Edward è in giro per Central City ossessionato ancora da
quello che il tenente gli ha detto relativo a Winry. Il solo pensiero
lo manda in palla, non riesce davvero a capacitarsi che il tenente
possa pensare una simile cosa. "Dai ma non diciamo sciocchezze, per
me...bè per me...Winry è sempre stata una
sorella, vabbè forse sorella è esagerato,
però una buona amica, sì...non potrebbe esserci
nient'altro...no? e poi figurarsi se io in questo momento posso, in
qualche modo, distrarmi da queste sciocchezze...per favore...sono un
alchimista di stato, sto cercando di riportare il corpo mio e di mio
fratello normali...figurarsi..se...nono vabbè non ci voglio
più pensare, adesso vado nell'hotel e mi faccio una bella
dormita." Mentre tornava verso "casa" il suo pensiero si fermava di
tanto in tanto a contemplare la notte, le stelle. Com'era bello vedere
quella tranquillità, quella pace, là lontano da
tutto, a milioni di chilometri di distanza. Chi dava fastidio alle
stelle? In qualche modo Ed stava invidiando quella serenità
notturna, chiedendosi quando effettivamente lui avrebbe potuto
ritrovare la propria. Le ricerche della pietra filosofale, non
procedevano molto bene, sembrava che più cercassero di
scoprire quale fosse il problema che avvolgeva tutta Amestris e
più si stavano allontanando dal loro obiettivo principale.
La mente di Ed era totalmente confusa e oppressa da terribili pensieri:
deludere le persone, che per lui erano importanti, non riuscire a
mantenere le proprie promesse, attirarsi l'odio di tutti, ma in
particolare perdere la fiducia di Al. Per Edward era una sofferenza
vedere ogni giorno il povero fratellino, rinchiuso in quell'armatura,
non potendo sentire nè caldo nè freddo, non
potendo assaporare il dolce sapore di una torta, la freschezza di una
bevanda, non potendo sentire sulla propria pelle il calore di un
abbraccio, di una carezza, di un bacio. Per lui era come se con quello
suo inutile e stupido tentativo di riportare indietro la madre morta,
in realtà avesse privato di tutta una vita il fratello. Per
un momento, mentre pensava a queste cose, era stato assalito dalla
rabbia, ma adesso la tristezza lo circondava. Senza rendersene conto
era arrivato proprio di fronte l'hotel. Tra poco avrebbe rivisto
Alphonse, che probabilmente non sapeva che fare e stava gironzolando
nella stanza, magari leggendo un qualche giornale, che gli fosse
capitato tra le mani.
- Uff che giornataccia pesante...prima le storie sulla guerra civile,
poi questi pensieri che mi tormentano la testa...- ecco era tornato il
pensiero, che non gli sarebbe mai dovuto passare per la testa-
eeeeeehm...no vabbè quello è
meglio...è meglio...è una sciocchezza.-
Ormai era di fronte alla camera dell'hotel, s'avvicina, poi alza la
mano a mò di pugno e batte sulla porta - è
permesso? Al, ci sei?-
-Sì sì, entra fratellone, sono qua dentro.-
dall'interno della cassa, si sento un rumore pesante dell'armatura.
Probabilmente, pensa Ed, il fratello era disteso
sul letto e stava leggendo qualcosa, come aveva supposto.-
- Ecco sempre a rilassarti te, eh? mai che facessi qualcosa di serio-
entra ghignando verso il fratello-
-Uff, ma che vuoi? tanto non è che possa fare più
di tanto a quest'ora e poi ho trovato questa rivista, che parla di una
cosa troppo interessante- diceva
tutto allegro e soddisfatto, tenendo in alto, la rivista.-
- hm? e che sarebbe? - osservandolo con sguardo piuttosto attonito-
-Aaaaalloraaaaa - dice alzandosi in piedi e correndo in direzione del
fratello- lo vedi che alla fine faccio cose interessanti?
-Ma io avevo detto che non fai mai nulla di utile, non di interessante?
- sottolinea Ed con fare un pò scocciato-
- è lo stesso- risponde non curante del fratello Al e poi
gli porge la rivista con l'articolo che stava leggendo- Parla dei sogni.
-Dei sogni? E che t'importa dei sogni?- lo guarda sempre più
perplesso Edward, prendendo in mano il giornale-
- Dice che i sogni rappresentano i nostri desideri nascosti, ma anche
la nostra anima.-
- Ah...e allora? ma questa cosa noi la sapevamo già - lo
guardo perplesso e confuso-
- Sì, però è interessante il punto di
vista di questo signore, infatti, afferma che praticamente, ogni tipo
di sogno che noi facciamo, anche quello più
stupido, rappresenta un nostro piccolo essere, che vuole essere in
qualche modo liberato, oppure rappresenta un desiderio dentro di noi o
semplicemente
una realtà che noi vorremmo vivere.- mostrando i vari punti
dove diceva queste cose.-
-Ah capito...e come mai t'ha così tanto interessato?-
-Bè voglio vedere se ha ragione, sai da quando non ho
più un corpo mio, non riesco a dormire la notte, nemmeno
volendo e quindi rimango là a pensare a pensare a pensare.
