Vincent
Words
like violence
// Break the silence
// Come crashing in // Into
my little world.
Un
corpo a terra, grida che rompono il silenzio, sangue che macchia il
terreno.
Il
buio, l'oscurità, l'oblio inarrestabile che penetrava nel mio corpo,
rendendomi una bambola rotta, gettata accanto al corpo della sua
padroncina.
Grande
metafora, eh?
Aprire
gli occhi.
Un
pigro e baluginante chiarore ambrato tra quei capelli scuri come
l'ebano. Una piccola scintilla di speranza e il ricordo di un viso
bagnato da lacrime e sfigurato dal dolore.
Il
tempo scivola via. Agire, pensare... Sarai mai capace di riuscire a
fare tutto questo?
Dovevo
salvarlo. Lui era l'unico che, fino all'ultimo, aveva creduto in me,
nelle mie potenzialità “nascoste” e in ciò che potevo fare per
salvare il mondo.
Grandi
parole per una così piccola ragazza.
Painful
to me
// Pierce
right through me
// Can't you understand
// Oh my little
girl?
Con
quale forza trovai il coraggio di alzarmi me lo chiedo tutt'ora.
Forse lo feci solo perchè era lui. Era semplicemente quel moro dagli
occhi ambrati, pallido e truce in viso, che mi dette la forza.
Tentennavo
ma procedevo a grosse falcate verso la spada che Cloud aveva lasciato
lì una volta scaraventato a terra. Non sapevo come si maneggiava e
mi sembrava infinitamente pesante, ma ripensai a ciò che tutti
avevano fatto per me. La forza, poi, venne da sola.
Alzai
la spada sopra le mie spalle, corsi più veloce che potevo, sentivo
le gambe cadere, farsi pesanti, cedere, ma dovevo continuare a
correre, per la salvezza di tutti, per coloro che mi stavano più
cari.
Se
non lo facevo per me, lo facevo solo per lui.
Con
un nome in testa e le lettere che lo componevano tra le sue labbra,
mi scagliai contro il nemico, pronta a trafiggerlo con quell'enorme
spada e, solo all'ultimo momento, liberai ciò che mi si stringeva in
gola.
Vincent!
Feelings
are intense
// Words
are trivial
// Pleasures
remain
// So
does the pain.
Buio.
Il
mio respiro. Solo quello percepivo, nient'altro. Gli occhi erano
socchiusi e non riuscivo a distinguere nient'altro che una figura
pallida dinanzi a me. Rideva. Quel ghigno malefico invase la mia
mente, facendomi scivolare in uno stato d'ansia profonda e di panico,
terrore, totale.
Qualcosa
di freddo sulla mia spalla. Pungeva... E ora caldo. Liquido che
scorreva denso sulla mia spalla e sulla mia fronte, finendo sui miei
occhi chiusi e sulle labbra spaccate.
Altro
liquido colava pigramente e copiosamente sulle mie guancie. Era
freddo e... Salato.
Strange
maze, what
is this place?
// I
hear voices over
my shoulders. // Nothings
making sense at all.
Un
urlo disumano squarciò il silenzio e mi fece spalancare gli occhi
all'improvviso, accorgendomi di essere ferita alla spalla e di aver
pianto incessantemente per qualche minuto.
Vincent
era in piedi, davanti al nemico. Lo affrontava, ancora, dando colpi
incessanti e sparando a vista non appena questo balzava davanti alla
sua traiettoria.
Era
davanti a me. Mi stava... Proteggendo...?
Nonostante le ferite sul suo corpo, il suo viso era rilassato,
pacato, con qualche ruga di dolore che gli percorreva i punti
sanguinanti.
The
dream isn't done
// I wanna see your
face
and know I
made it home.
// If
nothing is true
// What
more can I do?
-Vai
via.-
La sua voce era chiaramente rigida, se non irritata. Non una parola,
non un movimento dopo quelle due sillabe, ringhiatemi contro con fare
minaccioso, ma piuttosto preoccupato, credo. -Vattene
da qui. Ci penserò io.-
Le
labbra mi tremavano e, flebilmente, misi in moto la mia bocca per
compiere qualche frase sensata. - No...
Tu... Corri un grave pericolo, Vincent... Hai... Bisogno di qualcuno
che... Stia con te, in questa battaglia...-
… Non
potevo certo sapere che le mie parole avrebbero causato poi tale
reazione.
I
heard everything you said.
I don't wanna
lose my head.
La
sua mano artigliata mi afferrò saldamente per un polso, mi tirò su
e mi caricò sulla sua spalla, impugnando alla meglio la sua Cerberus
e continuando a sparare.
Sussurrava
parole mentre cercava di fuggire, sussurrava scuse... Non sapevo a
chi fossero rivolte. Non lo sapevo e non riuscivo a capire cosa
avesse passato Vincent.
Mi
tenni stretta e non mollai la presa nemmeno quando stava per cadere.
Svegliammo
tutti e corremmo verso la salvezza.
Anche
arrivati alla base, non venni lasciata da Vincent nemmeno per un
nanosecondo. Mi continuava a tenere in groppa, stavolta sistemata
meglio dietro le sue spalle e teneva una delle mie mani sul suo
petto, stringendola quando gli riferivano i miei danni. Ma il suo
viso rimaneva imperturbabile...
C'era
qualcosa che potessi fare per lui?
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