Gemiti.
Gemiti di dolore, gemiti di paura per una cosa troppo
grande.
Sofferenza.
Era così brutto essere grandi? Così crudo prendere
una decisione, quella giusta?
Con le mani nei capelli una ragazza cercava invano di
essere forte mentre sedeva sul divano della stanza delle Necessità in quella
giornata di fine Giugno.
Era la fine del suo sesto anno e Hermione
ancora non sapeva cosa fare.
“Avanti Granger, parla!” la incitava cercando di
essere freddo, ma senza nascondere una nota di degna preoccupazione, Draco al suo
fianco.
Hermione con occhi ambrati nascosti dai folti capelli
ricci cercava di frenare i singhiozzi ripetendosi nella mente- come in trans-
le usali parole : “Dai Hermione, non è così difficile da dire. Dillo!”
Erano passati già vari minuti da quando era finita in
quello strano coma dove tutti i suoi sensi, tutte le sue ragioni, erano andate
perse tranne il dolore della scelta.
Cosa avrebbe dovuto scegliere: lui, il suo amore e il
suo peccato, o loro, i suoi amici e la sua salvezza da sempre?
Per quanto la ragione parlava chiaro il cuore si
lamentava silenzioso nel petto facendole perdere tutti gli ideali e anche il
discorso preparatosi.
“Granger, parla per l’amore di Merlino!” la
chiamò ancora Draco stando a debita distanza da lei ma senza staccare i suoi
pozzi grigi dall’oro fuso di lei.
“Dillo Hermione, dillo” la incitava ancora
la sua mente mentre il suo cuore continuava ad opporsi, opporsi a quella scelta.
Si sentiva come divisa in due, come se stessero
cercando di spezzarla tre lui e i suoi amici.
Tra cuore e ragione, appunto.
Ma quale delle due sarebbe stato corretto seguire?
Quale scelta sarebbe stata migliore per lei, per il
suo futuro e per la sua felicità?
L’anno a venire sarebbe dovuta partire con Harry e Ron
alla ricerca degli Horcrux e per questo non avrebbe fatto ritorno al castello
di Hogwarts, alla sua scuola.
Ma non era quello a bloccare e a farla stare così
male, era molto di peggio in quanto Draco era il suo rivale per
eccellenza.
Draco era seguace di Voldemort, Draco era un
Mangiamorte ovvero coloro che lei avrebbe dovuto uccidere nella battaglia di
Hogwarts.
Draco era questo e molto di più; Draco
era il suo tutto!
Ma allora perché le sembrava così ardua la scelta?
Perché non riusciva solamente a lasciarlo per il suo bene e per quello di tutti
i suoi cari?
La risposta era facile e anche dolorosa per lei: non
ci riusciva perché lo amava lo amava con tutto il suo povero cuore.
Lo stesso cuore che le urlava disperato di non abbandonarlo.
Lo stesso cuore che stava struggendo lei e che stava
lottando contro la sua mente ragionevole e contorta.
Lo stesso identico cuore che ad ogni lacrima si
lacerava, lento, nel turbine di quella scelta giusta ma anche
contemporaneamente così sbagliata.
Facendosi forza, munendosi di tutto il coraggio da
Regina delle Grifoni, Hermione alzò lo sguardo dalle sue gambe che tremavano
dispettose portandolo sul viso di Draco.
Sul bel viso di Draco, su quel viso così puro ma anche
così sbagliato.
Draco era stato il suo più grande peccato, la sua più
brutta avventura e doveva porre rimedio a quell’errore iniziato l’anno
precedente quando aveva iniziato una relazione segreta con lui.
Fece un profondo respiro e lasciò che i suoi occhi si
inumidissero ancora per l’ultima volta per infine tornare ad essere l’Hermione
Granger sicura e determinata.
“Granger mi vuoi dire che ti succede, diamine!” Draco
sbottò ancora per guardarla con occhi profondi e curiosi “ smettila di fare la
preziosa e dimmi il motivo per cui mi hai costretto a venire nella stanza delle
Necessità con te, su!”
“E’ finita, Draco” .
Era stata veloce, decisa e letale.
Per quanto avesse cercato di mascherarlo il bel Malfoy
rese ben visibile la sua sorpresa per la notizia bomba appena data dalla
ragazza.
“Che cosa stai dicendo Granger?”
“Che è finita. Tutto. Noi. Basta!”
“E-e tu chi saresti per decidere questo?” la sua voce
era rotta da uno strano tic nervoso “chi sei per insinuare che è finito
tutto!”
Nessuno, diceva il suo cuore, nessuno
perché nemmeno io lo voglio!
Ma come sempre, da stupida degna Grifondoro, Hermione
mise da parte il suo cuore facendolo tacere e opprimendolo facendosi anche
tanto male.
Ma niente aveva importanza, ora!
“ Tu sei il nemico, Draco, sei il mio rivale. Tu sei
dalla parte di Voldemort!”
