Il dolce piacere di umiliarti
Il dolce piacere di umiliarti
Autore: SiL1694
Titolo: Il dolce piacere di
umiliarti
Personaggi: Severus Piton, James
Potter
Rating: Verde
Genere: Generale, Triste
Emozione scelta: Umiliazione
Categoria di partecipazione: One
shot
Sommario: Si sente riempire
dentro da un calore appagante, come se avesse appena ingurgitato un bicchiere
di Whisky Incendiario, e si lascia cullare dal meraviglioso piacere di umiliare
il suo nemico di sempre.
La
storia ha partecipato al contest "Emozioni" indetto da Nefene sul forum
di EFP, classificandosi nona e vincendo il premio Originalità. :)
Sotto è presente la prima versione della storia, che ho poi leggermente modificato per il contest.
Ringrazio la giudicia e le altre partecipanti, a cui faccio i miei complimenti. E grazie ovviamente anche a chi legge! ^^
La luna è alta nel cielo notturno. Si tratta solamente di una
sottile arcata luminosa, ma è sufficiente a inondare di luce i giardini
circostanti al dormiente castello di Hogwarts.
All'ombra di un grosso albero due scure figure si fronteggiano, occultate dalla
folta chioma dell’arbusto.
Una delle due è snella, alta, fiera.
L'altra più bassa, scheletrica, leggermente ricurva sulla schiena.
Quella più in ombra è palesemente pietrificata. I pugni son stretti e il corpo
è innaturalmente rigido. Non avviene neanche un minimo battito di ciglia.
L'altra osserva la sua vittima, impassibile. É consapevole del rischio che
corre: non farsi trovare a letto a quell'ora tarda implicherebbe una sanzione,
ma il desiderio di vedere quelle iridi castane tanto odiate ribollire di
umiliazione per mano sua è tanto forte da spazzare via come foglie al vento
ogni minima preoccupazione.
«Levicorpus».
Un lieve colpo di bacchetta e il suo amico si ritrova sospeso a
mezz'aria, a testa in giù. Qualcosa cade sul prato, provocando un rumore quasi
impercettibile.
Il ragazzo ripone la bacchetta nella tasca dei pantaloni e fissa gli occhi
dell'altro. Sogghigna nel vedere impresso su di essi un misto di rabbia cieca e
odio, e quel sentimento tanto ricambiato è in quel momento cibo per il suo
cuore. Si sente riempire dentro da un calore appagante, come se avesse appena
ingurgitato un bicchiere di Whisky Incendiario, e si lascia cullare dal
meraviglioso piacere di umiliare il suo nemico di sempre.
«Spero che trascorra una buona notte, Potter» biascica a denti stretti, gli
occhi neri come la pece illuminati da un inconsueto luccichio. Troppe volte ha
assistito a quella stessa scena, ma al rovescio. Troppe volte ha avvertito su di sé gli sguardi sprezzanti o
canzonatori di coloro che assistevano, ma soprattutto il suo sguardo, quello in cui ora può specchiarsi senza provare l’irresistibile
desiderio di abbassare il proprio a terra per la vergogna. Legge chiaramente in
quegli occhi solitamente beffardi che in quel momento Potter sente, per la
prima volta, l’umiliazione investirlo in pieno, acuta e cocente come fiamme di
un fuoco col tempo sempre più inestinguibile.
Un ultimo sorriso tirato al suo indirizzo, dopodiché Severus si incammina verso
il castello, i capelli unti e appiccicaticci miracolosamente mossi dalla lieve
brezza notturna, premurandosi, prima, di calpestare con forza gli occhiali
tondi caduti a terra.
«Ehi, Mocciosus! Svegliati!».
Una voce fin troppo conosciuta penetra nelle sue orecchie e si amplifica nella
sua testa. Le palpebre si spalancano all'improvviso e il suo campo visivo è
occupato proprio da lui.
«La lezione è finita da un pezzo, Mocciosus. Non credi che sia ora di
abbandonare questo banco? Ancora qualche minuto e si ritroverà pieno di olio.
Non voglio proprio immaginare le condizioni del tuo cuscino, rischierei di
vomitare all'istante».
Piton prende a radunare le sue cose sparse sul banco e le dispone ordinatamente
nella borsa, sforzandosi di continuare a tacere.
Ma James continua imperterrito. «Sognavi qualcosa di bello, Mocciosus? Stavi
sorridendo, sai? Vorrei tanto arrivare a turbare anche i tuoi sogni, ma
purtroppo non mi è concesso. Perciò tieniteli stretti, Mocciosus, dato che
nella realtà non ti darò pace». Potter si allontana ridendo, visibilmente
soddisfatto.
Invece Severus rimane seduto, gli occhi serrati con forza, nel vano tentativo
di frenare l'ira che quelle parole hanno provocato in lui.
Sono maledettamente vere. Di sereno gli rimangono esclusivamente i sogni, oramai.
GRAMMATICA: 10/10
STILE: 8,5/10
CARATTERIZZAZIONE: 9/10
SVILUPPO TRAMA: 10/10
EMOZIONE: 6,5/10
ORIGINALITA': 9/10
GRADIMENTO PERSONALE: 8,5/10
TOTALE: 61,5/70
È normale che mi sia ritrovata a metà lettura ghignante... e che poi il mio sorriso si sia congelato su viso?
