Dry your tears with love.
[Tears - X Japan]
Cho Kyu Hyun sentì dei suoni soffocati provenienti dalla
sala. Si strofinò il dorso della mano sulla fronte, cercando
di capire che diavolo di ora fosse.
Poi realizzò che Sung Min non era nel letto accanto a lui.
“Hyung”, pensò, spalancando gli occhi
nel buio.
Fu un momento. Associò ‘Sung Min hyung non è
qui vicino a me’ con ‘Qualcuno si è alzato
nel bel mezzo della notte’ e si
lanciò fuori dal letto.
Soffocò un imprecazione di dolore quando calpestò
il trofeo che avevano vinto a Music Bank, che una persona a caso aveva
lasciato sul pavimento. Eun Hyuk si sarebbe beccato un’altra
secchiata d’acqua per questo.
Diamine, quant’era appuntito quel coso.
Saltellò su un piede solo fino alla porta, sfregandosi la
pianta del piede, e tese l’orecchio per ascoltare meglio quel
rumore. Solo, in piedi nel buio, Kyu Hyun aggrottò la fronte
come faceva quando cercava di riconoscere una melodia.
Sung Min stava piangendo.
Kyu Hyun dimenticò immediatamente il dolore al piede e corse
alla cieca verso la sala. Meno male che conosceva bene il loro
dormitorio, ormai.
E poi lo vide. La fioca luce lunare illuminava il divano più
vicino alla finestra, dov’era rannicchiato Sung Min.
Abbracciava un cuscino, soffocandovi i singhiozzi per essere il
più silenzioso possibile e non svegliare i compagni. Gli
tremavano le spalle e di tanto in tanto tirava su con il naso. Non
aveva nemmeno un fazzoletto per asciugarsi il viso, così le
guance erano inondate di lacrime, come del resto doveva essere il
cuscino che stringeva.
Il battito di Kyu Hyun accelerò a causa di quella visione.
Per lui, non poteva essercene una peggiore.
Quando Sung Min singhiozzò di nuovo, e il suo volto si
deformò in un’espressione quasi di dolore fisico,
il maknae non resse più e corse verso il suo hyung senza
pensarci due volte.
Sentendo dei passi, Sung Min trasalì e cercò di
asciugarsi le lacrime come meglio poteva.
-Chi c’è?- La sua voce tremò un poco.
Voleva suonare indifferente o calmo, forse, ma non ci riuscì
affatto.
-Sono io, hyung, sono io.- sussurrò Kyu Hyun.
-Kyu Hyun ah?
-Sì.- Fece una pausa, e il silenzio fu terribile. -Non
piangere.
Sung Min sbottò in una risatina nervosa. -Di cosa stai
parlando? Sto bene. Vai a dormire, Kyu Hyun ah.
Kyu Hyun non si mosse. -Non mi chiami mai ‘Kyu Hyun
ah’, quando siamo soli. Mi chiami sempre
‘Kyu’.
-E’ così importante?- La voce di Sung Min sembrava
stanca.
-No, effettivamente no.- disse lentamente Kyu Hyun. -Posso sedermi? Non
riesco a dormire.
Questa volta, Sung Min alzò lo sguardo verso di lui
aggrottando leggermente la fronte. -Bugiardo.
-Già.- concesse Kyu Hyun. E si sedette vicino al suo hyung.
Sung Min lo guardò con un’espressione triste. Per
via di tutte quelle lacrime che ancora tratteneva e che premevano per
scorrere, i suoi occhi sembravano due volte più grandi e
più luminosi.
Si conteneva bene, Sung Min, quando voleva, e la bocca serrata in quel
momento cercava di ribadirlo, ma a Kyu Hyun in ogni caso parve chiara
una cosa: il Lee Sung Min davanti a lui, che stringeva un cuscino
fradicio di lacrime, non aveva difese, a dispetto della linea dura che
faceva prendere alle sue labbra.
Non aveva niente. Solo lo sguardo di chi ormai è esasperato
e non vuole più lottare, anche solo temporaneamente.
Chiedeva una tregua, voleva pace, voleva la luna di quella notte e
basta.
Era difficile da descrivere, come pensò Kyu Hyun
osservandolo per qualche secondo immobile. Sembrava soltanto stanco,
stanco da morire e impotente davanti ai suoi problemi, quali che
fossero.
-Non ho nessuna voglia di parlare con te, Kyu Hyun ah.-
sospirò Sung Min ad occhi chiusi.
-Perché?
-Semplicemente perché non puoi aiutarmi in nessun modo,- Si
morse il labbro inferiore. -Non puoi cambiare il corso degli eventi.
Non puoi darmi nessun aiuto concreto, non puoi risolvere niente.
Il maknae era sconvolto, anche se non lo diede a vedere. Sung Min aveva
attraversato dei momenti difficili, come tutti, ma si ricordava bene di
averlo ammirato per la sua forza di volontà e per aver
affrontato i problemi a testa alta. Nelle arti marziali come nella
vita, no?
Non gli aveva mai parlato così, né aveva mai
mostrato un simile pessimismo. Che gli era successo?
