Kommen
Sie zur Hőlle [Arrivi all'Inferno]
Begegnung [Incontro]
Il kunai nella sua mano era stretto saldamente, con troppa forza.
Doveva solo graffiare il suo coprifronte, solo quello.
Solo
così sarebbe diventato un membro vero e proprio dell'Akatsuki,
quell'organizzazione che aveva osato interrompere la sua contemplazione
artistica.
Deidara avrebbe volentieri continuato ad attaccare i
paesi vicino ad Iwa, la paga era buona, e poi faceva quello che gli
piaceva di più al mondo: arte.
Arte pura, quell'esplosione d'infinito ed effimero splendore, così
rarefatta...
Ma aveva perso contro quell'Uchiha abile nelle illusioni, ed ora era lì
nel covo, davanti al capo.
Il capo... era strano. I suoi occhi particolari ricordavano quelli
dell'Uchiha, ed il viso era martoriato dai piercings.
Poco pratici in battaglia, e così pacchiani... molto meglio la sua
super-flat!
Ma
ci stava mettendo troppo, davvero. Che ci voleva? Era già un ninja
disertore da tempo. Doveva solo rendere definitiva la sua situazione.
Con un colpo secco sfregiò il coprifronte, quelle rocce che tanto aveva
amato ed odiato, che lo avevano amato ed odiato...
-Ora sei uno di noi.-
Il capo doveva amare l'ovvietà. Certo che era uno di loro! Aveva perso!
Pian piano gli altri uscirono da quella grotta umida, adornata da una
gigantesca statua, piuttosto grottesca a dire il vero.
Prima
uscirono l'Uchiha e quello che si era presentato come Kisame Hoshigaki
della Nebbia, poi Zetsu, che se ne era rimasto in disparte per tutto il
tempo,
scomparve inghiottito dalla terra. Li seguirono Hidan e la sua
linguaccia volgare insieme a Kakuzu, tipo davvero misterioso.
Gli ultimi ad uscire furono il capo e la donna che stava sempre al suo
fianco, Konan.
Deidara gettò un'occhiata al suo compagno, un essere davvero ripugnante.
Basso ed accucciato, sembrava una tartaruga. Con quei codini ed il
bavaglio poi! Aveva decisamente un aspetto orribile.
-Sono
Akasuna no Sasori. Dato che d'ora in poi sarai il mio compagno, sappi
due cose. Uno, non fare domande. Due, non infastidirmi.-
Che
strana voce... non sembrava adatta a quell'essere sgraziato. E poi,
come faceva a non fare domande se dell'organizzazione sapeva poco o
niente?
-Come vuoi tu.-, acconsentì Deidara.
Era stanco per il viaggio, erano stati due giorni intensi, e finivano
così, con un essere ripugnante che gli dava ordini.
-Usciamo di qui?-, chiese voltandosi verso l'apertura della caverna.
Sasori lo superò, e così fu costretto ad accelerare il passo.
Era stanco,
Sasori non lo capiva?
-Um... dove ci fermiamo per la notte?-, pioveva, e il cielo era
squarciato da fulmini.
-La città più vicina è lontana una cinquantina di kilometri.-, Sasori
era impassibile, e proseguiva velocemente.
Deidara lo maledisse mentalmente.
Era dannatamente stanco, diamine!
-Guidami.-, tirò fuori dalla tasca un po' di argilla e si mise a
modellarla piano.
Ne uscì fuori un volatile dalla foggia strana, il becco gonfio e le ali
quadrate.
-Ammira!
Questa è arte!-, mostrò il suo piccolo capolavoro al compagno, che per
tutta risposta tirò fuori la coda dal mantello e scacciò la mano di
Deidara con un colpo secco.
-Tzk,
si vede che non ne capisci nulla...-, era davvero stanco, troppo stanco
per litigare o impegnarsi seriamente in una conversazione normale.
-Accelera.-, Sasori era sempre impassibile, dannato!
Con un piccolo pop!
la piccola scultura del volatile divenne grande abbastanza per superare
in altezza Deidara di cinquanta centimetri buoni.
