lo stralunato sei tu!” lo prese in giro guadagnando
un’occhiataccia del fratello “ comunque sto parlando di Uriel, Anna e Zachariah
per quanto riguarda i resuscitati, e Raphael per gli imprigionati. Sinceramente
pensavo che si fosse liberato o che lo avessi liberato tu.” considerò.
L’arcangelo Gabriel sgranò
gli occhi. “Chi io? Fossi matto, Ralph era uno di quelli che mi davano la
caccia!” si fermò ricordandosi un particolare “ehi Cas… non vorrei fare il
menagramo, ma Raphael potrebbe maciullarci entrambi.” gli disse sinceramente
preoccupato.
Cas scosse il capo. “Non lo
farà, fidati. Nessuno potrà fare nulla. Sai, non posso raccontarti tutti i
particolari ora, ma credo che troverai tutta questa storia molto… divertente.”
L’altro fece una smorfia e
si morse un labbro. “Su avanti, sputa il rospo. Che ti ha detto papà? che
dobbiamo fare a quei ragazzacci?”
Il nuovo Arcangelo accennò
un sorriso decisamente enigmatico. “Diciamo che in un certo senso, saremo una
specie di Trickster, io e te.”
A quella parola, Gabriel
drizzò le orecchie e sorrise. “Oh oh… forse inizio a capire!” disse battendo le
mani.
“Lo sapevo, ero sicuro che
ti sarebbe piaciuto.”
“Allora” cominciò Gabe “da
dove iniziamo? Scendiamo a casa di Lucy e liberiamo Mike?” domandò.
“Sì, suppongo” rispose
Castiel con un sospiro “è la parte più difficile, ci sono già stato e non mi
piace per niente.”
“Lo so” convenne suo
fratello “non è il posto migliore per una scampagnata, ma d’altronde se questi
sono gli ordini…”
Castiel lo guardò scuotendo
il capo. “Tu non vedi l’ora di sapere qual è il reale motivo di questa reunion,
altro che ordini…”
Gabriel sembrò
scandalizzato. “Ma che dici? Ho deciso di obbedire a nostro Padre senza fiatare!
Anche se devo dire di essere molto curioso!” confessò.
“In realtà anche io non
aspetto altro, ho un po’ di conti in sospeso con loro…” disse Castiel con un
luccichio negli occhi.
“Ascolta, i nostri
bambolotti non posso venire giù all’inferno” gli fece notare Gabe “dovremmo
andare un attimo sulla Terra, mollarli da qualche parte e scendere giù.”
“Hai ragione, quasi
dimenticavo. Su, andiamo allora.”
Spiccarono il volo e
atterrarono sulla Terra, precisamente in un vecchio magazzino abbandonato del
Kansas.
“Cas, ma proprio qui
dobbiamo lasciarli?” si lamentò Gabriel guardandosi intorno.
Voleva molto bene al
proprio tramite, non voleva lasciarlo in un tugurio come quello.
“Beh fratello, vivendo tra
gli umani ho imparato che ci sono cose che letteralmente li terrorizzano a
morte, per cui è meglio evitare che vedano la nostra trasmigrazione.”
“Già, anche tu hai ragione”
convenne l’altro “okay, molliamo i bimbi e andiamo, stasera inizia la nuova
stagione di NCIS e non voglio perdermela…”
Castiel sospirò
profondamente. “Tu e la tua stupida televisione…” borbottò irritato.
“Non fare tanto lo snob”
sbottò Gabriel risentito “tanto ti ho visto, tu guardi Lost! È una roba che non
ha né capo né coda!”
L’ex angelo e ora Arcangelo
aprì la bocca per replicare, ma di questo passo sarebbe iniziata una diatriba
che poteva durare anche secoli, per cui sbuffò e lasciò cadere il discorso. “Su
avanti, sbrigliamoci.”
Un’intensa luce inondò il
magazzino, i due uomini caddero a terra a peso morto, privi di coscienza.
Le due entità celesti si
scambiarono un’occhiata ma non parlarono, le loro voci avrebbero mandato in
frantumi tutti i vetri e disturbato il risposo dei loro preziosi tramiti.
Volarono via lasciandoli da
soli.
Circa un’ora dopo, i due
tramiti si svegliarono, indolenziti e storditi.
“E ora dove diavolo mi ha
portato?” gemette il tramite di Gabriel massaggiandosi la nuca.
“Maledetto me e quando gli
ho dato il permesso…” disse invece il tramite di Castiel.
I due uomini si guardarono,
accorgendosi solo allora l’uno dell’altro.
“Salve, sono Peter McGwire.”
si presentò il tramite di Gabriel tendendo la mano all’altro.
“Piacere, mi chiamo James
Novak… Jimmy.” e si strinsero la mano.
“Dunque Jimmy… dove diavolo
credi che siano andati i due colombi?” domandò Peter rivelando di avere una
personalità simile a quella del suo Arcangelo.
Jimmy sospirò. “Ecco, l’hai
appena detto. Dal Diavolo.”
Peter ridacchiò.
“Dannazione, è proprio un vizio allora. E ora che facciamo?”
“Aspettiamo qui, suppongo.”
rispose semplicemente l’altro, rivelando a sua volta di essere molto simile al
suo di Arcangelo.
“Scherzi?” disse Peter
alzandosi da terra “andiamo a prenderci almeno una birra. Su alzati da terra
amico.” e lo aiutò a rialzarsi.
“Ma… non credo sia una
buona idea. Potrebbero darci la caccia i demoni oppure Gabriel e Castiel
potrebbero non riuscire a ritrovarci e…”
“Ma figurati” lo interruppe
l’altro “non è la prima volta che Gabe mi molla e poi mi riprende. Ci troveranno
vedrai. Su, andiamo a bere e mangiare finché siamo in tempo.”
Lasciarono il magazzino
guardandosi intorno circospetti, mentre i due Arcangeli scendevano all’inferno.
Vi piace questa storia? Beh, allora forse potrebbero piacervi anche queste altre
due mie creature!
«Lo
amava, era tutto quello che sapeva. E riaverlo era tutto ciò che desiderava.»
«Due
uomini completamente diversi, non erano nemmeno della stessa specie. Ma entrambi
avevano il suo cuore.»
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