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L’uomo si aggiustò il cappello da cowboy e dopo aver
ricaricato la sua arma decise finalmente di presentarsi.
“Mi chiamo Carlos e faccio parte della polizia locale. Ho
ricevuto delle telefonate anonime provenienti da questo posto dimenticato da
Dio”
“Hai un distintivo?”
“Certo eccolo qui”
“Ok.., sai dopo quello che è successo nelle ultime due ore non mi fido più di
nessuno”
“E fai benissimo forestiero. Di dove sei? Il tuo accento non è propriamente
inglese o sbaglio?”
“Sono Americano. Sto cercando una bella ragazza dai corti capelli rossi. Non è
che per caso l’hai vista?”
“Capelli corti rossi.., beh no non mi sembra. Il tuo nome è?”
“Steven, Steven Korbin”
I due finirono di ispezionare quella baracca scricchiolante e
all’interno di un grosso baule ben chiuso con un lucchetto trovarono qualcosa
di spaventoso.
“Cosa diavolo.. sembrano braccia umane!”
“Mio Dio..”
“Ma scusa Carlos.., se fai davvero parte della polizia della città come facevi
a non conoscere questo posto? O comunque della condizione in cui versava?”
“Non chiedermelo, non ho mai sentito questo posto e ora che ci penso non l’ho
neanche mai incrociato per sbaglio nei rapporti degli altri colleghi. Per
questo quando ho ricevuto quelle chiamate di soccorso mi sono subito allarmato.
Era un luogo misterioso e in terre del genere, così poco sorvegliate, può
succedere qualsiasi cosa. E poi questo paesino è così piccolo che anche una
pattuglia potrebbe tenere l’ordine senza troppo sforzo”
Steven non sembrava fidarsi appieno del nuovo arrivato ma in
mancanza di un’alternativa non poteva far altro che accettare il suo aiuto.
Insieme continuarono a controllare il resto del piccolo paese ma non sembrava
esserci più nessuno.
“E poi questa desolazione.. com’è possibile?”
“Sembra siano stati tutti evacuati.. non so come spiegarmi tutto quello che sta
succedendo”
Intanto, nei monti adiacenti al paesino, un uomo coperto da
una lunga veste nera e da un cappuccio sembrava conversare tramite radio con un
suo superiore:
“Cosa vuole che faccia?”
“Sono armati?”
“Credo di si, sono usciti vivi dalla casa di Hugo”
“Proprio come sospettavo.. uno dei due potrebbe rappresentare un reale pericolo
se dovesse raggiungere la cascata”
“Stia tranquilla signorina Bailey.. farò in modo che a raggiungere l’ingresso
siano solo i resti del loro cervello!”
“Non sottovalutarli, se è chi penso che sia meglio rimanere allerta”
“Sta parlando con Eagle Eye eheh..”
“Molto bene, mi affido a te”
Steven e Carlos continuarono intanto a scrutare dietro ogni
angolo del piccolo paesino ma giunti alla conclusione che non sembrava esserci
più nulla da scoprire stavano per abbandonare il luogo. Improvvisamente però qualcosa
proveniente dall’alto tagliò celere l’aria ed il vento come una sega che
affonda nel legno. La terra davanti Steven si smosse e l’americano intuì
immediatamente la situazione:
“Carlos al riparo!!”
“Cosa!?”
Un altro proiettile sfiorò la spalla dell’agente di polizia
che gettatosi dietro alcuni barili riuscì ad evitare il peggio.
“Che succede?”
“Siamo sotto tiro.., è chiaro che qui siamo ospiti indesiderati..”
“Sotto tiro??”
“Esatto, un cecchino ci osserva dall’alto, a giudicare dalla posizione da cui è
venuto il proiettile, il tiratore si trova a Nord rispetto alla nostra attuale
postazione.. di conseguenza non dovrebbe riuscire a colpirci se rimaniamo fermi
qui.”
“Che intendi fare?”