“Non nominare il nome dell’Oscuro Signore”si
irrigidì lui, alzandosi di scatto “ non ne hai il minimo diritto.
Tu sei sola una … una lurida Mezzosangue!”
Quella frase, quelle parole furono un vero colpo al
cuore per la giovane castana che sussultò per la sorpresa che le provocarono ma
poi sorrise riconoscente.
Insultami Draco, pensò,
insultami! Così mi aiuti solo a dimenticare e a rendere questa decisione meno
difficile.
Avrebbe voluto dare voce ai suoi pensieri ma invece li
face tacere- anche essi- sorridendo di sbieco “ vedo che torni a chiamarmi
così, eh Draco?”
Anche lui sorrise, di quel sorriso tanto crudo e
freddo che illuminava tanto il suo volto“ credevi di essere diversa da tutte le
altre traditrici del tuo sangue, Granger? Sei sempre la rovina del nostro
mondo. Una vergogna per tutti i purosangue come me.”
Hermione sorrideva, sorrideva dei suoi insulti perché
sapeva che lui non li pensava veramente.
Perché sapeva che quello era solo una scudo per Draco,
solo per non mostrarsi fragile anche lui!
“Una vergogna, eh?” la sua voce risuonò amara con
tutti gli sforzi che ci mise per evitarla di renderla tale.
“Esattamente Granger” sorrise ancora sadico ora che
aveva visto l’ombra nera cadere sul volto della mora “ eri solo un passatempo!”
Draco non voleva offendere, voleva solo trovare sfogo
alle sue emozioni.
Draco non voleva vederla piangere, voleva solo
riversare il dolore della scelta di lei su qualcun altro.
Draco non voleva veder cancellato il suo sorriso – era
per quel sorriso che l’amava – ma voleva solo mantenere fede al suo cognome
perché i Malfoy non si sarebbero mai piegati innanzi a nessuno tanto meno se
quel qualcuno fosse stato una SangueSporco.
Nemmeno se quella sangue sporco era la sua ancora
salvezza, la sua luce e il suo unico spiraglio per sopravvivere in quel mondo
tanto scuro.
Tutti i suoi propositi di sfogare quel dolore andarono
persi – però- quando vide Hermione sollevare gli occhi rossi di pianto sul
suo viso senza essere contagiati da quel sorriso stanco che affacciava sulle
sue labbra “ Tu per me non eri solo un passatempo, Draco” gli disse con voce
profonda e matura. Con voce giusta “ E se tu sei tanto orgoglioso per non
riuscirlo ad ammetterlo, fa niente perché lo leggo nei tuoi occhi che anche io
per te sono stata importante!”
Gli occhi argentati di Draco si spalancarono per
la sorpresa che qualcuno li sapesse leggere così dettagliatamente
cogliendone tutte le emozioni.
La sua bocca regale si spalancò in un urlo di pura e
sola melodia muta che fece anche sorridere Hermione silenziosamente.
Poi la ragazza si alzò e si avvicinò alla porta della
stanza delle necessità per andare via da quel covo di pensieri e rimpianti ma,
quando stava sul procinto di uscire, si fermò per guardalo nuovamente negli
occhi “ Ti amo, Draco” disse solo “e la guerra questo non lo potrà mai
cambiare”
Aspettò invano una sua risposta, attese il suo Ti Amo
che lui non le aveva mai detto, ma senza speranze in quanto sapeva quanto orgoglioso lui
fosse.
Sorrise nuovamente e abbassò lo sguardo “ Addio
Malfoy”
“Addio Mezzosangue” fu la sua risposta frivola e
svogliata come se il mondo scorresse lento e lui fosse solo uno
spettatore.
Quella fu l’ultima volta che si parlarono; quella fu
l’ultima volta che da amanti i loro occhi si incontrarono veramente.
Quando una ventina di anni dopo Hermione Grenger stava
stretta al braccio saldo e comodo di Ron Weasley ad osservare una bambina rossa
tanto simile a lei salire sull’espresso per Hogwarts era raggiante.
Il dolore che aveva provato anni prima per la grande
perdita di Draco era andato piano piano affievolendosi ma era ancora vivido in
lei; nella parte remota di se stessa giaceva ancora quel grande buco che era la
solitudine di non averlo più accanto.
Guardare Rose, sua figlia, salire sull’espresso le
fece ricordare quando anche lei, ad undici anni, aveva fatto il suo primo passo
su quel treno rosso e di cosa aveva comportato quell’avventure: aveva
conosciuto i suoi amici, suo marito Ron e anche lui il suo eterno amore
Draco.
Non si pentiva di nulla, nemmeno di averlo baciato al
suo quinto anno e di averlo amato per più di un anno.
Non avrebbe voluto cancellare nulla di quello che c'era stato tra loro.
Era il ricordo più bello che avesse e per questo lo
corteggiava nel suo cuore ogni giorno senza mai rivelarlo a nessuno.
Sorrise guardando la figlia; forse un giorno anche lei
avrebbe amato come amava lei!
