Abbassa la bacchetta,Draco.

di DracosWife
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Abbassa la bacchetta Draco.

 

Io dovevo ucciderlo

Dovevo.

Non potevo farmi influenzare da quegli occhi color del mare che non mi guardavano con odio e paura, ma con affetto e tenerezza.

 

“Draco, lo so che non vuoi uccidermi! Io posso aiutarti!”

 

Eppure quelle parole mi sembravano più vere di quando da piccolo avevo chiesto ai miei genitori se mi volessero bene.

Loro mi avevano risposto con “Cosa sono queste domande, è ovvio sei nostro figlio!”

Ed era proprio questo il motivo.

Loro mi volevano “bene” solo perché era loro figlio, non per quello che vedevano in me.

 

“Smettila, non dire così! IO ti ucciderò!”

 

Risposi io cercando di metterci tutta la freddezza possibile ma che dalle mie labbra aveva preso tutt’altra forma.

 

Più che un grido di avvertimento era stato un rantolo di disperazione.

E lui l’aveva capito.

 

“Draco io posso aiutarti!”

 

“Io non voglio che qualcuno mi aiuti!”

Gridai nella sua direzione forse troppo presto per essere scambiata come la verità.

 

“Abbassa la bacchetta Draco.”

 

Questo volta il vecchio preside parlò con una sincerità disarmante come se tutto potesse finire solo se io avessi lanciato a terra quella bacchetta di legno; che adesso aveva preso lo stesso valore di un rametto di un albero.

 

Ancora scosso, la presa della mia mano sulla bacchetta divenne più leggera fin quando non la buttai a terra.

 

Mi sentii subito più libero.

Non avevo più un peso nel petto.

Non dovevo più diventare un assassino, adesso potevo vivere come tutti gli altri.

 

Guardai in basso verso quel semplice ramoscello ma che poco prima era diventato un arma letale.

 

Con decisione la schiacciai con il tacco della scarpa.

 

Volevo sfogare tutta la mia rabbia e per la prima volta dopo tanto tempo bollenti lacrime mi bagnarono le guancie.

Ma non mi vergognavo di questo anche se mi era stato insegnato che quei rivoli di acqua mischiati a sentimenti non erano altro che debolezze; ma dopotutto anche io ero un essere umano e forse per un po’ di tempo l'avevo dimenticato anche io. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





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