chiudi gli occhi
**Autore: Rota
**Titolo: Chiudi gli occhi
**Genere: Drammatico, Introspettivo
**Rating: Giallo
**Fandom: 07 Ghost
**Personaggi: Ayanami, Mikage; MikageTeito implicito
**Avvertimenti: Flash fic, Shonen ai, Missing Moment
**Frase del set: Puoi scegliere
se essere un poliziotto o un criminale, ma, con una pistola in mano,
qual è la differenza? (da: “The Departed”)
**Introduzione: Gli curva le
labbra un sorriso malato, il sorriso di un marionettista, di una
persona abituata a gestire ogni cosa dietro le quinte.
**Note dell'Autore: Altra
interpretazione assai libera del prompt XD Qui per me ha questo
significato: “il potere corrompe l’anima
dell’uomo”. Infatti, si noterà come Mikage rifiuti
ogni potere, ogni potere OFFENSIVO, per non dover rinunciare a se
stesso e ai propri sentimenti per Teito.
Questa ff sì è classificata QUINTA al "Tears Arena Contest" indetto da Red Diablo sul forum di EFP,
Chiudi gli occhi
E’ sangue rosso quello che ti cola dalla tempia, lento,
gocciolando senza pudore sulla tua divisa scura – il pugno di
Hyuuga si è appena allontanato dal tuo volto dopo l’ultimo
colpo inferto.
Alzi a fatica lo sguardo, trovi subito il suo. Immerso
nell’ombra, quasi a fare parte di essa, Ayanami ti guarda a sua
volta.
Gli curva le labbra un sorriso malato, il sorriso di un marionettista,
di una persona abituata a gestire ogni cosa dietro le quinte.
E’ scivolato dentro di te – fino ad accarezzarti
l’anima – cercando di arpionare l’essenza stessa che
ti ergeva impavido contro ogni cosa. Ammaliava la debolezza come
un’ombra che, nera, assorbe tutto. Dolore, dolore che fa tremare
e membra stanche.
Un sospiro pesante, che fa gemere il petto, esce dalla tua gola. Lo
sguardo cala in basso, non hai neanche più la forza di sostenere
la testa.
Vorresti dormire, riuscire a chiudere le palpebre e liberarti, annullando tutto attorno a te.
Ma la pietà non è conosciuta da quei occhi d’ametista che così spietatamente ti fissano.
-Non credere che te lo permetta. Non ora…-
La sua voce nelle orecchie – le sue dita tra i capelli, che li
strattonano e sollevano il viso, fino a costringerti a fissarlo.
Occhi negli occhi, l’anima si sveglia scossa da una fortissima emozione: desiderio di vendetta per ogni torto subito.
Vorresti poterlo bruciare vivo, godere della sua voce agonizzante,
riservargli il trattamento atroce che mortifica il tuo corpo e la tua
anima.
E’ un attimo, ma il desiderio cieco – fin troppo umano
– divampa dentro il tuo spirito. E fa più male alla
coscienza di quanto non fa il pugno che solerte ti offende di nuovo la
guancia.
Un demone
senz’anima che muove le mani ad offesa, un’arma vivente che
altro non sa fare se non versare sangue a terra.
Questo è quello diventeresti nel momento stesso
in cui impugneresti il potere per far altro che proteggere. Non altro,
non qualcosa di diverso.
Il potere corrode l’anima, rendendola torbida
– le marionette nere del Generale sono palesi davanti ai tuoi
occhi, squarci di vita non più degna di essere chiamata tale.
E allora come potresti guardare ancora i suoi occhi dopo esserti macchiato di sangue le mani, Mikage?
Come un ladro, dovresti nasconderti e avere paura persino del sole…
Pur nel fango, pur rotolando nelle tue stesse viscere,
il tuo solo orgoglio rimane quello di poter alzare il viso e mirare
senza vergogna il cielo.
Allora chiudi gli occhi, Mikage.
Chiudi gli occhi, e lasciati cullare dal nulla che tutto avvolge
nell’oblio, mentre la realtà piega ancora il tuo capo,
regalandogli una disperazione pura e intensa – fatta di grida
atroci e urla disumane che invocano un’umanità sconosciuta.
Forse, risvegliandoti, troverai sguardi contenti ed espressioni sorridenti.
Per ora, chiudi gli occhi.
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