Geometria
“Perché proprio il pesce!” si disperò Remus.
Tonks gli fece la linguaccia. Lei si preoccupava della sua salute
cercando di variare la sua dieta di sbranatore di carcasse animali e
lui che faceva? La ripagava a suon di lagne!
“Ho letto che ti fa bene”, tagliò corto, un po’ indispettita.
“Ma lo sai che tu non hai un buon rapporto con i fornelli,
già far bollire il latte è rischioso se sei tu
a…” Remus si interruppe un attimo, grattandosi la nuca con
lieve imbarazzo. “Non che io voglia offenderti, insomma, in altri
campi sei sul serio uno spettacolo, ma…”
“Certo, non vuoi”, brontolò lei. Se si sentiva in
colpa per le cattiverie che le stava propinando gli stava solo bene!
“È che il pesce è complicato da cucinare e poi…” cercò di rimediare lui.
“E poi cosa?”
“Aspetta. L’hai letto? E dove?”
Tonks, placcando la razza che stava cercando di pulire sul piano della
cucina con l’avambraccio, toccò con il naso uno dei libri
impilati accanto al fornello.
“Perché i lupi si annusano quando si incontrano”,
lesse Remus, cercando maldestramente di dissimulare l’interesse.
“Oh.”
“Parla anche della vostra dieta”, precisò Tonks,
mentre lui prendeva placidamente al volo la razza che le era appena
sfuggita di mano. Per la settima volta.
“Sì, sì… ” il pesce le venne
restituito con disinteresse. “Ma qui c’è scritto
davvero perché lo facciam… ehm… lo fanno?”
“Vedi un po’ se c’è scritto come si pulisce
questa specie di aquilone con le squame, piuttosto!” si
innervosì lei.
“Non ce n’è bisogno. Io so come si fa.”
“E cosa aspetti a dirmelo? Che questo coso mi sbrani? Lo vedi come mi guarda, eh? Eh?”
Lui sbuffò, parlando senza alzare gli occhi dal libro. “Si pulisce come il rombo.”
“Ah!” esclamò Tonks, frugando nella memoria. Era
passato molto tempo dall’ultima volta che sua madre l’aveva
obbligata a studiare sull’argomento. “Non so se me lo
ricordo bene, però. Com’è che era?
“Vuoi che ti faccia veder…”
“No, no! Ci sono!” esclamò, ritrovando il suo solito entusiasmo.
Remus sembrò preoccupato, mentre l’osservava appellare un righello. “Vuoi parlarmene?” indagò.
“Mmm…”
“Dora?”
“Va bene, se te lo dico poi mi lasci lavorare in pace?”
“Promesso.”
“Ooook! Ecco: diagonale per diagonale diviso due,” fece una
pausa ad effetto, godendosi il suo sguardo sbigottito. “Ci ho
preso, eh?”
Remus annuì, le lacrime agli occhi. “Proprio. Credo che io
stasera opterò per l’area del cerchio, però.”
“Ordina una pizza anche per me, và”, gli sorrise lei, felice di vederlo ridere così di gusto.
Forse non avrebbe mai imparato a cucinare, ma sapeva bene che tutta
quell’allegria era la ricetta giusta per Remus. Meglio persino
del pesce.
Fa molto caldo oggi. Non ho altro da dire a mia discolpa per questa ff…
Mi è venuta così… è che sto scrivendo
un’originale (per cui sto leggendo libri di etologia sui lupi, in
cui si parla anche della loro alimentazione), ma Remus e Tonks mi
mancavano un po’, quindi… ho scritto questa ^^
Spero di avervi strappato almeno un sorriso ^^
Ciao ciao
Fri
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