Paranoia

di mazza
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PARANOIA.

La ragazza, stanca, sospira.

Questa volta tutto le è sembrato più lungo, più impegnativo. Nessuno l’aveva informata riguardo ai vizi, alle sgradevoli abitudini, addirittura alla dipendenza quasi assurda che quest’occupazione le avrebbe recato.

Si alza dalla sedia, sbuffa ancora, si passa distrattamente la mano tra i capelli.

Torna a sedersi, come meditando.

Ripassa freneticamente ciò che è stato scritto, l’idea che ha fatto nascere questa volta il tutto.

Forse avrebbe potuto occuparsene in un orario più propizio, forse avrebbe dovuto usare altri termini.

Le torna in mente quella frase, quella sulla quale si è soffermata così tanto tempo. Continua a non convincerla, continua a non piacerle. Ma perché, perché ha deciso di pubblicare comunque??

E quella situazione, quel dialogo, non potevano essere sviluppati in maniera diversa?

Ancora una volta rilegge, osserva attenta ogni parola, ogni virgola. Quel “ma” ad inizio frase è davvero terribile, pensa, e quel..

Ora basta , ordina imperiosa a se stessa.

Sei paranoica, si accusa.

I numeri non mentono, non mentono mai, indicano che tante persone la apprezzano, si fidano di lei, hanno iniziato a seguirla con costanza.

Con tutto l’impegno speso questa volta, tutto non può che andare bene

Ma forse, utilizzando altre parole nella presentazione, un altro carattere per la scrittura, l’attenzione sarebbe stata maggiormente catturata..

No, si ripete in modo convulso cercando di auto convicersi, è perfetto così com’è: ho lavorato bene.

Rivolge lo sguardo verso il computer, con titubanza apre la pagina.

Venticinque visualizzazioni in cinque minuti, riflette, non sono affatto male.

Un sorrisino le si dipinge in volto, mentre l’attesa continua, desiderosa di un di più. Torna indietro, impaziente, ciclica ancora sulla pagina.

Chiude gli occhi per qualche istante, li riapre.

La schermata del suo profilo su EFP è ancora lì, davanti ai suoi occhi; c’è un commento alla storia ora, che sembra gridare “leggimi!leggimi!”.

Il cuore della ragazza sobbalza, mentre il mouse avvicina, come dotato di vita propria, la freccetta bianca al numerino che indica la presenza di un parere, un possibile apprezzamento, ma anche un’eventuale critica.

Esso rivela il suo contenuto in pochi secondi.

 

 Mamma- incazzata60[Contatta]

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violazione

 21/06/10, ore 20:17 - Capitolo 1: Prologo

Francesca, scendi, è in tavola. E’ la seconda volta, non ti voglio chiamare più, CHIARO? E smettila di scrivere cagate, cerca di fare qualcosa di utile per l’umanità, ogni tanto!

 

Francesca scuote la testa, sospira, poi scende le scale lentamente, verso la sala da pranzo.

ANGOLO AUTRICE

Bene ^^ Spero che gli autori di fanfiction che hanno letto questa storia ora stiano ridendo, un pò per il finale, un pò perchè si ritrovano nei comportamenti. E' inevitabile gente, EFP crea paranoia xD

Non ho tanto da aggiungere che non abbia già detto, se non che questa storia è stata scritta con lo scopo di fare sentire meno sole persone come me, che a volte si chiedono se la loro sanità mentale da quando hanno messo piede sul sito sia andata in vacanza alle Bahamas oppure, in alternativa, nelle assolate spiagge dei Caraibi xD

Esprimetevi: anche voi avete la "fissa" post pubblicazione? ^^ Voglio sentire la vostra opinione.

Perfetto, ora, con permesso, ho parole da settacciare e un profilo da tenere d'occhio XD no, scherzo.. ^^

Aggiungo ovviamente che parti della storia sono enfatizzate, non prendetemi per una povera pazza xD

Alla prossima, gente ^^





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