Il volto di Kyu Hyun era una maschera impassibile quando
replicò: -Se ne parlassi, magari, ti sfogheresti e qualcosa
potrebbe cambiare.
Sung Min rimase in silenzio.
-Hyung,- Kyu Hyun gli posò la mano su un ginocchio e
cercò il suo sguardo. -Posso essere la soluzione a molte
cose, ma non a tutto, in effetti. Hai ragione.- Al suo sorrisetto
abbozzato, Sung Min rispose con occhi lucidi e attenti. -Capisco anche
che tu non ne voglia parlare,- continuò, annuendo. E poi,
quando ebbe tutta l’attenzione di Sung Min, fece una pausa.
-Ma allora a cosa serve un amore?
Sung Min parve riflettere seriamente su quanto aveva appena udito.
A cosa serve un amore?
-Ci protegge,- disse a bassissima voce, come se stesse parlando a se
stesso. Aveva uno sguardo vacuo. -Ci rende felici.
Alcune volte ti chiedi come faresti a vivere senza di lui. Altre,
invece, ti sorprendi a realizzare quanto sia stupido. Ma ti rende
sempre felice, qualunque cosa faccia, e per questo lo adori in entrambi
i casi.
Lo conosci per caso - un nome in più da memorizzare - e ben
presto sai tutto di lui. Così tanto da essere preso in giro
dagli altri. Che poi, che diavolo ci trovi in lui è la
domanda che ti fanno in continuazione.
Perché proprio lui? Che cos’ha di speciale? Ed
è quando ti ritrovi a pensare che un motivo razionale non
c’è, che lo puoi chiamare amore. Vuol dire che
accetti anche i suoi difetti, così indiscriminatamente da
fonderli con i suoi pregi. Lo ami davvero.
Lo vuoi sempre al tuo fianco, anche addormentato, anche silenzioso.
E’ la sua sola presenza che ti basta, il fatto che lui
c’è e ci sarà sempre.
A cosa serve un amore?
E’ il tuo rifugio contro la tristezza, il tempio della
felicità. E’ il sorriso che ti scioglie,
è la voce che ti esalta.
-Kyu.- Gli si spezzò il respiro, le lacrime ricominciarono a
scendere senza freno. Si portò una mano alla bocca,
l’altra che stringeva convulsamente il cuscino.
Kyu Hyun lo avvolse in un abbraccio mentre Sung Min non smetteva di
essere scosso dal pianto. Gli sembrava così piccolo, il suo
hyung, a dispetto delle sue spalle.
Avvertiva come un imperativo far felice Sung Min, assicurarsi che
sorridesse e sentisse di poter contare sempre su di lui. E il senso di
fallimento che lo invadeva ritmicamente con i singhiozzi di Sung Min
sulla sua spalla lo straziava.
Era voltato verso la finestra, il maknae, e guardava la luna con quel
suo viso impassibile e gli occhi lucidi.
Basta. Smettila. Non piangere più, non piangere.
Kyu Hyun si lasciò sfuggire un sospiro tremante di pianto
trattenuto.
A cosa serve un amore?
Talvolta ti fa piangere. Lo ami così tanto che quasi senti
il suo dolore persino più di lui stesso. Ma continui ad
amarlo. Perché, poi? Forse nella speranza di provare una
gioia immensa quando tornerà a sorridere. Succede. Amore
vero, intendo. Alcune volte succede: quando lo vedi triste, quelli sono
i momenti in cui ti rendi conto di amarlo di più.
Erano le quattro del mattino, un’ora più tardi,
quando il corpo di Sung Min smise di essere scosso dai singhiozzi. Si
trovava sempre tra le braccia di Kyu Hyun, che ormai dovevano essersi
informicolite, ma nessuno dei due ci faceva caso.
-Kyu,- disse piano, con voce nasale. -Non avrei dovuto farti stare
sveglio fino a quest’ora.- Tirò su con il naso e
cercò di allontanarsi da lui, ma il maknae lo strinse ancora
di più.
-Non scusarti, hyung,- mormorò. -E’ a questo che
servo.
Sarebbe stato sveglio tutte le sante notti, per Sung Min, se solo il
suo hyung avesse voluto. Non gli avrebbe fatto domande né
gli avrebbe dato consigli inutili che tanto non avrebbe seguito, ma
l’avrebbe abbracciato e gli avrebbe fatto sentire che
c’era. Ci sarebbe sempre stato.
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... Va bene. VA BENE. Ma la prossima che faccio è DAVVERO
una KyuWook, accidenti a te, Giulia Margherita
é__é;;
E non è venuta neanche angst, bah. Che li do a fare, 'sti
avvisi pre-fanfiction, se dopo non li seguo nemmeno io?
Vaaaaabbe'. Mistero misterioso sul motivo della tragedia greca di
Minnie nella fanfic come nella realtà. Speriamo si sia un
po' rimesso, durante il live di oggi mi sembrava di umore decente j___j
Enjoy, uh, and don't mind eventual OOC :°DDD
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