Hai vinto
I pensieri di Draco
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Sei bellissima, è l’unica
cosa che mi viene in mente quando ti guardo.
Rivolgo lo sguardo alla
sveglia babbana che hai preso dalla tua camera poche sere dopo il nostro primo
incontro clandestino, fa sfoggio di se sul mio comodino, i numeri verdi
fluorescenti mi indicano che mancano pochi minuti poi attuerà quell’odioso
rumore che ti porterà via da me. Mi piace vederti arrivare tutte le sere
sgattaiolando fuori dal tuo dormitorio per raggiungermi nella mia camera di
caposcuola. Non parliamo mai molto, io ho voluto che fosse così, tu hai provato
molte volte ad intavolare un discorso che non fossero solo i nostri gemiti che
riempiono questa stanza ma io ti ho sempre interrotta iniziando a baciarti e
toccandoti di nuovo, così hai capito che non volevo comunicare con te, cosa
potrà mai avere uno come me con una come te. Cosa potrà mai esserci di così
interessante da dire tra un Serpeverde purosangue come me e una Grifondoro
mezzosangue come te, niente, non abbiamo niente che ci accomuni e questo è
quello che ho sempre ribadito e pensato. Fino ad ora.
Fuori da queste quattro mura
neanche ci guardiamo, io continuo ad insultarvi come sempre e tu e i tuoi due
cagnolini continuate a ribattere colpo su colpo, questa cosa comincia ad infastidirmi,
non insultare i due dementi ma il non poterti toccare al di fuori di qui. So di
avere un grande potere su di te altrimenti sarebbe finita molto tempo fa,
invece sono sei mesi che va avanti e con notevole soddisfazione per entrambi, i
nostri incontri notturni sono sempre più coinvolgenti e appassionati ma quel
velo di tristezza che vedo nei tuoi occhi quando mi sposto stringendoti le
spalle appoggiandoti a me mi lascia l’amaro in bocca, e so perfettamente che
basterebbe veramente pochissimo per farti felice, basterebbe dirti che mi piaci
da morire e che non saprei più stare senza di te, invece me ne sto zitto
facendo finta di dormire. Ti sento che mi guardi, come sento la tua mano che
sposta i miei capelli umidi dalla fronte, sento i tuoi sospiri sconfortati ma
non riesco a dirti nulla, ma ho ancora tempo per questo, mancano ancora due
mesi alla fine della scuola e prima d’allora ti confesserò tutto.
Riguardo la sveglia, sono le
cinque ed è l’ora, fra poco spunterà l’alba e devi tornare prima che qualcuno
noti la tua assenza, chiudo gli occhi e la sento iniziare a suonare. Ti sento
scostarti da me e fermarla, so esattamente cosa stai facendo, ti siedi sul
letto e cominci a vestirti senza fare il minimo rumore, ti alzi in piedi e ti
avvicini alla specchiera, passi le dita attraverso i lunghi capelli ora un
ammasso aggrovigliato che ho contribuito visto quanto mi piace passarci le
mani, torni verso il letto e ti metti le scarpe poi ti allunghi per baciare la
mia spalla come fai sempre e…perché non è successo, sento la porta aprirsi e
apro gli occhi giusto in tempo per vedere i tuoi capelli castani uscire e tu
che chiudi il serramento.
Mi siedo sul letto confuso,
da che mi ricordi mi hai sempre baciato prima di uscire, cos’è successo ora?
Cosa può essere successo di così diverso. Giro il capo verso il cuscino dove
fino a pochi attimi prima appoggiavi la tua testa, allungo la mano e lo
accarezzo, è ancora caldo e…umido. Aggrotto le sopraciglia e tasto ancora il
guanciale e si, non mi sono sbagliato è umido, è umido di lacrime…non capisco,
non mi hai mai detto niente, mai una volta che tu abbia espresso questo tuo
malessere, ma poi ci ripenso e anche se tu avessi voluto dirmi chicchessia io
non te ne ho mai lasciato il tempo. Torno ad accarezzare il cuscino confuso,
forse non ho tutto quel tempo che credevo, guardo la porta e non riesco a
trattenere di pronunciare il tuo nome come un’invocazione
-“Hermione…”-
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I pensieri di Hermione
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