Baci rubati
Baci rubati
Mentre ammirava l'immensa distesa di alghe che caratterizzava buona parte del
panorama, Sennar vide delle strane costruzioni trasparenti collegate da gallerie
anch'esse trasparenti. Erano enormi e facevano sembrare minuscoli gli enormi
edifici che formavano i vari villaggi sottomarini a forma di ampolla. Questa era
solo una delle opere magnifiche che indicavano l'elevata intelligenza della
popolazione. Distratto dall'imponenza delle costruzioni, Sennar non si accorse
che una figura si dirigeva verso di lui. Era una ragazza di corporatura minuta e
dalle guance rosee. La ragazza, che non doveva avere più di sedici anni, aveva i
capelli castani, una qualità molto rara tra la popolazione del Mondo Sommerso. La
ragazza lo oltrepassò con noncuranza, non meravigliandosi di vedere un ragazzo
dai capelli rossi nei pressi del vortice che collegava i due mondi.
-Scusa,mi
chiamo Sennar e vengo dal Mondo Emerso, tu chi sei?- disse il mago prendendola per
un braccio.
-Io... Io mi chiamo Ondine- disse la ragazza balbettando dopo aver
appreso la notizia.
-Devo parlare con il Conte, mi sapresti indicare dov'é?-
-Si
trova nell'ampolla qui a destra, dovrebbe essere nel suo palazzo- rispose la
ragazza.
Il mago si diresse verso il luogo indicato,ma quando stava per entrare
nel palazzo una guardia gli bloccò il passaggio e gli chiese chi fosse.
-Sono un
ambasciatore del Mondo Emerso e devo parlare con il Conte per... -
La guardia non
gli fece terminare la frase e gli sferrò un pugno nello stomaco, facendolo cadere
e tramortendolo. Quando si riprese Sennar si ritrovò in una squallida cella
dalle pareti ricoperte di infiltrazioni a causa dell' elevata umidità. Riuscì
solamente a sentire un tintinnio di chiavi prima di vedere una figura a lui
familiare. All'inizio non la riconobbe, ma a poco a poco cominciò a vederne il
volto prima sfocato e riconobbe Ondine. La ragazza aveva in mano un vassoio con
del cibo che Sennar non riconobbe.
-Ci rincontriamo- disse Ondine,sorridendo.
-Già, dopo un lungo viaggio dalla Terra del Mare, mi ritrovo a marcire in una
lurida cella- rispose Sennar.
In lei rivedeva Nihal,la persona a cui teneva di
più. Quanto gli mancavano i suoi capelli blu ed i suoi occhi di un viola così
intenso da far perdere chiunque tentasse di guardarli in uno stato di trance
ammaliante. Ondine gli dava una sensazione di protezione che non riusciva a
comprendere appieno. La sua vista gli riscaldava il cuore e lo faceva battere
più che mai. Temeva che quella ragazza potesse distrarlo dalla sua missione e
fargli dimenticare Nihal, ma era sicuro che questo non potesse accadere. I suoi
timori divennero realtà quando Ondine, presa dall’eccitazione, cominciò a
baciarlo con foga. Sentiva il calore della sua pelle a contatto con la propria e
cominciò ad accarezzarle il viso. Sapeva che era sbagliato, ma non poteva farne a
meno. Si sentiva coinvolto con ogni minima particella del suo essere, mentre
sulla bocca gli affiorava un nome: Nihal. Mentre continuava a baciare Ondine
senza provare a sottrarsi desiderò di morire pur di non soffrire più a causa dei
tormenti che la sua coscienza gli avrebbe provocato.
FINE
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