“Perché continui a guardare quel film
Frappé
al limone
“Perché
continui a guardare quel film? La videocassetta è consumatissima,
ormai!”
Hayama
rabbrividì ancora una volta alla battuta finale, recitata dalla sua
ragazza, “Benvenuto…”. “Non mi chiedere di rifarlo!”
sorrise Sana, osservando gli occhi profondi di lui che, invece,
volevano proprio domandarle quello.
“Ti
fa venire i brividi, e poi sono già in ritardo per l’inizio delle
riprese!Beato te che hai il giorno di riposo settimanale!”sospirò
lei, infilandosi un cappotto pesante.
“Non
ti ho imposto io di fare l’attrice, Kurata”la rimproverò lui,
sorridendo dentro di sé.
“E,
in ogni caso, lo guardo perché ogni tanto ho bisogno di ricordarmi
quanto hai sofferto durante le riprese per colpa mia. E, di
conseguenza, quanto sono fortunato.”
Il
viso di Sana si addolcì notevolmente.
“Piantala
di fare il masochista.” Gli accarezzò il viso; lui era ancora in
pigiama, un po’ assonnato, lei era bellissima e pronta per uscire.
Non
capitava spesso che il suo fidanzato le dicesse frasi da
cioccolatini o variazioni sul tema, ma ogni qualvolta succedeva, Sana
si sentiva sciogliere da una forza misteriosa che risiedeva, ne era
sicura, nel fondo dei suoi impenetrabili occhi nocciola.
Akito
la baciò delicatamente, per poi vederla uscire di corsa, rossa per
il freddo e per la gioia.
Lui
era sempre più pigro di lei, questo non era cambiato, in quindici
anni che si amavano così intensamente.
Sorseggiando
il caffè, si sorprese nel costatare che non aveva nessuna voglia di
preparare il prossimo compito in classe per i suoi alunni.
Incredibile
a pensarsi, ma Akito aveva voluto prendere la professione di
insegnante, paradossalmente proprio di scienze.
Sana
sapeva benissimo che l’aveva fatto per dimostrare di poter essere
migliore di Sengoku, per evitare che alunni come lui subissero le
vessazioni di professori simili a quello che, per lui, era stato la
causa di tanti problemi.
Quasi
perdevo Sana.
La
potenza di questa verità lo sconvolgeva sempre, non importava dove
fosse, se stesse interrogando, se stesse cercando di rinforzare
ancora la mano destra, soprattutto se la stesse accarezzando, quando
lei gli si accoccolava vicino.
Quanto
a lui, era solito dire che gli piacevano le scienze poiché non erano
piene di insulsaggini irrazionali come la letteratura; né avrebbe
scelto mai medicina, come Fuka, perché lui, a tranquillizzare i
pazienti, proprio non sarebbe riuscito. Inoltre, dall’incidente,
aveva sempre voluto evitare il più possibile gli ospedali.
Non
che avesse un dono speciale in quanto a comunicazione con gli
allievi, però, dopo l’iniziale e naturale diffidenza che provava
ognuno a relazionarsi con lui, loro lo rispettavano profondamente.
Ma
quel giorno non aveva voglia di elaborare compiti, l’avrebbero
spostato, con grande loro gioia.
Hayama
si sedette sul divano, fissandosi il braccio destro in trance, per
poi passare a delle vecchie foto. Non gli piaceva farlo di fronte a
Sana; per quanto fosse decisamente migliorato con le espressioni
d’affetto, si sentiva ancora a disagio a mostrarsi vulnerabile, in
particolar modo di fronte a lei.
Tutto
era cominciato alle elementari…
Sana
si deterse il sudore con l’asciugamano.
In
quello studio, letteralmente, si moriva dal caldo. Dannazione, ok
voler girare uno sceneggiato ambientato in estate, ma quello era
troppo!
Sapeva
che avrebbe preso freddo, una volta uscita dagli studi…Ma il suo
Hayama l’avrebbe riscaldata.
Era
stato buffo girare una scena romantica del genere. Non era la prima,
né sarebbe stata l’ultima della sua carriera, comunque… il
copione non trasmetteva, nonostante fosse pieno di verbose
dichiarazioni d’amore, la metà delle emozioni che lei aveva
provato nel sentire avanzare da Akito l’ipotesi di una convivenza.