Lui vi montò sopra, appoggiandosi mollemente, e questo si mise a
sbattere le ali altrettanto pigramente, rimanendo in aria.
-Ora accelera tu.-, era davvero stanco, ma un ghigno poteva
concederselo...
La
prima cosa che fece Deidara una volta giunto nella camera dell'albergo
fu lanciarsi sul futon. Una bella dormita era quello che ci voleva.
Fece appena in tempo a chiedere a Sasori perchè non si sdraiasse...
quando cadde in un sonno profondo e senza sogni.
Strano, di solito ne faceva così tanti, colorati e fantasiosi...
Un raggio di sole che sbucava dalla porta scorrevole aperta lo svegliò
piacevolmente.
Com'era bella la primavera che si avvicinava all'estate, lo ispirava
tantissimo...
Con uno sbadigliò di alzò di scatto, e sentì subito un trambusto alle
sue spalle. Ah, era Sasori.
-La colazione è sul tavolino vicino al giardino.-, disse piatto
indicando con la coda la porta scorrevole aperta.
-Um. Tu non mangi?-, gli chiese gettandosi sul riso e sul kusaya.
Sasori non rispose.
Quando Deidara finì anche il polpo in salamoia, si guardò un attimo.
I
suoi vestiti non erano certo il top, sporchi di argilla e graffiati dai
rami. Aveva di sicuro i capelli scarmigliati, e per quanto sexy
potessero essere,
dovevano assomigliare al nido di un uccello.
-Vado alle terme. Tu non vieni?-, di nuovo, Sasori non rispose.
Con una scrollata di spalle Deidara prese uno degli asciugamani posati
sui tatami e uscì dalla stanza per chiedere informazioni.
Non c'era nulla di meglio di una vasca termale e tanto tempo a propria
disposizione per ordinare i pensieri.
In quei pochi, stressanti giorni erano successe così tante cose!
Vasca termale, colazione appena fatta... ci sarebbe stato un altro
pisolino.
Peccato che lui odiasse i momenti cos' statici.
Mise i palmi delle mani a pel d'acqua, e lasciò che le lingue che
spuntavano giocherellassero un po'.
Le amava ed odiava, un po' come amava ed odiava il suo paese.
Grazie
a loro poteva fare la sua arte, l'unica cosa che lo soddisfasse...
grazie a loro, era impossibile mostrare la sua arte agli altri.
Scappavano, impauriti. Mostro, lo chiamavano.
Prese a sguazzare nell'acqua calda, per scacciare quei pensieri.
Non c'è nulla di più brutto per un artista che l'autocommiserazione.
Uscì non appena si stufò di starsene lì in ammollo.
L'onsen
era deserta a quell'ora, e così furtivamente risalì il bordo della
vasca e si mise l'asciugamano abbandonato vicino ad fusto
particolarmente rigoglioso di bambù.
Rietrò nella sua stanza silenzioso e non incontrò nessuno.
Aprì di scatto la porta scorrevole quando... si ritrovò davanti agli
occhi uno spettacolo a dir poco sconcertante.
Sasori giaceva abbandonato in un angolo, e un ragazzo dai capelli rossi
gli controllava la testa, ruotandola.
Impassibile.
-Oh. Bentornato.-, la sua aria arrogante era mitigata dalla sua cura
nell'esaminare la testa di Sasori.
-E tu chi sei?-, Deidara era entrato cautamente nella stanza,
mantenendosi a distanza.
Era ancora mezzo intontito dall'acqua calda e i suoi fumi, doveva stare
all'erta...
-Sasori.-, fu la semplice risposta.
-... e quello allora cos'è?-, Deidara indicava con il dito il "vecchio"
Sasori.
-Hiruko, una delle mie migliori creazioni.-, la voce del rosso e quella
che aveva sentito il giorno prima erano le stesse, ma...
-E tu sei rimasto dentro lì per tre giorni? Perchè?-, Deidara si
sentiva terribilmente tonto.