“Senza delle armi di precisione siamo spacciati.. un cecchino sarebbe capace di
rimanere giorni immobile aspettando uno spiraglio su cui puntare il suo
squallido mirino”
“Io ho solo il mio fucile ed una beretta di serie. Come diavolo ne usciamo?”
“Maledizione avrei dovuto immaginare che avrebbero fatto carte false pur di
eliminarmi. Stai tranquillo mi farò venire qualcosa in mente”
“Ma chi sei? Ti stanno cercando?”
“E’ una storia piuttosto lunga che magari ti racconterò, ma ora cerchiamo di
uscire vivi da questa situazione”
“Ah dannazione..”
Steven portò un dito all’orecchio sperando che Rod gli potesse
dare un qualche suggerimento vitale.
“Credo tu abbia ascoltato tutto.. quanto siamo nella merda da
1 a 10?”
“Almeno 7 e mezzo amico.., ma non disperare, una soluzione si trova a tutto”
Carlos sorrise osservando il nuovo compagno parlare ad un
qualche dispositivo.
“Cosa diamine sei? Un agente della CIA?”
“Non ci sei andato poi così lontano, adesso però dimmi se riesci a scorgere il
riflesso del sole sul mirino nemico. Dobbiamo sfruttare la luce finché c’è, al
buio sarà una guerra persa”
“Uhm.. si credo di vedere qualcosa del genere!, guarda bene a Nord-Ovest”
“Ottimo, è senza dubbio il nostro uomo. Rod, cecchino a ore 10”
“Con calma ragazzi, quindi avete a disposizione una Socom con puntatore laser,
un MP44, una beretta e due bombe a mano?”
“Analisi perfetta. Quindi?”
“Siete davvero nella merda.. quanto credi possa essere distante il tiratore?”
“Troppo..”
“Cazzo..”
“Ehi aspetta un attimo.. Carlos quello è un binocolo?”
“Si..”
“Dillo prima cazzo!!, Rod ho un binocolo dalle lenti molto potenti, credi possa
in qualche modo montarlo su una delle armi che abbiamo?”
“Non sono armi da scontri a distanza quelle.., ma si può provare con l’Mp44. Ok
prendi il fucile ed il binocolo e anche la tua torcia. Segui attentamente tutto
quello che ti dirò”
“Ci sono”
“Bene, svita la torcia e rompi la parte superiore, quella con la lampadina per
intenderci. Sparale, deve essere un buco netto abbastanza grande da fargli
entrare una lente del binocolo”
“Non distruggerò tutta la torcia con un colpo di pistola?”
“Dannazione fa come vuoi ma cerca di ottenere quel tipo di risultato”
I due ‘prigionieri’ cercavano di creare un fucile da cecchino
il più velocemente possibile mentre il tiratore scelto continuava a scrutarli
dal suo mirino telescopico.
“Qui Eagle Eye, li ho sotto tiro, non possono assolutamente
muoversi. Da questa postazione non posso però colpirli”
“Non perderli mai di vista”
“Stia tranquilla, aspetto che cali il sole per aggirarli e cavargli gli occhi
con due belle pallottole..”
Dall’altra parte Steven era riuscito a creare un mirino sufficientemente
potente da inquadrare il tiratore sulla collina.
“Ok Rod ci sono”
“Adesso hai il tuo fucile, lega il mirino all’Mp44 con del nastro adesivo”
“Fortuna che ce l’ho!”
“Preparo io il tuo armamentario prima di una missione quindi devi ringraziare
me!”
“Certo certo… Carlos, la situazione?”
“Continuo a vedere il riflesso del sole sul suo mirino. E’ ancora li”
“E ci rimarrà almeno finché non calerà il sole. Successivamente potrà benissimo
aggirarci passando inosservato”
Rod sentì il discorso ed intervenne con tono deciso:
“Questo vuol dire che avete circa 2 ore per abbattere quel
figlio di puttana!”
“E allora che sia..”
Steven imbracciò il suo nuovo Mp44 di precisione preparandosi
all’imminente scontro fra cecchini.
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