Lui
gliel’aveva chiesto semplicemente, come se le stesse chiedendo “
Vuoi noodles o sushi stasera per cena?”. Erano passati quattro
anni; in realtà, già da un bel pezzo Sana era di casa dagli Hayama,
benvoluta soprattutto dal signor Fuyuki, mentre Akito doveva passare
ogni volta dall’interrogatorio di Rei. Quella era stata soltanto
un’ufficializzazione.
Come,
d’altronde, tutta la loro storia. Sentimenti e situazioni che per
chiunque avrebbero significato “amore”, per loro non erano mai
stati manifesti.
Sana
non aveva un briciolo di intuito femminile in queste cose; ricordava
ancora l’imbarazzo di Akito nel domandarle esplicitamente se voleva
fare l’amore con lui per la prima volta, dal momento che lei aveva
completamente frainteso le attenzioni particolari che lui le stava
dedicando, e non le aveva collegate con il fatto che casa Hayama
fosse completamente vuota.
“Ciao
Akito! Come te la passi? Ti è arrivata la cartolina??”
Hayama
aveva pigramente alzato la cornetta, per ritrovarsi invaso dalla
felicissima voce di Tsuyoshi, di ritorno dalla luna di miele.
Sorrise; nemmeno lui ed Aya erano cambiati.
“Uhm,
no, ma non sono uscito di casa. Magari è arrivata oggi, quando Sana
ritornerà controllerò.”
“Sempre
così eloquente, eh?” ”Tsuyoshi”sospirò Akito, divertito.
“Devo fare i salti di gioia perché sei tornato da…dov’è che
siete andati?” ”Oh, abbiamo fatto prima un giro…”
Hayama
staccò l’orecchio dal telefono. Aveva scatenato l’irrefrenabile
parlantina del suo migliore amico, quando attaccava a parlare di
quanto fosse bella Aya, quanto fosse meravigliosa Aya in mezzo alle
rovine, oh, ma anche in costume la sua Aya era sempre fantastica!
Dopo
venti minuti circa, Akito tornò alla cornetta. Non sentiva più
nulla.
“Tsuyoshi?” ”Oh,
ma allora mi stavi ascoltando! Comunque, guarda, dobbiamo scappare
ora! La vita matrimoniale è una meraviglia!!”
Akito
poté quasi giurare di veder uscire dal telefono la melassa di quella
coppia.
Vita
matrimoniale.
Sana
si avvolse bene la sciarpa attorno al collo delicato, dopo una
puntatine al supermercato. Non se la cavava benissimo in cucina, ma
ce la stava mettendo davvero tutta.
Doveva
spostarsi sempre coperta sul viso, per rimanere in incognito. Magari,
se avesse acconsentito a spostarsi negli USA, nessuno l’avrebbe più
riconosciuta.
Rei
si era veramente disperato, per quella storia. Alla fine, ci si era
trasferito lui, seguendo la carriera cinematografica dell’altra
sola donna della sua vita, oltre Sana.
Ma
l’amore, rifletté seriamente mentre leggeva la divertente
cartolina di Aya e Tsuyoshi, non è davvero qualcosa che si possa
decidere. Rei se n’è andato, Fuka è ritornata ad Osaka, io sono
rimasta qui dove ho tutto quel che voglio.
Aprì
il portone sorridente.
E
tutto quel che voglio è Akito Hayama.
“Ehi”
Lui
le pizzicò le guance, prendendo le buste.
“Ah,
dannazione, avevo fatto anche io la spesa.”
Sana
tirò fuori il suo inseparabile martello di gomma.
“Bè,
potevi anche dirlo, sai?? Sono un po’ pesanti! E nevica pure!”
Ma
la sua rabbia svanì con un bacio di Akito.
“Ti…avevo
preparato una cosa.”fece lui, incerto.
“Sushi?”tirò
ad indovinare Sana, dirigendosi in cucina.
“Spiritosa.
No.”
“Oh,
allora sono davvero curiosa.”
Akito
le porse un bicchiere.
“Cos’è?”