Invece voglio proprio vedere cosa succede quando t'addormenti.-
volgendo lo sguardo lontano e osservando anche lui quel cielo stellato,
che prima era stato motivo d'attenzione per Edward-
-Ma..perchè...non ti ricordi più com'era prima?-
chiede Ed con un tono di voce un pò pacato e triste.-
-No..- la risposta pronta e secca del fratello, che non lo osserva-
Due minuti interminabili nella stanza intercorrono tra i due fratelli,
dove ognuno è avvolta in un proprio mondo pensando e
riflettendo a cose diverse, chi si chiede com'era la sua vita prima,
chi invece pensa d'aver commesso degli errori che forse mai potranno
essere completamente perdonati, nemmeno dopo
che la normalità tornerà nella propria vita.
-Fratellone- con voce giocosa e allegra, Al rompe quel terribile
silenzio, che sembrava non finire mai-
- Sì? Dimmi Al- perplesso, ma sicuramente più
tranquillo rispetto a due secondi fa-
-Io mi chiedevo no- con una voce un pò timida e incerta- ma
te...no....che sogni la notte?-
-Io?-
-Bè sì xP tra i due sei l'unico che
può farlo - ridacchiando, di una risata un pò
nervosa continuava Al-
-Mhmm...bè effettivamente- comincia a pensare Ed- Mi
sà che io non sogno proprio-
-Cosa?- Al si gira verso il fratello esterrefatto- Ma come? Non
è possibile tutti noi sogniamo!!!! Lo dice il signore della
rivista-
-Bè si vede che io non lo faccio, uff che ci posso fare -
guardando da un'altra parte mettendo in finto broncio-
-Ma daiii ma sicuro tu non ti ricordi niente, uff...sei proprio inutile
fratellone - risponde offeso Al e deluso della risposta del fratello,
ma ovviamente
facendo il tutto in modo scherzoso-
- EEEH??? Ma che vuoi?- stando allo scherzo del fratello-
- Vabbè lascia stare - cambiando argomento e poi guardando
l'orologio, si volta verso Ed e dice- Forse è meglio se ti
metti a dormire domani mattina
dobbiamo partire presto, giusto? quindi ti devi riposare - facendo da
mamma premurosa-
- Probabilmente hai ragione- guardando anche lui l'orologio.
Dopo un'ora entrambi erano a letto, Al ovviamente non sapeva che fare e
quindi rimaneva ad osservare il cielo, mentre Ed continuava a pensare
quella cosa
dei sogni " Possibile che i sogni siano lo specchio dell'anima? Io non
ricordo nulla dei sogni che ho fatto nei giorni scorsi, forse qualcuno
di quando ero piccolo.
Effettivamente alcuni rappresentavano la mia terribile voglia d'avere
un giocattolo, di sapere adoperare benissimo l'alchimia...." un
pensierò arrivò alla madre
"Già...quelli....forse è meglio che non ricordo
nulla dei miei sogni...perchè più che sogni
dovrei chiamarli incubi....." un sguardo al fratello e poi Ed decide
che per lui è arrivato, veramente, il momento di dormire.
Chiude gli occhi e nemmeno 5 secondi e già dorme di un sonno
profondo. Ormai era abituato ad addormentarsi, circondato dai peggiori
pensieri, non c'è tempo per non dormire, bisogna sempre
essere pronti ed in forma.
-ihihihihihihihihi, ma stai ancora dormendo?- una vocetta si sente
leggera e dolce -
-Mhmm...altri due minuti e poi mi alzo promesso Al- dice con una voce
strascicata Ed-
-ihihihi che simpatico che sei- continua la stessa voce- ma io non sono
Al, daiii svegliati non abbiamo molto tempo, da passare insieme.-
-Che?- Ed, pensava di stare a dormire, un pò confuso, decide
d'alzare la testa per capire che cosa stia succedendo. Attorno a
sè l'ambiente
è totalmente cambiato. Non stà più
nell'hotel, attorno a lui c'è un bosco, alberi, addirittura
un ruscello. Si sente completamente spaesato, tutti i sensi gli tornano
attivi. Guarda e vede qualcuno seduto su un grande masso non poco
lontano da lui, comincia a gridare- DOVE SONO? AL? AL? AAAAAL? TU CHI
SEI? RISPONDIII.-
-ihiihihihihi- continua a ridare dolcemente la figura- non ti devi
preoccupare, stai tranquillo, sei al sicuro. sei nel tuo mondo.
-Nel mio mondo?- sempre più perplesso, sente la testa
scoppiare- devi spiegarmi-
-ihihi certamente, ma prima- dice, facendo una piccola pausa, alzandosi
in piedi e scendendo con un salto dal masso- ti voglio dire-
avvicinandosi sempre
più ad Ed in modo tale che lui possa vedere bene chi abbia
di fronte, chinandosi al suo orecchio, sussurra "Benvenuto nel tuo
sogno".
CONTINUA...
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