Lentamente il suo sorriso andò spegnendosi quando
incontrò lo sguardo ghiacciato di un piccolo bambino biondo: la caricatura di
Draco suo figlio Scorpius.
Le sembrò quasi di rivedere il suo Draco ad undici
anni e le mancò il battito al cuore sperando e pensando di essere finita
indietro nel tempo ma poi, alzando il capo, vide chiaramente un
Draco più vecchio di come se lo ricordava ma sempre bello.
Era stempiato ma sempre perfetto e la sua espressione
era glaciale come l’aveva lasciata lei vent’anni prima al loro addio.
Stringeva a se una donna, Draco, una donna mora e
bella nettamente più bella di lei ma il fatto che Draco stesse guardando lei
invece della sua perfetta compagna la lunsingò.
E tornò a sentirsi la più bella del mondo solo sotto
il suo sguardo di ghiaccio.
Dopo lo scambio di sguardi, il possente Malfoy,
distolse il suo facendole un cenno di saluto con il capo senza più
tornare a fissarla cosa di cui lei sentì molto la mancanza.
Le mancavano quegli sguardi carichi di infinito
malessere che lui le dava e le mancavano anche le sue mani sul suo
corpo.
Le mancava LUI!
Come per riflesso del suo volere strinse più forte suo
marito cercando di farsi partecipe dei discorsi che Ron aveva con Harry
riguardo- appunto- il figlio di Draco.
Parlavano di Rose e del fatto che non si sarebbe mai
dovuta innamorare del piccolo Scorpius in quanto era sbagliato.
Colpevole, Hermione, voltò lo sguardo.
Già, era sbagliato innamorarsi di un Malfoy ma allora
perché non riusciva a pentirsene?
Perché continuava a pregare che tutto tra loro
tornasse normale?
Oramai era adulta e avrebbe dovuto capire che i sogni
sono sogni e che la realtà è ben altra cosa ma lei continuava ad
illudersi.
Come se la facesse stare meglio, come se Dio potesse
ascoltarla veramente ed aiutarla ad amarlo alla luce del sole.
Scuotendo la testa e facendo ondulare i bei ricci
morbidi e castani Hermione tornò a guardare la figlia con un sorriso
salutandola dall’alto del suo vagone con la mano.
“Buon viaggio Rose” le disse “ divertiti a scuola”
“Certo mamma”
E quando piano piano il treno iniziò ad avanzare, la
donna sentì un groppo alla gola fermarle il respiro. Non era triste per la
partenza della figlia, non solo per lo meno, ma lo era anche perché ora avrebbe
salutato nuovamente Draco e non lo avrebbe rivisto per chissà quanto tempo
ancora.
“Andiamo ‘Mione” la chiamò suo marito scuotendola per
un braccio dal vortice di emozioni che le ronzavano in testa.
“Sì” rispose seguendolo e abbracciandolo di rimando
mentre il suo occhio vagava sulla figura incappucciata di Draco Malfoy che,strano
ma vero, la fissava impietrito.
Hermione lo guardò a lungo, per molto si perse alla
ricerca del suo amore che non trovò specchiato negli occhi grigi di lui e
allora abbassò lo sguardo a disagio.
Si sentiva male per la fine della loro storia, per quel
loro amore terminato bruscamente e senza ragione in quanto dopo la guerra
sarebbero potuti tornare insieme ma invece si erano persi per sempre.
Il male e il bene, d’altronde, non potevano fondersi
mai!
Una lacrima rischiò di rovinarle la maschera sorridente
che indossava ma la trattenne con forza.
Non doveva stare male, lei non doveva soffrire in
quanto quella era stata una sua scelta. Sua e di nessun altro.
Nemmeno Draco aveva colpe in quanto lei lo
aveva lasciato. Lei!
Aveva scelto tra cuore e ragione, tanto
valeva ora pagarne le conseguenze!
Salve a tutti. Ora che ho sperimentato il personaggio di Hermione non
credo che mi fermerò molto presto a scrivere su di lei a meno che- e spero di
no- non mi dite che faccio pena e che devo ritirarmi.
So già che non sono brava, ma mi piace e diverte scrivere quindi mi fa anche
piacere chiedere un vostro parere.
Questa è la mia primo Draco/Hermione e, sinceramente, non ne ho lette molte in
quanto prediligo più la coppia formata dai loro figli.
Ma mi sono detta( come anche per l'altra fic con Hermione) se adoro Hermione e
AMO Draco, perchè non provarci?
... Bhè il risultato è questa schifezza che spero apprezziate.
Logicamente se la considerate orribile la cancellerò...
Spero in alcune recensioni... grazie per l'attenzione data o che darete... un
bacione Manu!
I personaggi citati nella storia non sono frutto della mia fantasia ma
appartengono a "J.K.ROWLING" e non sono stati usati - da me- con
scopi di lucro ed ugualmente anche per i personaggi in foto le mie
intenzioni erano a fin di bene senza scopi di lucro!
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