Immagino di sì. Beh, sei riuscita nel tuo scopo immagino. Riuscire
a far immedesimare il lettore talmente tanto in Severus, da godere lui
stesso di quel piacere della vendetta.
Una storia breve, ma adoro quando vengono mostrati i punti di
vista diversi, quando si entra nella mente di personaggi ambigui o
defilati rispetto ai principali. Sei riuscita in poche parole a creare
una scena coinvolgente, al contempo amara e divertente – di un
divertimento un po' cattivo, di rivalsa sottile e crudele.
Ho trovato una storia costruita in modo eccellente, una trama
semplice, ma ben strutturata e ben sviluppata. La grammatica è perfetta,
e il tuo stile è molto gradevole alla lettura.
Severus è mostrato nella sua adolescenza... e ovviamente nel suo
subconscio scivolano desideri più profondi. Il desiderio di vendetta,
anche violento, è normale e realistico. Come è realistico il tuo James
bullo e strafottente dell'ultimo paragrafo. Mi ha convinta pochissimo,
invece, il fatto che Severus studente modello e sempre pronto a
mantenersi lontano dai riflettori si sia addormentato a lezione. Questo
mi pare alquanto impossibile, francamente.
L'emozione da te scelta temo sia stata fraintesa. Di umiliazione
qui c'è solo alla fine, un accenno. L'emozione predominante e trasmessa
al lettore è piuttosto quella della lucida e fredda vendetta.
Non per forza il punto di vista doveva essere dell'umiliato, ma
comunque doveva essere descritta e ben presente tale emozione, che
purtroppo nel tuo testo è quasi assente.
Peccato, perché per il resto è senza dubbio una storia meritevole e un'ottima lettura!
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La luna è alta nel cielo notturno.
La mezzaluna argentea inonda di luce i giardini di Hogwarts.
All'ombra di un albero due scure figure si fronteggiano.
Una snella, alta, fiera.
L'altra più bassa, scheletrica, leggermente ricurva sulla schiena.
Una delle due, quella più in ombra, è palesemente
pietrificata. I pugni son stretti, e il corpo è innaturalmente
rigido. Non avviene neanche un minimo battito di ciglia.
L'altra fissa negli occhi la sua vittima, impassibile. E' consapevole
del rischio che corre: non farsi trovare a letto a quell'ora
implicherebbe una sanzione, ma il desiderio di vedere quegli occhi
castani tanto odiati ribollire di umiliazione per mano sua è
tanto grande da spazzare via come foglie al vento ogni minima
preoccupazione.
« Levicorpus ».
Un lieve colpo di bacchetta e il suo amico si ritrova sospeso a mezz'aria, a testa in giù. Qualcosa cade sul prato, provocando un rumore quasi impercettibile.
Il ragazzo ripone la bacchetta nella tasca dei pantaloni, e fissa gli
occhi dell'altro. Sogghigna nel vedere impresso su di essi un misto di
rabbia cieca e odio, e quel sentimento tanto ricambiato è il
quel momento cibo per il suo cuore. Si sente riempire dentro da un
calore appagante, come se avesse appena ingurgitato un bicchiere di
Whisky Incendiario, e si lascia cullare dal meraviglioso piacere di
umiliare il suo nemico di sempre.
« Spero che trascorra una buona notte, Potter » biascica a
denti stretti, gli occhi neri come la pece illuminati da un inconsueto
luccichio.
Quindi si incammina verso il castello, i capelli unti e appiccicaticci
miracolosamente mossi dalla lieve brezza notturna, premurandosi, prima,
di calpestare con forza gli occhiali tondi caduti a terra.
« Ehi, Mocciosus! Svegliati! »
Una voce fin troppo conosciuta. Le palpebre si spalancano all'improvviso e il suo campo visivo è occupato proprio da lui.
« La lezione è finita da un pezzo, Mocciosus. Non credi
che sia ora di abbandonare questo banco? Ancora qualche minuto e si
ritroverà pieno di olio. Non voglio proprio immaginare le
condizioni del tuo cuscino, rischierei di vomitare all'istante ».
Piton prende a radunare le sue cose sparse sul banco e le dispone ordinatamente nella borsa, sforzandosi di continuare a tacere.
Ma James continua imperterrito. « Sognavi qualcosa di bello,
Mocciosus? Stavi sorridendo, sai? Vorrei tanto arrivare a turbare anche
i tuoi sogni, ma purtroppo non mi è permesso. Quindi tieniteli
stretti, Mocciosus, perchè nella realtà non ti
darò pace ». Potter si allontana ridendo, visibilmente
soddisfatto.
Invece Severus rimane seduto, gli occhi serrati, nel tentativo di frenare l'ira che quelle parole hanno provocato in lui.
Sono maledettamente vere. Di sereno gli rimangono solamente i sogni, ormai.
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Da brava fan di Severus, ci tenevo a permettergli di effettuare
la sua piccola rivincita sul suo torturatore psicologico. Mi sono
però resa conto che una simile scena poteva avvenire solo nei
suoi sogni. Povero Sev! Y.Y
Ora sto sprizzando rabbia da tutti i pori per le parole che io stessa
ho fatto pronunciare a quell'odioso di James. >.< Lo so, non
è normale. .-.
Grazie a chi leggerà e a chi recensirà, bye!
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