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BLEEDING MASCARA
Non mi ricordo nulla di ciò che era la mia vita prima di
incontrare i due angeli della morte, nulla di ciò che mi condizionava
l’esistenza, ma no, io non diventerò come loro.
Sapevo che la mia ultima speranza di sfuggire al mio destino
fosse solo quella, una delle più miserabili, un azione che mai avrei potuto
compiere ma che mi vedevo costretta a fare.
Ero caduta, non esistevano braccia abbastanza lunghe da
sorreggermi mentre provavo a rialzarmi, mi avevano marchiata.
Mi avviavo decisa verso la mia residenza senza incrociare lo
sguardo di nessuno, senza sentire il tempo che scorreva, il freddo, niente.
Quattro braccia forti, quasi come se avessero intuito ciò che mi apprestavo a
fare mi intrappolarono in una stretta
ferrea, di acciaio, da cui risultava impossibile fuggire. Ma volevo sfuggire?
Era il mio dilemma, avevo aspettato per tutta la vita che qualcuno mi salvasse
dalla monotonia. Ma avevo davvero bisogno di essere salvata? Prima vivevo una
vita normale, niente di eccessivo, poi, una volta incontrato loro, angeli
demoniaci, mi sono ritrovata a desiderare di morire, desiderosa di vedere il
mio sangue scendere copioso dalle ferite che mi infliggevo quasi per punirmi.
In quello stesso istante il mio collo iniziò a bruciare, no
non lo sentivo il dolore, era come osservare la scena dall’alto, impotente.
Il demone con i capelli scuri mi aveva morsa, come tante
volte precedentemente, ma questa volta qualcosa era cambiato.
Tu succhiatore di sangue, tu succhiatore di anime, ormai non
c’è più bellezza nel mio mascara sanguinante, e forse lo hai notato.
Cosa cazzo pensi che significhi l’amore? E la mia essenza
che stai prosciugando?
Ti sembro carina mentre cado giù?
Non c’è più bellezza nel mascara colante, nelle labbra
tremanti, nel colorito diafano mentre come una rosa appassita cado a terra e
sono tornata di nuovo.
È la seconda volta che il mio cuore inizia a battere.
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