“Esperimento
di frappé al limone”fece impassibile lui, bevendo la sua parte.
Sana
era esterrefatta.
“No,
fammi capire!Fuori si congela, io ho una fame da lupi…e tu
che prepari per cena? Il frappé al limone?! Quando avrei bisogno di
qualcosa di caldo e sostanzioso?!” “Bevi, su.”
Sana
lo fissò interdetta. C’erano dei momenti in cui avrebbe voluto
tanto capire cosa gli passava per la mente!
Comunque,
si fidava ciecamente di lui e provò a mandarne giù un sorso.
“Avrei
preferito di gran lunga una cioccolata calda!” si lamentò,
abbracciandolo per scaldarsi.
“Smettila
di fare la bambina…”
Lui
la strinse ancora più forte.
Per
un po’, stettero in silenzio, lui a finire di bere tutto, lei a
godersi il calduccio del suo corpo.
“No,
ma scusa, devo capire come t’è venuto in mente.”
“Oh,
Sana, ma non riesci proprio a stare zitta?!”
“Eh
no!Avanti, scommetto che hai voglia d’estate e che l’hai fatto
per auto-convincerti che fuori fa caldo!” “Ma certo che no!”
“Allora
hai visto uno di quei ridicoli programmi di cucina e hai tentato
anche tu…”
“Bè,
ecco, non proprio.”
Lui
si staccò dall’abbraccio per fissarla negli occhi.
Lei
rabbrividì leggermente; il suo sguardo riusciva davvero a
paralizzarla. Ancora.
“Volevo
che le nostre labbra sapessero di limone.” “Giusto per
addolcirci un po’, eh?” “Kurata…”
Akito
le strinse le mani con forza, arrossendo.
“…Mi
vuoi sposare?”
Ecco,
tipico di lui.
Farla
un po’ arrabbiare, canzonarla, e poi sorprenderla. Sempre.
Sana
dovette ricordarsi di respirare, ad un certo punto. Il suo viso si
aprì in un larghissimo sorriso, mentre lo abbracciava.
Naturalmente
rovesciando tutto il frappé.
“SÌ!”
Raggomitolata
a lui, sotto caldissime coperte, dopo aver fatto l’amore, Sana non
riusciva ancora a prendere sonno. Troppa era stata l’emozione di
quella giornata.
“Amore”
sussurrò lui vedendola ancora sveglia “dormi…domani dobbiamo
lavorare entrambi.”
Adorava
quelle rare volte in cui Hayama si lasciava andare completamente e la
chiamava “amore” o le sussurrava che l’amava…
“Ti
amo”mormorò lei con le lacrime agli occhi.
“Le
tue labbra sanno ancora di limone” fu la sua risposta, dopo averla
rapidamente baciata. “Vuoi sapere perché proprio limone?”
Sana
annuì dolcemente.
“Oggi
mi ha chiamato Tsuyoshi. Tra le tante inutili chiacchiere proprie
dell’uomo più felice della terra, mi ha detto anche che la vita
matrimoniale è meravigliosa. È come se mi si fosse accesa una
lampadina. Ci…ci pensavo già da un po’, certo. Ma poi ho pensato
che dovevo chiedertelo adesso, con la neve fuori che ti ricordava il
nostro primo Natale insieme. Non ho ancora l’anello ma lo prenderò
presto.”
“Non
importa”
“E
il limone…”
Come
colpita da un lampo di genio, Sana replicò sognante, con la voce
rotta dall’emozione: “ Il limone per ricordarmi della prima volta
che ho incontrato le tue labbra…”
Gli
sfiorò il viso, in lacrime.
“Ti
amerò per sempre” le bisbigliò lui piano all’orecchio,
scaldandola con il suo corpo, mentre fuori tutto si preparava al
Natale.
Mi
rendo conto che questa, più che una fanfiction, è diabete allo
stato puro e forse anche un po' OOC per Akito xD E' il mio primo
tentativo in questa sezione...Nonostante Kodocha sia stato il primo
amore per gli anime, non avevo mai trovato l'ispirazione per una
storia. In realtà, non so se si possa definire tale xD Fatemi sapere
che ne pensate!
HikariKanna
^^
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