-Io sto sempre dentro Hiruko. Ha preso troppa pioggia, temevo che gli
si fossero rovinate alcune trappole.-
Deidara
si permise di osservare meglio il suo vero compagno. Aveva un colorito
certo più umano di Hiruko, capelli rossi arruffati e...
-Cos'hai attorno al collo?-, Deidara si era dimenticato completamente
delle richieste del giorno prima.
Sasori fece uno strano sorriso, e poi si tolse il mantello
dell'Akatsuki che indossava.
-Ma che cazz...-
Tutte le sue articolazioni erano evidenziate da segni scuri, scuri come
gli occhi nocciola, inespressivi.
La cosa più inquietante era lo stomaco, dal quale fuoriusciva... un
intestino?
No, la cosa ancora più inquietante era la scatola che aveva sul lato
sinistro del petto.
Il kanji di scorpione? Ah, Sasori!
-Tu
sei... um. Una marionetta.-, una marionetta umana. Ne aveva sentito
parlare, ad Iwa, ma non pensava che esistessero veramente.
-Una marionetta, si. Immortale ed eterna, questa è la mia arte.-, fu la
calma replica.
-Arte quella?-, Deidara si chinò per frugare tra il mucchio di vestiti
che aveva lasciato vicino al futon.
-Questa è arte!-, mostrò trionfante una piccola scultura, una sorta di
volatile dalla forma stravagante.
-Arte
è eternità. Ad Iwa hai detto... esplosione, sublimazione della mia
arte. Tu non potrai mai essere arte, morirai con quel nome.
Io,
eterno, immutabile e perfetto, ti resisterò, dimostrerò con la mia
esistenza cos'è la vera arte.-, era un discorso appassionato
pronunciato con
voce monocorde, ed irritò molto Deidara.
-Sai una cosa? Mi piace il tuo modo di pensare, anche se sei totalmente
fuori strada.-
-Sai una cosa? Ti sta cadendo l'asciugamano.-, Sasori si voltò
dall'altra parte per riprendere ad esaminare Hiruko.
-Grazie, danna!-, Deidara si sistemò l'asciugamano, andando alla
ricerca di qualche vestito pulito nel fondo del suo zaino.
...danna?
Sera
a tutti! :D mi rilancio nel mondo di Naruto con la mia
seconda fiction
SasoDei :) l'idea per questa è venuta un po' per caso, un po' per
disperazione xD
Iniziamo con i dettagli tecnici: saranno 5 capitoli
in tutto, e riassumeranno la vita di Deidara per fasi importanti.
Questo mio lavoro riprende vagamente Euphoria, una fiction
su
Bellatrix Lestrange che avevo scritto mesi fa nel fandom di HP :) come
potete leggere negli avvertimenti... ho messo OOC, perchè tento sempre
di rimanere IC, ma so
di fallire. L'avvertimento c'è xD poooooi... è
yaoi (ohyeah), anche se a questa parte verrà dedicato un solo capitolo.
C'è l'azione di Naruto e l'introspezione di una
focalizzazione zero,
più o meno :) il titolo, Kommen Sie zur Hőlle, è tedesco, e vuol dire:
Venga all'Inferno. Studio tedesco da 6 stupidi anni, non so perchè mi
sono
messa in mente di usarlo proprio ora x°D Begegnung vuol dire
incontro :) molto più serioso del risultato x°D passiamo alla fiction:
amo documentarmi, e per tutti i passi
del testo che rimandano alla
cultura giapponese mi sono informata. La colazione giapponese è salata,
costituita da riso, polpi, verdure in salamoia o sottaceto, e kusaya,
ovvero
pesce essiccato. Per l'hotel vecchio stile con onsen, mi sono
basata sul libro "Le Cronache di Ootori", gran bel libro scritto da
un'americana mezza otaku che si è documentata
mille volte meglio di me xD Ohi ohi, i commenti tra un po' superano la
storia x°D
Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate!
Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia alle seguite
o ricordate o leggerà e basta! Grazie! :)
Nyappy
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