Amore
Pulviscolo di stelle fra i capelli.
Mi manca la terra sotto i piedi.
La lava diviene magma al contatto con la mia pelle.
Non so cosa sia vero e cosa non lo sia
affatto, ma sento il calore della tua mano stretta nella mia, e mi basta
per sapere che sono viva. Son viva, presente, respiro:
senza di te non avrei la certezza nemmeno di questo, ma per fortuna il cielo ti
ha inviato al mio cospetto, su quel magnifico cavallo bianco con la criniera al
vento.
Cavalchiamo insieme, verso una meta non decisa, l’importante
è che il cavallo non si fermi, impennando, altrimenti uno di noi potrebbe
perdere la presa e non risalire mai più. Verso il futuro
disarmati, perché il futuro si sa, non è fatto di certezze, certezze
zero, l’inconsapevolezza fa parte del tutto. Ma il
futuro è fatto di speranze, speranze che ci permettono di reggere le redini e
non cadere dal bel cavallo bianco, di sentirci al sicuro l’una nelle braccia
dell’altro.
L’amore è la redine, perché l’amore
non si trova solo nella persona che si ama, ma anche in miliardi di altre cose
a lei legate: quando sei assente obliarti è impossibile. Anche quella piccola
matita mi parla di te, guarda, mi sta salutando in questo momento e mi sussurra
il tuo nome dolcemente…
O follia, follia beata: non ti
amerei se non fossi pazza, se non fossi pazza non potrei dire d’aver mai amato.
L’irrazionalità investe ogni nostro gesto, un urlo al posto di una parola, una
corsa al posto di un lento cammino.
Fondamentale è che tu non te ne vada: qui, steso al mio
fianco su questo letto che sa degli aromi della nostra pelle, sei l’ancora che
mi permette di non andare alla deriva, di non sbattere contro gli scogli appuntiti e taglienti, mortali.
Se te ne vai,
muoio.
Prima di chiudere la porta, dammi un bacio :
se devo perire voglio soffocare fra le tue labbra.